ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA FACOLTA’ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA LS DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI MECCANICHE NUCLEARI AERONAUTICHE E DI METALLURGIA (DIEM) TESI DI LAUREA in MECCANICA DELLE MACCHINE AUTOMATICHE L SULLA CONTROLLABILITÀ DI PROTESI POLICENTRICHE DI GINOCCHIO CANDIDATO RELATORE Aceto Danilo Chiar.mo Prof. Ing.Vincenzo Parenti Castelli CORRELATORI Chiar.mo Prof. Ing. Umberto Meneghetti Chiar.mo Prof. Ing. Alberto Maggiore Anno Accademico 2008/09 Sessione I 2 Alla mia famiglia 3 4 PAROLE CHIAVE • Protesi esterna • Ginocchio • Policentrica • Quadrilatero articolato • Controllo • Stabilità 5 6 INDICE INTRODUZIONE - OBIETTIVI DEL PROGETTO DI TESI 10 CAPITOLO 1 - FISIOLOGIA DEL CAMMINO 12 1.1 Introduzione 12 1.2 Fasi del cammino 12 1.3 Studio della locomozione 14 CAPITOLO 2 - BIOMECCANICA DEL GINOCCHIO 20 2.1 Anatomia dell’ articolazione di ginocchio 20 2.2 Modellazione meccanica di una protesi esterna dell’articolazione di ginocchio 23 CAPITOLO 3 - STATO DELL’ARTE DI PROTESI ESTERNE DI GINOCCHIO 25 3.1 Introduzione 25 3.2 Dispositivi a singolo asse e policentrici 25 3.3 Dispositivi attivi e passivi per il controllo della stabilità 27 3.4 Tipologia di dispositivo dedicato all’equilibrio 28 3.5 Materiali 31 7 CAPITOLO 4 - MODELLAZIONE DELL’ ARTO INFERIORE 33 4.1 Introduzione 33 4.2 Modelli utilizzati nella fase di appoggio 34 4.3 Modelli utilizzati nella fase di volo 38 4.4 Analisi cinematica di posizione del quadrilatero articolato semplice 41 4.5 Analisi cinematica di posizione del quadrilatero articolato incrociato 45 4.6 Dati iniziali di progetto 49 4.7 Confronto fra il cammino dell’arto inferiore naturale e del modello 64 CAPITOLO 5 - POSSIBILITA’ DI CONTROLLO DELLA STABILITA’ 72 5.1 Introduzione 72 5.2 Possibilità di controllo della stabilità 73 5.3 Verifica della possibilità di controllo della stabilità 81 CAPITOLO 6 - CONTROLLABILITA’ DELLA STABILITA’ 86 6.1 Introduzione 86 6.2 Controllabilità della stabilità 86 6.3 Verifica della controllabilità della stabilità 88 6.4 Diverse tipologie di protesi con quadrilatero articolato semplice 100 CAPITOLO 7 - PROGETTO DEL DISPOSITIVO DI EQUILIBRIO 104 7.1 Introduzione 104 7.2 Analisi delle forze e dei momenti nella fase di appoggio 105 8 7.3 Analisi delle forze e dei momenti nella fase di volo 117 7.4 Ottimizzazione della posizione del dispositivo di equilibrio 129 CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI 132 APPENDICE 134 • Appendice al paragrafo 4.4 134 • Appendice al paragrafo 4.5 139 • Appendice al paragrafo 4.6 144 • Appendice al paragrafo 4.7 157 • Appendice al paragrafo 5.3 165 • Appendice al paragrafo 6.3 176 • Appendice al paragrafo 7.2 195 • Appendice al paragrafo 7.3 207 • Appendice al paragrafo 7.4 221 BIBLIOGRAFIA 237 RINGRAZIAMENTI 238 9 INTRODUZIONE OBIETTIVI DEL PROGETTO DI TESI L’obiettivo dell’attività di ricerca descritta in questa tesi è fornire le linee guida per la progettazione di una protesi esterna di ginocchio per un paziente che ha subito un’amputazione transfemorale o è parzialmente privo dell’arto inferiore a causa di malformazioni congenite. Scopo della protesi è il raggiungimento di parte delle funzionalità proprie dell'arto sano: la possibilità di camminare ed un recupero estetico dell'integrità della persona sono essenziali per permettere l'autonomia del soggetto ed un suo reinserimento sociale e lavorativo. L'importanza di questi aspetti è stata percepita fin dall'antichità, tanto che si può far risalire la nascita della scienza protesica fino alla civiltà Egizia [1]. Tuttavia occorre attendere il XIX secolo perchè la protesi d'arto inferiore divenga uno strumento evoluto ed inizino a comparire surrogati delle articolazioni. Un deciso miglioramento si ha con la Prima Guerra Mondiale in seguito alla quale fu avvertita, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania, la necessità di trattare e riabilitare opportunamente gli innumerevoli reduci amputati. Attualmente, grazie all'introduzione di nuovi materiali e tecnologie e ad una maggiore conoscenza della fisiologia del cammino, è possibile avere accesso a protesi sempre più sofisticate ed efficienti. La comprensione del cammino, uno dei pilastri su cui poggia la scienza protesica dell'arto inferiore, resta tuttavia incompleta e continua a presentare aspetti controversi. Questo fatto è dovuto alla notevole complessità del problema da studiare a causa della grande variabilità presente tra diversi individui e la difficoltà di indagine, propria dei sistemi biologici, che risiede nella problematica separazione dei parametri da studiare. La complessità del cammino e di altre attività legate alla deambulazione si riflette sulla progettazione della protesi e sulla valutazione delle sue prestazioni. Tale complessità è oltretutto accresciuta dalla profonda influenza di numerosi parametri quali il livello di amputazione o malformazione, la lunghezza del moncone, lo stato del moncone e dei suoi muscoli residui e la presenza di patologie. A questo va aggiunto che, qualunque protesi venga utilizzata, essa impone delle limitazioni ed alterazioni che vengono compensate con strategie personali. Quasi tutte le protesi d'arto inferiore attualmente in commercio, infatti, mancano di attuatori che sostituiscano i muscoli, risultando quindi “passive”, ovvero poste in movimento solo grazie agli spostamenti del moncone. L'approccio comunemente adottato nella progettazione è quello di cercare di 10
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