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Essenze della libertà. Guida alla lettura delle ricerche filosofiche di F. W. J. Schelling PDF

125 Pages·2010·2.884 MB·Italian
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L’ESSENZA DELLA LIBERTÀ Guida alla lettura delle Ricerche Filosofi che di F.W.J. Schelling a cura di Francesco Forlin e Martino Dalla Valle MIMESIS Filosofi e © 2010 – MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) www. mimesisedizioni. it / www. mimesisbookshop. com Via Risorgimento, 33 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Telefono e fax: +39 02 89403935 E-mail: mimesised@tiscali. it Via Chiamparis, 94 – 33013 Gemona del Friuli (UD) E-mail: info. mim@mim-c. net INDICE PREFAZIONE p. 7 INTRODUZIONE p. 9 LA FREIHEITSSCHRIFT E GLI INIZI DI UNA NUOVA FILOSOFIA p. 15 DELLA PERSONA di Guido Cusinato 1. La critica alla concezione formale della libertà p. 15 2. Oltre l’idealismo e il realismo p. 19 3. La nascita di una fi losofi a della persona p. 22 4. La Selbsheit egologica e il male p. 24 5. L’esemplarità del Dio diveniente e la libertà dell’uomo p. 26 LA QUESTIONE DEL PANTEISMO p. 33 di Davide De Pretto 1. Fra continuità e cambiamento: l’introduzione delle Ricerche fi losofi che p. 33 3. Il panteismo come immanenza delle cose in Dio p. 45 4. Il vero senso dell’idealismo p. 53 L’OSCURO RETAGGIO DELL’ESSERE p. 61 di Monica Marchetto 1. Il concetto di fondamento nella fi losofi a dell’identità p. 61 2. La natura in Dio p. 64 3. Il male come positivo sovvertimento dei principi p. 68 4. La critica di Schelling a Leibniz p. 71 5. La sensibilità non è il male p. 74 IL MALE NELLA STORIA p. 77 di Francesco Forlin 1. Introduzione p. 77 2. La principialità del male: primo discorso speculativo p. 78 3. I due princìpi all’opera: primo discorso storico. p. 83 4. La libertà in questione: secondo discorso speculativo. p. 86 5. Conclusione. Il volere del fondamento e la creatura: p. 90 secondo discorso storico L’INSOPPRIMIBILE MALINCONIA DI OGNI VITA p. 95 di Davide Sisto 1. La personalità come compenetrazione armonica p. 95 di natura e spirito 2. Il sole nero della malinconia p. 98 3. La vita come contraddizione e confl itto p. 103 FILOSOFIA E SALVEZZA p. 107 di Martino Dalla Valle 1. Miseria e splendore del nostro destino p. 107 2. La “noche oscura” di Schelling p. 109 3. Filosofi a e mysterium iniquitatis p. 114 4. La linea d’ombra p. 119 5. Conclusione p. 122 7 PREFAZIONE Il volume raccoglie gli interventi al seminario su L’essenza della libertà umana 1809-2009, tenutosi a Padova il 29-30 ottobre 2009 per commemo- rare a due secoli di distanza dalla sua apparizione uno dei testi più originali della nostra tradizione speculativa e che proprio nel cuore della Modernità “riposiziona” il ruolo e il senso della libertà e della razionalità. Infatti, la Freiheitschrift di F.W. J. Schelling non è solo il tentativo più signifi cativo di ripensare l’“auto-nomia” della libertà umana intesa come libertà da coazione e necessità o come atto di porre se stesso, ma propone anche una “genealogia” della ragione che la sradica dal riferimento moder- no all’autoreferenzialità coscienziale per collegarla al farsi persona ante- mondano di Dio, a un’autentica teo-gonia che frantuma il concetto di ens perfectissimum e del mondo come pacifi ca creatio, assicurata nel suo senso una volta per tutte. La Geburt Gottes manifesta in forma paradigmatica il trauma proprio di ogni nascita e di ogni distacco dal Grund originario quale condizione indispensabile per poter superare il radicamento oscuro di un Urwollen tutto racchiuso su di sé e divenire il principio della luce e dell’amore. Fatta “co-originaria” con il “divenire di Dio” dal fondamento, la libertà umana esperisce non solo i dolori che accompagnano ogni costituirsi di un sé ma assume anche una valenza cosmica in