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La letteratura di consumo nel mondo greco-latino. Atti del convegno internazionale Cassino, 14-17 settembre 1994 PDF

275 Pages·1996·7.15 MB·Italian
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(cid:9) • — (cid:9) " ít caira (II Oroimo Pe,eere e Antortió Stramaglia In Coe(ono : Donna in piedi, con rotolo aperto, in posizione di lettura Affresco da Pompei, prima dcl 79 d. C.(cid:9) . . • '...: •(cid:9) — kNapoli, Museo Arcileologico Nazionale, inv. 88381 .(cid:9) , LA LETTERATURA DI CONSUMO NEL MONDO GRECO-LATINO ATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE Cassino, 14 -17 settembre 1994 A cura di Oronzo Pecere e Antonio Stramaglia UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO 1996 UNA PREMESSA «La letteratura di consumo nel mondo greco-latino» ē titolo che contiene una for- di zatura. Esso trasferisce alle letterature classiche una definizione che gli studiosi quelle moderne applicano ad una tipologia particolare di testi, prodotti non per un pubblico di alta cultura e in vista di una lettura mirata alla conoscenza dei significa- ti testuali e culturali di un'opera, ma per individui in possesso di un sufficiente grado di alfabetizzazione per dilettarsi con letture disimpegnate e occasionali perche desti- nate all'intrattenimento e all'evasione. Non si pretende percio di identificare, nel pa- norama letterario del mondo antico, un nuovo genere; si 0 voluto semplicemente pren- dere in prestito quella definizione per tentare di ricondurre in una cornice unitaria la riflessione critica su un ricco patrimonio testuale, la cui analisi ē rimasta circoscritta © 1996 - Tutti i diritti riservati in ambiti di ricerca specialistici o comunque eccentrici rispetto ai filoni tradizionali degli studi classici. La civilta greco-romana ha sempre eretto robusti steccati intorno alla cittadella della cultura, all'interno della quale lo scritto letterario veniva prodotto, consumato, custodito e trasmesso da ristrette 'elites' di dotti ed eruditi. Ma i recinti che rinchiude- vano la letteratura 'aka' e i loro fruitori non ressero alla spinta impetuosa della dif- fusione dell'alfabetismo che, a partire dalla prima eta imperiale, determinb l'insorge- re di nuovi lettori: un pubblico di cui resta difficile definire l'estensione quantitativa, identificare la composizione sociale, distinguere i livelli di capacita, cogliere le prefe- renze; ma che, come in ogni process° di Vemocratizzazione' culturale, alligna e cresce nel ceto medio urbano, sempre pia vasto e composito. Si trattava di un pubblico stra- tificato, costituito non soltanto dai ceti istruiti tradizionali, ma anche da individui di pia recente acculturazione, da donne di condizione agiata, da esponenti del mondo di qualche rango, ma so- burocratico e delle professioni (tecnici, funzionari e militari l dinamismo sociale vente di estrazione sociale inferiore, liberti e uomini d'affari che i della loro strumentazio- proietta nell'universo dei `nuovi ricchi'). Nonostante i limiti in- ne culturale, queste fasce sociali medie o basse si mostrano disponibili alla lettura, teressate a certe letture. Ma l'ingresso di questi ceti nel mondo della parola scritta un fenomeno che investe il sistema letterario con conseguenze di grande portata sulle modalita della produzione, sulle consuetudini della fruizione, sui meccanismi di cir- colazione e di conservazione dei testi letterari. Tutto cio pone ai classicisti delle domande. Anzitutto: cosa leggeva questo pubbli- co