Dinko Fabris - Antonella Garofalo POS Per non ractum. sed genitum, ,>mnia fa<.1a, se<] non genita. Benché il presente volume sia frutto di lavoro interdisciplinare concepito ed elaborato a quattro mani, si specifica che Antonella Garofalo ha scritto il capitolo 1 e redatto la bibliografia mentre Dinko Fabris ha scritto le • • restanti parti. Le principali testimonianze su Purcell ed i documenti biografici sono riportati direttamente nella traduzione italiana, quando non indicato diversamente, di Antonella Garofalo. I documenti originali in lingua inglese sono reperibili per Henry Puree!!, 1659- la maggior parte nd volume di Franklin Zimme1111an, 169 5. His Li/e and Times, Philaddphia, University of Philaddphia, 1983. ISBN 88-8302-184-3 © 1999 L'EPOS Società Editrice via Dante Alighieri, 25 - 90141 Pale1111u [email protected] - www.lepos.it te!. 091/6113191-fax 091/6116011 INDICE Introduzione 9 17 I I TEA1RI DI LONDRA NELL'ETÀ DELLA REsTAURAZIONE 45 II HENRY PURCELL, ''ORGOGLIO E MERAVIGLIA DEL L'ETÀ SUA'' 69 III ''GLORIA DEL TEMPIO E DELLA SCENA'': LE OPERE DI PURCELL 69 La musica sacra e celebrativa 71 Services 73 Anthems 83 Le odi e i ''Welcome Songs'' 94 Musica strumentale 107 Songs e musica per i teatri di Londra IV 151 UN ''ORFEO BRITANNICO'' TRA FRANCIA E ITALIA 171 V BREVE STORIA DELLA RICEZIONE 185 Catalogo delle opere 197 Bibliografia 205 Discografia 211 Indice dei nomi INTRODUZIONE Et penitus toto divisos orbe Britannos Inghilterra nazione "divisa dal mondo" (Fantozzi 1639) Nel giugno 1608 Thomas Coryat, un avventuriero inglese il amico di artisti e letterati, realizzava suo sogno di visitare <<la gloriosissima, impareggiabile e verginale>> Venezia. Recatosi in un teatro veneziano volle porre un confronto con la tradizione teatrale londinese: 1 Mi recai anche a un teatro della città dove vidi rappresentare una commedia. La sala è molto misera e sciatta a confronto dei nostri imponenti teatri d'Inghilterra, né gli attori possono competere con i nostri per costumi, spettacoli e musica. Qui notai certe cose che non avevo mai visto prima: per esempio, vidi delle attrici fare le parti di donna, cosa che non avevo mai visto prima, sebbene abbia sentito dire che qualche volta ciò sia stato fatto a Londra [ ... ] Qui gli uomi ni non siedono nelle gallerie come si fa da noi a Londra, perché vi sono appena un paio di piccole gallerie, nelle quali siedono soltanto le cortigiane; gli uomini siedono tutti giu in platea, ognuno sul suo il sgabello, per quale pagano una gazzetta [ ... ]. La lontananza è spesso essenziale per comprendere il proprio ambiente e per apprezzare le proprie tradizioni. I viaggiatori inglesi, che compivano tra Cinque e Seicento il il ''Grand tour'' del continente europeo, furono tramite indi- 1 Thomas Coryat, Crudities, Londra 1611; trad. it.: Crudezze. Viaggio in Francia e in Italia. 1608, a cura di F. Marenco e A. Meo, Milano, Longanesi, 1975, 270-272. 10 Henry Puree/l spensabile per l'introduzione dei principali fermenti innova tori nella vita artistica dell'Isola. Allo stesso tempo, i piu rari viaggiatori che giungevano a Londra dal continente ci rivela no quelle caratteristiche di diversità che gli Isolani non avrebbero potuto, senza confronti, valutare e registrare. Il Nunzio Carlo Rossetti, conte ferrarese, era partito ventiquattrenne da Roma il10 giugno del 1639 ed arrivato a il Londra 28 agosto. La sua presenza faceva seguito a vari tentativi di Urbano VIII di introdurre suoi agenti in Inghilterra (il caso piu eclatante erano stati 250 gesuiti "tra vestiti"). All'inizio la sua ambasceria, anche grazie all'appog gio della regina madre Maria de' Medici, riusd positiva ma presto fu minacciato di morte dal popolo e dovette fuggire, travestito da marinaio, con l'aiuto dell'ambasciatore venezia no a Londra, nel dicembre dello stesso anno; e già agli inizi del1640 era a Roma. Lo sguardo di questo visitatore italiano si posa su una città per noi inedita, registrata nelle annotazio ni dettate al proprio segretario Domenico Fantozzi in un Diario poco conosciuto che descrive l'Inghilterra alla vigilia della guerra civile, nazione «la quale per la distanza remotis sima [ ... ] con molta ragione fu detta disgiunta dal mondo».2 Ecco la sua prima immagine della città nell'agosto 1639: (137) [ ... ] Si entrò nella città sopra quel ponte tanto celebrato, che è tenuto una delle piu belle cose abbia in sé, non pur Londra ma tutta Inghilterra. Attraversa