Quaderno di Studi e Notizie di Storia Naturale della Romagna Quad. Studi Nat. Romagna, 36: 199-206 (dicembre 2012) ISSN 1123-6787 Segnalazioni floristiche n. 107-113 107 - Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. litorale (Willd.) Hayek (Dicotyledones Plantaginaceae / Scrophulariaceae ) Caldesi l., 1880 - Florae faventinae tentamen, Nuovo Giornale Botanico Italiano Vol. XII: 171. Conti F., abbate G., alessandrini a., blasi C., 2005 - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora: 76. PiGnatti s., 1982 - Flora d’Italia, 2: 542. ZanGheri P., 1950 - Romagna fitogeografica vol 3: 93. ZanGheri P., 1976 - Flora italica: 599. Reperti: Cava di Monte Tondo (RA), Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, 18.VIII.2012. Foto relative consultabili on-line alle pagine: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=109&t=41329 Osservazioni: Chaenorhinum minus (L.) Lange è specie a corologia Euromediterranea (PiGnatti, 1982). In Italia è diffusa in tutte le regioni, dubbia per la Sicilia (Conti et al, 2005). Questa specie è presente sul territorio nazionale con 2 sottospecie: C. minus subsp minus, relativamente comune e distribuita su tutto l’areale italiano e C. minus subsp. litorale segnalata in Italia per Friuli, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Marche (Conti et al., l.c.). A livello europeo quest’ultima sottospecie è presente anche nell’area Balcanica occidentale (ZanGheri, 1976), originariamente endemica delle coste adriatiche, diffusasi poi sino all’Europa centrale, infatti il nome volgare del taxa è linaria adriatica o linaiola litorale (http://dbiodbs.units.it/carso/chiavi_pub28?usr=admin &n=1010&specie=3748). Per la Romagna vi è una vecchia segnalazione di Caldesi (1880) (sub Linaria minor); ZanGheri (1950) riprende il dato citandolo, tuttavia non osservò mai la sottospecie. Nella area della Cava di Monte Tondo sono presenti entrambe le sottospecie, tuttavia C. minus subsp litorale dimostra una distribuzione strettamente legata alle pareti scoscese e ai gradoni gessosi di recente escavazione, con esposizione grossomodo Sud Ovest. Nel complesso sono stati osservati una dozzina di individui, tuttavia l’indagine non è stata particolarmente approfondita, ed è possibile una diffusione più ampia. Sergio Montanari via Rubboli, 94 - 48124 Piangipane RA e-mail: [email protected] 199 108 - Rorippa austriaca (Cranz.) Besser (Dicotyledones Fabaceae) banFi e., Galasso G., 2010 - Flora esotica lombarda, Museo di Storia Naturale di Milano, Milano 172. beGuinot & MaZZa, 1916 - Le avventizie esotiche della flora italiana e le leggi che ne regolano l’introduzione e la naturalizzazione, N. Giorn. Bot. Ital., Firenze, 23 (3): 403-465. Conti F., abbate G., alessandrini a., blasi C., 2005 - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora: 77. PiGnatti s., 1982 - Flora d’Italia, 1: 399. Reperti: Cesena (FC) rotonde stradali e fossati esterni al casello autostradale, 1.V.2012: legit Giorgio Faggi; Villaprati (RA) terreno e fossato a margine del canale Naviglio, 1.V.2012: legit Sergio Montanari. Foto relative consultabili on-line alle pagine: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=102&t=38497 Osservazioni: Rorippa austriaca è specie a corologia est-mediterranea-pontica (PiGnatti, 1982), originaria quindi dell’Europa centrale ed orientale (Italia esclusa). Si tratta di una specie neofita introdotta in maniera accidentale probabilmente dalle truppe austriache alla fine del 19° secolo (beGuinot & MaZZa, 1916), segnalata per la prima volta in Italia a Parma da Bertoloni nel 1854 ed attualmente in espansione (banFi & Galasso, 2010). Gli stessi autori, riferendosi alla Lombardia, considerano la specie come sporadica su tutto il territorio regionale, soprattutto nella fascia planiziale e collinare (0 - 700 m) ove cresce in ambienti più o meno