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Il libro dell'ignoranza. Che cosa è verità e che cosa è semplicemente una panzana? Il libro-gioco che svela le nostre false conoscenze PDF

150 Pages·1995·1.05 MB·Italian
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Preview Il libro dell'ignoranza. Che cosa è verità e che cosa è semplicemente una panzana? Il libro-gioco che svela le nostre false conoscenze

Titolo originale: The Book of General Ignorance © QI Ltd, 2006 Illustrations © Mr Bingo, 2006 The right of QI Ltd to be identified as author of this work has been asserted in accordance with Section 77 of the Copyright, Designs and Patents Act 1988 © 2007 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino www.einaudi.it ISBN 978-88-06-19060-6 John Lloyd e John Mitchinson Il libro dell'ignoranza Che cosa è verità e che cosa è semplicemente una panzana? Il libro-gioco che svela le nostre false conoscenze Traduzione di Alessandra Montrucchio Einaudi Il libro dell'ignoranza La verità si penetra meglio con la non-conoscenza. Enrico Suso (1300-65), Dialogo della verità Qual è la più grande cosa vivente? Un fungo. E non è neppure un fungo particolarmente raro. È probabile che abbiate un fungo del miele (Armillaria ostoyae) che cresce sul ceppo di un albero morto nel vostro giardino. Speriamo per voi che non raggiunga le dimensioni del più grande esemplare conosciuto, nella Malheur National Forest dell'Oregon. Copre 890 ettari e ha fra i 2000 e gli 8000 anni. Per la maggior parte si trova sotto terra, nella forma di un enorme intreccio di miceli (l'equivalente delle radici nei funghi) bianchi e tentacolari. I miceli si allargano tra le radici degli alberi, li uccidono e, di tanto in tanto, sbucano dal terreno come macchie innocenti di funghi del miele. All'inizio si pensava che il gigantesco fungo del miele dell'Oregon crescesse a grappoli separati per la foresta, ma ora i ricercatori hanno confermato che si tratta di un singolo organismo, il più grande del mondo, tutto interconnesso sotto terra. Confesso che nulla mi spaventa più della comparsa di funghi in tavola, specialmente in una cittadina di provincia. ALEXANDRE DUMAS Dove si trova il posto più secco della terra? In Antartide. Certe regioni del continente non vedono la pioggia da due milioni di anni. Tecnicamente, si definisce deserto un luogo dove cadono meno di 254 millimetri di pioggia all'anno. Il Sahara ne riceve annualmente soltanto 25. Le precipitazioni annue medie in Antartide sono più o meno le stesse, ma il 2 per cento del continente, le cosiddette Valli secche, è privo di ghiaccio e neve, e lì non piove assolutamente mai. Il secondo posto più secco del mondo è il deserto di Atacama in Cile. In alcune aree non piove da quattro secoli e le precipitazioni annuali medie ammontano a un risicato 0,1 millimetri. Questo, nel complesso, lo rende il deserto più secco del mondo, 250 volte più arido del Sahara. Oltre che il posto più secco della terra, l'Antartide può vantare di essere anche il più umido e il più ventoso. Vi si trova il 70 per cento dell'acqua mondiale, sotto forma di ghiaccio, e la velocità dei suoi venti è la più alta che si conosca. Le condizioni uniche delle Valli secche in Antartide si devono ai cosiddetti venti catabatici (dal termine greco che significa «andare in discesa»). Questi venti si alzano quando dell'aria fredda e densa viene trascinata verso il basso dalla semplice forza di gravità, e possono raggiungere una velocità di 320 chilometri all'ora; nel processo, tutta l'umidità – acqua, ghiaccio e neve – evapora. Sebbene l'Antartide sia un deserto, le sue regioni più aride vengono definite, con una certa ironia, oasi. Le condizioni sono talmente simili a quelle su Marte che la Nasa vi ha svolto dei test per la missione Viking. Dove si trova la montagna più alta? Si trova su Marte. Il gigantesco Monte