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Dipartimento di Studi Umanistici Scuola di dottorato in Storia, Archeologia e Storia delle Arti ... PDF

256 Pages·2016·6.65 MB·Italian
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Dipartimento di Studi Umanistici Scuola di dottorato in Storia, Archeologia e Storia delle Arti DOTTORATO DI RICERCA IN STORIA (Indirizzo: Storia Antica) Ciclo XXVII Settore Scientifico Disciplinare L-Ant/04 Numismatica FLUSSI MONETARI E CIRCOLAZIONE IN ETÀ TARDO ANTICA: IL CASO DI MINTURNAE (III-VI SECOLO) Coordinatore Tutor Prof.ssa Anna Maria Rao Prof.ssa Marina Taliercio Correlatore Prof.ssa Emanuela Spagnoli Candidato Gerarluigi Rinaldi Esame finale anno 2016 1 INDICE Ringraziamenti 4 INTRODUZIONE 5 MINTURNAE: STORIA DEGLI STUDI E QUADRO STORICO-ARCHEOLOGICO 9 1.1. La città tardoantica: gli orientamenti storiografici 10 1.2. Minturnae: storia degli studi, dalle descrizioni antiquarie allo scavo stratigrafico 22 1.3. Minturnae: quadro archeologico e topografico 26 Tavole del capitolo 51 ANALISI DELLA DOCUMENTAZIONE MONETALE 57 2.1. Quadro dei materiali 58 2.2. Emissioni da Diocleziano alla seconda tetrarchia (284-305) 59 2.2.1. La monetazione tetrarchica anteriore alla riforma (384-394) 60 2.2.2. La monetazione dalla riforma dioclezianea alla seconda tetrarchia (294-305) 64 2.3. Emissioni dal secondo regno di Massimiano Erculeo alla riforma di Costante (306-348) 70 2.3.1. La monetazione dal secondo regno di Massimiano Erculeo alla morte di Massenzio (306-312) 71 2.3.2. La monetazione di Licinio e Costantino antecedente al 330 (312-330) 77 2.3.3. La monetazione di Costantino e dei costantinidi dal 330 al 348 85 2.4. Emissioni dalla riforma di Costante alla morte di Gioviano (348-364) 94 2.5. Emissioni da Valentiniano I e Valente a Teodosio (364-395) 105 2.5.1. La monetazione da Valentiniano I e Valente alla morte di Graziano (364-378) 105 2.5.2. La monetazione da Valentiniano II alla morte di Teodosio (375-395) 112 2 2.6. Emissioni da Onorio e Arcadio a Giustino II (395-578) 119 2.6.1. La monetazione da Onorio e Arcadio a Valentiniano III (395-455) 120 2.6.2. La monetazione da Marciano a Giustino II (450-578) 126 2.7. Emissioni imitative e vandale 130 2.8. Le monete illeggibili 132 2.9. Il ripostiglio tardoantico di Minturnae 143 CIRCOLAZIONE E I FLUSSI MONETARI NELLA MINTURNAE TARDOANTICA 153 3.1. Circolazione e flussi monetari dalla Tetrarchia allʼetà Teodosiana 154 3.2. Circolazione e flussi monetari nel V e VI sec. 163 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 168 BIBLIOGRAFIA 171 PREMESSA AL CATALOGO 185 CATALOGO DELLE MONETE DALLA TETRARCHIA ALLʼABBANDONO DEL SITO CONSERVATE NELLʼANTIQUARIUM DI MINTURNAE (Marina di Minturno - LT) 187 Tavole del Catalogo 253 3 Ringraziamenti Alla fine di questo lavoro è con profonda riconoscenza che esprimo i miei ringraziamenti in primo luogo alla mia tutor, la Professoressa Marina Taliercio, per avermi concesso di portare avanti la presente ricerca e per il supporto scientifico con cui mi ha costantemente sostenuto; altrettanto devo alla Professoressa Emanuela Spagnoli, per il supporto scientifico prestatomi e per i numerosi consigli di cui mi ha generosamente omaggiato in questi anni, fin dallʼorigine di questo studio. I miei più sentiti ringraziamenti porgo inoltre alla Dottoressa Giovanna Rita Bellini, ispettrice archeologa della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio e Direttrice dellʼarea archeologica di Minturnae, per avermi concesso di fotografare e studiare i reperti numismatici oggetto di questa ricerca. Gerarluigi Rinaldi 4 INTRODUZIONE 5 Sorta in prossimità dellʼattraversamento della via Appia sul fiume Liri/Garigliano, Minturnae occupava una tappa obbligata nei percorsi terrestri costieri tra Roma e la Campania. Fin dagli scavi della prima metà del Novecento, gli studi sul sito hanno rivolto la loro attenzione principalmente alla fase repubblicana e alto e medio-imperiale1: questa ricerca si propone di indagarne le ultime fasi di vita, dallʼetà tetrarchica al suo abbandono (secc. III-VI). Pur senza trascurare le fonti letterarie e la documentazione epigrafica, il presente lavoro si è concentrato sulla documentazione numismatica,2 in considerazione del rilievo assoluto che la moneta mostra in ambiente urbano e suburbano