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DIPARTIMENTO DI SCIENZE MOTORIE, UMANE E DELLA SALUTE Tesi di Laurea Magistrale in PDF

79 Pages·2016·1.24 MB·Italian
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DIPARTIMENTO DI SCIENZE MOTORIE, UMANE E DELLA SALUTE Tesi di Laurea Magistrale in: Management dello sport e delle attività motorie TITOLO: USO DELLA TECNOLOGIA NEGLI SPORT NATATORI: PANORAMA ATTUALE E SVILUPPI FUTURI Relatore: Laureanda: Prof. Giuseppe Vannozzi Iolanda Di Laura Correlatore : Matricola: 00157 Prof. Antonello Panza ANNO ACCADEMICO 2014 - 2015 0 A Marco, ai miei genitori e a tutta la mia splendida famiglia che mi hanno sempre sostenuta e appoggiata. 1 INDICE INTRODUZIONE...........................................................................................................................3 CAPITOLO1. NUOTOSTORIAEATTREZZATURE...........................................................5 1.Innovazionetecnologicaeprestazionisportive:unabrevestoria........................................5 1.2L’avventodelletecnologienelmondodelnuoto.................................................................9 1.2.1 Icostumi........................................................................................................................11 1.2.2Glieffettidelcostumetecnicosulgalleggiamento.........................................................17 1.2.3Watercube......................................................................................................................19 1.3Versoundopingtecnologico?.............................................................................................22 CAPITOLO2.ISISTEMIDIMONITORAGGIODIRETTOEINDIRETTO....................26 2.1Tecnologieperilmonitoraggiodelmovimentoinacqua.................................................26 2.1.1Misurazionedellevelocitàdirotazioneedorientamentocorporeo................................34 2.1.2Misurazionedelleaccelerazioni.....................................................................................35 2.1.3Misurazionedegliangoliarticolari...............................................................................37 2.2Tecnologieperlamisurazionediparametrifisiologici....................................................40 2.2.1Instabeat.........................................................................................................................41 2.2.2U-COACH......................................................................................................................43 2.2.3Xmetrics.........................................................................................................................44 2.3.Tecnichedimonitoraggioindiretto(remoto)...................................................................45 2.4.Sistemiintegratiperilmonitoraggiodellaprestazione..................................................48 CAPITOLO3. PANORAMASULL’USODELLETECNOLOGIENELNUOTO:COSA OFFRONOLEAZIENDEEDOPINIONEDEGLIUTENTIALIVELLONAZIONALEE INTERNAZIONALE....................................................................................................................50 3.1Larealtàaziendaleitaliana:APlab...................................................................................50 3.2Larealtàaziendaleitaliana:Talamontis.r.l.....................................................................56 3.3Nuotoetecnologia:unrapportodinamicoecontroverso................................................58 3.4Dovepuòspingersilatecnologia?RealtàNazionale........................................................59 3.5Dovepuòspingersilatecnologia?Situazioneerealtàinternazionale............................64 3.6PropostadicollaborazioneconlaFederazioneItalianaNuoto.......................................66 CONCLUSIONI............................................................................................................................67 BIBLIOGRAFIA...........................................................................................................................70 