disomogeneo? La risposta, in termini di rassegna meramente quantitativa, ē nella 139-3 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO N 088.7949- Via0 TG3e0ul4g. 3l0i e7Cl7ma6sos/ 2iMn9o9a r(2cF1oR0n) i 10 ISB Fax 0776/310562 6(cid:9) Premessa(cid:9) Premessa(cid:9) 7 messe di scritti fatta di racconti fantastici e romanzi misterici, d'amore e d'avventu- di meraviglie». Gib che pia colpisce in questa testimonianza del II secolo e it riferi- re, poesi a pedestris, versi licenziosi e spesso osceni, rielaborazioni di temi del reperto- mento ad opere che vengono indicate con il loro contenuto, esattamente come prendo- rio mitologico e storiografico, rifacimenti e versioni degradate di cicli epici, testi ma- no il nome dei loro protagonisti i cosiddetti «romanzo di Nino», «romanzo di Metioco gici e astrologici, oracoli, prontuari, trattati e ricette di culinaria, opuscoli di sport e e Partenope», «storia di Apollonio re di Tiro», ed altri testi non altrimenti identifica- di giochi: una testualita recuperata in gran parte dagli scavi papirologici condotti ti. L'autore che affronta le mode mutevoli imposte dai gusti effimeri di un pubblico nelle discariche di centri urbani della chora egiziana, ovvero restituita — riadattata privo di una mentalita di conservazione, tipica delle classi 'ate', non solo stenta ad in testi letterari e di scuola — dalla tradizione medievale e bizantina, a riprova della affermarsi e resta spesso sconosciuto ai pia, ma corre it rischio che la sua opera sia vitalita di una produzione che reclamava spazio nella letteratura colta e che in qual- presto dimenticata e scompaia. che caso riesce, sull'onda del successo, a farsi largo negli esclusivi meccanismi di tra- Dunque, un semplice approccio al fenomeno che abbiamo sommariamente dassi- smissione della letteratura(cid:9) questo it caso della narrativa, una produzio- ficato come `letteratura di consumo' pone di fronte a un intreccio di problemi che ri- ne che spicca nel composito fenomeno della letteratura di intrattenimento in quanto chiedono, per essere adeguatamente studiati e approfonditi, non solo gli strumenti tipico genere Irasversale', capace cioe di divertire un lettore dalle esi genze letterarie Panalisi letteraria e filologica, ma anche quelli della papirologia, della paleografia, modeste e non agguerrito intellettualmente, di rispondere alle sue attese emozionali della storia del libro e della lettura, della storia delle biblioteche e della scuola, della con l'incalzante susseguirsi di avvenimenti che si snodano intorno a una coppia di storia socio-economica e religiosa: competenze specialistiche che in questi Atti entrano amanti e alle loro peripezie, al loro continuo perdersi e ricongiungersi, tradirsi e ritro- felicemente in collisione, ponendo le premesse perche le analisi condotte nei diversi varsi, sullo sfondo ora di atmosfere tenebrose o smaglianti, angosciose o divertenti, saggi che costituiscono il volume producano nuove suggestioni e stimoli all'esplorazio- ora di ambienti pervasi da figure, voci, umori da bassifondi. Questa stessa produzio- ne di un territorio affascinante delPeredita letteraria greco-romana. ne, tuttavia, si propone anche a letture dzfferenziate per percezione di livelli stilistici ORONZO PECERE o sfumature riposte, per penetrazione e appropriazione di una profondita pia seria di quanto non appaia ad una superficiale lettura d'intrattenimento. Infatti, opere pove- re e rozze, scritte in uno stile semplice, privo di artifici retorici e di richiami eruditi