in termini di entità e continuità delle evidenze, nonché per la sua straordinaria pregnanza sul piano storico più generale del territorio minturnense. Il primo capitolo, suddiviso in tre paragrafi, delinea il quadro storico-archeologico del sito e la storia degli studi. Nel I paragrafo è introdotto il dibattito storiografico legato alla città tardo-antica e alle sue condizioni di vitalità, sia sotto un profilo istituzionale, monumentale e topografico, sia sotto un profilo economico, culturale e religioso. Nel II paragrafo è tracciata la storia degli studi del sito: sono censite e confrontate tutte le descrizioni elaborate in opere antiquarie dallʼetà umanistica allʼ800, per descrivere quindi le campagne di scavo del XIX e XX secolo. Nel III paragrafo è delineato il quadro archeologico e topografico di Minturnae, sia in riferimento al centro monumentale che al territorio: sulla base delle fonti letterarie ed epigrafiche e sulla scorta della storiografia archeologica è tracciato un quadro delle condizioni del sito nei secoli di riferimento (fine III-VI), con un censimento delle evidenze archeologiche del territorio e la cronologia di abbandono degli insediamenti documentati, al fine di valutarne i segnali delle dinamiche demografiche. Alla luce delle relazioni di scavo delle campagne subacquee svolte tra il 1966 e il 1981, è quindi preso in esame il contesto fluviale, limitatamente al tratto intersecante lʼantica percorrenza della via Appia, in corrispondenza del quale è stata rinvenuta parte preponderante della documentazione numismatica, e alla foce. 1 Nella inutilità di uno sterile elenco bibliografico in questa sede, per le pubblicazioni di maggiore rilevanza che abbiano avuto ad oggetto le fasi repubblicana e alto e medio-imperiale del sito si rimanda alla Bibliografia di questo lavoro. 2 La documentazione numismatica repubblicana e altoimperiale e medioimperiale è stata oggetto di edizione sistematica in: Minturnae Antiquarium, Monete dal Garigliano, 1: Guida alla mostra: catalogo delle monete, a cura di Giovanna Rita Bellini, testi di Giovanna Rita Bellini et al., Milano 1996; Minturnae Antiquarium, Monete dal Garigliano, 2: Monete greche, provinciali, romane e tessere romane (di bronzo e di piombo), a cura di Giovanna Rita Bellini, testi di Stefano Medas, Mechtild Overbeck, Novella Vismara, Milano 1998; Minturnae Antiquarium, Monete dal Garigliano, 3: La città ed il porto (296-44 a.C.): monete romane repubblicane (fino alla morte di Cesare), a cura di Giovanna Rita Bellini, testi di Giovanna Rita Bellini, Fiorenzo Catalli, Milano 1998; Minturnae Antiquarium, Monete dal Garigliano, 4: Monete romane (Caesar-Nero): fonti epigrafiche e letterarie, a cura di Giovanna Rita Bellini; testi di Rodolfo Martini, Francesca Pompilio, Milano 1999; Minturnae Antiquarium, Monete dal Garigliano, 5. 1: Minturnae: trasformazioni e societa tra la tarda repubblica e gli Antonini; 2. Committenza degli edifici pubblici di Minturnae tra la tarda eta repubblicana e il periodo antonino; 3. monete dal Garigliano (68-98 D. C.), lʼinterregno, la dinastia Flavia e il regno di Nerva, a cura di Giovanna Rita Bellini, testi di G. R. Bellini et al., Milano 2000; Minturnae Antiquarium, Monete dal Garigliano, 6: Monete imperiali romane: Traiano- Commodo (98-192 d.C.), a cura di Giovanna Rita Bellini, testo di Fiorenzo Catalli, Milano 2001; v. anche infra, nota 192. 6 Il secondo capitolo affronta uno studio analitico della documentazione monetale. Lo studio dei materiali numismatici è stato preceduto da una personale e sistematica ricognizione delle monete conservate nellʼAntiquarium dellʼarea archeologica di Minturnae (Marina di Minturno), basata sul controllo autoptico dei materiali, e da un censimento dei reperti editi in passato, parte dei quali è oggi dispersa. In totale è stata raccolta documentazione relativa a 3.035 monete, per la parte conservata nellʼAntiquarium di Minturnae (2.052) edite solo in forma sommaria, e prive di qualunque riferimento inventariale, dei dati ponderali e di riproduzioni fotografiche. Questa parte della ricerca si è concretizzata in una banca dati, su archivio informatico organizzato con riferimento alla scheda numismatica dellʼICCD (pubblicata sul sito web del Ministero BBCC), scheda che è stata opportunamente modificata per rispondere