Franz Tunda, un giovane ufficiale asburgico, finì prigioniero di guerra dei russi nell'agosto del 1916. Si liberò con l'aiuto di un polacco. Questa fu la prima delle avventure che lo portarono dalla fuga nella steppa siberiana alle lotte rivoluzionarie nelle file dell'Armata rossa, da Vienna a Berlino, a Parigi. La fuga di Tunda che porta in sé l'implacabile destino del disperso, non è la storia di un'inquietudine, anzi, è la storia del conseguimento di una quiete assoluta. A poco a poco il protagonista si ritroverà "senza nome, senza credito, senza rango, senza titolo e senza professione".
Considerato il romanzo più autobiografico di Roth, "Fuga senza fine" contiene una rappresentazione esemplare della disgregazione storica, politica e morale della civiltà austroungarica che è il tema centrale di tutta la sua opera.