QUAD. STUDI NAT. ROMAGNA, 5: 49-54, APRILE 1996 rssN1 123-6787 Giancarlo Tedaldi* , Dino Scaravelli** & Guido Crudele TRITURUS ALPESTRIS APUANUS IN PROVINCIA DI FORLÌ.CESENAE CONSIDERAZIONI SULLA SUA PRBSENZAN ELL'APPENNINO TOSCO.ROMAGNOLO (AMPHIBIA, SALAMANDRIADAE) Riassunto Viene descrittoi l ritrovamentod i Triturus alpestrísa puanus( BoNlranrn, 1839)n el territo- rio amministrativod ellaP rovinciad i Forlì-Cesenae si inquadranoq uesten uoves egnalazioni nella distribuzionea ppenninicad ella specie. Abstract [Triturus alpestris apuanus in Forlì-Cesenap rovince and considerationso n its presencei n the tosco-romagnoloA penníne (Amphibia, Salamandridae)l Is describedth e first sightingo f Tríturusa lpestrisa puanus( BoNlr.lnrr, 1839)i n the territo- ry of the Forlì-Cesenap rovincea nd somec onsiderationso n its presencein the tosco-r oma- gnolo Apennine are given. Key words: Triturus alpestrisa puanus,d istribution, Forlì Province. Introduzione Gli Autori stanno da tempo raccogliendo informazioni sulla distribuzione ed ecologia degli Anfibi presenti nel tratto tosco-romagnolo dell'Appennino set- tentrionale. Un primo contributo, accentrato sulla zona protetta del Parco na- zionale delle Foreste Casentinesi, Campigna e Monte Falterona (Scenavrr.r.l & TBoalDr, in stampa) ha già evidenziato come quest'area di comunicazione tra gli elementi boreali-alpini e quelli appenninici sia ancora caratterizzata da 'una buona diversità delle comunità erpetologiche, come anche confermato per I'attiguo Appennino marchigiano (VINNI et al., 1993). Tríturus alpestris apuanus (Bonaparte) (figura 1) è un'entità appenninica che non risulta citata da Pietro Zangheri per alcuna parte della <<Romagna biogeo- * Ricercatore per I'Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali - Regione Emilia-Romagna ** Servizio Paesaggio,P archi e Patrimonio Naturale - Regione Emilia-Romagna 49 tù,:'.. ' l!' t.' 'i!tt' c qa Figura | - Triturus alpestris apuanus (Bonaparte, 1839). grafica>>(c fr. ZervcHERr,1 969)e solo recentementeè stata segnalatap er questo ambito territoriale (CasrNr & SenrolrNr, 1988; M.eozorrr, 1988) ma in aree ricadenti in bacini idrografici del versantet oscano dell'appennino. Recenti se- gnalazioni divulgative (SurrEoNE1, 991) non sembrano esseres tate supportate da dati certi. Con il presentel avoro si segnalal a presenzad i questo endemismoa ppenninieo nella provincia di Forlì-Cesenae si considerano questi ritrovamenti alla luce di quanto attualmentec onosciutos ulla distribuzioned ella speciei n questot ratto appenninico. Geonemia della sottospecie ll Triturus alpestris apuonus (Bonaparte) è diffuso con areale continuo dalla Francia meridionale (Basses-Alpese Alpes Maritimes) all'Appennino tosco- emiliano (nelle provincie di Bologna, Lucca e Pistoia) (Lexze,, 1983); inoltre è presentec on stazioni disgiunte nell'Appennino tosco-romagnolo, in aree re- littuali nella Toscana centrale (LeNze, 1972) e sui Monti della Laga (C^lrum & BecNott, 1982). In particolare nell'Appennino tosco-romagnolo questo Tri- turus è conosciuto per: Appennino Mugellano (FI) a 600 e 950 m ca. (VnNNl et al., comunicazionep ersonale);l aghetto dell'Eremo di Camaldoli, 1080 m s.l.m. (AR) (LeNz^e1. 965,V eNNr & LaNzr 1982);L a Pianca, L079m s.l.m. (Badia Tedalda, AR) (C,tsrxr & SlNrornn 1988, Mrzzorrt 1988); dintorni del Passod i Viamaggio, a circa 900 m s.l.m. (Alpe della Luna, Pieve S. Stefano, AR) (V.tNNr et al., 1993) (figura 2). 50 Area di studio, materiali e metodi Le ricerche si sono svolte nel tratto di Appennino tosco-romagnolo compreso tra il Passo della Futa a Nord-Ovest e il Passo di Viamaggio a Sud-Est. In particolare una più approfondita analisi è stata condotta nel territorio monta- no della Provincia di Forlì-Cesena e nel complesso forestale demaniale delle foreste Casentinesin ell'omonimo Parco Nazionale. Sono stati ricercati specchi d'acqua, laghetti e pozze che potesseroa lbergare la specie.L e località sono state schedatep er posizione, riportata su cartografia 1:25.000,t ipologia, caratteristichea mbientali e potenziali pericoli per la loro conservazione.I siti sono stati controllati, quando possibile in vari periodi del- I'anno, mediante ripetute pescatec on retino immanicato; gli esemplaric attura- ti sono stati poi liberati. Figura 2 - Distribuzione di Triturus alpestris opuonus nell'Italia centro-settentrionale. 