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I pensieri dell’esperienza. Interpretazione di “Esperienza e giudizio” di Edmund Husserl PDF

181 Pages·1985·11.257 MB·Italian
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O E a PAOLO SPINICCI N i N f I o A L s I pensieri dell’esperienza. L o N I M l O i Interpretazione di “Esperienza F I E D T e e giudizio” di Edmund Husserl E e I D R r Firenze, La Nuova Italia, 1985 e U A (Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università t T L t degli Studi di Milano, 115) S I e F L I L i G d E à D t l À o T c I a S F R E a V l l I e N d U i n o i z a c i l b b u Quest’opera è soggetta alla licenza Creative Commons Attribuzione P - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC- ND 2.5). Questo significa che è possibile riprodurla o distribuirla a condizione che - la paternità dell’opera sia attribuita nei modi indicati dall’autore o da chi ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino chi la distribuisce o la usa; - l’opera non sia usata per fini commerciali; - l’opera non sia alterata o trasformata, né usata per crearne un’altra. Per maggiori informazioni è possibile consultare il testo completo della licenza Creative Commons Italia (CC BY-NC-ND 2.5) all’indirizzo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode. Nota. Ogni volta che quest’opera è usata o distribuita, ciò deve essere fatto secondo i termini di questa licenza, che deve essere indicata espli- citamente. PUBBLICAZIONI DELLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DELL'UNIVERSITÀ DI MILANO CXV SEZIONE A CURA DEL DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA 8 PAOLO SPINICCI I PENSIERI DELL'ESPERIENZA Interpretazione di "Esperienza e giudizio" di Edmund Husserl Spinicci, Paolo Pensieri dell'esperienza : interpretazione di Esperienza e giudizio di Edmund Husserl. — (Pubblicazioni della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Milano ; 115. Sezione a cura del Dipartimento di filosofia ; 8). — ISBN 88-221-0259-2 1. Husserl, Edmund - "Esperienza e giudizio" I. Tit. 193 Printed in Italy Proprietà letteraria riservata © Copyright 1985 by « La Nuova Italia » Editrice, Firenze la edizione: dicembre 1985 INDICE - SOMMARIO Presentazione p. XI Avvertenza XV PREFAZIONE p. 1 1. - Riflessioni sulla storia della nozione di antepredicati­ vi t a in Husserl 1 NOTA: Osservazioni sulla storia e sul testo di " Esperienza e giudizio " 11 Parte Prima L'ESPERIENZA ANTEPREDICATIVA CAPITOLO PRIMO - CONSIDERAZIONI PRELIMINARI p. 17 1. - Analisi del sottotitolo di Esperienza e giudizio: Ricerche sulla genealogia della logica 17 2. - Dal giudizio all'esperienza: il ritorno al terreno antepredicativo 22 CAPITOLO SECONDO - LE STRUTTURE DELLA PASSIVITÀ E LA GE­ NESI DELL'ESPERIENZA RECETTIVA p. 25 1. - Posizione del problema 25 2. - L'unità formale dell'esperienza: le sintesi passive della tempo­ ralità 26 3. - Le unificazioni materiali dell'esperienza: le associazioni contenutisticamente determinate. - Genesi dei- dell'orizzonte esterno ed interno delle cose percepite. - II feno­ meno del contrasto percettivo come fondamento passivo della posizione di oggettualità: le emergenze percettive. - La nozione di affermazione e la sua struttura fenomenologica 27 Vili INDICE - SOMMARIO 4. -La recettività come sfera degli atti propriamente o g g e t - t i v a n t i : loro genesi dalle strutture fenomenologiche dell'af­ fezione 35 5. - Le forme degli atti oggettivanti: le modalità. -La loro ge­ nesi dall'esperienza 40 ANNOTAZIONE: Lo sviluppo della nozione husserliana di atto aggetti­ vante (dossico) 47 CAPITOLO TERZO - L'ARTICOLARSI DELL'ESPERIENZA RECETTI- VA: L'OSSERVARE ESPLICITANTE p. 51 1. - Lo strutturarsi dell'esperienza recettiva come prodotto dell'arti­ colarsi dell'interesse soggettivo per l'oggetto percepito. - Analisi delle differenti forme in cui qualcosa può essere tema del no­ stro interesse in una osservazione esplicitante: la forma-so- strato e la forma-determinazione. - Cenno alla posizione kantiana 51 2. - La struttura dei processi di esplicitazione: rifles­ sioni sulla sintesi di identificazione che è alla loro base 55 3. - L'esplicitazione ramificata. -, Accenno ad una « grammatica » dei processi di esplicitazione 59 4. - Sostrati e determinazioni in senso assoluto. - Nuova discus­ sione della posizione kantiana. - La tematica husserliana dell'in­ tero e della parte. - Riflessioni sulla « grammatica filosofica » del concetto «proprietà» 61 CAPITOLO QUARTO - L'ARTICOLARSI DELL'ESPERIENZA RECET­ TIVA: L'OSSERVARE RELAZIONANTE p. 65 1. - La distinzione linguistica tra i giudizi predicativi e quelli relazio­ nali e il problema di una sua giustificazione. - Una « so­ luzione » che conduce ad un vicolo cieco: la via delle « compro­ missioni » ontologiche. - Peculiarità della proposta husserliana: le forme logiche trovano la loro chiarificazione nelle struttura­ zioni dell'esperienza. - Analisi della struttura fenomenologica del­ l'osservare relazionante: esposizione delle articolazioni dell'inte­ resse e della natura della sintesi di identificazione che lo carat­ terizzano 65 2. - La distinzione humeana tra relazioni fondate nel contenuto delle idee relate e relazioni indipendenti da un tale contenuto è alla base della dottrina husserliana delle relazioni. Relazioni di comparazione e relazioni di realtà: l'unità for­ male che è alla loro base è — nel primo caso — la tempora­ lità soggettiva, nel secondo la temporalità og- INDICE - SOMMARIO IX gettiva. - La costituzione del tempo oggettivo come forma di ogni possibile mondo dell'esperienza oggettiva. - Le relazioni reali specificano il rapporto temporale tra gli oggetti. - Questo ci riconduce al Kant degli schematismi della ragion pura. - Diver­ sità tra la posizione di Kant, Hume e Husserl 70 Parte Seconda IL PENSIERO CONSIDERAZIONI PRELIMINARI p. 81 1. - Che cosa differenzia il pensiero dall'esperienza. - Oggetti della recettività e oggetti della spontaneità. - La diversità che separa il pensiero dall'esperienza non impedisce una loro correlazione: è l'esperienza che ci offre il filo conduttore che permette di met­ tere capo da un lato ad una morfologia del giudizio e dall'altro ad una «deduzione delle categorie» 81 2. - Riflessioni sull'operazione che ci conduce dalla sfera dell'espe­ rienza a quella del pensiero 85 3. - Indicazione dei fini perseguiti dalle ricerche che seguono 88 CAPITOLO QUINTO - IL PROBLEMA DELLA «GRAMMATICA LO­ GICA » IN HUSSERL E LA GENESI DI ALCUNE IMPORTANTI FORME CATEGORIALI p. 90 1. - La grammatica logica in Husserl e il problema di una teoria del giudizio. - Esposizione del contenuto della Quarta ricerca logica: la morfologia del giudizio come aritmetica del signi- c a t o 90 2. - Una questione lasciata in sospeso nella Quarta ricerca logica: la giustificazione degli operatori logico-grammaticali. - Que­ sta lacuna viene colmata in Esperienza e giudizio: la morfologia pura del significato è qui chiarita e giustificata sulla base del­ l'esperienza. - Solo così può essere mostrato il significato logico e non linguistico delle argomentazioni proposte 98 3. - La giustificazione antepredicativa degli operatori forma­ tivi: forme sintattiche e nucleari 100 4. - La giustificazione antepredicativa degli operatori sintat­ ti e i : riflessioni sulla copula, sui giudizi in essere e in avere, sulla congiunzione 105 5. - Sulla base delle nozioni logiche in cui ci siamo imbattuti può es­ sere fondata la nozione di numero. -La problematica della Filosofia dell'aritmetica: il collegamento collettivo, la nozione formale di oggetto, il concetto di molte- A INDICE-SOMMARIO p 1 i c i t a . - Tutti questi temi vengono nuovamente discussi in Esperienza e giudizio, senza peraltro ricadere in una posizione psicologistica 110 CAPITOLO SESTO - LA NOMINALIZZAZIONE E GLI STATI DI COSE p. 118 1. - La giustificazione fenomenologica di un operatore modi­ ficante: la nominalizzazione. -La nominalizzazione come operatore essenzialmente predicativo che tra­ sforma proposizioni in nomi 118 2. - Proposizioni e stati di cose. - II progetto di una morfologia pura degli stati di cose e la sua fondazione antepre­ dicativa: stati e situazioni di cose 123 CAPITOLO SETTIMO - LE FORME DEL GIUDIZIO MODALE p. 132 1. - Riproposizione del tema delle modalità sul piano predicativo. - Distinzione di due differenti concetti di modalità 132 2. - Le modalità che hanno origine dalla trasposizione — sul piano predicativo — di processi d'esperienza modalizzati si pongono come «affezioni» della copula 134 3. - Le modalità che sorgono, nell'atteggiamneto critico, come giudizi sul valore conoscitivo di determinate proposizioni, hanno natura di operatori modificanti. - Analisi del giudizio esistenziale: l'essere (il non essere) si predica del senso di una proposizione. - Le modalità non sono predicati reali degli oggetti proprio come so­ steneva Kant. - Le due forme di modalità che abbiamo discusso si distinguono anche rispetto al problema della loro iterabilità 137 CAPITOLO OTTAVO - IL CONCETTO p. 144 1. - Posizione del problema 144 2. - Origine dei concetti empirici dalle tipicità che si costitui­ scono in seno all'esperienza. - II concetto sorge però solo sul piano della spontaneità come un oggetto fondato. - Per­ ché un giudizio come « Quest'albero è una quercia » non è una falsificazione della grammatica logica husserliana. - Intensione ed estensione nei concetti empirici. - Universalità presuntive e uni­ versalità necessarie: passaggio ai concetti puri 147 3. - I concetti puri sorgono dal metodo della