O I PERA POGEA Journal of Speleology in Artificial Cavities 1-2/ 2011 A(cid:308)i VII Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali Urbino, 4 - 8 dicembre 2010 Ex Collegio Raffaello - Piazza della Repubblica Rivista della Società Speleologica Italiana Commissione Nazionale Cavità Artificiali OPERA IPOGEA Memorie della Commissione Nazionale Cavità Artificiali www.operaipogea.it SEMESTRALE DELLA SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA ANNO 13 - NUMERI 1/2 - GENNAIO/DICEMBRE 2011 AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 7702 DELL’11 OTTOBRE 2006 PROPRIETARIO: SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO SAJ COMITATO SCIENTIFICO: ROBERTO BIXIO, GIULIO CAPPA, ROBERTO CAPRARA, FRANCO DELL’AQUILA, CARLO EBANISTA, ANGELO FERRARI, NAKIŞ KARAMAĞARALI (TR), ALDO MESSINA, ROBERTO NINI, MARIO PARISE, MARK PEARCE (UK), FABIO REDI, JÉROME TRIôLET (FR), LAURENT TRIôLET (FR), VITTORIO CASTELLANI † REDAZIONE: ANNALISA BASILI, VITTORIA CALOI, ANDREA DE PASCALE, SOSSIO DEL PRETE, CARLA GALEAZZI, CARLO GERMANI, MARIO PARISE SEDE DELLA REDAZIONE: C/O SOSSIO DEL PRETE - VIA FERRARECCE, 7 - 81100 CASERTA [email protected] RECENSIONI: ROBERTO BIXIO - VIA AVIO, 6/7 - 16151 GENOVA [email protected] COMPOSIZIONE E IMPAGINAZIONE: FRANCO GHERLIZZA, PASQUALE MONACO - TRIESTE LA RIVISTA VIENE INVIATA IN OMAGGIO AI SOCI SOSTENITORI E AI GRUPPI ASSOCIATI ALLA SSI PREZZO DI COPERTINA: EURO 40,00 FORME DI PAGAMENTO: BONIFICO BANCARIO A FAVORE DELLA SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA BANCA DI BOLOGNA - FILIALE DI BOLOGNA - MAZZINI - VIA BELLARIA, 32 - 40139 BOLOGNA C/C INTESTATO A SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA - CODICE IBAN: IT22S 08883 02402 CC0200202447 SWIFT/BIC: BDBOIT21BOM VERSAMENTI SU CCP N. 58504002 INTESTATO A SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA - VIA ZAMBONI, 67 - 40126 BOLOGNA CARTA DI CREDITO INVIARE UN FAX AL NUMERO 051250049 INDICANDO NUMERO DELLA CARTA, SCADENZA, E NOME DELL’INTESTATARIO, IMPORTO DA TRATTENERE E CAUSALE. IL CONTENUTO E LA FORMA DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI IMPEGNANO ESCLUSIVAMENTE GLI AUTORI. NESSUNA PARTE DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE PUÒ ESSERE RIPRODOTTA IN ALCUN MODO SENZA IL CONSENSO SCRITTO DEGLI AUTORI. ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 1 2 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 Atti VII Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali Urbino 4 dicembre - 8 dicembre 2010 Ex Collegio Raffaello, Piazza della Repubblica © Gruppo Speleologico Urbinate Coordinamento editoriale Sossio Del Prete Comitato Organizzatore Enrico Maria Sacchi (Presidente), Carla Galeazzi (Coordinatore Commissione Nazionale Cavità Artificiali SSI), Michele Betti, Matteo Bocci, Alberto Burattini, Federico Denti, Filippo Felici, Alberto Gaudio, Luca Lani, Manlio Magnoni, Michele Magnoni, Francesco Mercantini, Stefania Rasori, Lorenzo Zanarelli Comitato Scientifico Michele Betti (Direttore Scientifico), Sossio Del Prete, Roberto Bixio, Franco Dell’Aquila, Angelo Ferrari, Paolo Forti, Carla Galeazzi, Mario Parise Composizione e impaginazione: Franco Gherlizza, Lino Monaco Foto di copertina: Colombario. Antico insediamento di San Lorenzo - Viterbo (Lazio) (Foto archivio CRSE) Foto quarta di copertina: Cunicolo di drenaggio di Pian del Lago - Viterbo (Lazio) Tratto del “cunicchio” di Vasanello (Foto Carlo Germani) Stampa: Litosei s.r.l. Officine Grafiche Via Rossini, 10 - 40067 Rastignano (BO) - Tel. 051744539 Con il patrocinio di: Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Urbino, Unione Internazionale di Speleologia, Società Speleologica Italiana - Commissione Cavità Artificiali, Federazione Speleologica Marchigiana, Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro, Ordine Geologi delle Marche, Associazione Nazionale Ingegneri Minerari, Italia Sotterranea Con il contributo di: Regione Marche, L.R. 12/2000 “Norme sulla Speleologia”. ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 3 Indice Mozione VII Convegno Cavità Artificiali .......................................................5 Esplorazione e rilievo di una galleria romana nel sottosuolo di Bacoli (Campania). Riscoperta di un’iscrizione epigrafica di un curator aquae Augustae del 30 dicembre del 10 d.C. ...........................7 Rosario Varriale Insediamenti rupestri nel basso Salento (Lecce, Puglia) ............................27 Mariangela Sammarco, Mario Parise L’acquedotto di Genzano di Lucania (Potenza): ricerche e studio sul concrezionamento ...................................................................................37 Silvana Magni L’antico insediamento di San Lorenzo (Viterbo, Lazio) .............................45 Carla Galeazzi La Grotta del Lazzaretto (Napoli)................................................................61 Graziano Ferrari, Raffaella Lamagna Leggende e ipogei artificiali del Friuli Venezia Giulia (Italia) ....................75 Franco Gherlizza Mağaralar Bezirhane: un complesso sotterraneo di frantoi per la produzione di olio di semi sulle sponde del lago di Van (Turchia orientale) ........................................................................................83 Andrea De Pascale, Roberto Bixio Alcune opere idrauliche nel Fosso della Mola di Magliano (Valle di Treja - Roma) ..................................................................................97 Tullio Dobosz, Vittoria Caloi, Carlo Germani L’Acquedotto delle Luci a Vasto (Chieti, Abruzzo). Prime indagini ........101 Davide Aquilano, Luigi Di Totto, Marco Rapino L’acquedotto ipogeo di Tremilia di sotto e la Chiesa paleocristiana di San Pietro ad Baias (Siracusa) ...............................................................115 Corrado Marziano, Giuseppe Spitalieri Ipotesi funzionali intorno ai resti di una fontana e di una cisterna romana nei “Giardini Barberini” a Palestrina (Roma) .............................123 Luigi Casciotti Il cunicolo da cui sgorga la sorgente ferruginosa di Pinè (Trentino - Italia): un bene da salvaguardare ...........................................133 Marcella Mattivi Opere idrauliche antiche nel comprensorio dei Padri Verbiti a Nemi (Roma) ............................................................................................141 Carlo Germani, Pio Bersani Operazioni di rilievo e analisi preliminare dello sprofondamento in località San Procopio (Barletta) del 2-3 maggio 2010 ...........................151 Alfredo De Giovanni, Vincenzo Martimucci, Michele Marzulli, Mario Parise, Nunzia Pentimone, Daniele Sportelli Miniere di galena argentifera del XVI Sec. a Terlano (Bolzano) ..............159 Mariano Guzzo 4 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 ll Progetto KA.Y.A. 2007-2010: indagini speleoarcheologiche sulle cavità artificiali di Ahlat (Lago di Van, Turchia) ..............................165 Andrea De Pascale, Roberto Bixio Le miniere abbandonate e dismesse della Regione Lombardia. Loro recupero e valorizzazione...................................................................177 Lamberto Laureti Nuove opportunità per la conservazione e valorizzazione delle cavità artificiali in Puglia ..................................................................187 Antonio Fiore, Vincenzo Martimucci, Mario Parise La Miniera Brunetta, un gioiello nascosto nelle alpi torinesi: un sito minerario nelle valli di Lanzo dove la natura ha vinto la sua battaglia col tempo ...........................................................................193 Andrea Milone, Claudia Chiappino Le cavità artificiali in Puglia nell’adeguamento dei nuovi strumenti urbanistici alla pianificazione stralcio di Bacino .......................................201 Antonio Fiore, Mario Parise, Danilo Stefanelli Esplorazione, rilievo e studio dell’acquedotto romano di Bologna...........209 Danilo Demaria, Emanuele Casagrande, Nicoletta Lembo, Nevio Preti, Paolo Forti Alcune considerazioni sulle cave sotterranee in Puglia e sulle relative problematiche ....................................................................217 Mario Parise Sistemi misti: emissari di superficie e cunicoli .........................................225 Tullio Dobosz, Vittoria Caloi, Carlo Germani Aggiornamento dei dati del Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali ...229 Marco Meneghini Il sistema idrico dell’antica Teate ..............................................................245 Errico Orsini, Marta Di Biase, Alessandra Ciarico Le “case trogloditiche”, nel contesto delle strutture in grotta Cirenee (Libia) .............................................................................255 Filippo Venturini La moschea rupestre di Tnumayat (Gebel Garbi, Tripolitania, Libia) ....263 Claudio Bencini, Franco Dell’Aquila, Giuseppe Fiorentino Problemi metodologici e tecniche speleologiche applicate all’archeologia: il caso del pozzo romano di Vado Ligure (Savona) ..........271 Roberto Bixio, Francesca Bulgarelli, Andrea De Pascale, Mauro Traverso Il complesso denominato “Galleria delle Otto Cannoniere” risalente alla Prima Guerra Mondiale sul versante sloveno del Monte Sabotino ...279 Maurizio Tavagnutti La galleria del Corno di Cavento (Adamello - Trentino). Nel ghiaccio di una cavità la vita intatta della Grande Guerra ................................................291 Marco Gramola, Marco Meneghini L’analisi dei fori da mina: proposta metodologica e prime applicazioni ..305 Marco Gubertini Sviluppo storico ed analisi tipologica degli ipogei militari della Grande Guerra del Monte Sabotino ..................................................315 Marco Meneghini ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 5 Mozione VII Convegno Cavità Artificiali Nei giorni 4/8 Dicembre 2010 si è svolto in Urbino, presso l’ex Collegio Raf- faello, il VII Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali, orga- nizzato dalla Commissione Nazionale Cavità Artificiali SSI e dal Gruppo Speleologico Urbinate, con il riconoscimento dell’Unione Internazionale di Speleologia e con il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Pesaro-Urbi- no, Comune di Urbino, Ordine Geologi delle Marche, Associazione Nazionale Ingegneri Minerari, Associazione consortile Italia Sotterranea, Federazione Speleologica delle Marche e Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro. Il VII Convegno ha visto la partecipazione, sia tra i relatori, sia tra gli udito- ri, di eminenti speleologi, geologi, archeologi, ingegneri minerari e studiosi afferenti ad altri settori scientifici. Durante i lavori è stata espressa viva preoccupazione per le recenti proposte di stoccaggio di rifiuti nelle cavità del sottosuolo napoletano e al termine del Convegno, anche riprendendo gli auspici scaturiti dal III Simposio Internazionale (Napoli, 1991), tutti i par- tecipanti hanno sottoscritto la seguente mozione. 1. La speleologia, ed in particolare la speleologia in cavità artificiali, è una disciplina imprescindibile per la conoscenza del territorio e per la pianifica- zione territoriale. 2. Ai fini della pianificazione territoriale, superficie e sottosuolo devono es- sere considerati un tutt’uno. 3. Le cavità artificiali, per le loro caratteristiche proprie, devono essere con- siderate a tutti gli effetti parte del patrimonio storico-archeologico e pertan- to necessitano di studi interdisciplinari a cui debbono concorrere le diverse competenze scientifiche, le forze e gli ambiti professionali. Per quanto sin qui espresso si invitano gli Enti Locali a non porre in essere azioni di svilimento territoriale attraverso l’utilizzo improprio e non corretto del sottosuolo di origine antropica e d’interesse storico. Si auspica, inoltre, che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, anche attraverso gli esempi provenienti da alcuni casi già esistenti, che vedono coinvolti suoi organi periferici (Soprintendenze per i Beni Archeologici e Di- rezioni Regionali per i Beni Culturali e Paesaggistici): 1. riconosca nell’ambito dello studio delle cavità artificiali - di qualsiasi tipo e periodo - l’apporto tecnico conoscitivo che può essere fornito dalla compo- nente speleologica; 2. attui - anche attraverso apposite convenzioni - azioni di sinergia con la Commissione Nazionale Cavità Artificiali della SSI, le rappresentanze ed i coordinamenti speleologici nazionali e locali al fine di raggiungere una incisiva attività di controllo strutturale, monitoraggio e valorizzazione del territorio. 