APPENDICE.................................................................................................................................74 QuestionariorivoltoaiTecnici.....................................................................................................74 Questionariorivolto allaSocietàSportiva.................................................................................78 2 INTRODUZIONE Lo sviluppo tecnologico che viene impiegato in molte discipline sportive è ormai noto e le vittorie nello sport della Formula 1 o del Moto GP, ne sono testimonianza certa e recente. Tuttavia è meno conosciuto il fatto che, ad esempio in altri sport come lo sci, il ciclismo edancheil nuoto,lastrumentazione tecnologica èstataimpiegata su vastascala. Infatti nel migliorare la qualità delle attrezzature anche tecnici ed atleti hanno avuto a disposizione una quantità enorme di dispositivi per misurare la prestazione e migliorarla. Tutto ciò rendedifficile il compito dell’allenatore e più affascinante la scienza dell’allenamento elaricercascientifica. Nel presente lavoro si partirà analizzando l’evoluzione delle tecnologie applicate al nuoto per giungere a mostrare la stretta relazione che sussiste, nello sport contemporaneo, tra innovazione tecnologica e prestazioni sportive. Proprio per meglio visualizzare, misurare e migliorare ogni gesto tecnico, gli atleti ed i loro allenatori ricorrono sempre più alla tecnologia che deve fare i conti con la presenza dell’acqua che rende tutto più complicato. Il nuoto è stato sempre uno sport a basso impatto tecnologico, basti pensare che per realizzare una buona performance è sufficiente una cuffia, un costume e un paio di occhialini. Esso non ha uno strumento che vive e si sviluppa insieme perciò, quando la tecnologia entra a far parte di questo mondo si trova a vivere delle problematiche di tipo culturalenonindifferente. L’obiettivo di questa ricerca è quello di offrire una panoramica sull’uso delle tecnologie negli sport natatori e al tempo stesso di analizzarne a livello nazionale ed internazionale la diffusione e la conseguente accettazione di questa, dei tecnici del settore. A tal proposito, si intende avviare, in collaborazione con la Federazione Italiana Nuoto, un lavoro di monitoraggio che si concretizzi attraverso l’elaborazione di un questionario da proporre alle diverse società sportive affiliate, il quale ci consentirebbe di valutare il rapporto tralatecnologia ei suoi potenziali fruitori. Nel primo capitolo, dopo una prima disamina sulla storia dell’evoluzione tecnologica in generale e nel nuoto in particolare, mostreremo come i progressi tecnologici in ambito natatorio abbiamo senza dubbio giocato un ruolo decisivo. Ci siamo rivolti all’analisi dell’incremento, senza precedenti, delle performance, coinciso con lo sviluppo dei 3 costumi tecnici, (coprenti quasi integralmente il corpo del nuotatore), che hanno provocato accesi dibattiti sulle ricadute nella prestazione fra gli operatori del settore. La presenza massiccia delle nuove tecnologie nell’universo sportivo rischia di minare alle fondamenta il fascino del gesto atletico e dello sforzo agonistico. I nuovi materiali e le tecnologie più avanzate, sebbene migliorino lo spettacolo e le prestazioni, contribuendo in alcuni casi anche a rendere lo sport più sicuro, diventano protagonisti quasi assoluti del momento sportivo. Il dominio della tecnologia è talmente decisivo in alcuni sport che si è parlato di “dopingtecnologico”. Il secondo capitolo si è rivolto all’esame dei sistemi di monitoraggio (diretto e remoto), i quali risultano essere cruciali nello sport perché forniscono un feedback tempestivo sia all’allenatore che agli atleti. Questi ultimi hanno bisogno di informazioni relative alle loro capacità fisiologiche e alle loro passate prestazioni durante le competizioni per sviluppare un piano di allenamento personalizzato che abbia come obiettivo un continuo miglioramento. Presenteremo, in quest’ottica, un gran numero di sistemi di monitoraggio commerciali al servizio di tale scopo. Questi