Description:A Liborio Romano che da Francesco li passò a Garibaldi senza alzarsi dalla poltrona di ministro dell’Interno, fu dedicata questa lapide: «Da XXIV anni/o Liborio Romano/la storia/pende irresoluta sul tuo nome./Ministro postremo/del cadente Borbone di Napoli/additavi l’esilio al tuo re/e aprivi la reggia al dittatore inerme./Custode delle autonomie regionali/e banditore d’una Italia federata /accettavi l’unità/senza protesta senza condizioni/e dal vecchio al nuovo principato/passavi/come se due anime ti possedessero/e due leggi morali. /Ma le troncate insidie di corte/la servata incolumità pubblica/e il diritto nazionale/che d’una in altra metropoli cercava Roma/testimoniano/che i peccati tuoi/furono i destini della patria». Mirabile sintesi, e vale tanti libri di storia. Ma quei poveri italiani che avevano una sola anima, una sola legge morale? Col senno del poi ne parla il principe di Lampedusa; nell’immediato svolgersi degli avvenimenti, questo racconto di Pelosini.