Bunker protetti da cemento e sacchi di sabbia, tra filo spinato e sbarramenti anticarro. Edifici squarciati e palme decapitate dai bombardamenti, esplosioni d'artiglieria in lontananza. Sembra un campo di battaglia: è il lungomare di Beirut. In un'atmosfera di spettrale desolazione si avventura John Guillermin, che dopo il recente attentato all'ambasciata americana si è visto proiettare dalla sua scrivania di analista della CIA a un ruolo operativo. Per il quale non è addestrato. Oggi deve incontrare un informatore e quasi spera che non si presenti. Qualcuno invece arriva, un giovane arabo: non è lui. Guillermin si rilassa, altri cinque minuti e rientrerà alla base. Un attimo dopo la prima pallottola lo raggiunge alla nuca, la seconda penetra nell'orecchio destro e gli trapassa il cranio. Ora a Langley capiranno che per muoversi in un paese devastato da anni di guerra civile ci vogliono gli uomini adatti. Come Malko Linge. E se la missione è sventare i piani di un gruppo terroristico che prepara un attentato spettacolare, il Principe delle Spie è nato adatto.
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