DONATELLA SCAIOLA ha conseguito il dot torato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Isti tuto Biblico. Attualmente è professore ordinario nella Facoltà di Missiologia della Pontificia Uni versità Urbaniana.Tra le sue pubblicazioni ricor diamo: "Una cosa ha detto Dio, due ne ho udite". Fenomeni di composizione appaiata nel Salterio Masoretico, Roma 2002; Rut, Giuditta, Ester, Pa dova 2006; "Servire il Signore". Linee di una teolo gia biblica della missione nell'Antico Testamento, Roma 2008; Rut, Milano 2009; l dodici profeti: per ché «minori»? Esegesi e teologia, Bologna 20 l l; At torno alla profezia. Alcune sorprendenti figure, Assisi 2012. Collabora con numerose riviste di carat tere biblico, teologico e pastorale. Copertina: Progetto grafico di Angelo Zenzalari NUOVA VEHSIONE DELLA BIBBIA DAI TESTI ANTICHI 16 Presentazione :>,UOVA \ I~RSIO:-'E DELL\ BfBBJ \ DA l TI·:STI A:\TfC:I Il a Nuova versione della Bibbia dai testi antichi si pone sulla scia di una Serie inaugurata dall'editore a margine dei lavori conciliari (la Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali), il cui primo volume fu pubblicato nel1967. La nuova Serie ne riprende, almeno in parte, gli obiettivi, arric chendoli alla luce della ricerca e della sensibilità contemporanee. I volumi vogliono offrire anzitutto la possibilità di leggere le Scritture in una versione italiana che assicuri la fedeltà alla lingua originale, senza tuttavia rinunciare a una buona qualità letteraria. La compresenza di questi due aspetti dovrebbe da un lato rendere conto dell'andamento del testo; dall'altro, soddisfa re le esigenze del lettore contemporaneo. L'aspetto più innovativo, che balza subito agli occhi, è la scelta di pubblicare non solo la versione italiana, ma anche il testo ebraico, aramaico o greco a fronte. Tale scelta cerca di venire incontro all'interesse, sempre più diffuso e ampio, per una conoscenza approfondita delle Scritture che comporta, ne cessariamente, anche la possibilità di accostarsi più direttamente ad esse. Il commento al testo si svolge su due livelli. Un primo livello, dedicato alle note filologico-testuali-lessicografiche, offre in formazioni e spiegazioni che riguardano le varianti presenti nei diversi manoscritti antichi, l'uso e il significato dei termini, i casi in cui sono possibili diverse traduzioni, le ragioni che spingono a preferirne una e altre questioni analoghe. Un secondo livel lo, dedicato al commento esegetico-teologico, presenta le unità letterarie nella loro articolazione, evidenziandone gli aspetti teo logici e mettendo in rilievo, là dove pare opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone lo statuto dialogico. Particolare cura è dedicata all'introduzione dei singoli libri, dove vengono illustrati l'importanza e la posizione dell'opera nel canone, la struttura e gli aspetti letterari, le linee teologiche fondamentali, le questioni inerenti alla composizione e, infine, la storia della sua trasmissione. Un approfondimento, posto PRESENTAZIONE 4 in appendice, affronta la presenza del libro biblico nel ciclo dell'anno liturgico e nella vita del popolo di Dio; ciò permette di comprendere il testo non solo nella sua collocazione "originaria", ma anche nella dinamica interpretativa costituita dalla prassi ecclesiale, di cui la celebrazione liturgica costituisce l'ambito privilegiato. I direttori della Serie Massimo Grilli Giacomo Perego Filippo Serafini Annotazioni di carattere tecnico ,~L:() \"A YEHSlOi\E DELL\ Bll3!3\A D ·\1 TESTI •\i\TIClll Il testo in lingua antica Il testo ebraico stampato in questo volume è quello della Biblia Hebraica Stuttgartensia (BHS), quinta edizione. Le correzioni alla lettura di alcuni termini, indicate dai ma sor eti ( qerè l ketib), sono segnalate da parentesi quadre, con il seguente ordine: nel testo compare la forma "mista" che si trova nel manoscritto, nelle parentesi si ha prima la forma presuppo sta dalle consonanti scritte ( ketìb) e poi quella suggerita per la lettura dai masoreti (q erè). La traduzione italiana Quando l'autore ha ritenuto di doversi scostare in modo signi ficativo dal testo stampato a fronte, sono stati adottati i seguenti accorgimenti: i segni indicano l'adozione di una lezione differente da r ' quella riportata in ebraico, ma presente in altri manoscritti o versioni, o comunque ritenuta probabile; le parentesi tonde indicano l'aggiunta di vocaboli che appa iono necessari in italiano per esplicitare il senso della frase ebraica. Per i nomi propri si è cercato di avere una resa che non si allontanasse troppo dall'originale ebraico, tenendo però conto dei casi in cui un certo uso italiano può considerarsi diffuso e abbastanza affermato. I testi paralleli Se presenti, vengono indicati i paralleli al passo commentato con il simbolo l l; i passi che invece hanno affinità di contenuto o di tema, ma non sono classificabili come veri e propri paralleli, sono indicati come testi affini, con il simbolo •:•. La traslitterazione La traslitterazione dei termini ebraici è stata fatta con criteri adottati in ambito accademico e quindi con riferimento non alla pronuncia del vocabolo, ma all'equivalenza formale tra caratteri ebraici e caratteri latini. ANNOTAZIONI 6 L'approfondimento liturgico Redatto sempre dal medesimo autore (Gaetano Comiati), rimanda ai testi biblici come proposti nei Lezionari italiani, quindi alla versione CEI del 2008. NAUM, ABACUC, SOFONIA Introduzione, traduzione e commento a cura di Donatella Scaiola SAN PAOLO