Questa è l'ultima opera di un'icona della cultura che ha goduto di un'immensa popolarità, grazie alla sua capacità di parlare a tutti con un linguaggio comprensibile e al tempo stesso mai riduttivo. Lo studioso che ha spiegato la postmodernità attraverso l'illuminante immagine di una «società liquida» che ha abbandonato la comunità per l'individualismo, convinta che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza. Queste sono le pagine a cui al momento della morte Zygmunt Bauman stava lavorando. Un dialogo con un giovane che ha esattamente sessant'anni meno di lui. Nello scambio con Thomas Leoncini, Bauman affronta per la prima volta il mondo delle generazioni nate dopo i primi anni '80, quelle che a una società liquida e in continuo mutamento appartengono da nativi. E, come sempre, stimolato dal dibattito, sa cogliere la realtà nella sua dimensione più vera e profonda, persino nei fenomeni considerati più effimeri. La trasformazione del corpo, i tatuaggi, la chirurgia estetica, gli hipsters, le dinamiche dell'aggressività (e in particolare il fenomeno del bullismo), il web, le trasformazioni sessuali e amorose vengono analizzati in questa breve folgorante opera pop, capace di coinvolgere sia coloro che, a vario titolo, hanno a che fare con i giovani sia i moltissimi lettori di Bauman. Questa è l'ultima lezione del più grande sociologo e filosofo della contemporaneità.
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