Ambasciata d’Italia Istituto Italiano di Cultura ENRICO MATTEI E L’ ALGERIA durante la Guerra di Liberazione Nazionale Algeri, 7 dicembre 2010 ENRICO MATTEI E L’ ALGERIA durante la Guerra di Liberazione Nazionale Enrico Mattei durante la sua esistenza fu un fervente sostenitore dell’Indipendenza algerina. Il convegno ha raccolto le testimonianze di persone che hanno vissuto questo momento importante nelle relazioni tra l’’A lgeria e l’Italia grazie all’opera di Enrico Mattei, fondatore e Presidente dell’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) dal 1953 al 1962. Atti del Convegno organizzato il 7 dicembre 2010 a Algeri, sotto l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare Abdelaziz Bouteflika, dall’A mbasciata d’Italia in Algeria e dall’Istituto Italiano di Cultura di Algeri in collaborazione con la Direzione Generale degli Archivi Nazionali algerini, Eni e O.N.C.I. «Pochi giorni prima di una visita di piacere e di lavoro nella nuova Algeria indipendente per la quale si era adoperato con tutte le sue forze, il dirigente del possente settore di Stato degli Idrocarburi italiani, Enrico Mattei, si schianta con il suo aereo personale, un minuto prima dell’atterraggio, a qualche chilometro da Milano. Era il 27 ottobre 1962». «Chi è Enrico Mattei ?» Marcello Boldrini, ex-Presidente Eni – Atti del convegno Italia-Algeria. Istituto Italiano di Cultura, Algeri, 1992. Chi era Enrico Mattei ? «Mattei, nato in Italia, a Acqualagna, in provincia di Pesaro nel 1906, dopo i primi successi nell’industria in qualità d’imprenditore, militò nella Resistenza italiana rivelandosi un uomo coraggioso e un autentico condottiero. Nominato commissario per la liquidazione dell’AGIP (Azienda Generale Italia Petroli) nell’immediato dopoguerra, riesce a convincere il governo dell’epoca a rinunciare alla liquidazione dell’azienda petrolifera italiana e ad investire in un cartello pubblico, l’Eni, che si sarebbe occupato di garantire all’Italia gli approvvigionamenti di gas e petrolio necessari al suo sviluppo economico. La politica autonoma dell’Eni si è rivolta soprattutto ai paesi del Vicino e Medio-Oriente e dell’ Africa del Nord. L’approccio non colonialista di Mattei verso i paesi produttori di petrolio, i suoi metodi elementari e semplici nelle negoziazioni economiche, così come la sua politica di formazione professionale dei tecnici, hanno determinato il successo internazionale dell’Eni». «Enrico Mattei nel Vicino e nel Medio-Oriente» Filippo Ghera – 08/11/2010 Introduzione Maria Battaglia – Direttore dell’Istituto Italiano O di Cultura di Algeri .....................................8 I R Presentazione A Giampaolo Cantini – Ambasciatore d’Italia ad Algeri ..............................................11 M L’Italia e la causa dell’indipendenza algerina 15 .............. M O • Il FLN e la rete di solidarietà in Europa Occidentale Ali Haroun, ex-Ministro per i Diritti dell’Uomo, S ex-Membro dell’ Alto Comitato di Stato, Avvocato presso la Corte Suprema ................16 • Enrico Mattei e la Rivoluzione Algerina Dahou Ould Kablia, ex-Collaboratore del Ministro Abdelhafid Boussouf e Presidente dell’ Associazione dei Reduci del M.A.L.G. ...............18 La strategia di Mattei nel Nord Africa ed il sostegno alla causa nazionale algerina. Contatti ed incontri 22 ........... • L’Italia e la guerra d’Algeria : il governo, i partiti, le forze sociali e l’Eni di Mattei Bruna Bagnato, Docente di Storia delle Relazioni Internazionali, Università di Firenze ...............23 • La «Diplomazia Parallela» dell’Eni e il ruolo degli «uomini di Mattei» nei paesi dell’Africa del Nord Lucia Nardi, Responsabile Iniziative Culturali Eni - Roma ......................................40 • I ricordi di un ex «ambasciatore» inviato speciale di Mattei per gli affari petroliferi nel Maghreb O Intervista a Mario Pirani, scrittore, giornalista I del quotidiano «La Repubblica» ..........................47 R A • Enrico Mattei e la Rivoluzione Algerina M Ali Chérif Déroua1 – Ufficiale dell’ALN2/MALG3 ...............53 M • Testimonianza Mohamed Khelladi - ex Direttore Documentazione O e Ricerche del MALG/ALN ...............................57 S Le risorse del Sahara algerino nei negoziati di Evian 59 ....... • Gli Accordi di Evian Abdelmadjid Chikhi, Direttore Generale degli Archivi Nazionali Algerini ..........................60 • Le risorse del Sahara algerino nel negoziato d’Evian Redha Malek, Ex-Capo di governo, Portavoce della delegazione algerina nei negoziati di Evian ............64 L’eredità della visione di Mattei 68 ............................. • Un ritratto di Enrico Mattei : l’uomo, il manager, l’imprenditore Lucia Nardi, Responsabile Iniziative Culturali Eni - Roma ......................................69 1 Inviato speciale presso Nelson Mandela, Presidente dell’ANC (Africa del Sud) e di Chissano, Presidente del F.R.E.L.I.M.O. 2 Esercito di Liberazione Nazionale 3 Ministero dell’ Armamento e delle Relazioni Generali • Introduzione Maria Battaglia – Direttore Istituto Italiano di Cultura di Algeri Questa pubblicazione raccoglie gli Atti del Convegno “Enrico Mattei e l’ Algeria durante la Guerra di Liberazione Nazionale” che si è svolto il giorno 7 dicembre 2010 presso la Salle des Commissions dell’Hotel El Aurassi, ad Algeri, dedicato alla figura di Enrico Mattei e al ruolo centrale ch’egli ha avuto nella guerra di liberazione algerina. Organizzato dall’ Ambasciata d’Italia in Algeria in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, la Direzione Generale degli Archivi Nazionali d’Algeria, l’Eni, la Cineteca Nazionale di Roma e l’Office National Culture et Information, l’evento ha ottenuto l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelaziz Bouteflika. La giornata si è articolata in tre momenti salienti: il convegno; la mostra dedicata alla “Storia di Eni” e al “Sostegno straniero alla Rivoluzione algerina: l’esempio italiano” curata dall’ Archivio storico di Eni e dagli Archivi Nazionali Algerini; la proiezione del film “Il caso Mattei” di Francesco Rosi alla sala El Mouggar. Nel mettere in evidenza la personalità ed il ruolo di Enrico Mattei durante la guerra di liberazione nazionale algerina dal 1954 al 1962, fondamentali sono stati i contributi e le testimonianze delle personalità algerine che hanno conosciuto Mattei o che hanno vissuto questo capitolo importante della storia dei rapporti bilaterali tra l’Italia e l’ Algeria. Il convegno, momento chiave della manifestazione, con la massiccia partecipazione al tavolo e al dibattito di esponenti di punta della Rivoluzione Algerina oltre che di testimoni e conferenzieri italiani e algerini, è stato il frutto di un’impegnativa operazione condotta 8 dall’ Ambasciatore d’Italia e dal Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, con contatti ed incontri che si sono susseguiti a vari livelli. Primo fra tutti, il livello istituzionale-politico, con tutti i più importanti testimoni di quell’epoca, a cominciare dall’attuale Ministro dell’Interno e al Dahou Ould Kablia, Presidente dell’ Assocazione dei Reduci del M.A.L.G. (Ministero n o Aazi dell’ Armamento e delle Relazioni Generali), Redha Malek, membro della Delegazione del ERIe N Fronte di Liberazione Nazionale (F.L.N.) nonchè ex-Primo Ministro dal 1993 al 1994, e Gon Belaïd Abdessalam, membro del Governo Provvisorio della Repubblica Algerina (G.P.R.A.), Lzi Aa ex Ministro dell’Industria e dell’Energia dal 1965 al 1977 e