dispositivi rendono in ogni caso necessaria la collaborazione tecnica di diversi operatori professionali per soddisfarele esigenzedel singolo atletaevalutare quantitativamente lasua evoluzione. Nel terzo capitolo, per concretizzare e renderequanto più attualepossibile lanostra ricerca, illustreremo i dati emersi dei questionari che sono stati sottoposti ai direttori tecnici nazionali del nuoto, del nuoto di fondo, della pallanuoto, dei tuffi e del nuoto sincronizzato che utilizzano la strumentazione tecnologica durante il processo di coaching, con l’intento di valutarne l’impatto sulle prestazioni dei nuotatori. Inoltre analizzeremo le strumentazioni brevettate da due importanti aziende italiane raccogliendo l’opinione di figure professionali legate alla ricerca e innovazione scientifica sia nazionale sia internazionale. 4 CAPITOLO 1. NUOTO STORIA E ATTREZZATURE 1. Innovazione tecnologica eprestazioni sportive: una brevestoria Sin dai tempi degli antichi giochi olimpici gli atleti hanno cercato tutti i mezzi e gli strumenti per prevalere nelle competizioni sportive sugli altri concorrenti. Alcuni mezzi utilizzati, come l’allenamento psicofisico e delle diete alimentari, sono stati sempre considerati ammissibili senza particolari limiti o controlli e quindi senza verificare se e in che misura essi potessero incidere sulla salute o sull’equilibrio mentale dell’atleta. Altri sono stati tollerati o vietati. L’individuazione degli strumenti non ammessi e dei destinatari dei divieti (per lungo tempo si è ritenuto che essi valessero solo per gli atleti professionisti) è cambiato nel corso del tempo, delle diverse competizioni, dei luoghi ove esse si svolgevano. Quali mezzi siano consentiti e quali siano vietati dipende poi da variabili ideologiche, culturali, etiche ed anche dalle tecnologie disponibili. È solo nel corso dell’ultimo secolo che l’affermarsi dello sport come fenomeno globale ha portato ad uniformare e progressivamente codificare le regole delle varie competizioni sportive e a fissare, per ciascuna competizione, ciò che è consentito agli atleti per migliorare le proprie performances e ciò cheinvece costituisce unmiglioramento vietato. Tuttavia, lasituazione è tutt’altro che definita e le regole sono tutt’altro che stabilizzate, per due motivi soprattutto. Abbiamo un motivo di carattere normativo. Resta impreciso il fondamento dei vari divieti, che ondeggia tra la tutela della salute dell’atleta da un lato e, dall’altro, l’interesse generale di garantire una fair competition e quindi competizioni sportive in cui il migliore vince senza trucchi o pratiche non eticamente accettabili. Un secondo motivo di carattere tecnologico. Alla vittoria nelle gare più importanti (giochi olimpici o competizioni mondiali oeuropee) di molte specialità sportive conseguono non solo fama e notorietà, ma anche profitti economici assai consistenti, derivanti non tanto da eventuali premi previsti per il vincitore, ma dalle connesse possibilità di sfruttamento commerciale dell’immagine. I grandi campioni nel ciclismo, nel golf, nel baseball, nel tennis o nel calcio guadagnano somme enormi. E spesso la differenza tra la vittoria e la sconfitta dipende da pochi centesimi di secondo o da pochi centimetri. È quindi ben comprensibile che il miglioramento psicofisico delle prestazioni sportive sia divenuto un campo di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica, con l’obiettivo di realizzare progressi nelle prestazioni dell’atleta che comportino vantaggi competitivi e non ricadano 5 nell’ambito degli strumenti vietati oppure riescano ad aggirare le regole esistenti mettendo a punto miglioramenti che, proprio perché nuovi, non sono ancora oggetto di divieto. Nelle competizioni sportive, al continuo evolversi nella ricerca e nelle modalità di uso di sostanze che migliorano le prestazioni psicofisiche corrisponde un parallelo continuo evolversi delle regole che ne valutano l’ammissibilità e dei sistemi per individuarle, nella incessante ricerca di scoprire chi non le rispetta. Un buon esempio dell’interagire