alle esigenze di carattere scientifico e conoscitivo oltre che a quelle di tipo catalografico. Suddiviso in nove paragrafi, il capitolo esamina i reperti numismatici suddividendoli per segmenti cronologici significativi, in riflesso delle successioni dinastiche e delle riforme monetarie intercorse nel tempo, dalla fine del III secolo alla metà del VI. Ogni paragrafo (e sub-paragrafo) valuta la percentuale di attestazione dei nominali e delle serie nei diversi contesti (Garigliano, nucleo oggetto di sequestro, scavi nel centro monumentale, ripostiglio), lʼindice di occorrenza delle autorità emittenti e delle zecche di provenienza, al fine di stimare le aree di approvvigionamento della moneta e le dinamiche della sua circolazione. In ogni periodo è stata riscontrata la prevalenza di una o di alcune delle autorità emittenti rispetto al quadro complessivo; lʼattestazione delle zecche ha fatto emergere una generale predominanza di Roma, cui si affiancano emissioni di altre zecche occidentali e di zecche orientali. Per le serie prevalenti, documentate dal maggior numero di esemplari e in cui si canalizzava buona parte della circolazione, è stata svolta unʼindagine specifica delle zecche ricorrenti, al fine di stimare se vi siano serie provenienti prevalentemente o specificamente da una precisa area dellʼimpero. Per ogni segmento cronologico è stata stimata la curva ponderale complessiva del circolante, per studiare quali nominali fossero principalmente presenti nella circolazione, e come la ricorrenza di questi muti nel tempo. Alla pluralità di zecche, dislocate nellʼimpero sia in Occidente che in Oriente, riscontrate nellʼafflusso monetale di IV secolo, segue nel V un accentramento della produzione enea nella zecca di Roma. In appendice al V secolo si inseriscono alcune decine di reperti di produzione non ufficiale o non romana, con serie protovandale e vandale riscontrate già in altri centri constieri come Porto; produzioni conosciute nei caratteri generali ma non sempre ordinate sistematicamente, che mostrano tipi semplici e non sempre imitativi di modelli ufficiali. Ogni aspetto è esplicato anche con elaborazioni grafiche, con lʼuso di istogrammi e grafici a torta. Il terzo capitolo esamina la circolazione, in una valutazione qualitativa e quantitativa del numerario. Suddiviso in due paragrafi, il capitolo affronta in un quadro complessivo lʼevoluzione del flusso monetario nel sito secondo partizioni cronologiche rilevanti (fine III-fine IV; fine IV-metà VI), al fine di indagare le variazioni dellʼindice annuo di attestazione del numerario superstite e la sua distribuzione nei nominali documentati. In appendice è il Catalogo delle monete dalla Tetrarchia allʼabbandono del sito conservate nellʼAntiquarium di Minturnae (Marina di Minturno, LT). 7 In una prospettiva finalizzata ad apportare un contributo alla ricostruzione storica del sito e del suo territorio, il dato numismatico si inserisce, con la documentazione letteraria, epigrafica e archeologica, in un quadro complesso, orientato ad una conoscenza più chiara delle strutture insediative e dei loro rapporti di interazione con le testimonianze della cultura materiale, in uno studio areale inteso a definire in senso diacronico lʼattestazione della moneta e la sua la distribuzione nel territorio. Lo scopo è stato quello di acquisire nuovi, indispensabili spunti alla riflessione storica sullʼassetto politico-istituzionale ed economico della città fino al VI secolo. Lo studio ha peraltro cercato di definire con maggior dettaglio, anche in senso cronologico, le fasi di affermazione e consolidamento, poi di crisi, della gestione del territorio di Minturnae. Sul piano metodologico, le tecniche di indagine della ricerca numismatica (studio delle serie e delle curve ponderali) sono state coniugate con le modalità della classificazione archeologica, tendente alla ricostruzione dei contesti funzionali specifici e alla elaborazione statistica dei dati quantitativi. 