Primo Ministro dal 1992 al 1993, E L’ Liber per finire con gli ex direttori e ufficiali del MALG e dell’ A.L.N. (Esercito di Liberazione EI di Nazionale) tra i quali citiamo Mohamed Khelladi, Ali Chérif Déroua, Abdelhamid Mehri, Ta ATerr Abdelmadjidi Chikhi. Tutti questi protagonisti della storia della Liberazione Nazionale hanno Mgu partecipato al convegno dando un contributo prezioso. CO e la RIant Nur Ed Da parte italiana, c’è stata l’importante testimonianza di Mario Pirani, giornalista e scrittore, che lo stesso Mattei, nel 1961, aveva nominato responsabile di una sorta di Osservatorio italiano formato da una équipe di tecnici dell’Eni ed inviato sotto copertura a Tunisi per prestare assistenza al governo algerino in esilio, per aiutarlo a disegnare i futuri scenari energetici dell’Algeria indipendente. La testimonianza raccolta dalla scrivente, attraverso un’intervista filmata nell’abitazione di Pirani a Roma e trasmessa durante il convegno, è un documento fondamentale sull’apporto tecnico che Mattei e i suoi hanno dato in vista dei negoziati di Evian. Mario Pirani, come “ambasciatore della Repubblica di Metanopoli” – come solevano chiamarlo allora – riferisce dei suoi incontri e pourparlers con i protagonisti politici europei e maghrebini dell’epoca. Tra questi spiccano, per l’ Algeria, i nomi di Benyoucef Benkhedda, secondo presidente del G.P.R.A. e di Sid Ahmed Ghozali, membro del FLN e futuro ministro dell’industria e dell’energia, che Pirani incontrò per suggerire di istituire una struttura pubblica come base dell’attività produttiva petrolifera da svolgere in joint venture con altre compagnie. Il programma del convegno prevedeva quattro temi principali: “L’Italia e la causa dell’Indipendenza Algerina”; “La strategia di Mattei nel Nord Africa ed il sostegno alla causa nazionale algerina. Contatti ed incontri”; “Le risorse del Sahara algerino nei negoziati di Evian”; “L’eredità della visione di Mattei”. All’interno di questi temi si sono alternate le comunicazioni degli ospiti italiani e algerini, tra le quali cito quelle di Bruna Bagnato, Docente di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università di Firenze, Lucia Nardi, Responsabile Iniziative Culturali dell’Eni a Roma, Abdelmajid Chikhi, Direttore Generale degli Archivi Nazionali algerini, Ali Chérif Déroua, Mohamed Khelladi. 9 L’ Ambasciatore d’Italia Giampaolo Cantini ha sottolineato, nella sua comunicazione introduttiva, come la manifestazione intenda scrivere una pagina importante della storia dei due Paesi e di un momento cruciale dei rapporti internazionali, in cui Enrico Mattei, e con la sua politica energetica lungimirante ed innovativa ma anche con il suo sostegno al n alla causa algerina, ha svolto un ruolo determinante per il futuro dell’ Algeria. Ha altresì o Aazi inquadrato il contesto storico facendo riferimento ai movimenti di solidarietà che si ERIe N erano formati in Italia grazie al contributo di diverse personalità, fra le quali Giorgio Gon La Pira, Sindaco di Firenze ed organizzatore dei Colloqui sulla Pace (a cui uno dei ALazi responsabili del F.L.N., Ahmed Boumendjel, fu autorizzato a partecipare nel 1958 come E L’ Liber rappresentante dell’ Algeria rivoluzionaria), Giovanni Pirelli, grande amico e traduttore EI di Ta di Frantz Fanon, fervente sostenitore della decolonizzazione, Giangiacomo Feltrinelli, ATerr editore che pubblicò traduzioni di opere di denuncia sulla situazione in Algeria. Mgu CO e la RIant Nur Ed Il Ministro dell’Interno Dahou Ould Kablia, in qualità di collaboratore dell’allora Ministro Abdelhafid Boussouf e di attuale Presidente dell’ Associazione del MALG, ha affermato che Mattei aveva incontrato, sia in Italia sia in Svizzera, i più importanti