si affiancano a composizioni pia sofisticate; e se talora, sotto la piacevolezza del rac- canto, affiorano tradizioni folkloriche e realta locali, in altri casi, tra gli stimoli di una comicita elementare o di una triviale sensualita, possono esprimersi smarrimenti esistenziali, inquietudini religiose, ansie di cambiamento e di progresso che annuncia- no la crisi spirituale, istituzionale ed economica del mondo antico. Una seconda domanda e: come venivano condizionati la composizione, mento librario, la lettura e la trasmissione del prodotto scritto che questa nuova uten- za sollecitava? Quando Ovidio constata(cid:9) che ai suoi libri si impedisce l'ac- cesso ai circoli letterari e si chiudono le porte delle biblioteche pubbliche di Roma, affi- da la sua fama alla capacita delle sue opere di saper intercettare e conquistare i1 pub- bhco giovanile. Privato suo malgrado dell'appoggio e della protezione di mecenati po- tenti e del principe stesso, it poeta, deluso ma non rassegnato, si lascia alle spalle le convenzioni del sistema letterario, con i suoi circuiti e le sue pratiche esclusive, rivol- gendosi direttamente a un nuovo destinatario: it lettore anonimo di prodotti librari semplificati nel testo e talvolta resi pia comprensibili da un corredo visivo di figure, abituato alla lettura individuale di scritti funzionah ad usi contingenti e percio desti- nati a perdersi, estraneo alle pratiche dell'intrattenimento letterario elitario che spes- so si risolveva non nella lettura ma nell'ascolto e nel dialogo colto. Ma speculare al pubblico senza nome evocato da Ovidio e it fenomeno dell'autore senza volto. In un passo delle Noctes Atticae (9, 4), Gellio riferisce che, nel porto di Brindisi, chi stava per mettersi in viaggio poteva acquistare libri «pieni di racconti e NOTA REDAZIONALE Nei limiti del possibile si e cercato di uniformare i criteri di citazione nei va- ri contributi. Con minime deroghe, gli autori latini risultano citati secondo le ab- breviazioni dell'Index del Thesaurus linguae Latinae (Lipsiae 19902); gli autori greci, secondo principi analoghi; le edizioni di papiri, secondo le sigle raccoman- date in E. G. Turner, Papiri greci, trad. it. Roma 1984. Per le pubblicazioni pe- riodiche si sono adottate le abbreviazioni dell'cAnnee Philologique»; le testate ivi non censite sono state riportate per esteso. Ulteriori abbreviazioni si trovano sciolte nelle bibliografie conclusive delle singole relazioni; per altre, di use or- mai universale, uno scioglimento 6 parso superfluo (RE, LS1...). Si notino qui soltanto: GCN = Croningen Colloquia on the Novel, 1-, Groningen 1988-; RAC = Reallexicon fur Antike and Christentum, 1-, Stuttgart 1950-. Rivolgiamo un sentito ringraziamento a Reinhold Merkelbach, per it suo fervido impegno nella organizzazione scientifica del convegno; e ad Alfredo M. Morelli, per la sua generosa collaborazione nell'ingrato lavoro redazionale. La nostra riconoscenza va altresi a Mario Andreassi, a Menico Caroli (cui si deve l'Indice dei luoghi anticht), e — con particolare cordialita — alle Edizioni Levante di Bari, the hanno seguito con grande cortesia e pari puntigliosita la realizzazio- ne di questo non facile volume. O. P. - A. S. GUGLIELMO CAVALLO (Roma, «La Sapienza») VEICOLI MATERIALI DELLA LETTERATURA DI CONSUMO. MANIERE DI SCRIVERE E MANIERE DI LEGGERE Assai di recente e apparso in Francia (Paris 1991 [19941) un saggio di J. M. Goulemot dal titolo certamente allusivo (e accattivante) Ces livres qu'on ne lit que d'une main, e quali siano