ebook img

Gli atti dell’ amore PDF

616 Pages·2012·1.76 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Gli atti dell’ amore

Sören Kierkegaard GLI ATTI DELL'AMORE Alcune riflessioni cristiane in forma di discorsi Mai come oggi gli uomini si sono trovati a vivere tanto "prossimi" gli uni agli altri, in tempo reale, nel bene e nel male, tutti insieme. Il prossimo si è fatto a noi tanto prossimo da non consentire più di sentirci liberi di scansarlo, come allora, sulla strada da Gerusalemme a Gerico. Per riacquistare la giusta distanza e la doverosa lungimiranza può giovare l'aiuto di un grande pensatore e di un grande credente: Søren Kierkegaard. Negli Atti dell'amore, l'opera che pubblicò nel 1847, egli tratta del problema del "prossimo" a partire dalla capacità e dal dovere di ogni uomo di compiere atti vittoriosi su ogni egoismo. Il suo percorso è originale: egli non considera l'uomo come naturalmente egoista, nemmeno nel senso di egoismo come "amore di sé", che pensatori sia antichi sia moderni pongono come presupposto più che legittimo per indicare poi le vie virtuose idonee a fare evolvere in senso altruistico tale connaturato egoismo. Kierkegaard parte dall'alto, dagli atti dell'amore, e proprio in questi riscopre la presenza dell'umano-in- tutti. Queste "riflessioni" sono filosofiche, ma possono avere come oggetto gli atti dell'amore solo in quanto esse sono cristiane. Kierkegaard è convinto che solo il cristianesimo ha scoperto che esistono atti d'amore, e soprattutto che questi possono e debbono http://cultura-non-a-pagamento.blogspot.it/ essere compiuti da ogni uomo, dunque anche dai non credenti, in ogni tempo. Sören Kierkegaard GLI ATTI DELL'AMORE Alcune riflessioni cristiane in forma di discorsi PRIMO VOLUME INDICE GENERALE INTRODUZIONE di Cornelio Fabro 1. L'edificazione cristiana nella teoria e nella prassi; 2. Il fondamento biblico dell'edificazione cristiana; 3. I "Discorsi edificanti" nella produzione kierkegaardiana; 4. Il posto e il compito dei "Discorsi edificanti"; 5. L'oggetto dei "Discorsi edificanti"; 6 . L'intensità della riflessione e l'attività edificante; 7. Formazione e struttura degli "Atti dell'amore"; 8. La dialettica edificante di "Elskov-Kjerlighed"; 9. L'«amore divino» nella tradizione cristiana; 10. Il messaggio sociale degli "Atti dell'amore": l'amore del prossimo; 11. "Gli atti dell'amore" e l'attesa dell'ultima crisi; 12 . Temi e problemi degli "Atti dell'amore" . Note all'Introduzione Notizia Nota bibliografica Nota editoriale GLI ATTI DELL'AMORE. PRIMA SERIE Sommario Prefazione Preghiera 1. La vita segreta dell'amore che si conosce dai suoi frutti. Note 2 A. Tu «devi» amare. Note 2 B. Tu devi amare «il prossimo». Note 2 C. «Tu» devi amare il prossimo. Note 3 A. Romani 13,10: L'amore è la pienezza della Legge. Note 3 B. L'amore è affare di coscienza. Note 4. Il nostro dovere di amare gli uomini che vediamo. Note 5. Il nostro dovere di rimanere in debito di amarci l'un l'altro. Note. (Secondo volume) SECONDA SERIE Sommario Prefazione 1. L'amore edifica 2. L'amore crede tutto e perciò non resta mai ingannato 3. L'amore spera tutto e perciò non resta mai confuso 4. L'amore non cerca le cose proprie 5. L'amore copre la moltitudine dei peccati 6. L'amore rimane 7. La misericordia è un atto di amore anche quando non può dare nulla e non è in grado di fare nulla 8. La vittoria della riconciliazione nell'amore che guadagna il vinto 9. L'atto d'amore di ricordare un defunto 10. L'atto d'amore di celebrare l'amore CONCLUSIONE APPENDICI 1. Prospetto degli scritti edificanti di Kierkegaard (in ordine cronologico) A - Discorsi pubblicati B - Discorsi progettati nei "Papirer" 2. Le «recensioni» contemporanee 3. L'attività oratoria del vescovo J. P. Mynster INTRODUZIONE 1. L'EDIFICAZIONE CRISTIANA NELLA TEORIA E NELLA PRASSI Il plesso semantico di «edificare-edificante», applicato alla vita ed alla letteratura di pietà, è un traslato dalla costruzione ed elevazione di un «edificio» o abitacolo naturale alla fondazione e crescita della vita dell'anima per il conseguimento