ebook img

La Biblioteca Altempsiana PDF

378 Pages·2008·3.102 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview La Biblioteca Altempsiana

Alfredo Serrai LA BIBLIOTECA ALTEMPSIANA ovvero LE RACCOLTE LIBRARIE DI MARCO SITTICO III E DEL NIPOTE GIOVANNI ANGELO ALTEMPS BULZONI EDITORE La stampa del presente volume si avvale di un contributo MIUR erogato dal Dipartimento di Scienze del libro e del documento Università degli Studi di Roma “La Sapienza” TUTTI I DIRITTI RISERVATI È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. L’illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell’art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941 ISBN 978-88-7870-328-5 © 2008 by Bulzoni Editore 00185 Roma, via dei Liburni, 14 http://www.bulzoni.it e-mail: [email protected] Flammae radius duas habet vires, una urit, illuminat altera. Plato SOMMARIO Introduzione .............................................................................................................................................. p. 9 Protagonisti nella origine e nello sviluppo della Biblioteca Altempsiana » 15 ..... Le personalità di Marco Sittico Altemps e del nipote Giovanni Angelo » 21 .... Riferimenti bibliografici ................................................................................................................... » 35 La Biblioteca Altempsiana .............................................................................................................. » 37 I cataloghi della Biblioteca Altempsiana ........................................................................... » 43 Il Catalogo Altempsiano del 1609............................................................................................. » 47 Esemplari Altempsiani reperiti .................................................................................................... » 57 Appendice documentaria ................................................................................................................ » 65 INDICE DEI NOMI (a cura di Fiammetta Sabba) ............................................................... » 69 Trascrizione del Catalogo Altempsiano del 1609 ......................................................... » 73 INDICE DEGLI AUTORI ............................................................................................................................ » 343 7 La “Biblioteca Altempsiana” costituisce il 6. volume della collana “Le Biblioteche Private in Italia”, ora incorporata nelle Edizioni Bulzoni. I volumi precedenti, tutti di Alfredo Serrai, sono: 1. (La Biblioteca di Luca Holstenius) pubblicato a Udine, Editrice Forum, 2000; 2. (Bernardino Baldi. La vita, le opere. La biblioteca) Milano, Sylvestre Bonnard, 2002; 3. (Domenico Passionei e la sua biblioteca) Milano, Sylvestre Bonnard, 2004; 4. (Angelo Rocca fondatore della prima biblioteca pubblica europea) Milano, Sylve- stre Bonnard, 2004; 5. (La Biblioteca di Aldo Manuzio il Giovane) Milano, Sylvestre Bonnard, 2007. Ringrazio Fiammetta Sabba per l’Indice dei Nomi alla fine del saggio introduttivo. 8 INTRODUZIONE Nel secolo XVI, e per i primi decenni del successivo, la bibliofilia, unita al- l’amore per lo studio ed alla passione per la conoscenza, aveva generato, insieme ad un intenso fervore collezionistico, una accesa competizione nel riunire ed alle- stire biblioteche, scatenando una gara che raramente, nella storia, non solo si era esibita con un’intensità pari ma che si sia trovata a coinvolgere, insieme, ranghi sociali tanto elevati. Si trattava dello stesso amore che aveva ispirato e sorretto, su un altro piano, l’edificazione di quello sbalorditivo monumento bibliografico che era stata la ge- sneriana Bibliotheca Vniuersalis; e la stessa parola, in latino, di biblioteca servi- va appunto, come sappiamo, per entrambi le finalità ed i medesimi conseguimen- ti, ossia la riunione di libri e la raccolta di notizie sui libri al fine di orientare e migliorare la collezione fisica dei volumi di una qualsiasi raccolta. L’impulso decisivo che mi spinse ad affrontare la ricostruzione della Biblio- teca Altempsiana è scattato nel momento in cui ho constatato che in essa si trova- vano inclusi due esemplari della