Tutto comincia con il ritrovamento del cadavere di un presunto stupratore, con l'indagine sul suo passato e sui motivi che molte, troppe persone, avrebbero avuto per odiarlo: ma ben presto i contorni della vicenda si fanno assai più ampi e inquietanti e per il commissario Erlendur, solitario cinquantenne divorziato, alle prese con due figli invischiati in problemi di droga e alcol, l'indagine si rivela una vera e propria azione di scavo, alla ricerca di quello che si nasconde sotto una città apparentemente tranquilla come la sua Reykjavík. In un'atmosfera desolata e malinconica, appena sotto le vie tetre del suo mondo urbano, Erlendur scopre una città diversa e macabra, quasi uno specchio deformato di quella vissuta da tutti: la "città dei barattoli".