della vita eterna. Così libri e scritti edificanti sono composizioni devote: trattati ascetici e mistici, manuali di pietà e devozione, vite e scritti di santi ed evidentemente anche catechismi, prediche, discorsi, esortazioni... rivolte ai fedeli per illuminarli a conoscere il messaggio di salvezza, cioè l'orrore del peccato e la salvezza per la redenzione di Cristo. Edificanti sono di conseguenza non soltanto gli atti di culto, ma anche i gesti, i comportamenti e atteggiamenti i quali mostrano che l'uomo nelle sue azioni pensa e confida in Dio, ch'egli si ispira agli esempi di Gesù Cristo, della sua Madre, dei martiri e dei santi... ai quali va spesso il pensiero di Kierkegaard (1). La fonte principale a cui attingono gli scrittori edificanti - e questo è di luce solare nel nostro Kierkegaard - è la Sacra Scrittura e soprattutto le parole e gli esempi del Salvatore Gesù Cristo. E, già che ci siamo, da un punto di vista ecumenico l'edificante è il genere letterario in cui s'incontrano, anche a diverso titolo e con frange differenziate, le varie confessioni e chiese cristiane (cattolici, ortodossi, protestanti...): l'attività edificante, nella sfera didattica come nella prassi, prende la scorciatoia dell'amore e della dedizione dell'anima a Dio, senza indugiare nelle polemiche dottrinali le quali non hanno mai convertito nessuno (2), ed ora hanno ceduto il posto, con ritmo opposto, alla babele dei teologi ecumenici . In questo contesto gli scrittori edificanti partono subito dal centro dell'anima per salire a Dio, cioè dal mettere in movimento l'attività della pietà e della devozione verso Dio: è una via accessibile a tutti la quale non esige particolari amminicoli di arte o scienza, ma solo la buona volontà di vivere una vita onesta secondo la guida dei precetti di Cristo e con l'aiuto della sua grazia. La conoscenza dei principi fondamentali della vita morale l'uomo l'ha per natura e si chiama appunto la «legge naturale» con la quale egli vede che deve aspirare al bene e uggire il male. La legge naturale che si riversa sulla volontà, mediante l'intelletto pratico come guida dell'agire, entra in attività con la volontà del bene, ch'è la volontà del bene che fa buono l'uomo intero. Ed è questo ciò che conta anzitutto e soprattutto per fare l'uomo buono: non tutti possono essere geni e diventare celebri, ma ognuno può e deve diventare onesto ed anche virtuoso: questo lo capirono anche i filosofi pagani ed è dovere del cristiano impegnarsi a seguire gli esempi del Modello divino, la fonte di verità e di grazia. E' attorno a questo nucleo che si muove la produzione edificante nella storia del Cristianesimo . Gli scritti edificanti partono quindi dal «fondamento ("theméleion"") che non può essere diverso da quello ch'è stato posto, ch'è Cristo Gesù» (3), e si muovono a costruire l'uomo rigenerato in Cristo: essi girano però in vari modi ed anche per varie strade ossia inseguendo vari metodi di vita che si aprono ai cristiani, in conformità delle diverse situazioni, attorno ad un identico compito ch'è quello di ascoltare, amare e seguire Cristo. E' soltanto in questo modo che il credente rende concreta la sua fede con le opere. Gli scritti edificanti si trovano in apparenza all'ultimo gradino della scala dei valori letterari, sono quasi sconosciuti al grande mercato librario, non vincono, e non solo perché gli autori non concorrono o vogliono restare anonimi, nessun premio letterario - sarebbe una iattura se lo vincessero -, ma soprattutto perché sono il cibo segreto dei pochi che preferiscono il "verbum crucis" ("o lógos toustayrou"), che è "stultitia" ("morìa") per la "sapientia mundi" ("sophia touskómou") (4), all'incantamento dei beni umbratili . Ed è stato proprio Paolo, l'apostolo di Cristo crocifisso e del Nome di Gesù, a coniare il termine «edificare» - e Kierkegaard lo prenderà per maestro - per indicare il processo della fondazione e dell'accrescimento spirituale della Chiesa come corpo mistico di Cristo. Ed a Cristo si rivolge l'anonimo autore medievale di quel gioiello di edificazione