"Questo libro non parla di ciò che è, ma di ciò che potrebbe essere. I personaggi sono modellati su persone non ancora nate..." Così Kurt Vonnegut presentava i suoi romanzi di fantascienza all'epoca dell'edizione originale americana, e Ghiaccio-nove è la terza tappa in un ideale giro del mondo nel futuro. Solo che qui siamo vicini, anzi vicinissimi, al nostro tempo, e il titolo si riferisce a un'arma definitiva: una specie di controfigura della bomba atomica il cui punto di fusione è 100 gradi Fahrenheit, temperatura alla quale è in grado di congelare ogni forma di vita sulla Terra. Le devastanti avventure immaginate da Vonnegut, degne del Dottor Stranamore, hanno fruttato a questo romanzo la candidatura al premio Hugo.