il Tamigi ed è con arte mirabile fabbricato tutto di pietra solidamente. Ha 19 archi e vi sono fino a 20 pilastri, lavorati di pietra quadrata e con fortissime volte si uniscono e si chiudono fra loro. Ciò che fa piu meraviglia si è la gran quantità di 2 Domenico Fantozzi Panna, Diario del viaggio /atto in Inghilterra nel1639 dal Nunzio Po>ztt/icio Rossetti scritto da Domenico Fantoui Parma pubblicato dal Pro/ Giuseppe Ferraro, Bologna, Romagnoli, 1885. Si tratta di un ms. di sole 54 carte (mancanti 4 e le tavole che dovevano esserci); il Ferraro lo descrive accurata· mente, ma trascura di dire dove sia conservato il codicetto: un accenno al "catalogo Antonelli" ci fil capire che si tratta della Biblioteca Comunale di Ferrara. Il curatore sostiene che il volumetto dovesse essere dedicato al Cardinal Barberini, ma la "S. V." a cui è rivolta la narrazione ben potrebbe essere un membro della famiglia Bentivoglio di Ferrara. Il Introduzione gente che vi sta sopra, e la moltiplicità degli edifizi e delle case, onde lo giudicherei piu un borgo in terra ferma, che un ponte sopra le acque. Ed altri ebbe ragione di comprenderlo fra le sei cose che in quest'isola sono ragguardevoli: Mons./ons, pons, ecclesia, /aemina, lana [. .. ]. (148) [. .. ] Sono gli abitanti ordinariamente alti di statura, muscolosi e pieni di robustezza. Portano i capelli lunghi e biondi, sono di car nagione bianca anziché no, d'aspetto non ingrato, sebbene in questo le donne eccedono grandemente essendo ordinariamente bellissime. Sono di aperta e ingenua natura questi popoli, di maniere trattabili e piacevoli e però da papa Gregorio 6° furono chiamati Angli quasi Angeli. I gentiluomini o nobili o titolati vestono riccamente e con politezza, amano la conversazione. Sono cortesi e affabili di costumi, si dilettano di conviti e di pompe, e sono cosi splendidi e profusi che non vi è altra nazione che li trapassi. Il mangiare sontuoso fu prima in Europa trovato da loro [ ... ]. La metropoli del regno è Londra, detta anticamente Londinum, edi ficata da Britto prima col nome di Troja, poi ampliata e restaurata dal suo principe Londo, Londra venne appellata. Fu dai romani fatta colonia. Per la grandezza del suo sito, per la frequenza de' fore stieri, per la moltitudine degli abitanti, per la fertilità del terreno, per le mercanzie e traffici che vi si fanno, per la abbondanza ed opportunità di tutto ciò che all'uso umano appartiene, a paragone con qualunque altra capitale dell'Europa può stare. È bella per le strade e per la politezza degli edifizi, per il ponte di cui sopra ho fatto menzione, e soprattutto per l'amenità del sito, essendo posta dilettosamente sulla riva del fiume Tamigi. Cresce ella poi e si va ampliando in maniera che in progresso di tempo è per eguagliare e contrastare della maggioranza con qualunque altra che si trovi oggi al mondo. Il palazzo del re è posto in Westminster, in luogo dei piu nominati di Londra [ ... ]. All'incirca trent'anni piu tardi, nel febbraio 1668, un altro ecclesiastico italiano, il poligrafo e futuro cardinale Lorenzo Magalotti, giungeva a Londra in compagnia del nobile letterato Orazio Falconieri, non in missione diploma tica ma nell'ambito di un lungo viaggio di istruzione e di aggiornamento scientifico. Lo sguardo di Magalotti ci mostra chiari i segni dei cambiamenti epocali che avevano trasfor mato la città e l'intera società inglese, dalla rivoluzione e la guerra civile alla Restaurazione piagata nei suoi primi anni da Henry Puree/I 12 terribili calamità naturali, che avevano anche imposto una nuova identità architetturale ed urbanistica: 3 (107) [ ... ] Londra faceva innanzi l'incendio centotrenta parrocchie, delle quali ne rimasero abbruciate novantatré. Anime, si fa conto che ne faccia al presente, secondo calcoli molto aggiustati, trecentot tantaquattromila. Case abbruciate, tredicimila; case finite di rifab bricare e tornate ad abitarsi, sopra duemila [ ... ]. Il legno, fuori che per le soffitte, i palchi, li pavimenti, è bandito dalle nuove fabbriche, le quali si fanno tutte di mattoni e s'adornano con ringhiere di ferro dipinte di turchino e toccate d'oro. L'architettura è buona e per tutti v'è obbligo di seguitare appresso a poco un istesso disegno. Magalotti si trattenne a Londra soltanto due mesi, du rante i quali tuttavia riusci a raccogliere una gran quantità di informazioni sull'organizzazione della vita politica e sociale dell'Isola, sulla corte e