cristiana di tutti i tempi che è il "De imitatione Christi" - un testo familiare, come gli scritti della beata Angela da Foligno, di Tauler..., a Kierkegaard - fin dall'inizio: « Chi segue me, non cammina nelle tenebre [Giovanni 8,12] dice il Signore. Sono queste le parole di Cristo che ci esortano a imitare la sua vita ed i suoi costumi se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità del cuore. Pertanto il nostro massimo impegno ("studium") sia il meditare la vita di Gesù Cristo». L'edificazione cristiana non è la romantica ammirazione del bello universale nell'irrequieta giostra dei sensi; però neppure l'alta speculazione che progetta l'attualità della compresenza dei molti nell'Uno, si tratti del "lógos" del pensiero classico o del "cogito" e "Begriff" del pensiero moderno, nella serie senza fine delle stracche, ed anche per questo subito scavalcate, formule della sufficienza burbanzosa del pensiero che si rifiuta di riconoscere la miseria dell'esistenza quotidiana. Il nostro testo invece si pone decisamente sull'altro versante dello spirito e attinge direttamente alla sorgente: «La dottrina di Cristo supera tutte le dottrine dei santi, e colui che avesse il suo spirito, vi troverebbe una manna nascosta». Ma purtroppo anche l'anima che si dedica alla vita spirituale cade spesso in dissipazione: «Ma accade che molti a forza di sentire il Vangelo, s'illanguidiscono perché non hanno lo spirito di Cristo. Colui invece che vuole penetrare la pienezza e il sapore ("plene et sapide") della vita e delle parole di Cristo, deve conformare a Lui l'intera sua vita». Qui è espressa l'essenza dell'edificazione cristiana ossia di tradurre nella vita vissuta, a tutti i livelli della diversa e mutevole vita terrena, non solo le astratte norme della moralità classica o l'imperativo categorico di Kant che ha portato al disimpegno da ogni legge e sanzione l'uomo moderno. Il pensiero non è il "prius" fondante della vita cristiana: «Cosa ti giova applicarti ad alte dispute sulla Trinità, se poi manchi di umiltà per cui dispiaci alla Trinità? Per vero non sono le parole sublimi ("verba alta") che fanno l'uomo santo e giusto, ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio» . L'anonimo medievale era la semplice eco della spiritualità tradizionale che ha sempre collocato la santità della vita al vertice di tutti i valori dello spirito, come Kierkegaard aveva letto in un testo della "Scala paradisi" ("klimax tou paradéisou") del monaco Giovanni Climaco, riportato in un'antologia tedesca dalle opere di sant'Alfonso Maria de' Liguori: «Non vi sono che pochi santi: se vogliamo diventare santi e salvarci, dobbiamo diventare come loro» (6). L'edificazione cristiana comporta quindi una seconda nascita: ch'è la rinascita dal peccato alla grazia, cioè la conversione mediante la compunzione del cuore, la quale è insieme pentimento e convinzione che bisogna non soltanto cambiare strada ma che si deve ormai camminare per "oppositam viam", cioè reprimere gli impulsi della natura corrotta, inclusa - anzi per prima - la presunzione della ragione sia filosofica sia teologica, per vivere in timore e tremore con docilità ai movimenti dello Spirito. E' ancora la lezione del nostro anonimo: «Preferisco sentire la compunzione al sapere la sua definizione» (7). Tutto il resto, fosse anche la conoscenza dell'intera Bibbia e di tutti i sistemi teologici e filosofici, se manca l'amore di Dio, non è che vanità e tutto sfuma in nulla. Il culmine della sapienza per l'uomo, nella sua avventura terrena, è il proposito fermo e l'impegno reale di disprezzare il mondo per tendere al Regno celeste: ecco la "opposita via", ch'è l'unica via della salvezza eterna dell'anima. Questa è anche l'essenza dell'edificazione per Kierkegaard, come vedremo . Il perno di questo movimento di conversione e di crescita dell'anima in Cristo, ch'è l'oggetto dell'edificazione cristiana, non è affare di scienza o conoscenza, anche se l'anima deve ovviamente conoscere il fine ultimo da conseguire e

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.