Guglielmo Dazzi con Stefano Bargiacchi Il trading secondo profste professionalità, metodo, redditività Versione Beta 1.02 del 23 luglio 2009 Questo testo è diffuso gratuitamente in forma elettronica e farà parte di una serie di libri di trading IL LIBRO è PUBBLICATO SOTTO LICENZA CREATIVE COMMONS non è coperto da alcun copyright, può essere diffuso senza alcuna autorizzazione, semplicemente citando gli autori e senza modificarne il contenuto sarà soggetto a periodiche revisioni e correzioni e la versione più aggiornata sarà sempre disponibile per essere scaricata Gli autori invitano il lettore, prima di stampare questo libro, a riflettere sul problema della deforestazione Disclaimer Le opinioni espresse in questa testo non intendono in alcun modo costituire un invito a porre in essere qualsiasi transazione che implichi l’acquisto o la vendita di azioni, contratti future, opzioni, fondi o qualsiasi altro strumento finanziario. Non rappresentano perciò in alcun modo una sollecitazione del pubblico risparmio o consulenza all'investimento. I rischi di perdite legati all’attività di trading possono essere molto elevati. L’investitore deve considerare attentamente i rischi inerenti all’attività di trading e investimento alla luce della propria situazione finanziaria. Questo libro ha solo scopi educativi e informativi. Leggendo i contenuti, si riconosce la propria responsabilità nell’uso delle informazioni e ci si impegna a consultare un consulente finanziario professionista prima di un eventuale utilizzo o implementazione delle stesse. I grafici utilizzati sono stati stati realizzati con il software Visual trader 5.1 per gentile concessione di Traderlink srl personale: è proprio per il fatto che so bene cosa significhi concentrare tutto l'onere e il peso di realizzare e soprattutto mantenere solo tramite il trading, la sicurezza e serenità finanziaria per sé e per la propria famiglia, che sconsiglio fortemente a chiunque di lasciare il proprio lavoro per il trading. Ribadisco con decisione il mio consiglio a non farsi cullare da false illusioni circa la possibilità di vivere di solo trading perché – ve lo assicuro – è realmente la cosa più difficile del mondo e l’inganno sta proprio nel fatto che sembra invece qualcosa di estremamente facile, ed è proprio questo abbaglio ad aver portato moltissime persone alla rovina. Lasciate perdere gli esempi di performance strabilianti mostrati magari in tempo reale in qualche fiera del trading, perché sono assolutamente irrilevanti per chi voglia fare del trading una professione: eventi simili sono l'eccezione e non la regola, poiché il mercato non tutti i giorni offre opportunità di guadagni strabilianti mentre la vera capacità di un trader sta proprio nel riuscire a produrre risultati in modo costante e duraturo nel tempo. Nel trading non si può barare, nel trading non si può rubare, copiare, mistificare, ingannare, nel trading non si può dare la colpa a qualcun altro dei propri insuccessi o trovare delle scuse per i trade in perdita, tutto dipende solo e sempre da noi stessi. Questi elementi, insieme alla disciplina ferrea che deve dominare ogni aspetto di questa professione, sono tra quelli che rendono difficile questo mestiere. Un mestiere che richiede equilibrio interiore e psicologico, una pace e una forza d'animo che una pallina antistress non potrà mai darti e che devi trovare da solo, con un percorso che procede in parallelo con il progredire della conoscenza tecnica: una delle cose che ho capito è che il trading è al 90% psicologia e solo al 10% tecnica e conoscenza dei mercati; anche se può sembrare strano, è esattamente questa una delle realtà più stupefacenti del trading. Il trading vede perdere le persone dotate di un'intelligenza superiore come chi è così stupido da pensare che sia facile. Essere troppo analitici non aiuta, così come non si deve essere nemmeno troppo semplicisti: fare trading istintivo è un pessimo modo per guadagnarsi da vivere. Qual'è quindi la mia risposta alla domanda si può vivere di trading?: la mia risposta è no, nel senso che dal punto di vista delle probabilità si tratta di un'impresa praticamente impossibile: quindi se stai pensando di fare del trading la tua vita sappi che non ci riuscirai mai e se anche dovesse accadere sarebbe l'eccezione che conferma la regola. Bene direte voi, ma solo esempi negativi? No! c'è una persona che è davvero poco conosciuta e sicuramente schiva e che ha avuto un successo enorme in questi ultimi anni, ma che non si esibisce alle fiere del trading: si chiama Paul Rotter, soprannominato "il re dell'eurex" o ancora "the flipper". Lavorando praticamente sempre in incognito, ha raggiunto una certa notorietà quando le sue strategie di trading hanno cominciato a condizionare il mercato dei futures. Il suo esempio deve di nuovo farci riflettere su tutti quei casi di persone che vivono alimentando il mito del trader quando accanto a loro ci