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Goya PDF

51 Pages·2014·19.353 MB·Italian
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Goya S E La più ricca collana di monografie d’arte del mondo TE N R O A AZ ZI A T DI ZI E RI A U A V maurizia tazartes AUTORI 173. DUBUFFET 275. LOTTO. I simboli 243. SALVATOR ROSA 259. ARTE ROMANA • M UO 93. ALBERTI L. B. 17983.. DDUUCCHCAIOM DPI BUONINSEGNA 25090.. MMAAGLERVITICTˇ E 23985.. RROOTUHSKSOEAU IL DOGANIERE 5421.. AASVATRNAGTUTAISRMDOIE RUSSE DEN N 239. ALMA-TADEMA 14. DÜRER 51. MANET 44. RUBENS 119. BAUHAUS EY 221. ANTONELLO DA MESSINA 231. DÜRER 139. MAN RAY 182. SARGENT 26. BIENNALE DI VENEZIA R W 11. ARCIMBOLDI 147. EL GRECO 55. MANTEGNA 185. SAVINIO 194. DER BLAUE REITER DE 218. ARNOLFO DI CAMBIO 63. ERNST 225. MANTEGNA 64. SCHIELE 6. CAPOLAVORI DA SALVARE N 247. BACON 196. ESCHER e la corte di Mantova 188. SCHIELE. Gli autoritratti 109. CARAVAGGISTI VA 163. BALLA 101. FATTORI 184. MANZÙ 179. SEGANTINI 16. CINEMA E PITTURA 170. BALTHUS 265. LEONOR FINI 56. SIMONE MARTINI 60. SEURAT 58. CUBISMO 227. BASQUIAT 249. FONTANA 116. MASACCIO 108. SEVERINI 90. DADA 155. BEATO ANGELICO 77. FRANCESCO 192. MASOLINO 248. SIGNAC 244. DESIGN ITALIANO 135. GIOVANNI BELLINI DI GIORGIO MARTINI 33. MATISSE 53. SIRONI e il “Novecento” del XX secolo 166. BELLOTTO 164. FRIEDRICH 274. MATISSE e il Mediterraneo 175. SISLEY 276. DISEGNO ITALIANO 57. BERNINI 126. FÜSSLI 214. MEMLING 115. TIEPOLO del Quattrocento 133. BOCCIONI 84. GAUDÍ 9. MICHELANGELO 89. TINTORETTO 127. ESPRESSIONISMO 165. BÖCKLIN 32. GAUGUIN 150. MICHELANGELO. 228. TINTORETTO. I temi religiosi 263. I FAUVES 145. BOLDINI 216. GAUGUIN a Tahiti Gli anni giovanili 285. TINTORETTO. 2. FUTURISMO 277. BONNARD 136. GENTILE DA FABRIANO 202. MICHELANGELO. Ritratti, miti, storie 252. FUTURISMO. 153. BORROMINI 172. ARTEMISIA GENTILESCHI Il David 47. TIZIANO La prima avanguardia 21. BOSCH 104. GERICAULT 88. MICHELANGELO. 70. TOULOUSE-LAUTREC 283. I GIOTTESCHI 49. BOTTICELLI 246. GHIRLANDAIO Il Giudizio universale 237. COSMÈ TURA 34. GOTICO 121. BOUCHER 154. GIACOMETTI 125. MICHELANGELO. 203. TURNER INTERNAZIONALE 190. BRANCUSI 220. GIAMBOLOGNA La scultura 224. UTAMARO 20. GUGGENHEIM 92. BRAQUE 148. GIORGIONE 223. MICHELANGELO. 286. VAN DER WEYDEN 255. I MEDICI E LE ARTI 180. BRONZINO 120. GIOTTO. La pittura Gli ultimi anni 122. VAN DYCK 24. IL MITO DELL’EGITTO 130. BRUEGEL 140. GIOTTO. L’architettura 79. MIRÓ 131. VAN EYCK NEL RINASCIMENTO 229. BRUNELLESCHI 40. GIULIO ROMANO 30. MODIGLIANI 22. VAN GOGH 18. IL TESORO DEI MEDICI 62. BURRI 35. GOYA 42. MONDRIAN e de Stijl 187. VAN GOGH 73. IMPRESSIONISMO 260. CALDER 143. BENOZZO GOZZOLI 48. MONET tra antico e moderno 159. IMPRESSIONISMO. 102. CANALETTO 61. GUERCINO 171. MONET. I luoghi 278. VASARI Le origini 68. CANOVA 208. GUTTUSO 201. MOORE 94. VELÁZQUEZ 149. IMPRESSIONISMO, 270. ROBERT CAPA 162. HARING 50. MORANDI 45. VERMEER Van Gogh e il Giappone 1. CARAVAGGIO 137. HAYEZ 117. MOREAU 142. VERONESE 261. L’ARTE INCA 217. CARAVAGGIO. 254. HIROSHIGE 106. MUCHA 209. VERONESE. e le culture preispaniche Gli anni giovanili 174. HOPPER 96. MUNCH La pittura profana del Perù 264. CARAVAGGIO. 