Università Ca’ Foscari di Venezia Corso di Laurea magistrale (ordinamento ex D.M. 270/2004) in Filologia e Letteratura Italiana Percorso Moderno – Contemporaneo Tesi di Laurea La "Fiorita" di Armannino Giudice da Bologna Relatore Prof. Saverio Bellomo Correlatori Prof. Aldo Maria Costantini Dott. Riccardo Drusi Laureanda Elisa Quarello Matricola 800127 Anno Accademico 2012 / 2013 PREMESSA La tesi che segue è uno studio sulla Fiorita di Armannino Giudice da Bologna, un’opera compilativa della prima metà del XIV secolo. La Fiorita è sempre stata oggetto di studi superficiali, grossolani e addirittura errati: si pensi, ad esempio, alla confusione che i Cruscanti fecero nel Seicento con un’altra opera compilativa del Trecento assai più nota, la Fiorita di Guido da Pisa. Gli studi filologici sono stati rari: a iniziare dal 1880 con uno saggio di Giuseppe Mazzatinti, la Fiorita è stata studiata, seppure parzialmente, da uno sparuto numero di filologi, fino a giungere alle ricerche ultime condotte da Emanuela Scarpa e risalenti a quasi vent’anni fa. Con questa tesi s’intende fornire una biografia aggiornata dell’autore e lo stato dell’arte degli studi dell’opera; analizzare la struttura, i contenuti e il genere della Fiorita, tanto in rapporto ad altre opere antiche e medievali identificate come fonti, tra cui la Commedia, quanto in paragone ad altre compilazioni e prosimetri. Non meno importanti sono le indagini qui svolte sulla tradizione della Fiorita, che consistono nel censimento dei testimoni oggi conosciuti e nella raccolta degli studi filologici realizzati. Infine, in questa tesi si presenta la trascrizione diplomatica interpretativa di un breve frammento iniziale della Fiorita tratto da un testimone mai studiato prima, il codice Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX. 11. 2 I. TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI DDV = G. BOERIO, Dizionario del dialetto veneziano, Venezia, Premiata tipografia di Giovanni Cecchini edit., 1856. DLLF = F. GODEFROY, Dictionnaire de l’ancienne langue française et de tous ses dialectes du IX au XV siècle, Paris, Kraus Reprint, 19693 (1889). ED = Enciclopedia dantesca, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1970. FLUTRE = L. – F. FLUTRE, La «Fiorita»d’Armannino giudice, in Id., Li fait des Romains dans les littératures française et italienne du XIIIe au XVIe siècle, Genève, Slatkine Reprints, 1932, pp. 373-400. GDLI = S. BATTAGLIA, Grande dizionario della lingua italiana, Torino, UTET, 1978. GORRA = E. GORRA, Testi inediti di storia trojana preceduti da uno studio sulla leggenda trojana in Italia, Torino, Loescher, 1887. MAZZATINTI, Fiorita = G. MAZZATINTI, La «Fiorita» di Armannino giudice, in «Giornale di filologia romanza», VI, 1880, pp. 1-55. MAZZATINTI, IMBF = G. MAZZATINTI, Inventario dei mss. ital. della Bibl. di Francia, T. II, Roma, Tipografia dei Fratelli Bencini, 1887. 3 MAZZATINTI, IMBI = G. MAZZATINTI, Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d’Italia, Forlì, Luigi Bordandini, 1891. MEDIN = A. MEDIN, Una redazione abruzzese della “Fiorita” di Armannino, in «Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti», 1917-1918, Tomo LXXVII, parte seconda, pp. 487-547. PARODI, I rifacimenti dell’Eneide = E. G. PARODI, I rifacimenti e le traduzioni italiane dell’Eneide di Virgilio prima del Rinascimento, in «Studj di filologia romanza», II, 1887, pp. 99-368. PARODI, Le storie di Cesare = E. G. PARODI, Le storie di Cesare nella letteratura italiana dei primi secoli, in «Studj di filologia romanza», IV, 1889, pp. 237-503. ROHLFS = G. ROHLFS, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, 1966. Titolo originale: Historische Grammatik der Italienischen Sprache und ihrer Mundarten. SCARPA, Digressioni lessicali = E. SCARPA, Digressioni lessicali intorno ad un ramo della «Fiorita» di Armannino, in «Studi di filologia italiana», XLIV, 1986, pp. 5-63. SCARPA, Le scelte di un amanuense = E. SCARPA, Le scelte di un amanuense: Niccolò di Bettino Covoni, copista della «Fiorita», in «Studi di filologia italiana», XLVI, 1988, pp. 87-130. VP = I. PACCAGNELLA, Vocabolario del padovano (XIV-XVII secolo), Padova, Esedra editrice, 2012. 