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La natura ama nascondersi PDF

163 Pages·2016·11.69 MB·Italian
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Giorgio Colli DELLO STESSO AUTORE! Dopo Nietzsche Filosofia dell espressione La nascita della filosofia LA NATURA La ragione errabonda La sapienza greca, voi. I AMA NASCONDERSI La sapienza grecay voi. II La sapienza greca, voi. Ili una enciclopedia di autori classici ΦΥΣΙΣ ΚΡΥΠΤΕΣΘΑΙ ΦΙΛΕΙ Scritti su Nietzsche A cura di Enrico Colli m artino ADELPHI EDIZIONI INDICE Nota del curatore 7 LA NATURA AMA NASCONDERSI Premessa 13 I. LA GRECIA DEI FILOSOFI 15 tojM / i. Introduzione metodologica 17 } v!Ìhm Lrt 4? ?9 il. L’epoca suprema 21 IL STORICISMO PERIPATETICO 35 III. ARISTOTELE E LE ORIGINI DELLA FILOSOFIA 93 IV. CRONOLOGIA PRESOCRATICA 137 V. PARMENIDE 163 VI. ERACLITO 187 © 1988 i. Essenzialità interiore frantumata 189 ADELPHI EDIZIONI S.P.A. MILANO 173450 il. Congiungimenti straziati 202 VII. EMPEDOCLE 211 NOTA DEL CURATORE l. Pienezza tragica 213 il. Trionfo dell’espressione 218 Vili. SULLA COMPOSIZIONE DEGLI SCRITTI PLATONICI 237 IX. LA GIOVENTÙ DI PLATONE 259 i. Il Fedone 261 il. Il Fedro 273 in. Il Simposio 289 X. SPEGNERSI DI UN MONDO 299 I. Il Parmenide 301 il. Stanchezza e dispersione 323 La prima edizione di questo libro, Physis kryptesthai INDICI 331 phileiy è del 1948: fu pubblicata da Giorgio Colli in una Sigle e abbreviazioni 333 tiratura forzatamente ristretta a cinquecento esempla­ ri, che conobbero una diffusione assai limitata al di Indice delle fonti e concordanza con * La sapienza greca » 337 fuori dei lettori specialisti. Indice dei nomi 351 Il libro rappresentava allora il lavoro e il pensiero di dieci anni (dal 1939) e, per il suo carattere ‘scientifico’, valse a mio padre la libera docenza, cui seguì l’incarico dell’insegnamento di Storia della filosofia antica all’U­ niversità di Pisa. Physis kryptesthai philei è stato uno studio fortemente innovativo nei riguardi dell’interpretazione del pensie­ ro greco: vi si trova già il ribaltamento della prospettiva interpretativa corrente, quella che vede un « progres­ so » a partire dai Presocratici verso Platone e Aristote­ le; ribaltamento che mio padre avrebbe poi arricchito e radicalizzato nelle sue opere successive, e in particolar modo nella Sapienza greca. Dopo il primo capitolo, di introduzione generale all’«ambiente greco», il libro si compone di tre parti, diverse per il carattere e l’oggetto. La prima, compren­ dente il secondo e il terzo capitolo, è dedicata all’esame di Teofrasto e di Aristotele in quanto fonti indirette 8 Nota del curatore Nota del curatore 9 dei Presocratici, e in particolare alla ricostruzione del accade, solo in traduzione: tali integrazioni sono sem­ testo del primo libro delle Opinioni dei fisici di Teofrasto pre segnalate tipograficamente dalle parentesi quadre. (e i risultati qui conseguiti saranno quasi totalmente Quella che, nella prima edizione, era fultima nota utilizzati per l’edizione dei frammenti di Teofrasto nel del secondo capitolo, probabilmente aggiunta alfulti- secondo volume della Sapienza greca), e all’analisi critica mo momento, è stata riportata a testo (dall’inizio del- dell’interpretazione aristotelica. L’inizio è ostico per il lattuale p. 83 alla fine del capitolo). Ho poi controllato e uniformato, e in alcuni casi lettore non specialista, ma la conclusione di questa aggiornato, le citazioni degli autori moderni (si vedano prima parte è degna di nota: « Tutte le ricerche fatte le Sigle e abbreviazioni), e aggiunto l’Indice delle fonti sinora non hanno per noi un’importanza essenziale, e e quello dei nomi per rendere più agevole la consulta­ servono quasi soltanto per sgombrare la strada, al fine zione. di cogliere i Presocratici attraverso le loro stesse paro­ Ringrazio Dario Del Corno per faiuto datomi nel le » (p. 134). corso del lavoro. Dopo il quarto capitolo, dedicato alla cronologia dei Presocratici, la parte centrale del libro (capp. v, vi e ENRICO COLLI vn) è relativa ai tre «sapienti» di maggior rilievo, Parmenide, Eraclito ed Empedocle, mentre la parte finale è dedicata a Platone, e costituisce l’unico testo di Colli estesamente dedicato alla « sfinge ». La seconda edizione che riproponiamo ai lettori è stata ‘facilitata’ mediante l’aggiunta delle traduzioni relative ai molti passi in greco che comparivano nella prima edizione. Nel fare questo lavoro ho utilizzato, quando cerano e quando era possibile farlo, le traduzioni di Colli, soprattutto quelle della