Povero Piero: da vivo, scrittore misconosciuto, e da morto sballottato, trafugato, nascosto negli armadi, ricoperto da valanghe di epitaffi, necrologi, addobbi vari, nonché dai pianti e dall’escandescenze di cognati, suoceri, cugini e nipoti. Finché, forse per lo choc della morte, risuscita e poi rimuore per davvero, portando il più assoluto scompiglio nel funerale già dirottato verso un altro defunto…
Ma la sua sgangherata vicenda offre ad Achille Campanile l’occasione per alcune serissime considerazioni e ipotesi sull’assurdità dei comportamenti umani, e per alcuni ritratti graffianti sotto l’apparente svagatezza.