capi della Rivoluzione, tra i quali Ferhat Abbas, Ahmed Francis, M’hammed Yazid, Mohamed Benyahia, Abdelhafid Boussous. Proprio quest’ultimo, avendo capito le aspirazioni di Mattei e la sua strategia finanziaria più favorevole ai paesi produttori di petrolio, aveva interceduto presso il re libico Idriss Senoussii affinchè gli fosse accordata una concessione per la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi. Il Ministro ha evidenziato l’apporto sostanziale di Mattei nella preparazione dei negoziati di Evian in merito al “dossier” degli idrocarburi. Messo in relazione con i più intimi collaboratori di Boussouf, cioè Laroussi Khelifa, Redha Hahal, Mahmoud Hamra Krouha, Mattei fornì infatti tutta la sua esperienza e la sua conoscenza del settore e fu prodigo di consigli. Consigli che ispirarono le grandi linee di una strategia di negoziazione più favorevole all’ Algeria per lo sfruttamento delle ricchezze petrolifere, tanto da sorprendere la controparte francese, quando gli algerini presentarono, ai tavoli delle trattative, i sei punti fondamentali dell’indipendenza energetica algerina che la Francia del generale de Gaulle aveva cercato in tutti modi di negare, primo fra tutti la sovranità totale dello totale dello Stato algerino su tutte le ricchezze minerarie del suolo e del sottosuolo. Fra tutte le interessanti testimonianze e comunicazioni ascoltate durante il convegno, segnaliamo in particolare quella di Mohamed Khelladi, ex ambasciatore ed ex Direttore della Documentazione e Ricerca del MALG. Khelladi ha ricordato di aver incontrato personalmente Mattei a Milano e di aver avuto, grazie a lui, accesso a documenti che avrebbero aiutato il futuro GPRA (Governo Provvisorio della Repubblica Algerina) nelle 0 difficili trattative con i francesi. 1 e al n o Aazi ERIe N Gon Lzi Aa E L’ Liber EI di Ta ATerr Mgu CO e la RIant Nur Ed • Presentazione Giampaolo Cantini – Ambasciatore d’Italia ad Algeri Tengo innanzitutto ad esprimere la nostra profonda riconoscenza a Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica, che ci ha onorato concedendoci il suo Alto Patronato. Ciò rappresenta la più eloquente dimostrazione, al più alto livello, dell’importanza che l’Algeria attribuisce alla figura e all’eredità di Enrico Mattei. Credo di poter affermare che Mattei rappresenta per gli algerini d’ogni età un punto di riferimento, una delle figure ormai mitiche che appartengono alla storia della costruzione dell’Algeria indipendente. Tuttavia, se il nome è famoso, la sua personalità, la sua visione, il contenuto delle sue relazioni con i dirigenti della rivoluzione algerina, sono in gran parte sconosciuti. Abbiamo dunque voluto contribuire, con questo colloquio, a colmare un vuoto e scrivere una pagina importante della storia algerina contemporanea. Nel far questo, abbiamo cercato per prima cosa di coinvolgere delle personalità algerine e dei testimoni dell’epoca, specialmente per quanto riguarda i contatti di Mattei con dirigenti e militanti del movimento di liberazione nazionale. Nella stessa ottica, abbiamo anche richiesto il sostegno e la collaborazione del Centro Nazionale degli Archivi. Siamo molto riconoscenti all’Eni per aver messo a disposizione, tramite la Direzione delle Relazioni Culturali, diversi documenti filmati e per aver accettato di avviare una collaborazione con il Centro Nazionale degli Archivi. L’ Ambasciata e l’Istituto Italiano di Cultura hanno cercato soprattutto di coinvolgere 1 personalità e fonti algerine. La parte italiana ha messo a disposizione il materiale dell’Eni, 1 la competenza della Professoressa Bagnato, la testimonianza filmata di Mario Pirani, ma le risorse fondamentali di questo colloquio sono algerine. La personalità ed