Description:Galleggiare accanto al proprio bambino interiore, toccarlo toccandosi, arrivare a smarrirsi tra “vaghezze di confine”, in un “bagliore di incertezza”. Questo è il percorso tra percettività, psicanalisi e magia che Filippo Parodi ha intrapreso, rivisitando un passato che logorava, andando ad affrontare un buio dove si nascondevano pietre, Io giudicanti, tagliole di archetipi. E in quell’oscurità, a fianco al bambino ora arrabbiato, ora guida incoraggiante, l’autore ha camminato fino a trovare il riscatto di un’alba, uno spazio di possibile affrancamento. Da qui nasce la sua testimonianza poetica, quasi in presa diretta col processo di riavvicinamento e talvolta riappacificazione con l’infanzia, con una scrittura che vuole essere corporea, rispetto alle opere precedenti più nuda, immediata. Una scrittura in cui riaffiora, pur nella lucida consapevolezza dell’indeclinabile travaglio dell’esistere, l’antica voglia di spiccare il volo e di mettersi a giocare.