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M. Dolce (Presidente - DPC), prof. F. Doglioni (IUAV), arch. R. Garufi (Regione Siciliana), ing. P. Iannelli (MiBAC), prof. C. Modena (UNIPD), arch. S. Papa (DPC), ing. S. Podestà (UNIGE), ing. C. Rubino (MiBAC), ing. R. Tonellato (Regione Veneto) Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese Indice 1. Introduzione……………………...…………………………5 2. Istruzioni generali…………………………………………..7 2.1. Organizzazione dei sopralluoghi……………………………7 2.2. Composizione delle squadre………………………...…… 8 2.3. Modalità di svolgimento del sopralluogo…………………..8 2.4. Generalità sulla compilazione delle schede……………… 9 3. Contenuti della scheda…………………………………… 11 3.1. Prima sezione…………………………………………… 11 3.1.1. Data (A1).………………………………………………..11 3.1.2. Riferimento verticale (A2) …………………………… 11 3.1.3. Localizzazione geografica amministrativa (A3) ……… 11 3.1.4. Coordinate UTM (A4) ………………………………… 11 3.1.5. Oggetto (A5) ……………….……………………………12 3.1.6. Destinazione d’uso attuale (A6) …………………………12 3.1.7. Caratteristiche del sito (A7) …………………………….12 3.1.8. Contesto urbano e posizione (A8) ………………………13 3.1.9. Infrastrutture (A9) ……………………………………….13 3.1.10. Presenza di rischio (A10) ………………………………13 3.1.11. Tipologia dei beni artistici presenti (A11) …………….14 3.1.12. Documentazione fotografica allegata (A12) ………..…14 3.1.13. Compilatore scheda (A13) ………………………….….14 3.2. Seconda sezione ……………………………………..…….14 3.2.1. Riferimento scheda di vulnerabilità delle Chiese(A14) …15 3.2.2. Stato di manutenzione generale (A15) ………………….15 3.2.3. Danno sismico (A16) ……………………………………15 3.2.4. Indice di danno (A17) …………………………………...17 3.2.5. Agibilità (A18) …………………………………………..18 3.2.6. Tipo di visita (A19) ……………………………………...20 3.2.7. Provvedimenti di P.I. suggeriti (A20) …………………...20 3.2.8. Danni all'apparato decorativo e alle opere d’arte (A21) ..21 3.2.9. Descrizione e stima sommaria delle opere (A22) …........22 3.2.10. Note (A23) …..................................................................23 3.2.11. Dati dimensionali (A24) .................................................23 3.2.12. Elaborati grafici (A25) .....................................................23 3.2.13. Documentazione allegata (A26) .......................................24 3.2.14. Squadra che ha eseguito il rilievo (A27) .........................24 3.3. Procedura standardizzata per la stima dei costi delle chiese..25 3 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese 3.3. Abaco dei Meccanismi di collasso delle Chiese .........................26 4. Meccanismi di danno......................................................................30 5. Abaco dei provvedimenti di pronto intervento..........................102 5.1. revisione manto di copertura......................................................102 5.2. copertura provvisoria ..................................................................102 5.3. puntellamenti..............................................................................102 5.4. rimozione delle macerie.............................................................103 5.5. transennamenti, recinzioni, protezioni......................................103 5.6. consolidamenti localizzati..........................................................103 5.7. messa in opera di cerchiature e/o tiranti .....................................103 5.8. ripristino smaltimento acque meteoriche..................................104 5.9. monitoraggio..............................................................................104 5.10. protezioni o consolidamenti su opere d’arte fisse....................104 5.11. catalogazione e smontaggio delle parti pericolanti..................105 5.12. sgombero opere d’arte mobili ...................................................105 5.13. raccolta sistematica dei frammenti...........................................105 5.14. ricovero e protezione dei frammenti........................................106 6. Rilievi, stato di conservazione ed evoluzione storica delle chiese in muratura.......................................................................................107 6.1. Rilievo materico costruttivo e stato di conservazione................107 6.2. Analisi storica delle trasformazioni subite................................108 6.3. Casi rappresentativi....................................................................109 