4 II. SIGLE DEI MANOSCRITTI Cr = Roma, Biblioteca Corsiniana, 44 D. 31 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II I 383 1 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 134 2 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 135 3 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 136 4 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 137 5 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 138 6 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 139 7 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, N. A. 444 8 F = Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 13 9 F = Firenze, Biblioteca Marucelliana, Redi 57 10 G = Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Gadd. Rel. 95 Gu = Gubbio, Biblioteca Sperelliana, n. II B 20 L = Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo LXII, 12 1 L = Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo LXXXIX inf. 50 2 M = Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. VI. 50 (=6117) 1 M = Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX. 11 (=6270) 2 5 O = Madrid, Biblioteca Nacional de España, Osuna 10414 P = Parigi, Bibliothèque Nationale, It. 6 Pa = Pavia, Biblioteca Universitaria, Aldini 251 Pd = Padova, Biblioteca civica, C. M. 239 V = Roma, Biblioteca Vaticana, Ottob. Lat. 3336 1 V = Roma, Biblioteca Vaticana, Barberini lat. 3923 2 V = Roma, Biblioteca Vaticana, Vat. Lat. 4811 3 6 1. Lo stato dell’arte e gli studi pregressi 1.1 I primissimi studi I primi studi compiuti sulla Fiorita di Armannino Giudice da Bologna si registrano a partire dal XVII secolo nella prima edizione del Vocabolario della Crusca1. Gli Accademici acquisirono un solo testimone della Fiorita, ovvero il Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 134 (F ), il quale contiene la stessa prefazione di 2 un’altra compilazione storica in volgare italiano ben più nota, la Fiorita di Guido da Pisa. Sembrerebbe che l’amanuense del codice F avesse 2 sott’occhio l’opera del frate carmelitano al momento dell’allestimento del codice e da essa ne avesse ricopiato il preambolo, tratto forse in inganno dall’identità del titolo tra le due opere. I Cruscanti, a quanto pare, spogliarono semplicemente i testimoni della Fiorita di Guido da Pisa, ma non il testimone della Fiorita di Armannino, e diedero per scontato l’identità di tutti i testimoni. Gli Accademici confusero l’opera di Armannino con quella di Guido da Pisa e stabilirono che si trattasse della medesima compilazione redatta da più autori, tra cui Armannino e Guido. I Cruscanti definirono questa compilazione un ottimo esempio di testo di lingua e proprio per la sua esemplarità riportarono nel Vocabolario un abbondante numero di citazioni, ricavate, in particolare, da tre distinti testimoni dell’opera, ossia un codice di Giovan Battista Deti, chiamato «il Sollo», (Fior. Ital. G. D.) uno di Pier del Nero (Fior. Ital. P. N.) e un altro di Giovanni de’ Bardi, detto «l’incruscato» (Fior. Ital. G. B.).2 Questi tre 1 Cfr. Vocabolario della Crusca (I impr.) = Vocabolario degli Accademici della Crusca, Venezia, Presso i tipi di Giovanni Alberti, 1612. 2 Cfr. MAZZATINTI, Fiorita. 7 manoscritti sono così siglati nel Vocabolario della Crusca e non sono stati ancora identificati. 1.2 Gli studi dei XVII e XVIII secolo Dopo gli studi di Mont’Albani e Orlandi3 che nulla aggiungono di nuovo agli studi sullo stato della Fiorita, nell’opera Della famiglia Bentivoglia4, Vincenzo Armanni riferì di aver donato con le carte dell’Archivio alla Biblioteca Sperelliana di Gubbio un testimone della Fiorita posseduto dalla sua famiglia. Questo codice è stato identificato con il manoscritto Gubbio, Biblioteca Sperelliana, n. II B 20 (Gu). Francesco Saverio Quadrio5 parlò erroneamente della Fiorita come di un’opera suddivisa in 33 canti e non conti, supponendola così un’opera in versi, e non in prosa. In particolare, Quadrio citò un testimone conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, senza fornire specifiche informazioni sulla segnatura del manoscritto. Si può avanzare l’ipotesi che il manoscritto sia il Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 3 Cfr. O. MONT’ALBANI, Diologogia, overo delle cagioni, e della naturalezza del parlare, e specialmente del più antico, e più vero di Bologna, Bologna, per Carlo Zenero, 1652, p. 27 e Armano Armani, voce in A. ORLANDI, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna, per Costantino Pisarri, 1714, p. 64. 