6 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 SOCIETÀ SPELEOLOGICA ITALIANA Associazione di protezione ambientale associazione non a scopo di lucro iscritta nel Registro delle persone giuridiche di Bologna al n. 679 ideata nel 1903, costituita nel 1950 membro dell’Union Internationale de Spéléologie e della Fédération Spéléologique Européen La Società Speleologica Italiana, associazione di protezione ambientale di riferimento per gli speleologi italiani, membro di Union International de Spéléologie (UIS) e European Speleological Federation (FSE), nel cui ambito operano le Commissioni Tecniche relative alle Cavità Artificiali, alla Salvaguardia aree di interesse speleologico e il Coordinamento di “Puliamo il Buio” e la Federazione Speleologica Campana, organo di rappresentanza speleologica regionale hanno appreso con sconcerto ed assoluta preoccupazione la notizia che il Sindaco di Napoli on. Rosa Russo Jervolino avrebbe avanzato l’ipotesi di utilizzare le cavità del sottosuolo parteno- peo quali discariche di rifiuti. Si tratta di oltre 700 ipogei dislocati al di sotto della città, molti dei quali di grande interesse storico ed artistico, scavati prevalentemente nei tufi, materiali porosi e permeabili. L’accumulo di rifiuti in tali cavità, comporterebbe il possibile definitivo inquinamento delle falde sotto la città e la potenziale formazione di pericolose ed incontrollabili sacche di gas, con conseguenti rischi per la salute pubblica. In ogni caso porterebbe al degrado e alla distruzione di un patrimonio culturale ancora in parte sconosciuto. Comprendiamo la situazione di assoluta emergenza in cui si trova la città, ma il rimedio propo- sto non è sicuramente adeguato e sorprende che l’on. Jervolino, già Commissario Straordinario al Sottosuolo, possa aver formulato una tale proposta che peraltro è in contrasto con la Convenzione Europea del Paesaggio del 2002, con il D.L. 22 gennaio 2004 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” (parte prima e artt. 142 e 143 della parte terza), al Piano Paesaggistico Regionale della Regione Campania (L.R. n. 16 del 22/12/2004) che applica il Codice Urbani, alle Norme sul Governo del Territorio del 06/06/2001 (art. 6 e successivi) che riferiscono del Piano Urbanistico Comunale della Città di Napoli, approvato nel giugno 2005 in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale. Le scriventi associazioni rilevano inoltre ulteriori problemi in ordine al ventilato utilizzo delle cave che, sulla base del Piano regionale delle attività estrattive, risultino abbandonate o di- smesse. L’utilizzo quale discarica di tali siti, pur nel rispetto delle normative, se posti in aree carsiche, comporta gravissimi rischi per le falde acquifere il cui utilizzo spesso non è limitato alla sola regione Campania, e che costituiscono una parte considerevole delle riserve di acqua potabile disponibili in Italia. Ci auguriamo che per lo stoccaggio dei rifiuti vengano prontamente individuate soluzioni che non compromettano irreversibilmente i sistemi carsici, le risorse idropotabili e il patrimonio storico - archeologico della regione Campania, già duramente provato dalla perdurante emer- genza. Giampietro Marchesi, presidente della Società Speleologica Italiana Sossio Del Prete, presidente della Federazione Speleologica Campana sede legale: ISTITUTO ITALIANO DI SPELEOLOGIA – DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA E GEOLOGICO-AMBIENTALI VIA ZAMBONI, 67 – 40126 BOLOGNA tel./fax: +39 051 250049 – http://www.ssi.speleo.it – [email protected] codice fiscale 80115570154 – partita iva 02362100378 ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 7 Esplorazione e rilievo di una galleria romana nel sottosuolo di Bacoli (Campania) Riscoperta di un’iscrizione epigrafica di un curator aquae Augustae del 30 dicembre del 10 d.C. Rosario Varriale1 Riassunto Nel mese di settembre del 2009, nel corso di una campagna di rilievi per l’elaborazione di una mappa geo- referenziata degli accessi a cavità artificiali localizzate e rilevate nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, è stato individuato l’accesso ad una sconosciuta galleria artificiale d’età romana. La galleria, assurdamente ignorata dagli studiosi e trascurata dalla letteratura archeologica, fu individuata verso la fine del 1970 dal professore Giuseppe Camodeca, nel corso di una serie di ricognizioni archeologiche da lui compiute tra il lago Lucrino e l’area archeologica di Baia. In seguito al ritrovamento della galleria, il gruppo di ricerca coordinato dal Camodeca elaborò un primo rilievo topografico della cavità che, a seguito di un successivo riscontro diretto, si è rivelato incompleto e non dettagliato. La realizzazione di tale galleria, probabilmente