sono quei pochi che, nel più completo anonimato, svolgono con successo questa difficile professione. La professione del trader assomiglia più ad un viaggio perenne e senza una meta ultima, un viaggio verso una continua evoluzione e ricerca del miglioramento che accompagnano ogni aspetto della vita che a questo punto tende a diventare un continuum con il trading stesso, senza per questo dover rinunciare agli altri ambiti; che anzi diventano elementi integrativi e utili al raggiungimento dei propri obiettivi, come ad esempio i momenti di ricreazione, lo sport, l'arricchimento culturale e quant'altro. Nel trading non ci sono scorciatoie, per capirci: riuscire a vivere di trading è tanto difficile quanto per chi inizia a fare uno sport qualsiasi arrivare all'oro olimpico in quella disciplina, in tal senso non sarebbe corretto rispondere di si alla nostra domanda fatale. Certo, qualcuno ci riesce, ma le probabilità sono fortemente a sfavore di chi inizia e questo va detto chiaramente. Non posso dirvi che iniziando arriverete sicuramente all'oro olimpico perché vi prenderei in giro e in questo settore sono già in molti a farlo, troppi. Questo è il mondo del trading, questo è quello che nessuno vi dice: che è pericoloso, che può portare alla rovina, che può distruggere una vita, completamente. Sono pochi gli ambiti della vita che hanno questi aspetti di pericolosità e di rischi, e che possono portare a soluzioni estreme. Ecco perché tengo così tanto a sottolineare come chi inizi a fare trading si trovi davanti la legge delle probabilità che impietosamente sottolinea come sia virtualmente impossibile arrivare a vivere di trading e chi ci riesce, se è vero che esiste qualcuno che vive solo di trading e null'altro, rappresenta l'eccezione, il caso particolare. Ragionevolmente non è possibile basare la propria speranza di successo e quindi di reddito su un’ eccezione, sarebbe corretto basarlo su ciò che rappresenta la regola, questo è mio dovere chiarirlo con forza. Se poi è vero, come è vero, che tra chi inizia a praticare una disciplina c'è una persona, una sola, che arriva all'oro olimpico per quella disciplina, allora è possibile anche iniziare a fare trading puntando a quell' unico risultato, a quell' unica possibilità, avendo ben chiara la sostanziale impossibilità iniziale di raggiungerlo dal punto di vista probabilistico e non pensando che sia facile o comunque fattibile, perché si finirebbe per prendere in giro soprattutto se stessi e per non porre le giuste basi e premesse necessarie ad affrontare tutte le difficoltà che si incontreranno in questa impresa virtualmente impossibile. Chi si cimenta in questa disciplina in modo esclusivo o si sta chiedendo se arrivare a farlo, deve aver ben chiaro questo concetto: il trading è uno dei pochi ambiti dove le probabilità di successo per chi inizia sono praticamente nulle. Meglio, molto meglio, continuare a farlo avendo alle spalle la garanzia di un'altra fonte di reddito sicuro. E' questa certezza, infatti, che consente di affacciarsi al trading nel migliore dei modi, ossia con l'approccio di colui che sa come, qualsiasi cosa accada, avrà sempre dei mezzi di sostentamento e la sicurezza di non rovinarsi, grazie allo stipendio, alla pensione o alla rendita che arriva a fine mese, puntuale e rassicurante come solo una fonte di reddito fisso sa esserlo Il trading come professione Il trading può essere anche divertente, emozionante e intrigante, tanto quanto un hobby può arrivare ad esserlo ed ecco perché la redditività può in questi casi passare in secondo piano. Ci sono numerosissime persone che si dilettano di trading e mercati arrivando a trarre soddisfazioni enormi da questa passione e anche un grado di conoscenza ed esperienza di tutto rispetto. Il trading professionale è però un'altra cosa, non c'è nulla di uguale in ciò che si può provare rispetto a chi si trova sui mercati per diletto; per quanto lo si possa prendere seriamente, un hobby rimane sempre un hobby e un dilettante non sarà mai un professionista e non saprà mai cosa significhi esserlo. So che è difficile da comprendere se non si è mai provata una cosa simile, ma il trading come professione non ha nulla di eccitante, di elettrizzante ed emozionante; al contrario può essere anche molto noioso e ripetitivo, specie nelle numerose routine che cadenzano le giornate del trader professionista e lo aiutano a trovare la disciplina che lo accompagna sui mercati ogni giorno. Pensate alla disciplina richiesta nelle arti marziali e al grado di controllo e autocontrollo, quasi inumano e certamente anti istintivo che caratterizza tale insegnamento come la condizione necessaria e richiesta anche al trader professionista. Fare trading professionalmente richiede tempo, dedizione e disciplina infiniti e non si tratta di prendere le cose più o meno seriamente. Il trading professionale richiede una passione assoluta che aiuti a rialzarsi e ricominciare