7. Glossario........................................................................................116 8. Bibliografia....................................................................................125 9. La scheda per il rilievo del danno ai beni culturali – Chiese – Modello A-DC...................................................................................129 4 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese 1. Introduzione Il comportamento delle chiese in muratura a seguito di terremoto può essere rappresentato attraverso una serie di meccanismi predefiniti che si manifestano correntemente seppure si tratti di manufatti realizzati in epoche, con tecnologie, dimensioni e forme differenti. L’osservazione dei danni post-terremoto ha infatti portato nel 1987 alla formulazione di una prima scheda (GNDT - Modello S3), che ha sintetizzato i diversi modi di danno delle Chiese attraverso un certo numero di meccanismi di collasso fondamentali. Tale scheda è stata sperimentata in Emilia Romagna nel 1987 dopo il terremoto di Parma del 1986 e successivamente, affinata ed integrata, è stata utilizzata anche per i rilievi successivi ai terremoti del 1996 in Emilia Romagna, del 1997 in Umbria e Marche e del 1998 nel Pollino. Successivamente nell’ambito di questo Dipartimento è stato promosso un gruppo di lavoro incaricato della predisposizione di modelli di rilevamento e censimento delle condizioni, risorse e vulnerabilità del patrimonio culturale nazionale (DPCM n.4236 del 24/11/1999 e n.133 del 23/01/2001). Al termine delle attività le schede di rilevamento dei danni ai beni mobili ed immobili appartenenti al patrimonio culturale nazionale sono state approvate con Decreto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali del 3 maggio 2001, pubblicato sulla G.U. del 21 maggio 2001 n. 116. Le schede sono state utilizzate per i rilievi successivi ai terremoti del 2002 in Molise e Puglia e nel 2004 in provincia di Brescia. Il Gruppo di lavoro ha poi proposto degli aggiornamenti e delle integrazioni alle schede di rilievo che sono state nuovamente approvate con Decreto del Ministro dei Beni e le Attività Culturali del 23 febbraio 2006, pubblicato sulla G.U. del 7 marzo 2006 n. 55. In particolare la scheda Chiese (denominata “Modello A – DC”) è stata modificata nella sezione relativa ai meccanismi di danno che da n.18 sono passati a n.28. Il presente manuale è articolato tenendo conto delle due sezioni in cui è suddivisa la scheda“Modello A – DC”. La prima parte contiene l’illustrazione ed i suggerimenti per la corretta compilazione delle parti di carattere generale, mentre la seconda parte contiene schemi grafici e fotografie per aiutare il riconoscimento di tutti i 28 meccanismi di danno. 5 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese 2. Istruzioni generali 2.1. Organizzazione dei sopralluoghi Le operazioni di rilevamento del danno alle chiese hanno la finalità di valutare, anche nei riguardi di eventuali scosse successive all’evento principale, le condizioni di agibilità della struttura (vedi par. 3.2.5) e l’eventuale necessità di opere provvisionali per la tutela dell'incolumità pubblica e per evitare maggiori danni alle strutture ed a quanto in esse contenute (par. 3.2.7). Nell’emergenza post-terremoto vengono immediatamente avviati i sopralluoghi con riferimento agli elenchi forniti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali o da altre amministrazioni competenti in materia, che consentono la redazione dell’elenco delle chiese presenti nei comuni danneggiati. L’elenco delle chiese presenti sul territorio e della loro situazione post-terremoto, viene aggiornato quotidianamente in base alle segnalazioni dei diretti interessati o dei tecnici che partecipano ai sopralluoghi, riportando le seguenti informazioni: - i sopralluoghi eseguiti; - l’esito di agibilità; - il livello di danno. Lo stato di avanzamento dei sopralluoghi ed i relativi esiti di agibilità riferiti ai singoli beni rilevati, vengono trasmessi, per la programmazione delle attività, ai centri di coordinamento. Generalmente vengono istituiti sul luogo dell’evento una Direzione di Comando e Controllo (DICOMAC) per il coordinamento generale, un centro coordinamento soccorsi (CCS) e vari centri operativi misti (COM), rispettivamente per il coordinamento delle attività a livello provinciale e intercomunale. Le informazioni raccolte consentono, inoltre, una preliminare stima economica dei danni. 