86. INGRES 98. PALLADIO 105. WARHOL 46. LA NATURA MORTA Le origini, i modelli 213. KAHLO 69. PAOLO UCCELLO 256. FRANK LLOYD WRIGHT 273. IL RISORGIMENTO 205. CARAVAGGIO. 80. KANDINSKIJ 82. PARMIGIANINO nella pittura italiana Gli ultimi anni 43. KLEE 151. PELLIZZA DA VOLPEDO 258. LA SCAPIGLIATURA 111. CARPACCIO 29. KLIMT 197. PERUGINO TEMI E MOVIMENTI 8. LA VIA DELL’ARTE 13. CARRÀ 282. KLIMT. Il modernismo 19. PICASSO tra Oriente e Occidente 168. ANNIBALE CARRACCI 161. KLIMT. Le donne 141. PICASSO. Da Guernica 250. ACTION PAINTING. 17. MACCHIAIOLI 232. CASORATI 112. KLINGER a Massacro in Corea La scuola di New York 269. MANIERISMO 158. CELLINI 123. KOKOSCHKA 157. PICASSO. La scultura 1943-1959 279. MARI DEL SUD. 75. CÉZANNE 210. LEGA 71. PIERO DELLA FRANCESCA 199. ART DÉCO Artisti ai tropici 176. CÉZANNE. I temi 124. LÉGER 262. PIERO DI COSIMO 31. ART NOUVEAU dal Settecento a Matisse 39. CHAGALL 87. LEMPICKA 72. PIETRO DA CORTONA 38. ARTE AFRICANA 206. NAPOLEONE E LE ARTI 272. CHARDIN 12. LEONARDO 241. PINTORICCHIO 240. ARTE AMERICANA 178. NEOCLASSICISMO 129. CIMABUE 207. LEONARDO. L’anatomia 186. PIRANESI 1620-1913 83. OROZCO, RIVERA, 233. CORREGGIO 146. LEONARDO. Il Cenacolo 113. PISANELLO 15. ARTE A SIENA SIQUEIROS. 99. COURBET 100. LEONARDO. I codici 132. PISSARRO da Duccio a Jacopo Muralismo messicano 271. CRANACH 67. LEONARDO. Il disegno 266. I POLLAIOLO. La pittura della Quercia 191. POMPEI. LA PITTURA 107. CRIVELLI 189. LEONARDO. La Gioconda 177. POLLOCK 23. ARTE BIZANTINA 36. POP ART 160. DALÍ 215. LEONARDO. La pittura 110. PONTORMO 242. ARTE CINESE 5. PRERAFFAELLITI 37. DAVID 138. LEONARDO. Il ritratto 54. POUSSIN 4. ARTE E ALCHIMIA 195. PRIMITIVISMO 28. DE CHIRICO 281. LEONARDO. 97. RAFFAELLO 10. ARTE E ASTROLOGIA 144. SECESSIONE VIENNESE. 230. DE CHIRICO METAFISICO La tecnica pittorica 7. RAFFAELLO e le dimore 181. ARTE EGIZIA Da Klimt a Wagner 76. DEGAS 152. LICHTENSTEIN del Rinascimento 267. ARTE E ILLUSIONE 128. SIMBOLISMO 204. DEGAS 211. LIGABUE 198. RAUSCHENBERG 156. ARTE ELETTRONICA 103. SURREALISMO tra antico e moderno 167. FILIPPINO LIPPI 212. REDON 253. ARTE E SCIENZA. 183. TRANSAVANGUARDIA 74. DELACROIX 280. FILIPPINO LIPPI 65. REMBRANDT Da Leonardo a Galileo 134. DELLA ROBBIA e l’Umanesimo fiorentino 222. REMBRANDT e Amsterdam 169. ARTE ETRUSCA 251. DEPERO 234. FILIPPO LIPPI 27. RENI 268. ARTE E VINO 219. DE PISIS 85. LONGHI 81. RENOIR 245. ARTE GRECA 226. DERAIN 257. PIETRO E AMBROGIO 66. RIBERA 236. ARTE ISLAMICA 118. DOMENICHINO LORENZETTI 235. RIVERA 284. ARTE POVERA 3. DONATELLO 91. LOTTO 114. RODIN 25. ARTE PRECOLOMBIANA 6 8 2 N. T R A R E SI S O D [email protected] 30.04.2014 12:27 [email protected] 30.04.2014 12:27 NUOVA EDIZIONE GOYA Maurizia Tazartes SOMMARIO 4 Da Saragozza a Madrid attraverso l’Italia 10 Nobiltà “fin-de-siècle” 18 “Pintor del rey” 24 Stregonerie e capricci 34 Primo pittore di camera 38 Disastri, follie e Pitture nere 49 Cronologia 50 Bibliografia Nella pagina In copertina: Il tribunale a fianco: Il grande caprone dell’Inquisizione Il parasole (1798), (1812-1814); (1777), particolare; Madrid, particolare; Madrid, Real