8 MINTURNAE: STORIA DEGLI STUDI E QUADRO STORICO-ARCHEOLOGICO 9 1.1. LA CITTÀ TARDOANTICA: GLI ORIENTAMENTI STORIOGRAFICI Lo studio delle condizioni urbane, sia sotto un profilo istituzionale, monumentale e topografico, sia sotto un profilo economico, culturale e religioso, negli ultimi decenni è stato al centro di un vivo dibattito.3 Fra i più rilevanti temi dʼindagine sono il processo di cristianizzazione, il fenomeno di ruralizzazione e il rapporto tra città, suburbio e campagna, cui si legano lʼevoluzione dei ceti dirigenti e il ruolo dei vescovi. La scarsa disponibilità di sistematiche ricerche di scavo, ascrivibile in parte alla continuità di vita dei centri urbani fino ai nostri giorni, e la limitata attenzione alle stratigrafie post-classiche nei vecchi scavi rendono piuttosto arduo trarre dei modelli di riferimento, estensibili al fenomeno urbano tardoantico nella sua totalità. In un prospetto di estrema sintesi e generalizzazione lʼevoluzione urbana dellʼItalia meridionale nella tarda antichità è stata ricondotta a tre fasi: 1) tra il III e la metà del IV secolo pare delinearsi una fase espansiva; 2) tra la seconda metà del IV e il V secolo vi sarebbe stata una sostanziale conservazione delle condizioni assunte; 3) solo dal VI secolo, particolarmente dalla seconda metà, sarebbe leggibile quella destrutturazione e ruralizzazione che, continuando nel secolo successivo, avrebbe portato alla facies urbana altomedioevale.4 Questo bilancio prescinde, ovviamente, dalle differenze macro e microregionali. 3 Lungi dal fornire in questa sede un quadro esaustivo della produzione bibliografia che ha avuto ad oggetto lo studio della città tardo-romana e altomedioevale, ci limitiamo a ricordare quei contributi più direttamente pertinenti allʼarea dʼindagine della nostra ricerca. Lavori più o meno estesi hanno condotto indagini su buona parte del territorio nazionale, sia con pubblicazioni monografiche che con profusa abbondanza di articoli; un susseguirsi di convegni e seminari ha avuto il merito di fare il punto sugli studi e di delineare nuovi spunti di ricerca. Sulle città dellʼintero territorio nazionale v.: La “civitas Christiana”: urbanistica delle città italiane fra tarda antichità e altomedioevo. Aspetti di archeologia urbana. Atti del primo seminario di studio (Torino 1991), a cura di P. Demeglio e C. Lambert (Mediterraneo tardoantico e medievale. Quaderni, 1), Torino 1992; Les cités de lʼItalie tardo-antique, (IVe-VIe siècles apr. J.-C.): institutions, économie, société, culture et religion, études réunies par Massimiliano Ghilardi, Christophe J. Goddard et Pierfrancesco Porena, École française de Rome, 369, Roma 2006; Le città italiane tra la tarda antichità e lʼalto Medioevo: atti del Convegno (Ravenna, 26-28 febbraio 2004), a cura di Andrea Augenti, Firenze 2006. Per lʼItalia meridionale, particolarmente, si è acceso negli ultimi ventʼanni un fervente interesse che ha trovato un bacino di confronto in convegni, seminari, giornate di studio: LʼItalia meridionale in età tardo antica. Atti del trentottesimo convegno di studi sulla Magna Grecia (Taranto 2-6 ottobre 1998), Taranto 1999; Paesaggi e insediamenti rurali in Italia meridionale fra tardoantico e altomedioevo. Atti del primo Seminario sul tardoantico e lʼaltomedioevo in Italia meridionale (Foggia, 12-14 febbraio 2004), a cura di Giuliano Volpe e Maria Turchiano, Bari 2005; Paesaggi e insediamenti urbani in Italia meridionale fra tardoantico e altomedioevo. Atti del secondo Seminario sul tardoantico e lʼaltomedioevo in Italia meridionale (Foggia, Monte SantʼAngelo 27-28 maggio 2006), a cura di Giuliano Volpe e Roberta Giuliani, Bari 2010. Sulla Campania tardoantica sono da enumerare: G. Vitolo (cur.), Le città campane fra tarda antichità e alto medioevo, Salerno 2005 e E. Savino, Campania tardoantica (284-604 d.C.), Bari 2005. 4 G. Volpe, Paesaggi e insediamenti urbani dellʼItalia meridionale tra Tardoantico e Altomedioevo: materiali e problemi per un confronto in Paesaggi e insediamenti urbani in Italia meridionale fra tardoantico e altomedioevo. Atti del secondo Seminario sul tardoantico e lʼaltomedioevo in Italia meridionale (Foggia, Monte SantʼAngelo 27-28 maggio 2006), a cura di Giuliano Volpe e Roberta Giuliani, Bari 2010, pp. 9-20 (cfr. p. 12). 10

Description:
fiuviale: V. Livi, Religious locales in the territory of Minturnae: aspects of Romanization, in C.E. Schultz,. P.B. Harvey 4012. D/ Testa a d. (?). 932. AE4, Ae 1,14 g, 10 mm, o.c. 180°, cons. 6, inv. 4217. D/ Busto volto a d. - R/ VIC[TORIA AVGG]. 933. AE4, Ae 1,14 g, 11 mm, o.c. 180°, cons. 5,
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