di questi due profili, dell’incerto fluttuare delle regole e degli effetti dell’innovazione tecnologica nel settore sportivo è dato dalla vicenda, non del tutto ancora conclusa, dell’abbigliamento dei nuotatori, nota nel mondo dello sport come la Fastskin Revolution.1 Negli anni ‘80 e ‘90 le sole opzioni legate al miglioramento della performance natatoria erano correlate allo sviluppo di innovative metodologie di allenamento e all’utilizzo di pratiche depilatorie per ridurre gli attriti del corpo a contatto con il fluido acqua. L’evoluzione tecnologica invece negli ultimi anni, ha condizionato in maniera evidente la prestazione. Coprire il corpo con materiali all’avanguardia ha la funzione di ridurre in maniera sensibile la componente d’attrito, di migliorare il galleggiamento e lo scivolamento. La ricerca scientifica applicata alla creazione di materiali sempre più performanti ha permesso di cancellare un numero elevatissimo di primati mondiali.2 La ricerca di una maggiore velocità in acqua ha apportato innovazioni nell’ambito di nuove tipologie di corsie, di blocchi di partenza e di vasche per le competizioni agonistiche progettate e costruite con materiali particolarmente performanti: nessun aspetto che possa comportare significativi incrementi delle prestazioni è stato trascurato. Nel nuoto la tecnologia ha portato una vera e propria rivoluzione, arrivando all’omologazione da parte della FINA (la Federazione Internazionale del Nuoto), nei primi mesi del 2008, di un costume realizzato con inserti di materiale plastico, che ha aperto la porta all'uso generalizzato di costumi realizzati con materiale "non tessuto" e quindi dei cosiddetti costumoni, comunemente chiamati "placcati", o "gommoni", a seconda se il costume sia 1 Cfr. J.Craik, The Fastskin Revolution: From Human Fish to Swimming Androids in Culture Unbound, 2011,pp.71-82. 2 Prima ancora che nel nuoto, in altri sport come lo sci alpino, dove l’aspetto legato alla velocità risulta determinante, sono già state utilizzate tute speciali concepite con tecnologie altamente sofisticate per esaltarealmassimolaprestazionedell’atleta. 6 costituito solo in parte o interamente di materiale plastico. Nel frattempo i costumi veloci divengono oggetto di dibattito tra coloro che li considerano un semplice miglioramento dell’abito indossato dagli atleti e coloro che invece li considerano uno strumento tecnologico da vietare perché migliora artificialmente le prestazioni atletiche. A dare il via lo Speedo Lazer Racer, il cosiddetto LZR, costume è caratterizzato dall' introduzione di sottili pannelli di materiale poliuretanico, posizionati in punti strategici del corpo dell'atleta. Le nazioni anglosassoni maggiormente legate all'azienda americana con questo nuovo costume ottengono risultati sorprendenti e crollano record in una misura mai registrata in passato. A questo punto un'azienda italiana poco nota con il marchio Jaked propone un costume costruito interamente in poliuretano. Il tessuto sparisce definitivamente dai costumi e inizia l'era dei "gommoni". Anche altre marche si affrettano a sfornare nuovi costumi, sia placcati che integrali in poliuretano. Appare chiaro, infatti, che utilizzando i vecchi modelli gli atleti rischiano di rimanere ai margini nelle competizioni internazionali. A fronte dei risultati a sorpresa di molti atleti e dall'alto numero di record realizzati, sorgono perplessità e sconcerto, tanto che si arriva a parlare di dopingtecnologico, soprattutto pergli alti costi dei nuovi costumi, checreano un'oggettiva disuguaglianza in gara. La FIN, in sintonia con altre federazioni nazionali, proibisce l'uso dei costumi di nuova generazione alla categoria Ragazzi, cercando di limitare il fenomeno almeno tra i più giovani. A livello internazionale viene sottoscritta la "Dubai Chart", nel quale vengono fissati limiti stringenti sulle caratteristiche dei costumi, quali spessore e galleggiamento e si definiscono le specifiche tecniche alle quali i costumi dovranno attenersi; si decide che dal primo gennaio 2010 saranno consentiti