variazione eide­ tica. - Descrizione di questo metodo. - Concetti empirici e puri in senso assoluto 153 4. - Conclusione 159 NOTA TERMINOLOGICA p. 163 PRESENTAZIONE II presente lavoro concerne uno dei temi centrali della fenomeno­ logia husserliana, e ciò pone preliminarmente il problema della sua col­ locazione entro il complesso quadro delle interpretazioni della filosofia di Husserl. Già il sottotitolo permette di orientarsi un poco su questo difficile terreno. L'affrontare infatti il problema dell'esperienza ante­ predicativa proprio a partire da un'opera « spigolosa » e poco studiata come Esperienza e giudizio, e non piuttosto dalla Crisi delle scienze eu­ ropee dove quello stesso tema diviene il centro di un impegno etico e ideologico di più vasta risonanza culturale, implica un determinato at­ teggiamento nei confronti della fenomenologia husserliana, teso a pone in rilievo gli aspetti più propriamente analitici così caratteristici — ma in fondo così trascurati — della filosofia di Husserl. Ciò significa, in pri­ mo luogo, cercare di andare oltre la superficie per aderire piuttosto ai problemi concreti che vengono discussi e, in secondo luogo, perseguire un'esigenza di semplificazione del discorso husserliano che, nel lavoro di Spinicci, si esprime sia nel tentativo di dipanare l'intreccio, così tipico in Husserl, tra analisi di ordine fenomenologico-descrittivo e preoccu­ pazioni speculative più generali, sia nella scelta di uno stile espositivo che tende alla chiarezza e alla semplicità. Alla nozione ampia di fenomenologia così come si configura nelle pagine dell'ultimo Husserl, alla fenomenologia che si assume ormai il compito di risolvere in sé le esigenze della filosofia nella sua interezza, si contrappone una nozione di filosofia fenomenologica intesa come un determinato metodo di analisi che ha nella nozione di esperienza ciò che circoscrive lo spazio delle sue possibili applicazioni. Husserl, dun­ que, come filosofo dell'esperienza, e l'esperienza come terreno capace di XII PRESENTAZIONE fondare un metodo di chiarificazione filosofica che non si ferma atta sfera detta sensibilità, ma si spinge anche sul terreno dei concetti ele­ mentari della logica: questa è la lettura di Husserl che si vuole ricavare dalle analisi di Erfahrung und Urteil, opera che si pone come un vero e proprio terreno di prova per saggiare la consistenza e la capacità chia- rificatrice di una concezione fenomenologica dell'esperienza. Si è detto che si tratta di un testo poco studiato, e proprio a par­ tire di qui — dal silenzio che ha avvolto quest'opera — deve essere intesa l'impostazione del lavoro di Spinicci, che si propone innanzitutto di of­ frire un'interpretazione, ma anche un'introduzione ed un commento alle ricerche husserliane sulla « genealogia della logica ». Varie ragioni legit­ timano questa scelta, tra le quali, in primo luogo, la complessità del te­ sto husserliano e, in secondo luogo, le incomprensioni e i fraintendi­ menti che si sono addensati intorno alla tematica del « ritorno all'espe­ rienza antepredicativa ». Al momento dell'esegesi del testo si a fianca di continuo l'esigenza di ricostruire il problema dett'antepredicatività nelle sue implicazioni teoretiche: di qui il frequente rimando ad altre opere husserliane, in particolar modo alle Analysen zur passiven Synthesis, dove i problemi di una fenomenologia dell'esperienza trovano un'illustrazione adeguata. Il rinvio a quest'ultimo testo è particolarmente prezioso per defi­ nire il diverso concetto di percezione che è alla base di Erfahrung und Urteil e che informa di sé l'intero campo dell'esperienza recettiva. In quest'opera infatti, a differenza delle Ricerche Logiche, il momento ap­ percettivo non assume la forma di un'integrazione noetica che attribuisce un senso apprensionale e una portata aggettiva a un contenuto sensi­ bile disgregato, ma si pone piuttosto come un'attualizzazione ed una esplicitazione di ciò che le trame passive dell'esperienza hanno già pre­ disposto. Si comprende allora facilmente come sia possibile parlare, al­ l'interno di un contesto fenomenologico, di una genesi degli atti aggettivanti e della nozione di atto apprensionale — una genesi che viene illustrata in modo analitico nel secondo capitolo de I pensieri dell'e­ sperienza. Del resto, la conferma indiretta della validità dell'interpre- tazione proposta ci è offerta — osserva Spinicci — dalla possibilità di rendere ragione del mutato atteggiamento di Husserl nei confronti delle modalità dossiche. Ma se alla nuova concezione dell'esperienza che matura in Erfah­ rung und Urteil si lega anzitutto il problema della modalizzazione, non vi è dubbio che la stessa possibilità di un'effettiva comprensione di

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