Sapienza greca. Nelle traduzioni fatte ex novo e negli adattamenti di quelle esistenti mi sono attenuto all’interpretazione dei passi data nel te­ sto. Tutte le traduzioni aggiunte rispetto alla prima edizione sono riportate fra virgolette, a seguire i passi in lingua originale oppure, quando il testo è già dato precedentemente, a sostituirli. Le poche traduzioni già presenti nell’edizione originale sono invece sempre in corsivo. In alcuni casi, quelli in cui la conoscenza dell’origina­ le. greco era presupposta nel lettore (e segnalata da puntini di sospensione), ho ritenuto opportuno inte­ grare le citazioni, sia in greco sia, come più spesso LA NATURA AMA NASCONDERSI ΦΥΣΙΣ ΚΡΥΠΤΕΣΘΑΙ ΦΙΛΕΙ Alla memoria di Friedrich Nietzsche PREMESSA Bello, senza riserve, è l'amore della verità. Esso porta lontano, ed è difficile giungere al termine del cammino. Più difficile però è la via del ritorno, quando si vuol dire la verità. Voler mostrare la ventò nuda è meno bello, poiché turba come una passione. Quasi tutti i cercatori di ventò hanno sofferto di questa malattia, da tempo immemorabile. Questo libro si propone di svelare la ventò di uomini che al di là di tempi immemorabili hanno saputo nasconderla, resi­ stendo all'insania, e di mettere a nudo così tutta la ventò. Il sacrilegio ha in se stesso la propina punizione, poiché la verità, in questa ebbra e palpitante dilacerazione, si presenta disarmata, incapace a sostenersi ed a giustificarsi. L'empietà è però anche una puiificazione. L'avvenire ap­ pare sgombro, non limane che proteggere la verità, nascon­ derla di nuovo. In realtà proteggeremo così noi stessi; essa è intangibile nel profondo, e neppure le parole che scriviamo adesso le fanno male. La verità non è mai compromessa, tutto quanto si dice sul suo conto può essere falso ed illusorio. Gli studi che seguono vogliono offrire un'interpretazione della filosofia greca, ed attraverso ad essa di tutta la grecità. Un'esposizione largamente accessibile avrebbe dovuto dare uno sviluppo troppo grande alla parte informativa. Abbiamo >4 La natura ama nascondersi preferito abolire del tutto quest'ultima, dando all'opera una I veste strettamente tecnica, e presupponendo quindi la cono­ LA GRECIA DEI FILOSOFI scenza delle fonti e dei moderni studi storico-filologici generali nei vari campi della civiltà greca più antica. Si ritroverà una certa sproporzione nell'ampiezza e nell'approfondimento scientifico dei vari argomenti. Ciò è stato determinato sia dalla necessità di trattare più diffusamente i problemi meno elaborati e meno studiati dalla critica, accennando per contro appena a molte questioni ormai sviscerate, quanto dalla no­ stra intenzione di alternare nel corso dell'indagine storica sguardi interpretativi sintetici, che considerano impliciti pa­ recchi elementi taciuti, ad analisi filologiche dettagliatissime. Im disorganicità è soltanto apparente, poiché a nostro avviso entrambi gli aspetti sono indispensabili, proprio nella loro fusione, a costituire un'opera storica compiuta. Abbiamo così cercato di limitare la trattazione allo stretto contributo originale. Del pari al minimo indispensabile sono stati ridotti i riferimenti bibliografici. Assenti gli spunti pole­ mici, fatta eccezione per quanto riguarda lo sviluppo di argo­ mentazioni filologiche o l'impostazione di tesi storiche partico­ lari, per la semplice ragione che secondo la nostra prospettiva, quale per l'appunto cercheremo di giustificare, ben poco di vitale è stato compreso sinora della Grecia, all'infuori di quanto hanno detto Nietzsche e Burckhardt. I. INTRODUZIONE METODOLOGICA Il dato storico primitivo, azione, parola, figura, con­ cetto, in genere espressione umana, è un elemento individuale. La comune indagine storica, a qualsiasi campo di manifestazioni umane venga rivolta, tende a sopprimere rindividualità di questi dati attraverso con­ cettualizzazioni, ottenute con un processo empiristico di astrazione o con l’imporvi schemi razionali. La guida per tali generalizzazioni è fornita dal tempo, secondo cui i dati suddetti vengono ordinati. In tal modo la conoscenza storica si riduce ad un concatenamento meccanico oppure finalistico che si applica dall’esterno alle espressioni umane, trattate come termini noti. In realtà un dato storico, cioè lontano nel tempo, ci è a prima vista incomprensibile, e la stessa cosa ci avviene, sia pure in misura minore, per un’espressione assai lontana nello spazio. Si tratta anzitutto di ridurre i dati storici in chiari termini di esplicite espressioni