4 Cfr. V. ARMANNI, Della famiglia Bentivoglia origine chiarezza e discendenza da Vincenzo Armani nobile di Gubbio, Bologna, per Gioseffo Longhi, 1682, p. 137. Cfr. anche V. ARMANNI, Delle lettere del signor Vincenzo Armanni nobile d’Ugubbio, Macerata, per Giuseppe Piccini, 1674, p. 390. 5 Cfr. F. S. QUADRIO, Della storia e della ragione d’ogni poesia, Bologna, per Ferdinando Pisarri, 1739, p. 133. 8 Pluteo LXII, 12 (L ), perché, più tardi, altri studiosi, rifacendosi agli studi di 1 Quadrio, citarono e trascrissero sezioni della Fiorita a partire proprio da questo testimone. Uno di questi studiosi fu Gianmaria Mazzuchelli che, in Gli scrittori d’Italia6, incorse nello stesso errore di Quadrio e propose due testimoni dell’opera: il primo è il già citato L e il secondo è il Firenze, Biblioteca 1 Medicea Laurenziana, Pluteo LXII, 26, il quale, in realtà, è un testimone della Fiorita di Guido da Pisa. Mazzuchelli, pertanto, cadde nell’errore dei Cruscanti, confondendo l’opera di Armannino con quella di Guido. Se Girolamo Tiraboschi, in Storia della Letteratura italiana7, non apportò alcuna novità, Giovanni Lami, sempre a partire da L , in Deliciae 1 eruditorum8 corresse l’errore di Quadrio e Mazzuchelli, e sostenne, invece, che la Fiorita è un’opera in prosa, inframmezzata da sezioni in versi. Nell’opera Ambrosii Traversarii generalis Camaldulensium Latinae epistolae9, Lorenzo Mehus per primo rintracciò il testimone Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano II III 136 (F ), in cui 4 Armannino, nel proemio, chiarisce la scelta del titolo della compilazione. Infine, Tommaso Giuseppe Farsetti in Biblioteca manoscritta di Tommaso 6 Cfr. G. MAZZUCHELLI, Gli scrittori d’Italia cioè notizie storiche e critiche intorno alle vite, e agli scritti dei litterati italiani, Volume I, parte 2, Brescia, Bossini, 1753, p. 1102. 7 Cfr. G. TIRABOSCHI, Storia della letteratura italiana, Tom. XII, p. 474. 8 Cfr. G. LAMI, Deliciae eruditorum, Firenze, Paperini, 1756, vol. 17: F. M. RAFFAELLI, Della famiglia della persona degl’impieghi e delle opere di M. Bosone da Gublio trattato, pp. 73-77. 9 Cfr. L. MEHUS, Ambrosii Traversarii generalis Camaldulensium aliorumque ad ipsum: et ad alios de eodem Ambrosio Latinae epistolae, Tomus 1, Bologna, Forni editore, 1968 (Ripr. facsim. dell’orig., Firenze, ex Typographo Caesareo, 1759), pp. CCXII, CCLXX, CCLXXIV, CCLXXIX, CCCXXXIII, CCCXXXXII. 9 Giuseppe Farsetti10 segnalò per primo il testimone Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. IX. 11 (M ). Nel 1778, Angelo Maria Bandini11 2 segnalò due nuovi testimoni della Fiorita conservati nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Gadd. Rel. 95 (G) e Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo LXXXIX inf. 50 (L ). Questi due manoscritti furono segnalati insieme al già 2 noto Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo LXII, 12 (L ), 1 rintracciato da Francesco Saverio Quadrio. 1.3 Gli studi del primo XIX secolo Dopo gli studi di Fantuzzi12 e Vecchietti13 che nulla aggiungono di nuovo, Salvatore Betti14 rintracciò un nuovo testimone, il Roma, Biblioteca Vaticana, Barberini lat. 3923 (V ), primo codice interpolato della Fiorita ad 2 10 Cfr. T. G. FARSETTI – J. MORELLI, Biblioteca manoscritta di Tommaso Giuseppe Farsetti, patrizio veneto, vol. I, Venezia, Stamperia Fenzo, 1771, pp. 285-287. 11 Cfr. A. M. BANDINI, Catalogus Codicum Italicorum Bibliothecae Mediceae Laurentianae, Gaddianae, et Sanctae Crucis, Firenze, Typis Caesareis, vol. V, 1778, pp. 274 e segg. 12 Cfr. G. FANTUZZI, Armani Armano o Armannino in Notizie degli scrittori bolognesi, Tomo I, Bologna, Stamperia di San Tommaso d’Aquino, 1781, pp. 291-295. 13 Cfr. F. VECCHIETTI, Biblioteca picena o sia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, Tomo primo, Lett. A., Osimo, presso Domenicantonio Quercetti, 1790, pp. 209-210. 14 Cfr. S. BETTI, Osservazioni sull’opera d’Armannino, giudice di Bologna, intitolata: La Fiorità, in Giornale Arcadico di scienze, lettere ed arti, Ottobre, 1820, N° XXII, pp. 94- 110. Cfr. anche M. G. – B. FESTA in «Studi romanzi», VI, 1909, pp. 207 e segg. 10