Olimpo – Olympus Mons in latino – è un vulcano ed è la montagna più alta del sistema solare e dell'universo conosciuto. Con 22 chilometri d'altezza e 624 di larghezza, è alto quasi tre volte l'Everest e così grande che la sua base occuperebbe l'Arizona o l'intera area delle isole britanniche. Il cratere misura 72 chilometri di larghezza e 3 di profondità: un'ampiezza più che sufficiente a inghiottire Londra senza problemi. Il Monte Olimpo non corrisponde all'idea di montagna che ha la maggior parte della gente. La cima è piatta – una sorta di vasto plateau oceanico senz'acqua – e i suoi fianchi non sono neanche ripidi. La loro leggera inclinazione tra il primo e il terzo grado significa che, arrampicandosi, non si suderebbe nemmeno. Di solito misuriamo le montagne in base all'altezza. Se le misurassimo in base alla grandezza, non avrebbe senso isolarne una dalla catena di cui fa parte. Se così fosse, l'Everest straccerebbe il Monte Olimpo. Fa parte della gigantesca catena dell'Himalaya- Karakorum-Hindukush-Pamir, lunga quasi 2400 chilometri. Come si chiama la montagna più lunga del mondo? Mauna Kea, la vetta più alta dell'isola di Hawaii. Il vulcano, inattivo, è modesto: 4206 metri sul livello del mare. Se però lo si misura dal fondo dell'oceano fino alla cima, raggiunge i 10200 metri: oltre un chilometro più dell'Everest. Secondo la convenzione vigente per i rilievi, «la più alta» significa la montagna misurata dal livello del mare alla vetta; «la più lunga» significa la montagna misurata dai propri piedi alla sommità. Se l'Everest con i suoi 8848 metri è la montagna più alta del mondo, non è dunque la più lunga. Misurare le montagne è più complicato di quanto sembri. È piuttosto facile vederne la vetta, ma dov'è esattamente la «base»? Ad esempio, c'è chi sostiene che il Kilimangiaro in Tanzania – 5895 metri – sia più alto dell'Everest perché si innalza direttamente dalla pianura africana, mentre l'Everest non è che uno dei tanti picchi in cima all'enorme base dell'Himalaya, condivisa dalle altre tredici montagne più alte del mondo. Altri affermano che la misura più logica sarebbe quella basata sulla distanza tra la vetta della montagna e il centro della Terra. Siccome il nostro pianeta non è una sfera perfetta ma schiacciata, l'equatore è di circa 21 chilometri più distante dal centro della terra rispetto ai poli. Questa è una buona notizia per la reputazione delle montagne più vicine all'equatore, come il Chimborazo nelle Ande, ma accoglierla significherebbe anche accettare che perfino le spiagge ecuadoriane sono «più alte» dell'Himalaya. Per quanto imponente, la catena himalayana è sorprendentemente giovane. Quando si formò, i dinosauri erano estinti da 25 milioni di anni. In Nepal chiamano l'Everest Chomolungma, «madre dell'universo». In Tibet, lo chiamano Sagamartha, «fronte del cielo». Come qualsiasi ragazzo sano, sta ancora crescendo, all'eccitantissimo ritmo di 4 millimetri all'anno. Quante mogli ebbe Enrico VIII? Secondo noi, due. Secondo i cattolici, quattro. Il quarto matrimonio di Enrico, quello con Anna di Clèves, fu annullato. Faccenda ben diversa da un divorzio. Legalmente, significa che il matrimonio non c'è mai stato. Furono due le motivazioni dell'annullamento. Anna ed Enrico non consumarono mai le nozze; ovvero, non ebbero mai un rapporto sessuale. Il rifiuto o l'incapacità di consumare le nozze è tuttora una motivazione valida ai fini dell'annullamento. Inoltre, quando sposò Enrico, Anna era già fidanzata con Francesco, duca di Lorena. All'epoca, l'atto formale del fidanzamento era un impedimento legale a sposarsi con qualcun altro. Le parti concordarono che non aveva mai avuto luogo alcun matrimonio legale. Quindi ne rimangono cinque. Il papa dichiarò illegale il secondo matrimonio di Enrico, quello con Anna Bolena, poiché il re era ancora sposato con la prima moglie, Caterina