Academia Madrid, Museo Lázaro de Bellas Artes Prado. Galdiano. de San Fernando. [email protected] 06.05.2014 10:42 4 [email protected] 30.04.2014 12:46 DA SARAGOZZA A MADRID ATTRAVERSO L’ITALIA Annibale vincitore che per la prima volta guarda l’Italia dalle Alpi (1771); Cudillero (Asturie), Fundación Selgas-Fagalde. «Darò una prova Nella pagina y Franque era maestro doratore, il non- a fianco: no notaio, la madre Engracia Lucientes per dimostrare La passeggiata apparteneva a una famiglia della picco- in Andalusia la nobiltà aragonese. Lui era l’ultimo di coi fatti che non ci sono (1777); molti figli. Madrid, Studia nel collegio delle Scuole pie dei regole in pittura», Prado. padri Scolopi di Saragozza, dove cono- sce Martín Zapater, suo amico per tut- sosteneva Francisco Goya. Libertà dunque ta la vita. A quattordici anni entra nella in ogni senso per raccontare la società bottega del pittore José Luzán e impara spagnola, e l’umanità in genere, con le sue a disegnare copiando stampe. Tre anni contraddizioni, assurdità, superstizioni e dopo, nel dicembre del 1763, è a Madrid, crudeltà. Dal Rococò al neoclassicismo, introdotto a corte da Francisco Bayeu, dall’illuminismo al romanticismo, Goya compatriota trasferitosi quell’anno nella sfiora tutti i movimenti contemporanei capitale alle dipendenze del re. Partecipa elaborando una sua originale poetica, che a un concorso dell’Accademia di belle arti anticipa artisti come Munch e Bacon. Ca- di San Fernando per «giovani poveri e pricci, Disastri, Follie sondano con spieta- abili», ma gli va male. Nel gennaio 1766 tezza l’animo umano, mettendolo a nudo ritenta, ma a vincere il premio è Ramón con coraggio, mentre i ritratti immortala- Bayeu, fratello di Francisco. no il mondo dell’Ancien régime con le sue A Madrid regnava dal 1759 Carlo III di luci e ombre. Brillante cortigiano e uomo Borbone (1716-1788), già duca di Parma anticonformista, attento alla tradizione e Piacenza e re delle Due Sicilie, promo- ed eccezionale innovatore, Goya è uno tore di una politica riformista che gli dei più illuminati artisti europei. valse la fama di monarca assoluto ma Nasce il 30 marzo 1746 a Fuendeto- illuminato. La vita artistica ruotava in- dos, a una quarantina di chilometri da torno all’Accademia di San Fernando, Saragozza. Il padre, Braulio José Goya fondata da Ferdinando VI nel 1752 sul 5 [email protected] 30.04.2014 12:46 Ballo sulle rive del Manzanarre (1777); Madrid, Prado. Il dipinto è uno dei dieci cartoni per arazzi destinati alla sala da pranzo dei principi delle Asturie nel palazzo del Pardo, i futuri regnanti Carlo IV e Maria Luisa. Due coppie danzano, mentre altri personaggi, seduti, li accompagnano battendo le mani e suonando la chitarra. È una scena di “majismo”, che riflette il desiderio di spensieratezza dell’aristocrazia spagnola. Goya scrive a Zapater di aver dipinto il cartone «in modo più accettabile» rispetto ai primi lavori per l’Escorial. La scena, curata nei dettagli e realizzata modello francese. Dominante era la fi- ufficiale di Ferdinando VI, aveva lasciato con tocchi di colore gura del pittore boemo Anton Raphael sui muri dei palazzi reali