questi libri che non si leggono che con una sola mano specifica il sottotitolo Lecture et lecteurs des livres pornographiques au XVIIIe sie- cle. Gli amatori del genere e delle eccitazioni che possono venire da una lettura erotica sembra debbano essere grati, dunque, all'invenzione del codice, it model- lo del libro moderno, se e loro consentito di godere del libero uso di una mano, giacche il rotolo, l'antica forma libraria, esigeva — si sa — l'impiego sia della de- stra che lo reggesse sia della sinistra che, man mano svolgendolo, ne permettesse la lettura. Ma ritorniamo al saggio di Goulemot, it quale non solo pub suscitare qualche divertita considerazione come quella che qui si e fatta, ma induce a ri- flettere sui caratteri propri del libro pornografico del XVIII secolo (in pratica francese): l'autore, it titolo, lo stampatore, che possono gia costituire un messag- gio, un annuncio per il lettore licenzioso; e poi ancora l'indole del frontespizio, le titolature dei capitoli, le eventuali illustrazioni, con tutta la loro carica segna- letica; e infine lo statuto del testo, il suo funzionamento, it suo effetto sull'atto di lettura. Ci si pub chiedere, a questo punto, se i 'Pam& di Filippo di Anfipoli, ope- ra che it lessico Suda ritiene «di quelle assai sconce»', fossero scritti su codice e di quali dispositivi di richiamo fossero forniti; ma i libri a stampa del secolo XVIII sono tutt'altra cosa rispetto ai libri manoscritti di specie erotica nel mon- do antico, e si deve percib evitare qualsiasi commistione. E tuttavia il cenno al saggio di Goulemot ci ha messo a contatto con i termini di questo discorso: una letteratura di consumo, di intrattenimento, di svago, e le forme librarie in cui e veicolata e offerta al lettore. Si pub constatare, cosi, da una parte, che gli aspetti materiali della produzione letteraria sono indicativi del pubblico entro e per il quale quella produzione circola, e d'altra parte che sono «i dispositivi tecnici, vi- sivi, fisici che organizzano la lettura dello scritto allorche diviene libro»: una let- tura intesa, si, come coinvolgimento del corpo, ma più latamente calata in un triangolo che necessariamente comprende anche testo e libro, definita dal rap- port° con questi elementi e dalle loro variazioni2. Questa e altre prospettive di ricerca di eta moderna — ma sempre con la con- sapevolezza che nessuna confusione e lecita — quali problematiche o quali rifles- sioni possono suscitare nel terreno della letteratura di consumo e dei suoi veicoli Cfr. Sud. (I) 351 = FGrHist 280 T 1. Su questa impostazione rimando a quanto scrive Chartier 1992-4, 9-37 (parole citate p. 11). 14 Guglielmo Cavallo Veicoli materiali della letteratura di consumo. Maniere di scrivere e maniere di leggere 15 materiali per il mondo antico? E poi vi sono anche altre questioni che un'indagi- Prima di iniziare un'analisi dettagliata, si son volute sottoporre a ulteriore ne 'fisica' delle testimonianze direttamente conservatesi pub ridefinire, come la verifica le datazioni dei materiali: i risultati qui di seguito in buona parte coinci- datazione di queste, la loro frequenza di secolo in secolo, il distribuirsi dei diver- dono con quelli che si ricavano dalla raccolta di Stephens-Winkler, ma qualche si(cid:9) tutte operazioni che nel riordinare e classificare i frammenti superstiti volta se ne distaccano più o meno notevolmente'. si candidano a riuscire utili per altre e più complesse problematiche inerenti al fenomeno. Si tratta di un'indagine nuova e 'a rischio'. E