d'Aragona. Dal canto suo Enrico, ormai a capo della nuova Chiesa d'Inghilterra, dichiarò che il suo primo matrimonio non era valido, con la motivazione legale che un uomo non poteva giacere con la vedova del fratello. Il re citava il Vecchio Testamento, definendolo «la legge di Dio»: che al papa piacesse o no. A seconda che si dia retta al papa o al sovrano, i matrimoni scendono a quattro o a tre. Enrico annullò le nozze con Anna Bolena poco prima di farla giustiziare per adulterio. Un atto illogico, in qualche modo: se il matrimonio non aveva mai avuto luogo, difficile accusare Anna di infedeltà. Il sovrano fece lo stesso con la quinta moglie, Catherine Howard. È appurato che lei lo aveva tradito prima del matrimonio e che lo tradì durante. In quel caso, Enrico promulgò una legge speciale secondo cui l'adulterio da parte di una regina veniva considerato alto tradimento. Inoltre, fece di nuovo annullare le nozze. Arriviamo così a quattro annullamenti e a due soli matrimoni incontestabilmente legali. Esclusa l'ultima moglie, Catherine Parr (che gli sopravvisse), la signora che se la cavò a minor prezzo fu Anna di Clèves. Dopo l'annullamento, il re la ricoprì di doni e le riconobbe il titolo ufficiale di «buona sorella». Anna rendeva spesso visita a corte, e scambiava cuochi, ricette e oggetti per la casa con l'uomo che non era mai stato suo marito. Quante narici avete? Quattro. Due potete vederle; due no. Lo si è scoperto osservando come respirano i pesci: prendono l'ossigeno dall'acqua e hanno quasi tutti due paia di narici, un paio davanti per far entrare l'acqua e due specie di «tubi di scappamento» per farla uscire. La domanda è: se l'uomo discende dai pesci, dov'è finito il secondo paio di narici? La risposta è che sono migrate nella testa, o meglio in fondo alla testa, e sono diventate narici interne: le cosiddette coane, dal greco chóanē, «imbuto». Sono collegate alla gola e sono ciò che ci permette di respirare dal naso. Per arrivare là in fondo, le coane in un certo senso sono dovute partire dai denti. Per quanto sembri improbabile, alcuni scienziati in Cina e in Svezia di recente hanno trovato un pesce, il Kenichthys campbelli – un fossile di 395 milioni di anni – che rappresenta lo stadio intermedio di tale processo. Il pesce ha due buchi simili a narici fra gli incisivi. Il Kenichthys campbelli è un antenato diretto degli animali terrestri, capace di respirare sia dentro sia fuori dell'acqua. Un paio di narici gli permetteva di mangiare sui fondali bassi mentre l'altro spuntava dall'acqua, un po' come le narici del coccodrillo. Simili spazi tra i denti si possono notare anche in uno dei primi stadi di sviluppo dell'embrione umano. Quando non riescono a unirsi, il risultato è il palato leporino. Un pesce antico spiega così due misteri umani altrettanto antichi. Senza contare che le più recenti ricerche sui nasi dimostrano che usiamo ciascuna delle nostre narici esterne per rilevare odori diversi, e che respiriamo da ciascuna una differente quantità d'aria: e si crea in questo modo una sorta di stereo nasale. Vedere ciò che ci sta sotto il naso richiede uno sforzo costante. GEORGE ORWELL Qual è la cosa più grande che una balenottera azzurra possa inghiottire? a)Un enorme fungo b)Una piccola utilitaria c)Un pompelmo d)Un marinaio Un pompelmo. Interessante: la gola di una balenottera azzurra ha quasi esattamente lo stesso diametro del suo ombelico (che è grande più o meno come un piatto da dessert), ma è un pochino più piccola del suo timpano (che è grande più o meno come un piatto normale). Per otto mesi all'anno, le balenottere azzurre non mangiano virtualmente nulla, ma d'estate si nutrono in continuazione, e ogni giorno ingurgitano tre tonnellate di cibo. Come forse ricorderete dalle lezioni di biologia, la loro dieta consiste di crostacei minuscoli, rosei e simili a gamberetti