e di Aranjuez la freschi, luminosi, Mengs, chiamato a corte nel 1761, come sua pittura scintillante e lieve, un’apoteosi acquerellati, ritrattista, da Carlo III per il quale aveva di colori in un turbinio di luci. Il ventenne si estende lavorato a Napoli. Nel 1766 Mengs, no- Goya ne avrà discusso a lungo con Fran- in lontananza al di là minato tre anni prima direttore onorario cisco Bayeu, maggiore di lui di dodici del fiume e ricorda di pittura dell’Accademia, era diventato anni e anche lui allievo di Luzán, ma più le F•tes vénitiennes primo pittore di camera, con vari incari- fortunato perché protetto da Mengs. Si di Jean-Antoine chi, tra cui la decorazione ad affresco del convince che solo in Italia avrebbe potuto Watteau. soffitto di Palazzo reale. Aveva portato a migliorare, per poi entrare così nell’Ac- Madrid l’estetica neoclassica, fredda ed cademia di San Fernando e far carriera. Nella pagina equilibrata, teorizzata a Roma dall’amico Decide di intraprendere un viaggio di a fianco, Winckelmann, in deciso contrasto con studio a Roma. Parte nell’aprile 1770 e dall’alto: quella rococò, ricca, mossa, piena di luce si ferma sino al giugno 1771 a spese sue L’aquilone di Giambattista Tiepolo, allora in auge e della famiglia. Un’esperienza riemersa (1777-1778); nella corte spagnola. Il pittore veneziano con contorni più precisi recentemente, Madrid, era giunto a Madrid nel 1762 con i due quando si è scoperto il Cuaderno italia- Prado. figli Giandomenico e Lorenzo. no e individuato il quadro con Annibale Non erano gli unici esempi che agli vincitore che per la prima volta guarda Il parasole occhi di Goya si presentavano come vin- l’Italia dalle Alpi, destinato al concorso (1777); centi. C’era anche il napoletano Corrado indetto dall’Accademia di Parma del 1771. Madrid, Giaquinto, che durante la sua attività Il dipinto della Fondazione Selgas Fa- Prado. madrilena dal 1753 al 1762 come pittore galde (Cudillero, Asturie), attribuito nel 666 [email protected] 30.04.2014 12:46 passato a Giaquinto, scomparso per anni e ritrovato, fu esposto nel 1994 a Madrid, nel 1996 a Indianapolis e New York, e nel 2000 a Roma (palazzo Barberini). Il Cuaderno italiano, entrato al Museo del Prado nell’ottobre del 1993 e sino ad allora sconosciuto, è un taccuino di ap- punti con disegni, commenti, itinerari, presi da Goya durante il soggiorno italiano e dopo il ritorno a Madrid, sino al 1780. Comprende schizzi per l’Annibale del con- corso, studi dell’Ercole Farnese e del Torso del Belvedere, come di molte altre opere, elenchi di città visitate (Roma, Venezia, Genova, Ancona, Civitavecchia, Parma, Piacenza, Modena, Macerata, Pavia). Tra gli artisti ricordati Raffaello, Veronese, Correggio, Bernini, Algardi, Reni, Guer- cino, Maratta e Rubens (due quadri visti a Genova). Non mancano note curiose sulla vita di Goya stesso, il viaggio per stabilirsi a Madrid con la famiglia, il giorno del matrimonio nel 1773, le date di battesimo dei figli e i nomi dei rispettivi padrini. Fatti che indicano come quest’agenda 7 [email protected] 30.04.2014 12:46 lusinghiero per «l’uso spigliato del pen- nello, un certo calore d’espressione