Bibliotheca Vniuersalis di Gesner, oltre alla ap- pendice ed al supplemento del 1555, con inclusa la epitome di Frisius del 1583. Come appariva assai verosimile fin di primo acchito quelle opere si trovavano già originariamente nella raccolta di Marco Sittico, e questo solo fatto contribui- va a mutare radicalmente l’impressione ed il giudizio che era giusto dare alla personalità – controversa ma comunque ben poco apprezzata sul piano culturale – del cardinale Marco Sittico (Markus Sittich) III Altemps (Hohenems). Di tale personaggio non si era saputo mai nulla a proposito di una eventuale raccolta bibliotecaria, e tantomeno sul piano di quegli interessi bibliofilici che so- no necessari per instaurarla; e quando si è parlato, del resto solo vagamente e su- perficialmente, di Biblioteca Altempsiana ci si è riferiti esclusivamente alla rac- colta libraria del nipote, figlio del figlio, ossia di Giovanni Angelo Altemps. La bibliofilia e il vanto di fondare ed accrescere biblioteche non sono man- cati neppure nei due secoli successivi, eppure solo nel Cinquecento e nei primi del Seicento, col permanere di una febbre umanistica primariamente indirizzata al recupero del patrimonio testuale antico, si era avuto un autentico incontro di fiamma tra l’amore per la scienza e l’ansia di raccogliere le testimonianze intel- lettuali della grande civiltà greco-latina. 9 In quell’impeto di scoperta e di raccolta, inoltre, e nella fede che la soluzio- ne ad ogni interrogativo potesse trovarsi nelle opere letterarie e filosofiche, pri- ma in quelle degli antichi ma anche in quelle dei moderni, più speculativi ed au- daci, l’ardore della ricerca collezionistica si presentava con l’impronta di un ecu- menismo e di una universalità che erano interessati anzitutto ad incontrare le so- stanze e le morfologie del reale per disvelarne con curiosità ogni piega, da quella mitico-religiosa e teologica a quella razionale, computativa, sperimentativa, e naturalistica. Le biblioteche del secolo XVI non erano ancora, come più tardi, o speciali- stiche ed applicative o frutto esclusivo di collezionismo e di ambizione a fini di parata, bensì erano animate da uno spirito che non intendeva fermarsi di fronte a nulla, fossero anche le proibizioni e la censura; sorte queste ultime, appunto, sia per porre un freno alle esigenze di indagine e di discussione in materia teologica, sia, per stroncare le dissacrazioni religiose e le oscenità a buon mercato. Nelle biblioteche del Cinquecento si respirava ancora a pieni polmoni un’at- mosfera intrisa di stimoli noetici e culturali, e palpitante della duplice speranza, vuoi di oltrepassare definitivamente le angustie dell’etica medioevale – tanto ben caratterizzate dagli adagi “Homo bula est” e “Scientia inflat” – vuoi di poter su- scitare incontri che aprissero orizzonti nuovi e fertili a quel perenne anelito, con- giunto, della salvezza e della razionalità, quale era stato nutrito, ad esempio, ne- gli atteggiamenti ideologici e nelle aperture mentali che connotavano le interpre- tazioni della Cabala cristiana. La raccolta libraria iniziata da Marco Sittico e proseguita del nipote Giovan- ni Angelo Altemps era, appunto, una di queste biblioteche, ricche di slanci e di promesse così nel venir progettate come nel loro arricchirsi ed ampliarsi. Per fare un confronto con un’altra grande raccolta libraria del Cinquecento, quella di Aldo Manuzio – che rispecchiava sostanzialmente i panorami mentali di un editore, non solo curioso di tutto ciò che potesse venir comunicato, e quin- di stampato, ma che attraverso i libri intendeva esibire, insieme all’alto livello erudito della propria casata, la dignità e la generosità di chi si propone di scopri- re e diffondere le testimonianze letterarie – la Biblioteca Altempsiana viene ad offrirsi ed a modellarsi, piuttosto, come la immagine fisica del gusto e della pas- sione bibliografica e bibliofilica, sentite dapprima da un alto dignitario ecclesia- stico, un autentico principe rinascimentale, poi vissute nella mente di un intellet- tuale curioso e speculativo, a sua volta titolare sia di un rango nobile elevato che degli averi di una famiglia che, se non fra le più potenti, era certamente ricca co- me poche