alla no­ stra portata. Questo è il compito specifico della filolo­ gia, che deve salvare rindividualità del dato, isolandolo nelle sue determinazioni rese perspicue. In tal modo l'espressione umana diventa materiale diretto di filoso­ fia, costituisce cioè una parte rilevante di quell’oggetto universale onde il filosofo deve trarre la sua visione del La Grecia dei filosofi 19 ι8 La natura ama nascondersi strumenti indispensabili per la riduzione che si è detta mondo. Il filologo per altro non adempie al suo compi­ dei dati storici in espressioni dove l’interiorità primiti­ to, perché, come lo storico, vede nel proprio dato va traspare evidente. Viene così conservata l’inconfon- qualcosa di compiuto in se stesso, ch’egli non ordina dibile individualità originaria dell’espressione umana, nel tempo ma analizza concettualmente, chiarendone che sola è viva. Raggiungere tale scopo è assai difficile, gli elementi e rimanendo tuttavia egualmente lontano coglierlo compiutamente anzi si può dire impossibile, da una comprensione individuale. La cosa è d’altronde per il progressivo attenuarsi della concretezza secondo naturale, poiché l’eterogeneità tra un’espressione fa­ la lontananza dell’espressione. Il filosofo per altro deve miliare ed una storica non può essere superata analiti­ scegliere tra un cumulo di espressioni vicine, ma nor­ camente e può trovare una risoluzione soltanto attra­ malmente destanti in lui scarso interesse e quindi scar­ verso un termine comune, che imponga una connes­ sa possibilità di comprensione essenziale, e l’accosta­ sione al di là dell’apparente estraneità. L’interesse che mento ad espressioni storiche, verso cui è mosso da proviamo per un’espressione umana del passato non si grande affinità e che gli forniscono degli appoggi fon­ può spiegare con il puro impulso che si dice scientifico damentali, anche se mai compiutamente afferrabili. — in tal modo la suddetta eterogeneità sarebbe unificata L'attuazione di tale indagine è assai dura, esigendo da semplicemente dall’universalità della conoscenza, e chi la intraprende, oltre che l’attitudine più propria­ quindi delle facoltà espressive, dell’uomo nel suo mente filosofica di cogliere un'intimità nascosta dietro aspetto formale - dal momento che tale interesse in ad un’apparenza espressiva, un lavoro scientifico di nessun caso può dirsi indifferenziato qualitativamente induzione e di analisi che può valersi solo limitatamen­ e quantitativamente. Il dato storico è espressione di te, data la sua impostazione eterogenea, dei risultati un’interiorità umana: null’altro che questa può essere degli storici e dei filologi in senso stretto. l’elemento comune cercato. Quando una persona a noi Quanto abbiamo esposto introduce già alcuni postu­ amica da molti anni dice una certa parola in certe lati filosofici, che si possa considerare la realtà in termi­ circostanze noi sappiamo qual è la sua interiorità. Sol­ ni d’interiorità e di espressione, che in genere i dati tanto un’espressione di questo genere è utile al filoso­ storici rivelino radici assolute delle cose, e che infine in fo; perché questi possa estendere l'esperienza limitatis­ questa coesistenza di elementi essenziali la compren­ sima e fondamentalmente uniforme offertagli dal suo sione filosofica si fondi sull’esplicazione di certe affinità ambiente immediato occorre trasformare i dati storici qualitative particolarmente importanti per interpreta­ in espressioni siffatte. re il complesso del reale. Per quanto cioè si tenti di Si ha così una particolare prospettiva metodologica af frontare il problema della storia e della cultura senza per l’indagine del passato, in cui decisiva è anzitutto presupposti concettuali, non si può fare a meno di l’affinità interiore suscitata da un’espressione lontana. imporvi una visione totale della realtà, che il passato Questo primitivo momento interiore, pur possedendo non giustifica né conferma, costituendo una parte sol­ già delle determinazioni, quali un’intensità, un certo tanto, e non si sa neppure di quale entità, della realtà colorito, una qualità di vita, dev’essere verificato e chia­ stessa. A tale impostazione filosofica della storia nessu­ rito attraverso l’analisi del dato singolo (filologia) ed il no sfugge, compreso il più scientifico degli storici. Ed suo collegamento con gli altri dati che ne formano allora il valore assoluto di ogni indagine del passato è l’ambiente (stoiia). Filologia e storia non sono più in tal condizionato dalla bontà della concezione filosofica che modo complessi