umidi, sentieri, scarpate, aiuole urbane. In Italia è presente, con l’esclusione della Valle d’Aosta, in tutte le regioni del Nord, più Lazio, Molise e Basilicata (Conti et al., 2005). Rorippa asustriaca è nota con varie stazioni nel territorio emiliano, mentre per la Romagna sino ad ora non vi erano segnalazioni a riguardo. Ciascuno dei due autori ha individuato la specie nelle zone abitualmente frequentate, senza una specifica ricerca; è pertanto probabile una più ampia distribuzione. Giorgio Faggi via Mestre, 124 - 47521 Cesena (FC) e-mail: [email protected] Sergio Montanari via Rubboli, 94 - 48124 Piangipane (RA) e-mail: [email protected] 109 - Trifolium squamosum L. (Dicotyledones Fabaceae) alessandrini a. et al., 2010 - Flora del Modenese. IBC Emilia Romagna e Prov. di Modena. CrisaFulli a. et al., 2010 - Aggiornamenti floristici per la Calabria. Inform. Bot. 200 Ital., 42 (2): 431-442. Conti F., abbate G., alessandrini a., blasi C., (Eds), 2005 - An annotated checklist of the Italian vascular flora. Palombi Editori, Roma: 71. Conti et al., 2006 - Integrazioni alla Checklist della flora vascolare italiana. Natura Vicentina, 10: 5-74. PiGnatti s., 1982 - Flora d’Italia. Edagricole, Bologna, vol. 1: 740; santanGelo a., 2010 - Contributo alla conoscenza floristica del Massiccio del Matese: resoconto dell’escursione del Gruppo di Floristica (S.B.I.) nel 2007. Inform. Bot. Ital., 42 (1): 109-143. ZanGheri P., 1966 - Repertorio sistematico e topografico della flora e fauna vivente e fossile della Romagna, tomo I. Verona: 301. Reperti: Area SIC IT4060003: Foce Reno (RA), 300 mq situati in un prato arido debolmente alofilo nei pressi dell’argine sinistro del fiume Reno; Area SIC IT4060003: prati di Marcabò, diverse centinaia di m2; 30 apr. 2012, leg. et det. D. Saiani (ABQ 1439-2). Foto in : http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/- viewtopic .php?f=109&t=37334 ed exsiccata presso D. Saiani. Osservazioni: Conferma della specie per la regione Emilia Romagna. Specie euri-mediterranea rara per l’Italia (PiGnatti, 1982), è segnalata in tutte le regioni italiane tranne che per la Val d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige; la sua presenza è dubbia nelle regioni Piemonte e Umbria; in Liguria e Molise il taxon non e’ stato piu’ ritrovato (Conti et al,. 2005). La presenza in Calabria e Campania, è stata confermata di recente (rispettivamente CrisaFulli a. et al., 2010, e santanGelo a. et al., 2010). Nell’Emilia continentale la specie era considerata estinta (alessandrini et al., 2010), fino al recente ritrovamento avvenuto nella Provincia di Reggio Emilia il 20.05.12 (http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=109&t=38028). In provincia di Ferrara le ultime segnalazioni risalgono al 1910 (Mauro Pellizzari in verbis). Per la Romagna le uniche segnalazioni erano relative a Pietro Zangheri negli anni 1930. Gli esemplari sono depositati nell’erbario Zangheri presso Ve- rona. In particolare le segnalazioni si riferiscono alla Pineta di Classe (5 agosto 1934 in Prati salsi asciutti, leg. P. Zangheri, det. P. Zangheri/A. Fiori, cartellino d’erbario 8259,) e a Brisighella, maggio degli anni ’30 su argille di calanchi, cartellino 9050). Si ringraziano Alessandro Alessandrini, Fabio Semprini e Mauro Pellizzari, per le informazioni relative alla bibliografia. Valerio Lazzeri per la conferma della determinazione. Daniele Saiani via Crespi, 63 - 24041 Brembate BG e-mail: [email protected] Associazione L’ARCA - Ravenna 201 110 - Rosa multiflora Thunb. (Dicotyledones Rosaceae) banFi e & CostalonGa s., 1984 - Spontaneizzazione nelle groane milanesi di due vistose Rosacee: Rosa multiflora Thunb. e Crataegus sp. della serie molles, Pagine Bot. 2: 3-7. banFi e. & Galasso G., 2010 - Flora esotica lombarda, Museo di Storia Naturale di Milano, Milano: 118. Conti F., abbate G., alessandrini a., blasi C., 2005 - An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora: 154. Reperti: Golena del fiume Lamone nei pressi del paese di Boncellino (RA), area SIC-ZPS IT407002214. 