altre. Mentre la quasi coeva raccolta di Aldo il giovane si potrebbe definire una biblioteca di attualità scientifica e culturale, impegnata a documentare i fatti let- terari e gli eventi informativi correnti, la Altempsiana – la cui caratterizzazione andrebbe però attentamente ripartita fra quella che specifica la biblioteca del nonno e quella che compete alla biblioteca del nipote – offre invece anzitutto una presenza documentaria sistematica della più solida tradizione erudita, presente at- 10 traverso una serie ininterrotta di costosi e fondamentali volumi, dai preziosi in folio ai più maneggevoli formati minori, e provenienti dalle più qualificate offici- ne editoriali europee indipendentemente dal fatto se fossero o no attive in ambiti geografici di dominio ormai protestante. Il possedere libri banditi dalla censura ecclesiastica era uno dei privilegi ri- servati ai cardinali, e Marco Sittico deteneva fra i porporati una posizione di as- soluta preminenza, nella funzione riconosciuta, e per molti anni da lui esercitata, addirittura di grande elettore di tutta una serie di pontefici. Marco Sittico, inoltre, era di origine tedesca e quindi era in grado di attingere a mercati editoriali che gli erano familiari, quelli di Basilea, di Zurigo, di Anversa, di Strasburgo, di Co- lonia, di Ingolstadt, di Hagenau, di Lipsia, ecc. Egli si procurava i prodotti librari più qualificati a seconda delle specifiche competenze scientifiche e testuali che connotavano, sul piano della qualità edito- riale, le varie piazze europee: ad esempio, Parigi per la Teologia, Lione per il Di- ritto, Basilea per le opere classiche e l’erudizione, e così via. Da qui una colle- zione libraria come quella Altempsiana che, per adoperare una formula riassunti- va, è certamente la più europea fra tutte quelle del vecchio continente. In rapporto alla costituzione della collezione libraria Altempsiana si apre un bivio interpretativo che non è facile sciogliere prima di aver potuto accertare, in via documentaria, non soltanto i tempi del suo allestimento ma, anche, quali pos- sono essere state le vie di accesso e di riunione delle opere incorporate da Marco Sittico III Altemps nella sua propria biblioteca. Uno dei due corni della alternativa è quello di porsi dinanzi al problema valutando ciò che si sa della biografia di Marco Sittico, per chiedersi se la co- stituzione di una siffatta raccolta potesse essere stata programmata ed eseguita nelle sue linee fondamentali personalmente da lui, occupato com’era in tante varie attività ed affari, oppure favorire l’ipotesi, ovviamente più verisimile, che egli avesse comperato, in blocco, una o più raccolte librarie che gli si erano of- ferte in vendita. L’altro corno porta invece a rivoluzionare l’immagine del guerriero-cardina- le – spesso accusato di rozzezza e di poco latino1 – per riconoscere e valorizzare un lato della sua figura intellettuale e della sua sensibilità culturale, finora com- pletamente travisato, e che sarebbe quello di una personalità sviluppata e consa- pevole, oltre che della politica e delle manovre di curia, anche della scienza teo- logica e delle esigenze pastorali, e insieme, ancora, della vastità e della ricchezza filosofica, scientifica, e giuridica del suo tempo. Nell’esaminare la composizione della Altempsiana si rimane colpiti, in parti- colare, non solo dalle sistematiche collezioni di testi e commenti biblici e patri- stici e dalla impressionante serie di codici, di trattati e di interpretazioni giuridi- che, ma dalla folta rappresentanza di opere che rispecchiano, da un lato le temati- che e le discussioni teologiche e filosofiche, dall’altro la vasta panoplia religiosa che si occupa degli aspetti ecclesiali, sacramentali, e liturgici, e di quelli relativi alla morale cristiana, alla disciplina ed alla organizzazione ecclesiale, al diritto 11 canonico, ed ai poteri, le prerogative, le prescrizioni ed i decreti conciliari, inclu- si quelli recenti del Concilio di Trento – quel Concilio che l’aveva visto protago- nista in quanto uno dei cinque legati di nomina pontificia – e infine, in generale, le dispute controversistiche ed apologetiche che infiammavano a quel tempo la scena religiosa europea. La raccolta libraria