quando si cade e ci si fa male, che aiuti ad attraversare e superare tutte le fasi e le difficoltà che si incontrano da quella di principiante fino a quella che rappresenta l'obiettivo finale, diventare un eccellente professionista: l'eccezione alla regola. Il trading come attività imprenditoriale Il trading va considerato come un’ attività imprenditoriale a tutti gli effetti, anche se presenta numerose peculiarità: non ha barriere all'accesso, non servono licenze o autorizzazioni di sorta, non ha bisogno di grossi capitali, non necessita di strutture o personale dedicato, può essere svolto da casa o da qualsiasi luogo in cui sia disponibile un accesso ad Internet. Richiede però lo stesso impegno e la stessa professionalità di una qualsiasi attività imprenditoriale classica, compresa l’adozione di tutte quelle metodologie di controllo di gestione, di tenuta di contabilità e di valutazione del rischio tipiche dell’imprenditoria anche se da effettuarsi con modalità del tutto peculiari. Poniamo l'accento fortemente sulle caratteristiche dell’attività di trading come impresa in quanto è solo un approccio di tipo imprenditoriale che può garantire al meglio la sopravvivenza del trader sui mercati finanziari. Prima di iniziare l’attività di trading è d'obbligo definire quanto segue: • stabilire un capitale di impresa • mettere in atto un sistema di controllo di gestione • tenere tutta una serie di registrazioni che guidino l'imprenditore trader nel monitoraggio delle performance, • sottoporre l'attività ad una sistematica valutazione di rischio • mettere in atto tutti quei sistemi di sicurezza che limitino al massimo i danni, primo tra tutti quello della rovina finanziaria Tutti questi accorgimenti stanno alla base dell’attività dell’imprenditore trader che li svolgerà a mercati chiusi e costituiranno inoltre un indispensabile feedback della sua attività. La figura del trader imprenditore Si definisce imprenditore: “chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni e servizi”. Questo enunciato contiene sinteticamente anche tutte le caratteristiche salienti dell'imprenditore trader; innanzitutto pone l'accento sulla professionalità, che non va intesa come un mero impiego del tempo totale a disposizione nell'attività di trading, bensì nel significato più proprio di approccio professionale, in questo oltrepassando la distinzione tra trader full-time e trader part-time, oramai superata da quando i mercati sono aperti 24 ore su 24 ma focalizzando invece l'attenzione sulla qualità delle prestazioni, derivate da: preparazione quotidiana dell'attività da svolgere • elaborazione di strategie efficaci • attenta preparazione psico-fisica • valutazione del bilancio costi-ricavi • rigorosa valutazione dei rischi • messa in atto di tutti gli accorgimenti tali per massimizzare i benefici • e limitare le perdite. Le perdite come componente di costo controllabile Le perdite fanno parte del gioco, sono un pedaggio obbligato da pagare alla crescita professionale e imprenditoriale; ciò che veramente conta è che vengano controllate ed è proprio questa la parte più importante dell'attività quotidiana dell’imprenditore trader. Questo controllo deve essere messo in atto con rigore e meticolosità per proteggerci anche e soprattutto dalle possibili perdite del controllo di noi stessi . Il primo passo é innanzitutto definire un livello di perdita per periodo: • per trade, • per settimana, • per mese, • per anno, il tutto in coerenza con quanto abbiamo deciso di destinare a capitale dell'impresa di trading. Facciamo un esempio: posso decidere di perdere al massimo 200 € a trade, 500€ al mese, 6.000€ euro l'anno, e quando ho raggiunto questi limiti mi fermo, eventualmente torno al simulatore, (argomento che tratteremo più avanti), a ritestare le mie strategie. L’importanza degli stop loss e dei target come metodo di controllo di gestione Un'altra attività vitale per il trader imprenditore consiste nel controllo di gestione che verrà messo in atto attraverso l'uso sistematico degli stop loss e dei target profit Il trading è una attività incentrata nell' individuare trade le cui probabilità di profitto siano a nostro favore sfruttando le asimmetrie dei mercati finanziari. Per asimmetrie intendiamo quelle situazioni in cui, con maggior probabilità, il prezzo si muoverà in nostro favore, e la loro importanza consiste nel fatto che, nel lungo periodo, il bilancio costi/ricavi volgerà a favore dei ricavi. Questi enunciati si traducono nella operatività individuando sistematicamente situazioni in cui stop loss e target abbiano almeno un rapporto reciproco di 1:2 ; 1:3, (un poco più basso nelle strategie swing, un po' più alto nelle strategie momentum). In altre parole è necessario che la cifra ipoteticamente ottenibile in caso di esito favorevole del trade sia almeno doppia di quella a rischio in caso di esito sfavorevole.
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