12.V.2012 . Foto relative consultabili on-line alle pagine: http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=102&t=38318 Osservazioni: Rosa multiflora Thunb. è una specie utilizzata in floricoltura; viene coltivata per le esuberanti e profumate fioriture, che, tra le non rifiorenti, ne fanno una delle rose di maggior pregio ornamentale (banFi & Galasso, 2010). Si tratta di una specie neofita originaria dell’Asia orientale (Cina, Corea e Giappone) e solo di recente naturalizzata in Italia (banFi & CostalonGa, 1984 ) ove viene segnalata per Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Lazio e Basilicata (Conti et al., 2005). In Emilia è stata osservata nel 2009 nel Modenese: (http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?f=40&t=11316), mentre la presente segnalazione rappresenta il primo dato per la Romagna. La specie non è inserita nelle chiavi della “Flora d’Italia” di S.Pignatti; si caratterizza per le stipole lungamente sfrangiate sul margine (generalmente ghiandolose) ed inflorescenze con molti fiori. È in grado di formare estese coperture monofitiche, ricoprendo il terreno e avvinghiandosi tipicamente ad alberi e arbusti sino a notevoli altezze. Espleta quindi un notevole impatto per quanto riguarda la perdita in biodiversità, nonché produce modificazioni paesaggistiche a carico delle formazioni boschive invase (banFi & Galasso, l.c.). Le poche piante osservate nella golena del Lamone in un’unica stazione, sono arbusti lianosi che tendono ad utilizzare i salici bianchi come supporto, in questo modo raggiungono diversi metri di altezza. Attualmente non superano le chiome degli alberi e non sembrano dimostrarsi particolarmente impattanti. La diffusione sul terreno sembra, almeno per ora, limitata dalla massiccia presenza di Rubus caesius che ne impedisce fisicamente l’espansione. Sergio Montanari via Rubboli, 94 48124 Piangipane RA e-mail: [email protected] 202 111 - Hottonia palustris Linnaeus, 1753 (Dicotyledones Primulaceae) anChisi, bernini, PiaGGi & Polani, 2004 - Primulacee d’Italia e dei territori limitrofi. Verba & Scripta: 288 pp. PiGnatti s., 1982 - Flora d’Italia, Edagricole, 2: 286. ViCiani d., Gonnelli V., sirotti M., aGostini n., 2010 - An annotated check-list of the vascular flora of the “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna” Northern Apennines, Central Italy. Webbia, 65, 1: 3-132. Reperti: Toscana, Provincia di Firenze, Comune di San Godenzo, Castagno d’Andrea, Località Laghetto della Gorga Nera, 1294 m s.l.m., 43°52’41.0”N - 11°41’4.5”E. Per la prima volta il 01-V-2010 sono stati osservati 15 apici vegetativi sommersi riuniti in due gruppi ben distanziati e localizzati nella zona SE dove radicavano ancorati al fango torboso del fondo. Successivamente sono stati osservati: il 18-VII-2010 cinque infiorescenze in piena fioritura (nonostante siano rimaste sommerse); il 29-VI-2011 ventidue infiorescenze in piena fioritura; il 24-VI-2012 sessantacinque infiorescenze in piena fioritura. Osservazioni: Hottonia palustris è una specie eurosiberiana, diffusa in Europa dal centro della Svezia verso sud fino all’Italia Centrale e alla Romania (anChisi et al., 2004). PiGnatti (1982) la riporta rara in Padania e nei fondovalli dei fiumi alpini, rarissima nell’Arno, nel Tevere e in alcuni tratti della costa tirrenica. Pianta acquatica perenne di aspetto inconfondibile (idrofita radicata con foglie sommerse verticillate) vegeta in acque stagnanti poco profonde, povere di sostanze disciolte, spesso in stazioni ombrose e su fango torboso, da 0 a 1300 m s.l.m. (cfr. PiGnatti, 1982). Unica primulacea idrofita delle nostre acque, risulta attualmente segnalata per poche