quanto partecipe testimone dell’esplicarsi della natura da e in Dio. In questo modo Schelling cerca di conciliare la necessaria presenza di tutte le cose in Dio e la libertà umana come facoltà del bene e del male e così salvare il fi nito dalla nullità e il male dall’irrealtà. Grazie alla sua libertà l’uomo assume un ruolo mediatamente “demiur- gico”, perché l’atto in cui si “di-stacca” dal centro e si afferma come sé co- lora di mestizia la fi nitezza che caratterizza la natura nel suo rapporto con il principio da cui deriva, ma soprattutto si trova inevitabilmente investito del compito sovrumano di dare senso alla realtà “positiva” del male di cui è l’autore: una sorta di antropo-dicea di cui la storia successiva ha mostrato l’immane tragicità e la nostra inanità. 8 L'essenza della libertà Come si può intuire, le rifl essioni svolte da Schelling nelle Ricerche fi losofi che sull’essenza della libertà umana rappresentano non solo un mo- mento di rottura nei confronti della “banalizzazione del male” con cui il pensiero moderno ha cercato di esorcizzare la domanda sull’origine del male e delle ripetute tragedie di cui è stato impotente testimone, ma anche un “classico” che dobbiamo riprendere in mano nonostante le asperità te- oretiche e un contesto teogonico e cosmogonico spaesante la piattezza del nostro rapporto con il mondo e la storia. In questa prospettiva, la lettura-commento che il volume propone ri- sponde in maniera perfetta a questa esigenza, in quanto coniuga una preci- sa analisi speculativa con una responsabile preoccupazione pedagogica. Gian Franco Frigo 9 INTRODUZIONE Le Ricerche fi losofi che sull’essenza della libertà umana e gli oggetti ad essa connessi vedono la luce nel 1809 durante il primo soggiorno di Schelling a Monaco di Baviera, dal 1806 al 1820. Redatte nel corso del 1806, occupano un posto centrale nella biografi a intellettuale del fi losofo impegnato in questa fase in una profonda revisione del proprio pensiero. Gli attacchi diretti da più parti alla cosiddetta “fi losofi a dell’identità”, con le accuse incrociate di nuovo dogmatismo, ateismo, panteismo e infi ne la ancor più grave denuncia di fumosità, astrattezza e scarso rigore da parte del vecchio compagno di studi e sodale Hegel (passi troppo celebri per essere ricordati), senza contare l’interiore irrequietezza del pensiero schel- linghiano sempre proiettato oltre se stesso, hanno sicuramente inciso nella “svolta” di Monaco. Non deve stupire che il lavoro di conoscenza derivi dall’interazione fra confl itti interiori spesso sconosciuti all’autore stesso e agoni intellettuali con avversari del presente e del passato e che natural- mente la letteratura critica registra più agevolmente dei primi. Benché il costume fi losofi co oggi imperante sia un fi nto accordo dei dotti o vicever- sa una rispettosa indifferenza, non si dovrebbe dimenticare che la natura della fi losofi a, come di ogni altra opera di conoscenza, è principalmente “polemica”, “agonistica”, e che molto spesso le scoperte e i rivolgimenti del pensiero nascono da un non sempre dichiarato agone con il presente e la tradizione. A cavallo tra la fi losofi a dell’identità di Jena e Würzburg e le grandi sperimentazioni della parentesi di Stoccarda ed Erlangen, prima del rientro a Monaco nel 1827, le Ricerche appaiono a tutti gli effetti un’ope- ra riluttante a qualunque defi nizione manualistica. Rimangono un unicum anche nella produzione schellinghiana. Ma qual è la novità di un’opera che se per un verso rappresenta una cesura con l’idealismo, per altro verso dissimula nelle pieghe di una prosa “narrativa” eloquente e immaginosa lo stesso schema logico che presiedeva all’Identitätsystem? Per Heidegger si tratta di «ciò che di più grande Schelling abbia fatto» e di «una delle opere

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