Offictia tiatio tem. Rum sae. Et exerum eos et velligent quatur? Qui dolese dita simusa G GUSTAVO CEVOLANI, ROBERTO FESTA U S doluptatia dolupta tiundam endaerumetur susapitem di accum, sento occatem res unt labo. T GIOCHI DI SOCIETÀ A V Poritia doluptae quam re provid quundus quam il ipsum qui sus ute lacipiscia conecto tem O C dende voluptatus eos apelestrum auta idicias vel ipsa consequ aspero dolut dolupta tesequi EVO TEORIA DEI GIOCHI E METODO DELLE SCIENZE SOCIALI omnis dolut molorep tatiis qui quae nonsequo blant ut aut quaersp erovit eiciducit que LA N explabo ratectat. Cum velest ped magnis aut hitaque dolo et pere nosam, sim quamus cus I - R doluptionsed maxim landitae et etur? Adit, sitat es eaquis et, eaquas doles ande por sin nem O B E voluptate pedit quidunt orepedi ullent lis simus ut dit harumque sinctor sum quidendaes R T O nonseditate volor mod et lab inciae optatquam harum exerum quamendis aut quae vendant F E qui cor sequis eum facercid molupta epelestem rernam quo eos qui que magnihit labor ST A sunt aut omniend aepudae. Optatem aut fuga. Editem aut eat la volorepe coreper sperovi G denimpossit dolut es doluptam, sit, ut quis dem ipsande si corepere, sam sed ut aut undandu IO C H ciendescia con ratus as is aut ped eicius iderest, se culpa conectotae net quis unt aut venda I D quam, omnis audam quam, optaeptatur? I S O C IE T À Nam et, assequae dolupti onsequas dollabo rrovidel magnisq uatisciis qui tenda volupti orestius inciass equatquiam sum utet aut occum fugiass equodipicia cum que cus re latius. Lutatiis eaturest, officimin esequat ma conse sequati omnimolut aut eum dolor molo vel modis eostrumquias quatur si cum, ommoluptate dentorp ossunde lendiss ecerum vit que parcimi, sum escit vollit voloreicatur simusam eatempor ani sequation eaquodi temoles equiberiti omnimus sum in re voluptur sitibus cimus, optatem inveles senditatur asimagn imaioru ptiati tem que voluptat endis eum illabor itaquatia conemposam entiber ioritem Nam et, assequae dolupti onsequas dollabo rrovidel magnisq uatisciis qui tenda volupti orestius inciass equatquiam sum utet aut occum fugiass equodipicia cum que cus re latius. Lutatiis eaturest, officimin esequat ma conse sequati omnimolut aut eum dolor molo vel modis eostrumquias quatur si cum, ommoluptate dentorp ossunde lendiss ecerum vit que parcimi, sum escit vollit voloreicatur simusam eatempor ani sequation eaquodi temoles equiberiti omnimus sum in re voluptur sitibus cimus, optatem inveles senditatur asimagn imaioru ptiati tem que voluptat endis eum illabor itaquatia conemposam entiber ioritem !"#$%&’()(()*’*+),,,), Immagine di copertina Liany Cavalaro M Mimesis Edizioni IM Eterotopie E www.mimesisedizioni.it S IS 00,00 euro ETEROTOPIE N. 209 Collana diretta da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna COMITATO SCIENTIFICO Pierandrea Amato (Università degli Studi di Messina) Antonio Caronia (NABA) Pierre Dalla Vigna (Università degli Studi “Insubria” Varese) Giuseppe Di Giacomo (Università di Roma La Sapienza) Maurizio Guerri (Università degli Studi di Milano) Salvo Vaccaro (Università degli Studi di Palermo) José Luis Villacañas Berlanga (Universidad Complutense de Madrid) R F G C OBERTO ESTA E USTAVO EVOLANI GIOCHI DI SOCIETÀ Teoria dei giochi e metodo delle scienze sociali MIMESIS Eterotopie © 2013 – MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) Collana: Eterotopie n. 209 Isbn 9788857518770 www.mimesisedizioni. it Via Risorgimento, 33 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Telefono +39 02 24861657 / 24416383 Fax: +39 02 89403935 E-mail: [email protected] INDICE 1. INTRODUZIONE 7 2. COS’È LA TEORIA DEI GIOCHI 13 2.1 Breve storia della teoria dei giochi 15 2.2 Oltre la teoria classica dei giochi 17 3. ELEMENTI DI TEORIA CLASSICA DEI GIOCHI 27 3.1 Giochi contro natura 27 3.2 Giocatori, mosse e strategie 32 3.3 Coordinazione e confl itto 34 3.4 Strategie dominanti, equilibri e soluzioni 39 3.5 Due problemi per la teoria classica dei giochi 44 4. BENI PUBBLICI E ALTRI DILEMMI SOCIALI 51 4.1 Il dilemma dei beni pubblici 52 4.2 Dilemma dei beni pubblici e dilemma del prigioniero 55 4.3 Beni pubblici nelle teorie non classiche dei giochi 60 4.4 Beni pubblici, teoria dei giochi e fi losofi a della politica 67 4.5 Oltre il dilemma del prigioniero 74 4.6 Dilemmi della sfi ducia 80 5. COMUNICAZIONE, DETERRENZA E STRATEGIA DEL