formali di relazioni che invano cerca­ la sostiene e che sola può affrontare e giudicare la no in se stesse un contenuto cui appoggiarsi, ma gli La natura ama nascondersi 20 totalità dei dati sensibili. A rigore questa totalità dei il. l’epoca suprema dati non è afferrata neppure dalla filosofia; per altro La nostra impostazione tende in altre parole a fon­ tutte le qualità di dati cadono sotto il dominio della dare nella ricerca storica una vita filosofica, che dovrà filosofia, ed essa può dare una visione completa del poi liberarsi dal suo sostegno e giustificare con i propri mondo, se non concretamente, almeno secondo una mezzi la sua validità. Il valore storico supremo che universale interpretazione astratta. La storia per con­ prospettiamo, e che l'opera presente ha appunto per tro non ha questo diritto all’astrazione, ed infinite scopo di dimostrare come tale, è la vita della Grecia quindi saranno le prospettive possibili nel suo campo, a antica, quale si esprime nelle parole dei suoi primi seconda delle concrete espressioni umane considerate, filosofi. Sporadicamente nella storia umana affiorano di necessità limitate ad un ristrettissimo campo del frammenti della vita che è stata di alcuni tra questi passato, e delle diverse posizioni filosofiche di ogni Greci antichi, e faremo in proposito qualche accenno, storico, che anche inavvertitamente si riflettono nella pur non essendo in grado di approfondire questo or­ scelta del campo d’indagine e nell’accentuazione, che dine di indagini.1 La paradossalità della nostra affer­ nessun abito di scientifica obiettività può eliminare, di mazione viene in certo modo ad attenuarsi, quando si particolari dati, senza contare poi i nessi concettuali consideri la questione sotto l'aspetto che abbiamo detto imposti alla realtà e variabili secondo la personalità di più propriamente storico. Per quanto infatti ecceziona­ ciascuno. Tale molteplicità vertiginosa di visuali stori­ le sia la personalità di questi Presocratici, la loro unicità che, per cui interi mondi di concetti si costruiscono è dovuta in buona parte al mondo in cui sono vissuti. sull’appoggio di poche e scarne espressioni, è ancora Le loro espressioni filosofiche sono collegate stretta- moltiplicata e resa ambigua dall'incertezza propria del­ mente con altre espressioni di ogni genere di quella l’indagine filologica, che tenta invano di dominare civiltà, che sono quindi indispensabili per spiegarle scientificamente un materiale fluttuante, opinabile, un appieno. Prima di passare al contenuto essenziale della campo cioè dove l’evanescenza di cose morte toglie nostra ricerca, che è penetrazione filologica in ciascuna vigore ad ogni dimostrazione. Anche la prospettiva metodologica prima esposta soffre fatalmente di que­ sta congenita frammentarietà, ed in ogni caso non può 1. Il più notevole di questi esempi è fornito dalle Upanishad anti­ aspirare ad altro che a penetrare in una zona assai che, di cui già colpisce la concomitanza approssimativa nel tempo ristretta del reale, percorrendo inoltre la struttura es­ con l'origine della filosofia greca (cfr. Μ. Mfiller, The Upanishads senziale delle cose solo in una certa direzione e secon­ Translated, in « Sacred Books of thè East », I, Oxford 1879, intr. do un limitato campo visivo. Essa ha per altro il soste­ xvn). Dato che influssi di qualsiasi genere sono impensabili, è assai interessante notare il parallelismo, che suggerisce quasi una gno fondamentale della considerazione interiore, ed in fatale concatenazione storica delle più alle posizioni di pensiero, secondo luogo assume esplicitamente e con piena co­ connesse a dati momenti di civiltà, tra il passaggio dall’aftermativa scienza il suo compito filosofico, pretendendo di co­ forza vitale delle Upanishad all'ascetismo pessimistico del buddhi­ gliere dei valori essenziali, di stabilire dei nessi tra le smo e l’evolversi della filosofia greca, quale sarà da noi chiarito, qualità più significative del reale e di indicare attraver­ dall’epoca presocratica a Platone (cfr. P. Deussen, Allgemeine Geschi- chte der Philosophie, Leipzig 1894, I 2, 62-65, 229, 307). Il carattere so una via concreta un’interpretazione culminante che negativo comunemente attribuito alla filosofia indiana è tutt’altro trasmetta la sua vitalità al tutto. che pacifico; basti pensare al problema di una positività ritrovabile nello stesso Nirvana (cfr. H. Oldenberg, Buddha, Berlin 18902, 290-307; Deussen, op. cit., I 3, 134).

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