e, nel viso e nell’atteggiamento di Annibale, un carattere grandioso» con qualche critica per le «tinte non vere». Non poco in definitiva, considerato il prestigio dell’Accademia parmense, so- stenuta da Filippo di Borbone, nipote di Carlo III. L’opera aveva molto impegnato l’artista come dimostrano i pentimenti nella radiografia, i disegni e un paio di bozzetti riapparsi recentemente. Il pittore venticinquenne si sforza in un’elaborazio- ne classicista con un esito non privo di fascino, grazie proprio ai colori insoliti e alla luce artificiale. Roma, dove Goya vive nel palazzo del pittore polacco Taddeus Kuntz in via Si- stina, è un’esperienza fondamentale per la sua arte. Non solo gli permette di am- mirare straordinarie antichità, o i grandi artisti del Rinascimento, ma di venire in contatto con interessanti artisti contem- poranei che influenzeranno la sua pittura. Giovanni Battista Piranesi, per esempio, lascerà un segno nell’artista con le sue incisioni Carceri d’invenzione del 1760, ricche di contrasti di luce e ombra, at- mosfere cavernose e inquietanti, molte collezionate dallo stesso Goya. L’accade- mico di Francia Hubert Robert gli fornisce mirabili testimonianze di rovine dipinte e incise e lo svizzero Johann Heinrich Füssli immagini visionarie in cui a far baldoria ci sono mostri e streghe. Nell’ottobre 1771 Goya è già tornato in Spagna. Il prestigio dell’esperienza italiana gli procura subito commissioni. Tra le pri- me, la pittura del soffitto della cappella del coro della Vergine nella basilica del Pilar L’altalena fosse molto cara al pittore. L’attenzione a Saragozza con L’adorazione del nome di (1779); alla statuaria antica nasceva certamente Dio, terminata il 1° luglio 1772, e nel 1774 Madrid, dai suggerimenti di Mengs che, tra la fine gli affreschi con le Storie della Vergine nella Prado. del 1770 e nel corso del 1771, risiedeva tra certosa Aula Dei nei dintorni della stessa Firenze e Roma, dove il 16 dicembre 1770 città, realizzati con forme brillanti, ariose, era diventato membro dell’Accademia di ravvivate da tocchi vivaci. San Luca. È probabile che i due artisti si Nel luglio 1773 Goya sposa Josefa Ba- fossero incontrati durante la frequentazio- yeu, sorella dei due pittori citati, e con ne della stessa colonia spagnola. lei si stabilisce a Madrid, dove arriva il Il 20 aprile 1771 Goya inviava da Ro- 10 gennaio 1775 dopo cinque giorni di ma all’Accademia di belle arti di Parma viaggio, come annota nel Cuaderno italia- la tela con Annibale vincitore che per la no. Il motivo è l’incarico di dipingere una prima volta guarda l’Italia dalle Alpi. An- serie di cartoni per gli arazzi destinati a che questo concorso non andò come ave- decorare, con scene di caccia, il palazzo di va sperato: tra gli undici pittori presenti, San Lorenzo all’Escorial, residenza d’au- vinse l’italiano Paolo Borroni di Pavia. A tunno dei reali di Spagna. Un’impresa che Goya vennero dati sei voti e un giudizio si estenderà al Palazzo reale del Pardo e 8 [email protected] 30.04.2014 12:46 durerà diciassette anni, con interruzioni. illustrano aspetti della vita della Castiglia, Le lavandaie Da questo impegno scaturiscono sessan- come La fiera di Madrid, Il gioco della pe- (1779-1780); tatre cartoni, alcuni di oltre sei metri di lota, Il venditore di vasellame, La rissa alla Madrid, lunghezza. A chiamarlo era stato Mengs, “Locanda Nuova” e che facevano impazzire Prado. tornato in Spagna e direttore dal 1774 della i tessitori, che non riuscivano a rendere i Real Fábrica di Santa Barbara, fondata nel colpi di luce nei loro effetti cangianti. 