il ruolo di Mattei saranno inquadrati nel contesto della rete di simpatia e e di solidarietà con la causa algerina che si espanse progressivamente in Europa al n o occidentale alla fine degli anni Cinquanta. Aazi ERIe N In Italia, la comprensione e la simpatia per la causa algerina non erano affatto ideologiche Gon Lzi e superavano le separazioni politiche. A favore dell’ Algeria indipendente si esprimevano Aa i partiti e i sindacati di sinistra, ma anche buona parte del mondo cattolico democratico, E L’ Liber al quale apparteneva lo stesso Mattei. EI di Ta ATerr Mgu CO e la RIant Nur Ed A loro volta, i partiti democratici laici, soprattutto il Partito Socialista, il Partito Social Democratico e il Partito Repubblicano, avevano costituito un “Comitato italiano per la pace in Algeria” alla fine del 1960. Esso pubblicò 10 numeri di una rivista intitolata semplicemente “Algeria”. Un ruolo altrettanto importante era svolto da giornalisti famosi attraverso reportage sulla guerra d’ Algeria e sul movimento di solidarietà che si sviluppava in Europa occidentale. Fra gli esempi più straordinari di questo movimento di solidarietà e simpatia in Italia, desidero ricordare in particolare il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, un intellettuale cattolico che organizzava nella sua città i Colloqui sulla Pace, in occasione dei quali, nel 1958, nel 1960 e nel 1961, sollevò fra l’altro la questione algerina. Anche alcuni intellettuali erano molto attivi all’epoca. Basti ricordare alcuni nomi: Giovanni Pirelli, grande amico e traduttore di Frantz Fanon; Giangiacomo Feltrinelli, che pubblicava le traduzioni di opere di denuncia della situazione in Algeria, e tanti altri. Quali erano le motivazioni profonde di questo atteggiamento da parte di diverse forze politiche, sindacali ed intellettuali? La risposta si basa essenzialmente su due elementi: la memoria, peraltro molto recente all’epoca, della resistenza in Italia – intesa come guerra di liberazione – dal 1943 al 1945, e l’eredità del Risorgimento, inteso come movimento per l’unificazione e l’indipendenza nazionale. L’Italia, infatti, ha duramente sofferto nello sforzo di riconquistare, dopo più di un millennio, la propria unità e la propria indipendenza nazionale. In pochi decenni, ha combattuto tre guerre di liberazione e la Prima Guerra Mondiale può essere considerata la quarta, costata più di 600.000 morti. Nel 2011, l’Italia celebrerà il suo 150° anniversario di Nazione unita e indipendente. 2 1 Enrico Mattei era personalmente il simbolo e la sintesi di tutti questi elementi: democratico per convinzione politica, era stato un importante dirigente della resistenza al nazi-fascismo e, come ogni italiano della sua generazione, aveva ricevuto una formazione impregnata e dei valori del Risorgimento e dell’identità e dell’unità nazionali. al n Riferendosi al suo rapporto con la questione algerina, il colloquio evidenzierà quanto la sua o Aazi strategia alla direzione dell’Eni mirasse specificamente alla ricerca di fonti di idrocarburi a ERIe N livello internazionale. Gon Lzi Tuttavia, la sua visione era innanzitutto politica. Una visione nuova, secondo la quale il Aa E L’ Liber pinrtoecrensaszioo dn’ainli.d iMpeanttdeei nczrae ddeeiv paa neesil laaf rniceacnei sasvirteàb pbeer a vl’uIttaoli ua nd imi spvailtutop pparorefo unndao sreullalez iroenlaez iopniùi EI di Ta stretta ed equilibrata soprattutto con i paesi dell’Africa mediterranea, a causa dei legami MATguerr storici ma anche della complementarità delle economie. Questa visione era anticipatrice CO e la delle evoluzioni future e non poteva dispiegarsi pienamente nel sistema internazionale dei RIant Nur Ed
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