51 Nuovi siti di ritrovamento Nel corso del triennio 1993-1995s ono stati visitati numerosi siti con I'indivi- duazione di 4 nuove stazioni di presenzad i Triturus alpestris apuanus nell'Ap- pennino tosco-romagnolo( figura 3); due di quester icadono entro i confini am- ministrativi della Provincia di Forlì-Cesenae altrettante in Provincia di Arez- zo. Di seguito si descrivono brevemente tali siti. (1) In località Balze di Verghereto (FO), UTM TJ65, presso alcune pozze arti' ficiali realizzatep er I'abbeveratad el bestiamea l pascolo a quota 980 e 1010 m s.l.m., sono stati rinvenuti:5 maschie 3 femmine (branchiati)i l 20.X. 1993,u na femmina il 6 aprile 1995,u na femmina il 12.V.1995,2 femmine il 7.VII.1995. Vi sono sintopici Triturus carnifex, Triturus vulgaris meri- dionalis, Bufo buÍo e Ranq esculenta. (2) Nella Forestad ella Lama (FO), UTM QP25, in un modestoa cquitrino na- turale a 1180m s.l.m., nella vallecola del Fosso degli Acuti, poche centi- naia di metri a sud del confine meridionale della Riserva Integrale di Sas- sofratino è stato osservatou n esemplared i sessof emminile il 16.VI.1995. Lo specchiod 'acqua sorgei n una piccola depressionen aturale posta all'in- ternó di un bosco ascrivibile all'Abieti-fagetum. L'apporto idrico è esclusi- vamente di tipo meteorico e Triturus alpestris opuanus condivide I'habitat riproduttivo con Rana temPoraria (3) Pressoi l laghetto di Metaleto, Camaldoli (AR), UTM QP25, ad un'altitu- Figura 3 - Localizzazione dei nuovi siti di ritrovamento di Triturus alpestris apuanus. 52 dine di 900 m s.l.m., è stata localizzata una terza stazione dell'urodelo (l maschioo sservatoi l 16.V.1995);a bbondanteè la presenzad i Triturus car- niÍex e di Triturus vulgaris. Lo stagno, che presentau na profondità massi- ma di circa 2 metri, è alimentato da una sorgentep erennee d è anche utiliz- zato dal Gambero di fiume Austropotamobius pallipes, come risulta dal ritrovamento di un'esuvia. Il sito ci pare sufficientemented isgiunto dal la- ghetto Traversari pressoI 'Eremo di Camaldoli (distanzac irca 2,5 chilome- tri) tanto da poter presentareu na popolazione autonoma, sebbeneI 'errati- smo degli individui possa esserec onsistente; si sono osservati infatti (ad esempioi l 30 ottobre 1994)p ressoI 'Eremo di Camaldoli dei 7".a . apuanus allontanatisi di almeno 350-400m etri da quello che attualmente pare il prin- cipale sito di riproduzione dell'urodelo in quest'area (ScARAvELL&I Tn- DALDI, in stampa). (4) Poco a nord del paesed i Moggiona (AR), UTM QP25, è presenteu n ac- quitrino seminaturalec on una densac opertura di Alnus glutinosa i cui fu- sti emergono direttamente dallo specchiod 'acqua. Qui, a 950 m s.l.m., Triturus olpestris opuanus è stato osservato (una femmina il 27 giugno e 8 branchiati il 21 ottobre 1995)i nsieme a Triturus vulgaris e Rana dalmatina. Osservazioni e considerazioni Il rinvenimento di Triturus alpestris apuantrsi n Provincia di Forlì-Cesena ed i nuovi siti in Casentino concorrono a definire con maggior precisionel 'areale della sottospecien ell'Appennino centro settentrionalee d inoltre accentranol 'at- tenzione su nuove tipologie dei siti ove ricercarlo. L'area tosco-romagnola non presenta, per motivi geologici e climatici, gli specchi d'acqua ascrivibili alla tipologie di quelli della catena appenninicat osco-emilianad ove torbiere, sta- gni e laghetti naturali d'alta quota (e di origine glaciale) sono molto frequenti e rappresentanoI 'habitat dove più abbondanteè la presenzad ell'anfibio (Mez- zorrr & SrlcNr, 1993) sebbenen on disdegni risorgive fredde anche a bassa quota (BnnNINr & Mnzzeonr, 1990). I siti ove sono stati osservati gli individui sono tutti, tranne uno, di chiara origine antropica e realizzati più o meno recentemente;s olo I'acquitrino (2) del Fosso degli Acuti, posto a ridosso della Riserva Integrale di Sassofratino (FO), appare <naturale>. La species embra aver goduto quindi della nuova realizzazioned i pozze e la- ghetti, ma è quasi certamentep resentei n ambienti riproduttivi differenti, co- me i piccoli acquitrini temporanei isolati o costituitisi lungo I'alveo dei torren- ti. Simili stazioni sono presenti nell'area indagata ma la loro ricerca è a volte difficoltosa e solo pochi sopralluoghi utili sono stati fino ad ora possibili. La conservazioned ei siti sopra citati dove è presente Triturus alpestris apua- nus appare al momento garantita in quanto tre di queste località, oltre allo storico laghetto di Camaldoli, possono godere della protezione riconosciuta loro dalla istituzione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.P er quan- to riguarda gli stagni artificiali (l), vengono realizzate saltuariamented elle opere volte ad evitare il loro interramento, essendoi n definitiva luoghi di abbeverata per il bestiamee per la selvaggina,e il loro inserimento all'interno di una azienda 53 faunistico-venatoria, che deve adempiere a vari interventi di miglioramento am- bientale, rappresenta un valido strumento indiretto di tutela e di protezione. Bibliografia BrnNrNrF . & S. Mrzz.l,om, 1990.S u una popolazioned i Triturus alpestrisa puonus( Bona- parte, 1839)i n pianura (Amphibia, Urodela, Salamandridae)A. tti Soc. ít. Sci. Nat., Milano, 130 (1989), 19: 253-259. Capur,r,M . & Ba,cNor.rC ., 1982. 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Crudele G., Ufficio Amministrazione ex ASFD, 52015 Pratovecchio (FI) 54