Una prima persona fiorita e travolgente, con una preziosa patina ottocentesca, per narrare la vita ricchissima di eventi di Honoré de Balzac, anzi, Onorato: dalla giovinezza prigioniera della provincia, con la prospettiva mortifera di una carriera da notaio, alla vita parigina, una mansarda, penna e inchiostro e l'avidità intraprendente di chi vuole lasciare il proprio segno nel mondo. Arrivismo, calcolo e passione, tutto mescolato nel caos di un'esistenza ricca di avventure e imprese spesso disastrose (una stamperia, un giornale, una miniera in Sardegna), liti in famiglia, amori interessati e meno. Ne viene il ritratto di un genio disordinato e ambizioso, dotato di un'energia insopprimibile che lo ricarica all'infinito, costringendolo a spingere sempre più in là i suoi limiti.