6 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese 2.2. Composizione delle squadre Generalmente le squadre sono composte da un tecnico strutturista con specifica competenza nel campo, un tecnico della Soprintendenza e un vigile del fuoco. Qualora si valutasse l’opportunità potrà essere richiesta la presenza di una competenza specifica nell’ambito dei beni culturali. Una volta accertato il numero di squadre disponibili viene organizzato l’itinerario previa verifica dell’accessibilità all’interno delle chiese. Alla squadra viene fornito: - elenco dei beni da rilevare; - schede per il rilievo; - cartografia delle località dove sono ubicati i beni da rilevare (quando disponibile); - planimetria dei beni da rilevare (quando disponibile); - l’elenco e l’ubicazione delle opere d’arte più importanti da tenere particolarmente presenti nel sopralluogo; - numeri di telefono dei referenti per i sopralluoghi e di coloro che garantiscono l’accesso alla chiesa. 2.3. Modalità di svolgimento del sopralluogo Il sopralluogo deve prevedere un’ispezione preliminare dall’esterno; nel caso si riscontrino situazioni di pericolo evidenti, tali da condurre ad un giudizio di inagibilità, potrà essere evitata l’ispezione interna e segnalata la necessità di opere provvisionali. L'assenza di danni visibili dall'esterno non esclude la possibilità che i danni all’interno siano presenti. L'ispezione interna deve essere condotta esaminando tutti i possibili meccanismi di danno attivabili nella chiesa oggetto di sopralluogo ed estesa, ove visionabili in sicurezza, fino alle eventuali cripte (per fornire contributi di conoscenza allo stato delle fondazioni) ed ai locali del sottotetto,. In tali locali è molto frequente riscontrare situazioni di forte degrado, anche dovuto a deiezioni animali, non altrimenti visibili dall’esterno, ed il frequente utilizzo come depositi o come accumuli di materiali di risulta di precedenti interventi può indurre pericoli di eccessivo sovraccarico delle strutture voltate. Dall’ispezione esterna, invece, allontanandosi dall'edificio, è spesso possibile visionare il manto di copertura. E' preferibile, in linea di massima, completare l'ispezione, acquisire un'idea generale dello stato di fatto sull'edificio e formulare una prima ipotesi di giudizio. Solo successivamente, compilando tutta la scheda e ripercorrendone tutte le sezioni, si può addivenire al giudizio finale. 7 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese In alcuni casi può essere utile, lì dove possibile, effettuare piccoli saggi sulle malte delle murature, o asportare porzioni di intonaco per esaminare l'andamento delle lesioni e valutarne la datazione e la loro effettiva dimensione. Per la massima efficacia dei sopralluoghi e per la sicurezza dei rilevatori, che devono avere una specifica formazione in materia, occorre disporre di un’attrezzatura minima, in particolare: - dispositivi di protezione individuale così come previsto dal D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i; - un binocolo per esaminare dettagli lontani; - una macchina fotografica digitale corredata di un adeguato numero di schede di memoria; - una torcia elettrica per esaminare locali senza luce (p.e. cripte e sottotetto); - un metro/distanziometro, per una stima di massima delle dimensioni della fabbrica; - un doppio decimetro per misurare le lesioni più significative; - una livella o un filo a piombo per valutare i fuori piombo; - materiale per l’esecuzione di descrizioni grafiche speditive dell’edificio e dei principali fenomeni di danno e meccanismi; 2.4. Generalità sulla compilazione delle schede La scheda deve essere compilata solo per le chiese in muratura. Per quelle in c.a. deve essere utilizzata la scheda AeDES di 1° livello di rilevamento del danno, pronto intervento ed agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sismica, aggiungendo nel campo note della stessa le informazioni necessarie per identificarne la tipologia (aula unica, più navate, cappelle laterali, transetto, campanile) e la volumetria, anche con l’aiuto di schizzi e fotografie. La scheda Modello AD-C, è strutturata in maniera tale da guidare il rilevatore nel sopralluogo, evitando un rilievo dimensionale di dettaglio, che rallenterebbe le operazioni di verifica senza apportare sostanziali incrementi di conoscenza della risposta strutturale, ma prediligendo l'interpretazione dei meccanismi di danno attivati dal