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Genealogie incredibili. Scritti di storia nell'Europa moderna PDF

296 Pages·1995·6.61 MB·Italian
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Istituto trentino di cultura Pubblicazioni dell’istituto storico italo-germanico in Trento Annali dell’istituto storico italo-germanico Monografia 22 Genealogie incredibili Scritti di storia nell’Europa moderna di Roberto Bizzocchi Società editrice il Mulino Bologna ISBN 88-15-05047-7 Copyright © 1995 by Società editrice il Mulino, Bologna. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, com­ presa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Sommàrio Premessa p. 7 CAPITOLO PRIMO: Il problema: genealogie incredi­ bili 9 1. Un falsario e alcuni rispettabili scrittori in Italia 9 2. I discendenti di Noè in Europa 26 3. Roma e l’Europa barbarica 49 4. Genealogie come scritti di storia 71 CAPITOLO SECONDO: La tradizione e l’autorità 93 1. Antichità pagana, antichità cristiana 93 2. Lo studio dell’antico 130 3. Storiografia e genealogie medievali 156 CAPITOLO TERZO: Genealogie incredibili, genealo­ gie credibili 189 1. Genealogie e ricerca erudita 189 2. Genealogie, religione e politica 219 3. Conclusione. Genealogie incredibili 262 Indice dei nomi e dei luoghi 273 5 Premessa Ci sono certamente degli interessi pratici dietro le innume­ revoli storie genealogiche che nella letteratura della prima età moderna attribuiscono alle case regnanti e alle famiglie nobili origini troppo illustri, e tanto remote nel tempo da apparirci ridicolmente incredibili. Ma tali genealogie che, sullo sfondo delle origini di popoli e paesi, si trovano diffuse anche in opere non programmaticamente rivolte a scopi di legittimazione e celebrazione, elaborano comunque un di­ scorso che è storico, per quanto esotico rispetto alla nostra idea di storiografia. Questo libro studia i presupposti e le coordinate intellettua­ li della storiografia genealogica. Comincia con una selezio­ nata rassegna tematica della produzione d’età moderna; pas­ sa quindi a esaminare i suoi fondamenti antichi, classici e cristiani; la mette infine in rapporto con la critica erudita e le ideologie religiose e politiche del tempo. Nel tentare di comprendere le ragioni di una storiografìa diversa da quella che consideriamo - logicamente, non solo cronologicamente - nostra, suggerisce anche una prudente autocritica circa l’assoluta razionalità della nostra ricerca della verità storica. Il libro è stato pensato non come un trattato, ma come un saggio; e a tale concetto ha obbedito la scelta dei temi e delle referenze bibliografiche. La presenza di un indice dei nomi non deriva da alcuna pretesa di completezza, ma dal deside­ rio di fornire una comodità al lettore. Non è qui un luogo comune confessare che i colleghi che hanno in vario modo favorito la preparazione e la stesura del 7 libro sono davvero troppi per poterli ringraziare tutti ade­ guatamente. Le note segnaleranno almeno in parte i debiti di riconoscenza contratti dall’autore verso il lavoro e le com­ petenze di chi lo ha preceduto. 8 Capitolo primo Il problema: genealogie incredibili 1. Un falsario e alcuni rispettabili scrittori in Italia 1. In Italia è stato individuato il colpevole. L’accusatore, nelle sue Riflessioni su gli scrittori genealogici, è proprio il padre fondatore della storia letteraria italiana, il grande eru­ dito Girolamo Tiraboschi, ‘il Muratori della nostra lettera­ tura’: «Fino alla metà del secolo XVI io non trovo, che libro alcuno Genealogico abbia tra noi veduta la pubblica luce. Ma verso quel tempo ebbe l’Italia un de’ più furbi e de’ più arditi impostori che siensi al mondo veduti»1. L’impostore, protagonista assoluto del libretto di Tiraboschi, si chiama Alfonso Ceccarelli, ed è nato nel 1532 a Bevagna, presso Perugia, da un notaio originario di Città di Castello2. Fino ai suoi quarant’anni Ceccarelli fa il medico in varie lo­ calità dell’Italia centrale; ma la professione gli va stretta: piena la testa di ambizioni letterarie, di fantasie storiche, di gran­ dezze nobiliari, ha già cominciato a raccogliere materiali eru­ diti, in parte autentici, in parte maggiore fabbricati da lui stesso, coi quali soddisfare la curiosità e l’orgoglio di uomini e paesi con cui è venuto a contatto. Quando nel 1574 gli si 1 Riflessioni su gli scrittori genealogici del cav. abate Girolamo Tiraboschi Presidente della Ducal Biblioteca di Modena, Padova, MDCCLXXXIX. Nella Stamperia del Seminario presso Tommaso Bettinelli, p. 7. Il para­ gone con Muratori è di Francesco de Sanctis. 2 Su di lui c’è un articolo di A. PETRUCCI nel Dizionario Biografico degli Italiani, XXIII, Roma 1979, pp. 199-202; all’abbondante bibliografia che contiene si può aggiungere il libro di G. SPETIA, Alfonso Ceccarelli il medico di Bevagna, Assisi 1969. 9 apre la possibilità di installarsi in casa di Ersilia Cortese del Monte, parente di papa Giulio III, lascia patria e famiglia, e tenta la grande avventura della sua vita. Nella Roma del tempo si respira la cultura dell’antico, e la concorrenza è forte e illustre; ma Ceccarelli ha già in mente la sua strada: oroscopi e genealogie: un’accoppiata molto ben scelta per andare dritto al cuore, e alla borsa, di protettori munifici, in un’epoca in cui si pensa che ciò che gli uomini sono nel mondo sta scrit­ to nella maniera in cui sono nati. Eredi di Tiraboschi, lasciamo il futuro alle stelle, e occupia­ moci della storia. Ceccarelli vi si muove con gran sicurezza di sé. Dalle opere che ha scritto, attribuendole a reali, o più spesso inesistenti autori del passato - quali la cronaca De Regno catholico Romanae ecclesiae di maestro Giovanni del Virgilio, il trattato Delle Famiglie Nobili et Illustri di Roma di Giovanni Seiino, il De familiis nobilibus Italiae di Fanusio Campano - estrae documenti e notizie, che, combinate con altre autentiche in un gioco inestricabile di intrecci e riman­ di, gli permettono di presentare sotto forma di discorso storico genealogie familiari vertiginosamente risalenti nel tempo. Ecco qualche esempio delle sue ricostruzioni. Gli Orsini secondo Fanusio Campano: «Affirmant aliqui Ursinam Familiam descendisse a Gothis ... Alij aiunt quod Domus 111. ma Ursinorum originerà habuit a Lipranio Giordano Hispano ... Nos vero certi sumus (ufi legimus in antiquis Chronicis Ursinorum) Familiam initiasse ab Ursentinis populis He- truriae, qui inter Trasimenos et Cortonenses habitabant, quorum aliqui discedentes paulo post bellum Hannibalis et Romanorum petierunt Umbriam». Quanto all’occasione dell’insediamento e della successiva discendenza in Roma, è durante l’assedio dei Longobardi nel 588 che «Ursinus et Primienus Fratres C. Ursino geniti qui Spoletum tue- bantur cum exercitu auxilio venerunt, politique a S.P.Q.R. signa quae nunc gestant, praeter ea civitate sunt donati locumque in Regione Harenulae iuxta Tyberim ad habitandum concessum»3. J La Serenissima nobiltà dell'alma città di Roma di Alfonso Ceccarelli da 10

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