"Un gigante della fantacienza" è definito Arthur C. Clarke, il "profeta dell'Odissea 2001", nell'autorevole e severo WHO IS WHO IN SF di Brian Ash. E non a caso il suo primo romanzo, l'immediatamente celebre "Le sabbie di Marte", è anche l'ormai prezioso, favoloso, introvabile n. 1 che il 10 ottobre 1952 inaugurò I ROMANZI DI URANIA. Da allora ogni suo romanzo ha segnato una nuova data, una nuova apertura nella storia della fantascienza, e URANIA non è mai mancata all'appuntamento: "Preludio allo spazio" n. 19, "Isole cosmiche" n. 54, "Ombre sulla Luna" n. 145, "La città e le stelle" n. 158, "I guardiani del mare" n. 278, "Polvere di Luna" n. 281, "Le porte dell'Oceano" n. 376, "Le guide del tramonto" n. 467, "Incontro con Rama" n. 634, "Terra imperiale" n. 688... Oggi siamo a un'altra grandiosa svolta nella narrativa di Clarke, e una nota che lo stesso autore ha premesso al romanzo ci prepara a una straordinaria lettura. URANIA, da parte sua, si limita a registrare: "Le Fontane del Paradiso" n. 796...