sisma. Questo metodo di rilievo del danno rappresenta quindi una vera e propria diagnosi preliminare della risposta sismica del manufatto. La scheda segue la gerarchia del complesso architettonico 8 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese prevista dagli standards catalografici del MiBAC, che prevedono la seguente articolazione: bene complesso, bene componente e bene individuo. A tal fine la scheda è suddivisa in due sezioni: la prima contiene informazioni riferite all’intero complesso; la seconda è riferita invece ai singoli “beni componenti”. Quando la chiesa oggetto del rilievo è costituita da un insieme di opere interconnesse (beni componenti), andrà compilata la prima sezione, specificando che si tratta di un bene complesso, mentre la seconda sezione andrà compilata per ognuno dei beni componenti (chiesa, canonica, ecc.). Quando la chiesa oggetto del rilievo è costituita da un’opera isolata, andrà compilata la prima sezione, specificando che si tratta di un bene individuo, mentre la seconda sezione andrà compilata una sola volta (unico bene componente). Il rilevatore deve compilare la scheda in parte scrivendo alcune informazioni in spazi predefiniti, in parte marcando alcune caselle di opzione attenendosi, a seconda dei casi, alle modalità di seguito riportante: - La presenza di caselle quadrate (cid:31) indica la possibilità di selezionare più scelte tra quelle previste (multiscelta); - La presenza di caselle rotonde O indica la possibilità di selezionare una sola opzione tra quelle previste (monoscelta); - Nelle caselle contrassegnate da __|__| il rilevatore deve scrivere le informazioni richieste; - I campi con fondo grigio, non essendo riferiti a dati da rilevare necessariamente in campo, possono essere pre-compilati o compilati al rientro del sopralluogo. 3. Contenuti della scheda 3.1. Prima sezione La prima sezione è strutturata in 13 sottosezioni (A -A ) e contiene informazioni 1 13 di carattere generale che riguardano sostanzialmente la denominazione del manufatto, la sua localizzazione anche in relazione al contesto urbano, nonché, dati relativi ai beni culturali in esso contenuti e la cui messa in sicurezza a seguito di un evento sismico è fondamentale ai fini della tutela del patrimonio culturale. 9 Manuale per la compilazione della scheda per il rilievo del danno ai beni culturali, Chiese 3.1.1. Data (A ) 1 In tale sezione deve essere indicata la data del sopralluogo ed il numero progressivo delle schede compilate dalla squadra nella tal data. Il numero della scheda viene assegnato direttamente dal centro di coordinamento. 3.1.2. Riferimento verticale (A ) 2 In tale sezione viene richiesto se la struttura che si sta analizzando è un bene complesso o individuo, ossia se fa parte di un aggregato oppure strutturalmente isolato. Deve essere indicata la denominazione del bene. Se si tratta di un bene complesso va indicato il numero di schede compilate per i singoli beni componenti, specificandone, con criterio multiscelta, la tipologia (chiesa, canonica, palazzo, etc.) e, con criterio monoscelta, la forma in pianta, (regolare, con cortili, ad ali aperte, lineare, altro). 3.1.3. Localizzazione geografica amministrativa (A ) 3 In tale sezione viene richiesto di compilare i campi "Regione", "Provincia", "Comune" e "Località" ed il campo "Codice Istat Comune". Nel campo "Indirizzo" deve essere riportato l'indirizzo completo dell'opera (via, viale, piazza, corso, etc.) comprensivo di numero civico. Nel campo "Dati catastali" occorre riportare i dati catastali di sezione censuaria: foglio, particelle e subalterni dell'opera. 3.1.4. Coordinate UTM (A ) 4 In questa sezione devono essere riportate le coordinate dell’ingresso principale dell'edificio, indicate nel sistema European Datum ED50 proiezione Universale Trasversa di Mercatore (UTM), fuso 32-33. Nei campi “Quadrante” va indicato il numero del quadrante di riferimento all’interno del Foglio; i quadranti sono indicati con numeri romani e sono a loro volta suddivisi in quattro tavolette indicate con un toponimo e con la posizione geografica all’interno del quadrante (NE, NO, SO, SE). Nei campi "Longitudine Est (x)" e "Latitudine Nord (y)" vanno rispettivamente indicate le coordinate Est e Nord (espresse in gradi). E’ possibile segnalare, tramite la relativa opzione, che i dati sono stati anche acquisiti con un sistema GPS. 10
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