scavata sotto la direzione dell’architetto romano Lucio Cocceio Aucto, risale al 37 a. C. e si colloca nell’ambi- to del potenziamento delle comunicazioni terrestri nell’area dei Campi Flegrei voluto dal generale Vipsanio Agrippa durante il periodo delle guerre civili. L’importanza storica ed archeologica della cavità va ricercata nella presenza di una rara e preziosa testi- monianza epigrafica risalente al 30 dicembre del 10 d. C., incisa su di una tabula pseudoansata e collocata in corrispondenza di un cunicolo laterale. L’iscrizione riporta l’autorizzazione concessa dal curator aquae Augustae per il prelievo di acqua dal canale ipogeo dell’acquedotto romano del Serino. Attualmente (2010), la galleria è percorribile per circa 88 metri di lunghezza, con pendenze variabili comprese tra 20° e 30°. Le sezioni della cavità in corrispondenza dell’accesso e del tratto finale sono completamente ostruite da detriti. L’intera galleria si presenta in pessime condizioni statiche e conservative e negli ultimi anni è stata addi- rittura utilizzata come discarica abusiva di rifiuti solidi urbani. Le operazioni di rilievo topografico si sono rilevate particolarmente difficili per la presenza di topi, scarafaggi e zanzare. In alcuni punti, la volta della cavità è stata perforata da alcune trivellazioni e da riempimenti incontrollati di calcestruzzo che hanno ostruito l’ingresso ad alcuni cunicoli, purtroppo non più esplorabili e rilevabili, riportati nella pianta elabo- rata dal Camodeca verso la fine del 1970. PAROLE CHIAVE: Campi Flegrei, Bacoli, Acquedotto romano del Serino. Abstract EXPLORATION AND RELIEF OF A TUNNEL OF ROMAN AGE IN THE SUBSOIL OF BACOLI (NAPLES, ITALY) - REDISCOVERY OF THE EPIGRAPHIC ENROLMENT OF THE ANCIENT AQUEDUCT ROMAN OF SERINO (10 A.D.) In the month of September of 2009, during a campaign of reliefs for the processing of a geocoding map of the accesses to artificial cavities located in the volcanic area of the Phlegrean Fields, was identified the access to an unknown artificial Roman age tunnel. The road tunnel, ridiculously ignored by the historicals and neglected by the archaeological literature, was identified towards the end of the 1970 from the professor Giuseppe Camodeca, during a series of archaeological reconnaissances turns between the lake Lucrino and archaeological area of Baia. In consequence of the tunnel finding, the group of research coordinated by the professor Camodeca elaborated a first topographical relief of the cavity which, in consequence of a next di- rect checking, revealed incomplete ed not detailed. The realization such tunnel, probably mined under the 1 Società Speleologica Italiana; email: [email protected] 8 OPERA IPOGEA 1/2 - 2011 ATTI VII CONVEGNO NAZIONALE DI SPELEOLOGIA IN CAVITÀ ARTIFICIALI - URBINO, 4-8 DICEMBRE 2010 direction of the Roman Lucio Cocceio Aucto architect, rises again to 37 b.C. and one places in the context of the expansion of the terrestrial communications in the area of the Phlegrean Fields wanted by the general Vipsanio Agrippa during the period of the Civil Wars. The historical and archaeological importance of the tunnel has to be searched in the presence of a rare and precious epigraphic testimony going back up to 10 AD placed at of a side tunnel. The enrolment takes back the authorization granted by the curator aquae Augustae for the water withdrawal from the Roman aqueduct of Serino (100 a.D.). At present (2010), the tunnel is practicable for about 88 meters of length, with variable slopes understood between 20 and 30 de- grees. Sections of the cavity at of the access and of the final section are completely obstructed by rubble. The whole cavity looks in very bad static and conservative conditions and was even in the last few years used as abusive urban solid rubbish dump. The operations of great importance topographical they are mattered especially difficult for the presence of mice, cockroaches and mosquitoes. In a few points, the vault of the cavity it was pierced by a few drillings and uncontrolled concrete fillings that they obstructed the entry to a few tunnels, unfortunately not more exploreable and detectable, taken back in the elaborate plant by the Camodeca towards the end of the 1970. KEY WORDS: Phlegrean Fields, Bacoli, Roman aqueduct of Serino. PREMESSA varie