CONFLITTO 85 5.1 Teoria strategica e deterrenza 86 5.2 Strategie dissuasive e teoria del confl itto 91 5.3 Logica della deterrenza 93 5.4 Metodologia della deterrenza 108 5.5 Paradossi della deterrenza 112 6. NATURA, GENESI ED EVOLUZIONE DELLE NORME SOCIALI 121 6.1 L’approccio giochistico alle norme sociali 122 6.2 Norme, altruismo e origini evolutive della cooperazione 130 6.3 L’evoluzione della cooperazione e delle norme di giustizia 137 6.4 Società artifi ciali, teorie ABM e complessità della cooperazione 145 7. TEORIA DEI GIOCHI, SCUOLA AUSTRIACA E METODO DELLE SCIENZE SOCIALI 149 7.1 Le origini “austriache” della teoria dei giochi 151 7.2 Teoria dei giochi e concezione hayekiana dell’evoluzione culturale 154 7.3 Spiegazione e complessità nelle scienze sociali 163 7.4 Teoria dei giochi, individualismo e fi losofi a della politica 171 ELENCO DELLE FIGURE 177 BIBLIOGRAFIA 179 7 1. INTRODUZIONE La teoria dei giochi studia le decisioni di individui coinvolti in intera- zioni “strategiche” – situazioni, cioè, in cui il comportamento ottimale di ogni individuo dipende anche dalle scelte degli altri individui coinvolti. Una partita di scacchi, una battaglia o una compravendita sono tutti esempi di “gioco” in questo senso: cioè, di situazioni che coinvolgono due o più individui, ognuno dei quali sceglie la propria linea di condotta sulla base di ciò che si attende facciano gli altri. Giochi di società Le origini della teoria dei giochi risalgono al tentativo di analizzare ma- tematicamente le strategie vincenti di giochi da tavolo come gli scacchi o il poker.1 Nella sua forma compiuta, fu poi presentata – nell’epocale volume Theory of Games and Economic Behavior di von Neumann e Morgenstern (1944) – come contributo alla teoria del comportamento economico. Tut- tavia, alla luce della generalità dei suoi metodi e del numero dei suoi im- pieghi, considerare la teoria dei giochi come una branca della matematica applicata o dell’economia matematica sarebbe riduttivo. In ogni caso, non è questa la prospettiva del presente volume. Se infatti si astrae dalle diverse formulazioni matematiche e dagli specifi ci dettagli delle situazioni che la teoria analizza, essa si presenta come una teoria generale delle decisioni interdipendenti o del comportamento strategico, cioè della cooperazione e del confl itto fra agenti di qualsiasi tipo (Schelling 1960). Dato che l’inte- razione fra individui è alla base di ogni fenomeno sociale, l’insieme delle scienze sociali potrebbe addirittura essere considerato una branca della te- 1 Per una felice coincidenza, quest’anno ricorrono sia il terzo centenario della lette- ra (1713) in cui il “gentiluomo inglese” Waldegrave propose la prima discussione moderna di una strategia per un gioco di carte (cfr. Bellhouse 2007) sia il cente- nario del primo teorema di teoria dei giochi, enunciato da Zermelo nel 1913 (cfr. Schwalbe e Walker 2001). 8 Giochi di società oria dei giochi (cfr. Binmore 1990, p. 5). Senza arrivare a questo, occorre comunque riconoscere che l’approccio “giochistico” (game theoretic) for- nisce uno strumento ideale per analizzare i fenomeni della società, tanto da venir sempre più ampiamente considerato come l’approccio privilegiato ai problemi delle scienze sociali, in grado di offrire una “teoria unifi cata” nell’ambito di queste discipline (cfr. Gintis 2009, Buchanan 2002). Nel corso della sua storia, la teoria dei giochi ha conosciuto un enorme sviluppo ed è stata applicata all’analisi di problemi sempre più complessi e numerosi in una grande varietà di campi, dalla strategia militare (Schel- ling 1960) alla biologia evoluzionistica (Maynard Smith 1982), dalla teoria politica (Morrow 1994) all’etica (Verbeek e Morris 2010), dalla logica alla fi losofi a (de Bruin 2005). Lo scopo principale di questo libro è offrire una rassegna dettagliata degli sviluppi più recenti della teoria dei giochi. Negli ultimi decenni, infatti, la versione “classica” di questa teoria, sviluppata da von Neumann, Morgenstern e altri, è stata affi ancata, e in parte soppiantata, da un certo numero di approcci alternativi che mirano a evitare alcuni suoi fondamentali difetti teorici e a migliorarne la capacità esplicativa e l’appli- cabilità a problemi concreti. Per questo motivo, è ormai più corretto parlare di “teorie”, piuttosto che di “teoria”, dei giochi, includendo fra queste la teoria