proprio per questo l'in- Frammenti di narrativa non direttamente conservata dal medioevo bizantino tento non e tanto quello di offrire soluzioni e risposte, quanto di richiamare l'at- PBerol inv. 6926 (Pack' 2616) + PGen 85 12 tenzione (e quindi di suscitare la riflessione) su alcuni fatti. PSI 1305 (Pack2 2617) 12 Lasciando provocatoriamente agli storici della letteratura il compito di dare o PMich inv. 3378 (Pack2 2629) lex* (II) una definizione della letteratura di consumo, si e scelto come campo di indagine PBerol inv. 10535 (Pack2 2631) + PBerol inv. 21234 II la narrativa o il romanzo che dir si voglia, con qualche incursione in altri terreni PBerol inv. 11517 (Pack2 2468) II di quella letteratura in quanto un allargamento del discorso a testimonianze di PMichael 4 (Pack' 2271) II natura diversa pub contribuire a dipanare certe questioni inerenti ai livelli e agli POxy 435 (Pack' 2623) II ambiti di `consumo' degli stessi testi di narrativa'. Ma gia a proposito del campo PDubl inv. C 3 (Pack' 2621) di scandaglio prescelto sorge un problema di fondo: quali testimoni restituiti dal- PBerol inv. 9588 (Pack' 2622) + PBerol inv. 21179 + PBerol la xd.)pa greco-egizia si devono ritenere romanzo? Si e risolta drasticamente la inv. 7927 (Pack' 2622) questione riprendendo i materiali inclusi tra i «Novel Fragments» o almeno gli • POxy 3010 «Ambiguous Fragments» nella recente raccolta di S. A. Stephens e J. J. Winkler, PColon inv. 3328 la quale comprende 29 frammenti di libri/testi non direttamente tramandati dal • PMich inv. 5 (Pack' 2636) + PLitPalauRib 26 medioevo bizantino", ai quali si sono qui voluti aggiungere un ulteriore testimo- PSI 1220 (Pack' 2625) ne ancora inedito dei `perduti' (Dotvcxtxci di Lolliano5, e 12 testimoni relativi ad PTurner 8 autori che a Bisanzio piū tardi, trascritti e letti, si conservarono. Avremo a che POxy ined. inv. 112/130(a)8 + PSI 981 (Pack' 2628) fare, dunque, con 42 esemplari-frammenti, tenendo conto della circostanza che POxy 417 (Pack' 2474) il cd. codex Thebanus deperditus (Pack' 244) conteneva sia it romanzo di Caritone POxy 1368 (Pack' ex 2620) sia la narrazione nota come «romanzo di Chione», l'uno riemerso e l'altra no nel PSI 726 (Pack' 2627) corso del medioevo bizantino; e che POxy 2466 e POxy 3319, contenenti il «ro- PSI 1177 (Pack' 95) manzo di Sesoncosi», n o n sono frammenti di un medesimo rotolo6. POxy ined. inv. 57/42(a)9 PAnt 18 (Pack' 2466) POxy 416 (Pack' 168) Sui possibili ambiti di lettura del romanzo antico si possono vedere almeno Levin 1977; POxy 2466 (Pack' ex 2259) Hagg 1983, 90-101; Wesseling 1988; Treu 1989; Morgan 1991; Vessey 1991-3; Bowie 1992; . POxy 3012 Stephens 1994; Bowie 1996: studi che testimoniano, piū che risolvere, la complessita della proble- matica. POxy 3319 Stephens-Winkler 1995. In casi particolari si e tenuto conto anche delle classificazioni di PSI 151 (Pack' 2624) + PMilVogliano 260 Zimmermann 1936a; Dostalova 1991; Kussl 1991; per l'esclusione della documentazione su ostra- PSI inv. 516 (Pack' 2902) ka vd. infra, n. 12. POxy 1826 (Pack' 2619) Si tratta di POxy ined. inv. 57/42(a): «The papyrus dates from the third century A. D., PSI 725 (Pack' 2626) measures 20x8 centimeters and comprises a single column with the remains of 37 lines, the longest of which contains 23 letters. The occurrence of Glauketes as well as the rapid pace of the narrative suggest that this text belongs almost certainly to the Phoinikika, even though its hand is different from both the Cologne papyrus and from P. Oxy. 