detti krill, i quali vanno giù che è una meraviglia. Il krill arriva come su un piatto d'argento, in enormi banchi che possono pesare oltre 100000 tonnellate. La parola krill è norvegese. Deriva dal termine olandese kriel, che significa «avannotto» ma che ora viene usato per indicare sia i pigmei, sia le «galline nane». I bastoncini di krill sono stati lanciati sul mercato con un certo successo in Cile, ma la carne macinata di krill ha rappresentato pressoché un disastro in Russia, Polonia e Sudafrica a causa dei livelli pericolosamente alti di floruro. Sono i gusci del krill a contenere floruro, ma erano troppo piccoli per toglierli prima di tritare tutto. Visto lo stretto diametro della sua gola, la balenottera azzurra non avrebbe mai potuto ingoiare Giona. L'unica balena con una gola abbastanza grande da inghiottire una persona intera è il capodoglio ma, una volta dentro, l'intensa acidità dei succhi gastrici renderebbe impossibile sopravvivere a chiunque. Il caso di quel «Giona moderno», quando nel 1891 James Bartley dichiarò di essere stato inghiottito da un capodoglio e salvato dal resto dell'equipaggio quindici ore dopo, era una frode e come tale venne smascherata. Gola a parte, ogni altra cosa della balenottera azzurra è grande. Con i suoi 32 metri di lunghezza, è la più grossa creatura che sia mai vissuta, il triplo del dinosauro più grande e l'equivalente in peso di 2700 persone. La sua lingua pesa più di un elefante; il suo cuore ha le dimensioni di un'utilitaria; il suo stomaco può contenere oltre una tonnellata di cibo. Anche il suo verso è il più forte fra tutti quelli che emettono gli animali; una specie di ronzio a bassa frequenza che può essere percepito dalle altre balene a oltre 16000 chilometri di distanza. Quale uccello fa l'uovo più piccolo in rapporto alla sua taglia? Lo struzzo. Sebbene sia la cellula più grande in natura, un uovo di struzzo rappresenta meno dell'1,5 per cento del peso materno. Un uovo di scricciolo è il 13 per cento. L'uovo più grande in rapporto alla dimensione dell'uccello è quello del kiwi maculato. Il suo uovo incide del 26 per cento sul suo peso: come se una donna partorisse un bambino di sei anni. Un uovo di struzzo pesa quanto 24 uova di gallina; per farne uno alla coque si impiegano 45 minuti. La regina Vittoria ne mangiò uno a colazione e lo dichiarò uno dei pasti migliori che avesse mai fatto. L'uovo più grande mai deposto da un animale – inclusi i dinosauri – apparteneva all'uccello elefante del Madagascar, che si estinse nel Settecento. Era dieci volte più grande dell'uovo di struzzo, con una capacità di 8 litri, ed equivaleva a 180 uova di gallina. Si pensa che sull'uccello elefante (Aepyomis maximus) si basi la leggenda del feroce roc contro cui lotta Sindbad nelle Mille e una notte. Quanto può vivere senza testa un pollo? Circa due anni. Il 10 settembre 1945, nel paese di Fruita in Colorado, venne tagliata la testa a un giovane galletto grassoccio, che sopravvisse. Pare incredibile, ma l'accetta aveva mancato la giugulare e lasciato attaccato al collo un lembo di tronco encefalico sufficiente a farlo sopravvivere e addirittura crescere. Mike, come lo chiamavano, diventò una celebrità nazionale, fece una tournée del paese e apparve su «Time» e «Life». Il suo padrone, Lloyd Olsen, faceva pagare 25 cents per avere l'opportunità di vedere «Mike, lo straordinario pollo senza testa» in una serie di piccoli spettacoli che girarono in lungo e in largo per gli Stati Uniti. Mike compariva in scena con una testa di pollo rinsecchita che doveva passare per sua: la realtà era che il gatto degli Olsen si era pappato l'originale. All'apice della fama, Mike guadagnava 4500 dollari al mese, e ne valeva 10000. Il suo successo comportò un'ondata di simil-Mike, ovvero di polli decapitati; solo che nessuna di quelle vittime sfortunate visse per più di un giorno