di Marco Sittico esibisce una tale dovizia e molteplicità di opere – fra quelle richieste sia dalle esigenze del ruolo, delle funzioni e degli uffici di competenza, che dalle responsabilità ecclesiastiche e pastorali che gli derivavano in quanto cardinale e vescovo, impegnato nell’esercizio delle materie pertinenti, in una gamma che va dai compiti di governo allo svolgimento dei do- veri religiosi – che sono assai rare le biblioteche contemporanee che possano vantare un tale elevato profilo di ecumenica universalità, e che siano pertanto in grado di starle alla pari. Sorprendentemente, invece di una delle solite raccolte librarie cardinalizie, che abitualmente erano improntate anzitutto da interessi letterari ed umanistici, ci troviamo dinanzi ad una raccolta in cui si individuano benissimo, fra l’altro, le armi e gli strumenti di quella lotta religiosa ed ideologica, appunto fra Riforma e Controriforma, che stava combattendosi negli animi di tutta Europa. Il catalogo del 1609 (Ms. Ottob. Lat. 1872) riflette, con buona certezza, la sostanza della biblioteca quale era stata riunita da Marco Sittico, così che, dal confronto dello stesso con il Catalogo del 1617-1618 incluso nei Mss. Casanaten- si 3218-3222, si possono discernere con una certa precisione le spettanze librarie attribuibili rispettivamente al nonno ed al nipote, e determinare quindi con preci- sione l’apporto librario rappresentato dall’importante acquisto della raccolta li- braria di Guglielmo Sirleto e di Ascanio Colonna. Il livello bibliografico delle opere e la qualità bibliologica delle edizioni pre- senti nella raccolta libraria Altempsiana lasciano stupefatti; e di ciò si avrà ampia prova scorrendo le evidenze catalografiche che costituiranno la materia probativa e documentativa del presente lavoro. Al duca Giovanni Angelo Altemps – colto, raffinato, ricco di talenti ma an- che dotato di vaste disponibilità finanziarie – collezionista librario vuoi in pro- prio vuoi in proseguimento dell’ardore e della collezione libraria iniziata dal non- no, il cardinale Marco Sittico, si era offerta, all’improvviso, la possibilità di acca- parrarsi forse la più scelta e fornita fra le collezioni private europee, quella già del cardinale Guglielmo Sirleto; e quell’occasione Giovanni Angelo Altemps non si lasciò sfuggire, entrando in gara sia con Filippo II che col cardinale Federico Borromeo, due fra i più temibili ed accaniti procacciatori di libri. La Biblioteca Altempsiana fin qui nota era quella che si riteneva fondata e sviluppata dal duca Giovanni Angelo Altemps, ma la nostra indagine porta alla luce, invece, il fatto che la Altempsiana risale alla iniziativa ed alla intraprenden- za del nonno di Giovanni Angelo, ossia alla personalità di Marco Sittico III. Proprio alla figura ed ai tempi di Marco Sittico intende limitarsi per ora la nostra ricerca sulla Biblioteca Altempsiana, e per acquisire il necessario sfondo 12 storico e biografico è necessario che ci si soffermi adesso schematicamente sul relativo quadro storico, e sui protagonisti della corrispondente vicenda umana e libraria. 1 Anche un autore equilibrato come Hubert Jedin non si perita di far proprie le opinioni della storiografia corrente per scrivere: “La nomina a legato [nel Concilio di Trento, decretata dal papa il 17 dicembre 1561] di Mark Sittich, un uomo completamente profano, fu un chiaro errore, si diceva che dovesse imparare il Paternoster latino” p. 127 del vol. IV/1 della tr. it. di Geschichte des Konzil von Trient B.IV/1 (Freiburg i. Breisgau; Herder. 1975. Ed. ital. Brescia; Morcelliana. 1979). Jedin riporta, inoltre, anche in proposito il testo di una pasquinata sui Le- gati conciliari: “Mantova [Ercole Gonzaga cardinale di Mantova] (non audit, perché era sorda- stro), Seripando [Girolamo Seripando] non osa (non audet, con riferimento al suo riserbo), Osio [Stanislao Osio, cardinale polacco] sta sempre a leggere (semper legit), Simonetta [Ludo- vico Simonetta] sempre a scrivere (semper scribit), Hohenems non ha nulla di tutto ciò (nec audit, nec audet, nec legit, nec scribit).” p. 295 del vol. IV/2 della tr. it. (1981) dell’op. cit. ed. cit. V.IV/2 (1975). 13

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.