1368» (A. Henrichs, lettera privata ' Ove anche solo lievemente diversa, la datazione proposta da Stephens-Winkler 1995 e data dell'8/11/1993 ad A. Stramaglia). Cenni al reperto gia in Jones 1980, 243 n. 2; Winkler 1980, 155 in parentesi. Tutte le volte che si e ritenuta plausibile, inoltre, @ stata qui posta in esponente una n. 2; nessuna menzione pelt — per quanto abbia potuto vedere — in Stephens-Winkler 1995. precisazione all'interno del secolo (inizio, prima meta, meta, seconda meta, fine). Cfr. Funghi - Messeri Savorelli 1992, 86-88, contro l'opinio communis condivisa ancora in Cfr. Stephens-Winkler 1995, 268. Stephens-Winkler 1995, 255-266. Vd. supra, n. 5. 9 16 Guglielmo Cavallo Codex Thebanus deperditus (Pack' 244)(cid:9) VI-VII Frammenti di narrativa direttamente conservata dal medioevo bizantino PMichael 1 (Pack2 242)(cid:9) II PFay l (Pack' 243) POxy 3836 POxy 1019 (Pack' 241) + POxy 2948(cid:9) II-III POxy 1250 (Pack2 2) + POxy 3837(cid:9) III PSchubart 30 (Pack' 1)(cid:9) III PRob inv. 35 + PColon inv. 901(cid:9) III"' POxy 1014 (Pack' ex 2258) PMilVogliano 124 (Pack' 3)(cid:9) Me' PLitLond 194 (Pack2 ex 2637)(cid:9) IV PAmh 160 (Pack' ex 2797)(cid:9) VI-VII Codex Thebanus deperditus (Pack' 244)(cid:9) VI-VII Si possono proporre alla riflessione alcuni dati di carattere generale. La di- slocazione cronologica degli esemplari-frammenti mostra che l'epoca di diffusio- ne della lettura di romanzi — a parte qualche rara testimonianza precedente — è incentrata nel II d. C., protraendosi, forse con un minimo calo, nel III. Sui 42 esemplari-frammenti presi a fondamento della ricerca, infatti, 3 sono riferibili al I secolo, 37 si addensano nel II e nel III — vale a dire oltre l'88%, una percentua- le altissima —, solo un frammento si può assegnare al secolo IV, nessuno al V, uno al VI-VII, mentre il codex Thebanus deperditus non è più verificabile, ma ri- sulta assegnato da U. Wilcken intorno a quest'ultima data. Le incursioni fatte in altri terreni della letteratura di consumo (trattati di sport, biografie, aretalogie e storielle illustrate) confermano una punta massima delle testimonianze, fin quasi alla totalità, nell'arco di tempo tra la fine del II e lo scorcio del III secolo. Nel complesso, è una bella riprova di osservazioni antiche come quelle di Vell. 1, 17, 4: quisquis temporum institerit notis, reperiet eminentiam cuiusque operis artissimis temporum claustris circumdatam (a proposito dei generi letterari e artistici greci e latini). Dunque, alcune sporadiche testimonianze nel I d. C. (ma non prima) e qual- che altra dal IV in poi, ed invece tutte le altre nei secoli II e III richiedono un commento. Quali le ragioni di questa concentrazione del romanzo e più larga- mente della letteratura di consumo in quei secoli? Questa letteratura, innanzi tutto, richiede fasce alfabetizzate piuttosto larghe. In una società assai diffusa- mente analfabeta i lettori sono immediatamente riconoscibili perché vengono a coincidere, in pratica, con i pochi saldamente capaci di leggere e scrivere: in que- sto caso, infatti, non può esservi una letteratura per lettori a vari livelli di compe- tenze culturali o ammiccante anche ad un pubblico non d"élite' come la lettera- Tav. I. POxy 435 = Pack' 2623 (cm 12,5 x 10,8). Sec. II d. C. Romanzo di Metioco e Partenope. 18 Tav. 2a. POxy 1826 = Pack2 2619, recto (cm 9 x 7,3). Sec. III' d. C. Romanzo di Sesoncosi. rrna, 76 Allyst 127F, — 1).,•1(cid:9) U.- 7 2(cid:9) ('(cid:9) ,,,,,

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