cavità artificiali. L’indagine bibliografica è stata ovviamente seguita da una lunga campagna di riscon- Agli inizi del 2009, nell’ambito di un articolato program- tro e di acquisizione diretta dei dati compiuta mediante ma di studio finalizzato alla conoscenza e all’approfon- una puntuale attività di ricognizione territoriale. Nel dimento delle tecniche di scavo applicate in età romana mese di settembre del 2009 è stato raggiunto l’acces- nella realizzazione di cavità artificiali, è stata avviata so ad una galleria viaria di età romana situata lungo una lunga attività d’indagine territoriale, in particolar la strada provinciale dello Scalandrone, nel comune di modo rivolta al censimento e alla catalogazione delle Bacoli, a monte del lago del Lucrino. La galleria, as- principali evidenze ipogee di natura antropica presen- surdamente ignorata dagli studiosi, dalla preziosa ca- ti nel sottosuolo dell’area vulcanica dei Campi Flegrei. talogazione delle strutture archeologiche della zona Tale area, come è noto, risulta caratterizzata dalla pre- del Lucrino compiuta intorno al 1970 da Forma Italiae senza di numerose e diverse tipologie di cavità artifi- (BORRIELLO & D’AMBROSIO, 1979), e dalla vasta lettera- ciali, prevalentemente scavate in età romana (I secolo tura archeologica sui Campi Flegrei, fu individuata ver- a.C. - I secolo d.C.). Alcune di queste cavità, nonostante so la fine del 1970 dal professore Giuseppe Camodeca la millenaria frequentazione ed il documentato ed evi- nel corso di alcune ricognizioni archeologiche da lui dente riutilizzo non sono state interessate da successivi compiute tra il lago del Lucrino e Baia. Nel 1997, il interventi di natura antropica. Ciò ha reso possibile, Camodeca pubblicò un primo contributo sul profilo sto- quindi, la conservazione degli originari parametri mor- rico e archeologico della galleria, integrato da un rilievo fologici e di sviluppo delle varie cavità. Tale condizione planimetrico (fig. 1), elaborato dal gruppo di ricerca e si è rivelata estremamente importante nell’elaborazio- di studio coordinato dallo stesso Camodeca (CAMODECA, ne di un’analisi comparativa delle caratteristiche strut- 1997). L’importanza di tale cavità è da ricercare nella turali delle cavità flegree con analoghi manufatti ipogei presenza di una rara testimonianza epigrafica posizio- d’età romana esplorati e rilevati in Campania e sull’in- nata all’imbocco di un cunicolo, ormai ostruito, risa- tero territorio nazionale. lente alla fine del 10 d.C. Il testo dell’iscrizione riporta Lo studio ha permesso di acquisire, inoltre, una serie il rilascio di una concessione per lo scavo di un cuni- di dati particolarmente importanti in relazione, so- colo attraverso il quale poter prelevare l’acqua da una prattutto, ai parametri statici delle cavità flegree, sot- probabile canalizzazione dell’acquedotto augusteo del toposte nel corso dei secoli ad una lunga serie di non Serino situata nelle immediate vicinanze della galleria. trascurabili stress tensionali indotti dal bradisismo o Il testo dell’epigrafe, in relazione al suo contenuto, al- da eruzioni vulcaniche. Nel corso dell’ indagine sono l’esposizione grammaticale e allo stato di conservazio- state censite 146 cavità artificiali prevalentemente ubi- ne rappresenta un unicum del suo genere nella vasta cate sulla terraferma, in quanto il fenomeno speleolo- letteratura giuridica ed amministrativa delle acque nel gico delle cavità artificiali situate lungo la linea di costa mondo romano. compresa tra Cuma e Napoli è già stato oggetto di ac- L’iscrizione è cronologicamente antecedente al De curati studi (FERRARI & LAMAGNA, 2008). La fase preli- Aquis Urbis Romae di Frontino ultimato dopo il 98 d.C. minare dell’indagine è stata caratterizzata dall’avvio di Dal confronto dei dati acquisiti attraverso la ricerca una minuziosa ricerca bibliografica, attraverso la quale bibliografica e dal riscontro degli stessi, reso possibile sono state reperite e catalogate numerose informazioni attraverso la ricognizione diretta dei luoghi, è emersa come, ad esempio, l’accessibilità, la possibile tipologia la necessità d’integrare il contributo del 1997 con una e l’eventuale rilievo plano-altimetrico al dettaglio delle serie di approfondimenti, tra cui:
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