1713 dopo la perdita delle Fiandre, da cui L’esecuzione dei cartoni continua nel provenivano gli arazzi reali. Lo dirà lo stes- 1786-1788 e nel 1791-1792 e rappresen- so Goya nel 1779 e lo ribadirà nel 1826, in ta per il pittore un eccezionale esercizio una memoria diretta a Ferdinando VII per tecnico. Non solo, ma gli permette di ottenere la pensione: «Ho servito 53 anni i sviluppare al massimo la fantasia, pur suoi genitori e suo nonno, dopo che Mengs mantenendo contatti con la realtà e la mi fece venire da Roma». Mengs impone quotidianità. Ispirati alla natura, in linea dure condizioni ai pittori, una paga scarsa con le idee di Rousseau, fondono la for- e l’obbligo di lavorare solo per il re. mazione barocca su Giaquinto e Tiepolo Nel 1776 Goya ha uno stipendio fisso e con il razionalismo illuminista. il compito di realizzare cartoni per grandi arazzi che, come si è accennato, dovevano decorare, con un’iconografia spagnola e non più fiamminga, gli appartamenti dei principi delle Asturie (i futuri Carlo IV e Maria Luisa) nel palazzo del Pardo, lavoro che sarà compiuto nel 1780. Il risultato, opere di grande freschezza che riflettono una società spensierata, ignara dei mali futuri. Balli campestri, passeggiate, idilli nei boschi, giochi. “Majos” e “majas”, ra- gazzoni spavaldi e donnine allegre, con abiti fruscianti e colorati, pieni di verve popolaresca, inseriti in paesaggi delicati battuti dal sole o dalla luce della sera. Il Ballo sulle rive del Manzanarre, de- stinato alla sala da pranzo dei principi delle Asturie, era parso “accettabile” allo stesso Goya, che doveva adattarsi ai sog- getti richiesti dalla corte e interpretarli in modo abbastanza realistico, con esiti che risultano non lontani da Antoine Watteau. La passeggiata in Andalusia, consegnato all’arazzeria di Santa Barbara il 12 agosto 1777, è descritto dal pittore, che ne riven- dica l’“invenzione”. Si tratta del momento che precede una lite tra l’accompagnatore della donna e l’uomo seduto, spalleggiato da due uomini in piedi. Goya rende con abilità la tessitura della luce tra gli alberi e i colori scintillanti degli abiti. Molto noto, innovativo rispetto alle altre opere, Il pa- rasole, dipinto come il precedente tra il 3 marzo e il 12 agosto 1777, rappresenta le figure in un gruppo a piramide, con uno sfondo piatto di grande modernità. Gioioso e solare nella brillantezza dorata dell’abito della donna, fa tesoro di esempi italiani. Agli appartamenti dei principi erano de- stinati anche L’aquilone, L’altalena, Le lavan- daie, consegnati nel 1778 e 1780. Dipinti che 9 [email protected] 30.04.2014 12:46 10 [email protected] 30.04.2014 12:37

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