Description:Gli otogizōshi sono racconti del medioevo giapponese che rielaborano, con umorismo e originalità, temi e motivi appartenenti alla tradizione orale e alla tradizione letteraria delle epoche precedenti, come i monogatari di corte di epoca Heian e i monogatari guerreschi di epoca Kamakura. Ce ne sono giunti circa quattrocento e si presentano sotto forma sia di rotoli illustrati sia di libretti copiati a mano o stampati, sono di lunghezza media e vantano molteplici origini: alcuni creati e diffusi oralmente da cantastorie girovaghi, altri scritti da intellettuali di vario genere - monaci, guerrieri e nobili decaduti - che non conobbero mai una forma orale. Per l'estrema vivacità e inventiva del linguaggio, con descrizioni dalla fantasia quasi rabelaisiana di luoghi, personaggi e situazioni, rappresentano l'eredità culturale più importante del Giappone medievale...Nobili principi che si innamorano di fanciulle non nobili; monaci e monache che possiedono ben poco oltre al proprio saio e alla propria ciotola; furbi campagnoli in grado di conquistare dame di rango elevato e altri meno acuti che scambiano uno specchio per un demone; demoni che amano il vino e la compagnia delle belle ragazze e guerrieri pronti a rischiare la vita per sconfiggerli. A volte invece una ragazza si trasforma in enorme rettile e non esita a correre all'inseguimento del giovane monaco che ha rifiutato le sue proposte amorose. E ancora personaggi immaginari e poi volpi, gatti e topi, che spesso interagiscono con gli esseri umani. Questi racconti, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in una lingua occidentale, offrono uno spaccato di gesta eroiche, ideali romantici e sogni di arricchimento a testimonianza del grande dinamismo culturale e sociale di un paese in trasformazione, dove l'ordine che per secoli ha stabilito l'identità del dominante e del dominato viene finalmente messo in discussione.