località dove, in particolar modo nelle stazioni di pianura, è estinta o fortemente minacciata. Le piante osservate nel sito oggetto della presente nota hanno dimostrato un costante incremento sia di fioritura che vegetativo. Tenendo conto di una assai improbabile introduzione dall’esterno, è verosimile che in seguito a lavori di scavo avvenuti nel 2007 siano stati riportati in superficie semi dormienti. La presente segnalazione, localizzata all’interno del SIC IT 5180002 “Foreste alto bacino dell’Arno”, risulta la prima in assoluto all’interno del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e pertanto, questa rara primulacea si aggiunge alla già ricca flora dell’area protetta (cfr. ViCiani et al., 2010). 112 - Neotinea maculata (Desfontaines) Stearn 1975 (Monocotyledones Orchidaceae) alessandrini a. & bonaFede F., 1996 - Atlante della Flora Protetta della Regione Emilia-Romagna. Regione Emilia-Romagna, Assessorato Programmazione Ambiente, Bologna: 365 pp. GruPPo italiano Per la riCerCa sulle orChidee sPontanee (G.I.R.O.S.), 2009 - 203 Orchidee d’Italia - Guida alle Orchidee spontanee - Il Castello, Milano: 303 pp. laGhi P. & Pastorelli C., 2006 - Neotinea maculata. Segnalazione floristica n. 58, Quad. Studi Nat. Romagna, 22: 162-163. sirotti M., laGhi P. & Pastorelli C., 2005 - Orchidee, Orchidaceae - pp. 27-53. In: aGostini n., senni l. & benVenuto C. (eds.), 2005 - Atlante della biodiversità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Volume I, Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. ViCiani d., Gonnelli V., sirotti M., aGostini, n., 2010. - An annotated check- list of the vascular flora of the “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna” Northern Apennines, Central Italy - Webbia 65, 1: 3-132. Reperti: I) Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Civitella di Romagna, a Sud-Ovest di Montevecchio, località Pian di Ringhiera, 740 m s.l.m.. Osservati nove esemplari in piena fioritura il 16-V-2010. Stazione situata sul margine e a monte del sentiero e all’interno di un bosco misto con castagno su substrato arenaceo acidificato con ricco strato di lettiera e humus. In prossimità vegetano le seguenti Orchidaceae: Dactylorhiza maculata (L.) Soò 1962 subsp. fuchsii (Druce) Hyl. 1966, Neottia nidus-avis (L.) L.C.M. Richard 1817, Neottia ovata (L.) Bluff & Fingerh. (1838) [= Listera ovata (L.) R.Brown in W.T. Aiton 1813], Orchis provincialis Balbis 1809. II) Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Premilcuore, Località Fiumicello, tra Mulino Mengozzi e la Cavina, 670 m s.l.m., esposizione Nord. Osservati 7 esemplari in piena fioritura il 18-V-2010. Stazione situata sul margine del sentiero e all’interno di un bosco misto, su muschi cresciuti su substrato arenaceo acidificato con ricco strato di lettiera e humus. In prossimità vegetano le seguenti Orchidaceae: Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii, Neottia nidus-avis, Neottia ovata. Osservazioni: Specie di piccole dimensioni e rarissima in Emilia-Romagna dove raggiunge il suo limite Nord nel versante adriatico (cfr. alessandrini & bonaFede, 1996). Sono note solo pochissime stazioni nel forlivese dove non è mai abbondante (laGhi & Pastorelli, 2006). È diffusa solamente sui rilievi, tra 700 e 850 m s.l.m., in boschi radi di Pinus nigra, castagneti e cespuglieti su substrato sciolto o sassoso, preferibilmente acido o neutro, spesso su densi cuscini di muschi. Fiorisce in aprile-maggio. La pianta è considerata un’autogama obbligata che spesso si comporta da cleistogama; mediante queste modalità si assicura la completa fruttificazione e si rende più visibile soprattutto in questa fase. La prima delle due stazioni segnalate sposta più a nord il limite distributivo adriatico della specie. La seconda, localizzata all’interno del SIC-ZPS IT4080003 «Monte Gemelli, Monte Guffone», risulta la prima in assoluto all’interno del territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna e pertanto, questa rara orchidea, si aggiunge alla già ricca flora orchidologica dell’area protetta (cfr. sirotti et al., 2005; ViCiani et al., 2010). 