evoluzionistica dei giochi, le teorie ad agenti basate su simulazioni al calcolatore (o teorie ABM, da Agent Based Modelling), le teorie cognitive e comportamentali dei giochi, e altri approcci ormai consolidati. Perché questo libro, e come usarlo Sebbene esistano numerosi e autorevoli contributi, sia di livello in- troduttivo, sia di livello specialistico, a molte di queste teorie,2 manca 2 A parte il volume di von Neumann e Morgenstern (1944), la più nota introduzio- ne tecnica alla teoria classica dei giochi è probabilmente il vecchio, ma sempre utile, manuale di Luce e Raiffa (1957). Il libro di Schelling (1960), recentemente tradotto in italiano, rimane una lettura imprescindibile, a metà strada fra teoria classica e teorie non classiche (cognitive) dei giochi; un altro libro importante è Sugden (1986). I libri sulla teoria classica sono ormai innumerevoli; citiamo solo Hargreaves Heap et al. (1992) e Hargreaves Heap e Varoufakis (2004), per una discussione critica dei fondamenti concettuali e fi losofi ci, rispettivamente, della teoria della scelta razionale e dei giochi; le introduzioni elementari di Davis (1983) e Binmore (2007); e il manuale tecnico di Osborne e Rubinstein (1994), disponibile gratuitamente in rete (i libri di Hargreaves Heap et al. e di Binmore sono disponibili anche in italiano). Per una rassegna della bibliografi a essenziale, continuamente aggiornata, si veda Ross (2012). Con l’eccezione dell’ormai con- Introduzione 9 al momento una panoramica aggiornata che ne illustri le caratteristiche essenziali, i comuni intenti teorici e metodologici e le principali differen- ze. Il presente volume si propone appunto di colmare questa lacuna nel- la letteratura non solo di lingua italiana, offrendo al lettore gli elementi formali e concettuali alla base dello studio dei fenomeni sociali fondato sulle teorie dei giochi. Il libro si rivolge sia a studenti e studiosi di fi losofi a e di scienze sociali sia al lettore interessato a capire come sempre più economisti, sociologi e politologi affrontano i problemi di queste discipline. Lo stile è discor- sivo e mira, evitando qualsiasi tecnicismo, a presentare gli elementi della teoria della scelta razionale e della teoria dei giochi, utilizzando soprat- tutto esempi concreti della loro applicazione ad alcuni problemi centrali nelle scienze sociali. L’ampia bibliografi a permette al lettore non solo di orientarsi nell’ormai vastissima letteratura, ma soprattutto di program- mare uno studio più approfondito sia degli strumenti formali utilizzati sia dei temi discussi nel libro, nonché di altri che rimangono ai margini della trattazione. Sebbene presenti i risultati del lavoro di ricerca compiuto dagli au- tori nel corso degli ultimi anni, il libro non presuppone che il lettore abbia compiuto altre letture sull’argomento, né richiede alcuna specifi - ca preparazione matematica o fi losofi ca. Per questo, si presta per essere utilizzato – con le necessarie integrazioni segnalate in nota e in biblio- grafi a – come manuale per corsi di fi losofi a della scienza, epistemologia e metodologia delle scienze sociali, in corsi di laurea sia triennale sia specialistica di qualsiasi facoltà. In effetti, negli ultimi anni i contenuti esposti sistematicamente in questo volume sono stati usati con successo per presentare la teoria della scelta razionale e la teoria dei giochi sia a studenti di fi losofi a, economia e scienze umane, sia a medici, veterinari, infermieri e altre fi gure professionali in occasione di corsi di formazione e di aggiornamento. solidata teoria evoluzionistica dei giochi (Maynard Smith 1982; Weibull 1997; Gintis 2000), non esistono manuali introduttivi alle teorie non classiche dei gio- chi, per cui occorre ancora rivolgersi alla letteratura specialistica. Si vedano però almeno Camerer (2003), Rasmussen (2006) e de Bruin (2010). In italiano, oltre a quelle già citate, si trovano le traduzioni dei manuali di Kreps (1990) e Gibbon (1992) e di alcuni contributi di Morgenstern (1969) e Aumann e Hart (2008), oltre a diverse introduzioni alla teoria classica dei giochi. Per una rassegna sui problemi metodologici e fi losofi ci relativi alle teorie dei giochi, si veda Grüne-Yanoff e Lehtinen (2012); sulla metodologia della scienze sociali e sulla fi losofi a dell’eco- nomia, ci limitiamo a citare Elster (1989b), Di Nuoscio (2006) e Guala (2006).