sui sovrani, sulla religione, sulla mora le e anche sui divertimenti degli inglesi, soprattutto nei teatri recentemente riaperti e sempre affollati: ( 108) [ ... Nei caffé di Londra] vi son diverse camere o crocchi di novellisti, dove si sente quanto c'è e quanto si crede di nuovo, o vero o falso che sia [ ... ]. Vi son due teatri per le commedie e tre compagnie di commedianti inglesi. La prima si chiama del re, la seconda del duca, la terza non è altro che un seminario di giovani, di commedianti che alle volte reci tando sui teatri de' maestri s'abilitano alla scena e all'occasioni 3 Il manoscritto originale della Relazione d'Inghilte"a di Magalotti è conser vato nell'Archivio di Stato di Firenze, Carte Strozzi, Serie I, ms. 299, cc. 3-1 I 6v, ed è stato pubblicato integralmente per la prima volta nell'edizione che qui citiamo: Lorenzo Magalotti, Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia, a cura di Walter Moretti, Bari, Laterza, 1968 (poche varianti ed aggiunte nell'edizione succes siva, a cura di Anna Maria Crinò, Firenze, Olschki, 1972). Nel 1821 fu stampata a Londra, attribuita sempre al Magalotti, una seconda relazione di un viaggio in Inghilterra compiuto nel 1669 col titolo: Travels o/ Cosmo the third Grand Duke o/ Tuscany, through England during the Reign o/ King Charles the second (1669). Questo testo (l'unico finora utilizzato dagli studiosi interessati alla musica nella Restaurazione inglese) è tratto da una copia, oggi alla British Library, di un mano scritto secentesco della Biblioteca Laurenziana di Firenze. Ne conft:111,a l'attribuzio ne a Magalotti la curatrice dell'edizione italiana: Anna Maria Crinò, Un principe di Toscana in Inghilte"a e in Irlanda, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1969. 13 Introduzione entrano nelle due compagnie sopraddette. Queste recitano tutto l'anno ogni giorno, coltone le domeniche, le quali sono universal mente santificate con superstiziose devozioni [ ... ]. La Quaresima non c'è commedia se non quattro volte la settimana: lunedi, martedi, giovedi e sabato; e la settimana santa non c'è mai. Nei teatri è gran libertà e conversazione, stando mescolati uomini e donne e sin ne' palchetti e nello stanzone, dove non si sta altrimenti che a sedere. Le donne ne vengono mascherate a tentar dell'avven ture e spesso riesce il far dell'amicizie. Il concerto de' violini v'è sempre buonissimo. Tutto l'anno vi si vendon arance di Portogallo, che quivi si chiaman della China, e d'estate ogni sorte di frutti. Si il recita giorno, dalle tre fino alle sette. (109) I bordelli pubblici son molti e tutti sicurissimi [ ... ] Quelle che si chiaman "taverne" son per lo piu nobilissime e tutte superbamen te addobbate, onde le persone di gran qualità, cosi uomini come il donne, non si fanno minimo scrupolo d'andarvi [ ... ] (110) V'è infi nità di bettole da birra dove si vendono molte spezie di bevande del paese, delle quali ne ho contate fino in trentadue sorte. [ ... ] il Avanti fuoco v'erano de' giuochi di pallacorda, tutti alla franzese, ma ora ve ne son quattro essendo gli altri due abbruciati. Il princi il pale e piu bello è quello del re dirimpetto al palazzo, con il quale ha comunicazione per un cavalcavia [ ... ]. In diversi luoghi della città vi sono giuochi di pallottole [ ... ]. (111) Tre spettacoli si rappresentano in Londra per la plebe piu infi ma: i gladiatori, la battaglia dei tori e degli orsi, e la battaglia de' galli, in ciascuno de' quali corrono grandissime scommesse [ ... ]. Gli orsi e i tori si conducono in un teatro fatto apposta dall'altra parte della città, cioè di là dal fiume, tutto intorniato di palchetti [ ... ]. ( 112) Il luogo per la battaglia de' galli è un piccolo teatro, coperte le gradinate di stuoia [ ... ]. Con la curiosità scientifica dello studioso piu che col moralismo dell'uomo di chiesa, Magalotti osserva e descrive ql1ello che si configura come una generalizzata corsa ai pia ceri ed ai divertimenti, in tutte e tre le categorie sociali ingle si (< <patrizi, l'ordine equestre e la plebe, che in inglese si dicono Nobleman, Gentry, Yeoman>>, p. 96), a cominciare dai cortigiani e dal re in persona. La situazione era degenerata dopo i primi, comprensibili, entusiasmi per il ritorno del re Carlo II dal suo esilio francese, nel 1660, che aveva sancito la fine di quasi vent'anni di guerre civili, tumulti, distruzioni, torture ed esecuzioni, ma soprattutto il divieto totale di tutte