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La vita è sogno PDF

164 Pages·00.343 MB·Italian
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La vita è sogno Di Calderon de La Barca PERSONAGGI ROSAURA, dama SIGISMONDO, principe CLOTALDO, vecchio STELLA, infanta SOLDATI CLARINO, buffo BASILIO, re ASTOLFO, principe GUARDIE MUSICANTI ATTO PRIMO [Scena prima] HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT Rosaura, in abiti maschili e da viaggio, appare in cima a un'altura, da dove comincia a discendere mentre pronuncia i primi versi. ROSAURA Ippogrifo violento che hai galoppato in gara con il vento - lampo senza luce, uccello senza colori, pesce senza squame, e bestia senza istinto naturale - come mai nel confuso labirinto di queste nude rocce hai trovato fuga, assillo e rovina? Resta al pari di Fetonte esempio per le bestie, in quest'altura; ché io, senz'altra mèta di quella che il destino m'ha assegnato, cieca e disperata, scenderò per l'aspra vetta di quest'alto monte che sotto il sole increspa la sua fronte. Male accogli, o Polonia, uno straniero, se col sangue scrivi il suo ingresso nella terra tua; e pena aggiungi a chi giunge appena. Bene la mia sorte l'attesta: dove pietà un misero ha trovato? HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT Entra Clarino, buffo. CLARINO Di' piuttosto due miseri: e non piantarmi in asso nei tuoi lagni; perché se siamo stati in due a partire dalla nostra patria in cerca d'avventure, e in due che tra disgrazie e follie qui siamo approdati, e in due dal monte qui precipitati - non è giusto ch'io mi dolga se mi metti nei lai e non nel conto? ROSAURA Dai miei lamenti t'ho escluso, Clarino, per non toglierti il diritto, piangendo le tue pene, di trovare da solo il tuo conforto; perché dà tanta gioia, a detta d'un filosofo, lagnarsi che per poterlo fare s'andrebbe pure a caccia di sventure. CLARINO Quel filosofo era una barba d'imbecille. Che gusto dargli un sacco di schiaffoni! E giù un gran pianto per quella lezione. HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT Ma che faremo, signora, a piedi, soli e sperduti, e a quest'ora in un monte spelato mentre scompare il sole all'orizzonte? ROSAURA Chi ha mai veduto tanti strani eventi! Ma se illusioni della fantasia non patiscono i miei occhi, alla ormai trepida luce del giorno mi pare d'intravedere un edificio. CLARINO O la smania m'inganna, o ne scorgo anch'io i contorni. ROSAURA Rustica sorge tra le nude rocce così tozza dimora da poter appena guardare il sole; e di così grossolana fattura è il suo tipo di costruzione che sembra, ai piedi di tanti picchi e tante creste di questo monte che al sole attingono luce, un masso rotolato dalla cima. CLARINO Accostiamoci, signora, HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT che già ci siamo attardati a guardarlo, mentre è meglio che la gente che lì dimora generosamente ci accolga. ROSAURA Aperta è la porta (meglio la chiamerei funerea bocca) e dal suo fondo oscuro sorge la notte, che lì si feconda. Rumore di catene all'interno. CLARINO Cosa sento, santo cielo! ROSAURA Sono come un blocco di fuoco e gelo. CLARINO Mi sa proprio che sono catene. Mi venga un colpo: qui c'è un galeotto; la fifa me lo rivela. [Scena seconda] Sigismondo da dentro. SIGISMONDO Oh me misero! Oh me sventurato! HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT ROSAURA Che triste voce ascolto! Nuovi affanni e tormenti m'assalgono. CLARINO E a me nuove paure. ROSAURA Clarino... CLARINO Signora... ROSAURA Sfuggiamo ai gorghi di questa torre stregata. CLARINO Vorrei scappare e non ce la faccio. ROSAURA Non è fioca luce quella fugace esalazione, esile stella, che in tremuli languori ma con repentini lampi e bagliori rende al contrasto più tetro, con lume incerto, il tenebroso anfratto? È così che ai suoi riflessi riesco a distinguere, pur da lungi, una prigione oscura ch'è sepolcro a cadavere vivente; HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT e per mio maggior stupore in abiti di belva giace un uomo, carico di catene, e solo in compagnia d'una lanterna. E poiché qui non c'è scampo, da qui le sue sventure ascoltiamo e ciò che dice udiamo. Appare Sigismondo con una catena e la lanterna, vestito di pelli. SIGISMONDO Che sventurato e infelice son io! Sapere, cieli, vi chiedo, visto il male che mi è dato, quali colpe ho mai commesso contro di voi nel nascere, se anche proprio nel nascere so che stanno le mie colpe. Hanno bastante motivo la vostra giustizia e asprezza, poiché la colpa più grande dell'uomo è d'essere nato. Ma solo vorrei sapere (lasciando da parte il fatto che già nascere è una colpa), in che cosa più v'offesi per più punirmi, o cieli. HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT Gli altri non son forse nati? Ma se son nati anche gli altri, che privilegi hanno avuto ch'io non potei mai godere? Nasce l'uccello, coi doni della suprema bellezza: appena è fiore di piume o efflorescenza di ali, già veloce esso fende le distese dell'etere, rifiutandosi al conforto del nido rimasto vuoto; ed io che ho più anima perché ho minor libertà? Nasce la bestia, e la pelle ha con grazia maculata, tanto che sembra degli astri ben simulato disegno, grazie al divino pennello, e già i bisogni dell'uomo, resi più audaci e crudeli, la spingono alla ferocia, mostro nel suo labirinto: ed io, con migliore istinto perché ho minor libertà? Nasce il pesce, e non respira, HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT essere informe ed amorfo, in alghe e fanghiglie avvolto, e già vascello di squame, sopra l'onda si rimira mentre dovunque s'aggira, percorrendo i grandi spazi che nei punti più profondi gli spalancano gli abissi; ed io che ho maggior giudizio perché ho minor libertà? Nasce il ruscello, serpente che in mezzo ai fiori si snoda, e appena, filo d'argento, in mezzo ai fiori si fende, già col suono innalza lodi alla dolcezza dei fiori che gli offrono lo sfarzo della corsa in campo aperto; ed io che ho ancor più vita perché ho minor libertà? Ormai in preda al furore, pari all'Etna o un vulcano, vorrei strapparmi dal petto, fatto a brandelli, il mio cuore. Che legge, norma o ragione può agli uomini negare HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT così dolce privilegio e così alta eccezione, che Dio ha dato a un ruscello, pesce, animale od alato? ROSAURA Hanno in me pietà e timore i suoi discorsi destato. SIGISMONDO Chi le mie parole ha udito? È Clotaldo? CLARINO (piano a Rosaura) Digli di sì. ROSAURA È soltanto un infelice, che in queste gelide vòlte ha udito le tue doglianze. SIGISMONDO (afferrandola) Allora ti darò morte, perché tu non sappia ch'io so che tu sai le mie tristezze. Solo perché m'hai udito tra le mie braccia robuste io ti dovrò stritolare. CLARINO Siccome io sono sordo, non ho udito un bel niente. HTTP://COPIONI.CORRIERESPETTACOLO.IT

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