o due. Mike veniva nutrito e abbeverato con un contagocce. Nei due anni successivi alla perdita della testa, ingrassò di tre chili ed ebbe una vita felice, che trascorse a lisciarsi le piume e a «becchettare» il cibo con il collo. Una persona che lo aveva conosciuto bene pare abbia commentato: «Era un pollo grasso e grosso che non sapeva di non avere la testa». La tragedia avvenne di sera, nella stanza di un motel di Phoenix, in Arizona. A Mike cominciò a mancare il respiro e Lloyd Olsen si rese conto con orrore di aver dimenticato il contagocce allo show del giorno prima. Incapace di liberare le proprie vie aeree, Mike morì soffocato. Mike rimane una figura cult in Colorado e, dal 1999, nel mese di maggio Fruita lo ricorda con la giornata di «Mike il pollo senza testa». Chi ha una memoria che dura tre secondi? Nonostante sia proverbiale, la memoria di un pesce rosso non dura pochi secondi. Una ricerca della School of Psychology all'Università di Plymouth nel 2003 ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che i pesci rossi hanno una memoria che dura almeno tre mesi, capace di distinguere tra forme, colori e suoni diversi. È stato insegnato loro a spingere una leva per guadagnarsi da mangiare; quando la leva è stata tarata in modo da funzionare una sola ora al giorno, i pesci hanno imparato in fretta ad azionarla al momento giusto. Parecchi altri studi hanno dimostrato che i pesci d'allevamento possono facilmente imparare a mangiare in orari e luoghi particolari in risposta a un segnale uditivo. Se i pesci rossi, nuotando, non vanno a sbattere contro la boccia di vetro, non è perché la vedono, ma perché usano un sistema che percepisce la pressione detto organo della linea laterale. Certe specie di pesci ciechi delle caverne sono in grado di spostarsi alla perfezione nel loro habitat senza luce ricorrendo esclusivamente al proprio sistema di linea laterale. Qual è l'animale più pericoloso che sia mai vissuto? Metà degli esseri umani morti sinora, forse un numero pari a 45 miliardi di persone, è stata uccisa dalle femmine di zanzara (i maschi mordono solo le piante). Le zanzare sono portatrici di oltre 100 malattie potenzialmente mortali, tra cui la malaria, la febbre gialla, la dengue, l'encefalite, la filariosi e l'elefantiasi. Anche oggi uccidono una persona ogni dodici secondi. Sembra incredibile, ma nessuno si rese conto della pericolosità delle zanzare fino alla fine del XIX secolo. Nel 1877 un medico inglese, sir Patrick Manson – noto come «Mosquito» Manson – provò che l'elefantiasi era causata dai morsi di zanzara. Diciassette anni dopo, nel 1894, gli venne in mente che anche la malaria potesse essere causata dalle zanzare. Incoraggiò un suo allievo, Ronald Ross, all'epoca un giovane medico di stanza in India, a verificare l'ipotesi. Ross fu il primo a dimostrare che le femmine di zanzara trasmettono con la saliva il parassita plasmodio. Verificò la teoria grazie agli uccelli. Manson fece di meglio. Per dimostrare che la teoria funzionava anche con gli esseri umani, infettò il figlio con delle zanzare portate da Roma in una borsa diplomatica. (Per fortuna, dopo un'immediata dose di chinino, il bambino si riprese). Ross vinse il premio Nobel per la medicina nel 1902. Manson venne eletto membro della Royal Society e fatto cavaliere, e fondò la Scuola di medicina tropicale di Londra. Si conoscono 2500 specie di zanzare, 400 delle quali appartengono alla famiglia delle anofeli; di queste, 40 specie possono trasmettere la malaria. Le femmine usano il sangue succhiato per far maturare le uova, che depongono in acqua. Dalle uova nascono delle larve acquatiche. Quanto alle pupe di zanzara, a differenza di quasi tutti gli altri insetti sono attive e nuotano. I maschi di zanzara ronzano con un tono più alto delle femmine: possono essere

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