204 113 - Corallorhiza trifida Chatelain 1760 (Monocotyledones Orchidaceae) alessandrini a. & bonaFede F., 1996 - Atlante della Flora Protetta della Regione Emilia-Romagna. Regione Emilia-Romagna, Assessorato Programmazione Ambiente, Bologna: 365 pp. GruPPo italiano Per la riCerCa sulle orChidee sPontanee (G.I.R.O.S.), 2009 - Orchidee d’Italia - Guida alle Orchidee spontanee - Il Castello, Milano: 303 pp. PaMPanini r., 1925 - Gli esponenti più rimarchevoli e più rari della Flora toscana nel censimento dei Monumenti Naturali d’Italia. Nuovo Giorn. Bot. Ital., n. s., 32: 5-35. sirotti M., laGhi P. & Pastorelli C. - Orchidee, Orchidaceae, pp 27-53; in: aGostini n., senni l. & benVenuto C. (eds.), 2005 - Atlante della biodiversità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - volume I., Ente Parco Nazionale Foreste Casentinesi. ViCiani d., Gonnelli V., sirotti M., aGostini, n., 2010 - An annotated check-list of the vascular flora of the “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna” Northern Apennines, Central Italy - Webbia, 65, 1: 3-132. ZanGheri P., 1966 - Flora e Vegetazione del Medio ed Alto Appennino Romagnolo. Webbia, 21: 1-450. Reperti: I) Toscana, Provincia di Firenze, Comune di San Godenzo, Castagno d’Andrea, località Fonte del Borbotto, 1205 m s.l.m., 43°52’58,26” N - 11°41’11,75” E, esposizione S. Osservati 22 esemplari con capsule disseccate il 18-VII-2010, 28 esemplari in piena fioritura il 18-V-2011, 26 esemplari in piena fruttificazione il 7-VII-2011. Stazione in declivio sul margine stradale su substrato arenaceo sciolto con ricco strato di lettiera e humus. II) Toscana, Provincia di Firenze, Comune di San Godenzo, Castagno d’Andrea, Località La Motta, 1350 m s.l.m., 43°52’47.12”N - 11°42’1.14”E, esposizione Nord-Ovest. Osservati 2 esemplari in piena fioritura il 18-V-2011 e gli stessi in piena fruttificazione il 7-VII-2011. Non molto lontano da entrambe le stazioni sono presenti anche le seguenti Orchidaceae: Dactylorhiza maculata (L.) Soό 1962 subsp. fuchsii (Druce) Hyl. 1966, Epipactis gracilis B. et H. Baumann 1988, Epipactis helleborine helleborine (L.) Crantz 1769, Neottia nidus-avis (L.) L.C.M. Richard 1817, Neottia ovata (L.) Bluff & Fingerh. (1838) [= Listera ovata (L.) R. Brown in W. T. Aiton 1813] Osservazioni: In Italia è presente una sola specie di Corallorhiza (G.i.r.o.s. 2009), rara sulla catena alpina e sull’Appennino settentrionale, rarissima sull’Appennino centrale e campano. In Romagna e in Toscana è molto rara e localizzata in pochissime stazioni nell’alto Appennino (alessandrini & bonaFede, 1996; sirotti et al., 2005; ViCiani et al., 2010). I due siti qui segnalati ricadono all’interno del SIC IT5180002 «Foreste alto bacino dell’Arno». La specie è stata 205 già rinvenuta all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna nel versante romagnolo: ZanGheri (1966a) riporta una citazione del PaMPanini (1925) per la zona della Lama, ma questa segnalazione è ormai parecchio datata e non viene ne precisata la località; sirotti et al. (2005) la riportano in prossimità del crinale oltre i 1.400 m di quota in ceduo di faggio. La presente segnalazione aggiunge quindi due ulteriori stazioni all’interno del Parco Nazionale. La specie è di regola autogama e quindi con percentuale di fruttificazione del 70- 100% (G.I.R.O.S. 2009), per tale motivo, essendo pianta di modeste dimensioni e poco appariscente, è più facile osservarla quando è in fruttificazione, tuttavia la sua distribuzione è probabilmente sottostimata. Paolo Laghi via Bruno Costante Garibaldi, 22 - 47122 Forlì (FC) e-mail: [email protected] 206