solo costumi costruiti conmeno del 50%della superficiedi materiale non permeabile. La vicenda della Fastskin Revolution offre un’ampia materia di riflessione. Prima di tutto, è un esempio della correlazione nello sport contemporaneo tra innovazione tecnologica e prestazioni sportive. Il semplice mutamento delle dimensioni e della fibra utilizzata per l’abito indossato nelle gare di nuoto ha prodotto un impressionante miglioramento delle prestazioni atletiche rese. Il miglioramento è cessato allorché l’abito in precedenza ritenuto ammissibile è stato vietato. È anche il segno della stretta correlazione tra sport e mercato. I consistenti investimenti necessari per sviluppare una rivoluzionaria tecnologia dimostrano che anche uno sport tutto sommato non di primo piano come il nuoto può diventare il motore di profitti su un mercato globale dove milioni di appassionati seguono 7 le varie discipline sportive. La vicenda dei fastskin è però anche il segno della indeterminatezza delle regole che governano le competizioni sportive nella materia del miglioramento delle prestazioni. La stessa disposizione è stata infatti interpretata in modo opposto, prima come non idonea a limitare le dimensioni e la fibra dei costumi, poi nel senso di vietarli: un mutamento interpretativo che ha prodotto un dissesto nel mondo del nuoto consentendo di raggiungere prestazioni che ora paiono difficilmente eguagliabili. D’altro canto, i fastskin non sono l’unica innovazione tecnologica che ha modificato in profondità le prestazioni sportive in una determinata disciplina. Dopo l'era delle aste in bambù, che consentivano di valicare quote di mezzo metro superiori all'altezza dell'impugnatura, e dopo l’era delle aste in metallo, inizialmente di alluminio poi di acciaio (più flessibili), durante la quale il record mondiale raggiunge i 4,80 metri (stabilito nel 1960), si verifica la rivoluzione con l’affermarsi delle aste in fibra di vetro, la cui elasticità permette all’atleta di lanciarsi verso l’alto, con una modifica radicale della tecnica da seguire per il salto e delle stesse capacità atletiche da sviluppare. In poco più di venti anni il record mondialesi innalzadi oltreun metro. L’innovazionetecnologica è resa possibile e considerata ammissibile in quanto il regolamento della disciplina non stabilisce il materiale con il quale le aste debbono essere costruite (è solo fatto divieto di spostare le mani verso l'alto arrampicandosi sull'asta, dopo lo stacco da terra). Ma, come si è visto, neppure il regolamento del nuoto stabilisce con quale materiale debbono essere realizzati gli abiti degli atleti. Bisognerebbe chiedersi perché alcune innovazioni tecnologiche che producono miglioramenti delle prestazioni sono considerate ammissibili e altre sono vietate. La risposta, per quanto curiosa possa sembrare, è che per decidere se un miglioramento sia ammesso o sia vietato assumono rilievo fattori diversi da quelli che comunemente si considerano decisivi: sono le reazioni dei cultori della disciplina, professionisti o dilettanti, le reazioni del pubblico e dei tifosi, le reazioni dell’opinione pubblica e, in qualchemisura, anchele reazioni del mercato edei produttori. 8 1.2L’avvento delletecnologienel mondo del nuoto L'atleta moderno è sempre più ossessionato dal primato e dalla prestazione al di là dei limiti umani. Per rispondere ad esigenze di questo tipo la preparazione dello sportivo ha dovuto raggiungere un grado di professionalità e scientificità sconosciuto nel passato; ed proprio in questo scenario che lo sport è arrivato a chiedere, sempre più di frequente, un aiuto esterno nel tentativo di superare barriere e infrangere record fino a ieri considerati insormontabili. Durante l’ultimo decennio il nuoto ha subito un incremento senza precedenti dalle performance. L’ inizio del nuovo millennio è coinciso con lo sviluppo dei costumi tecnici, coprenti quasi integralmente il corpo del nuotatore, che hanno accesso il dibattito sulle ricadute nella prestazione. Certamente parte di questi successi sono dovuti al talento atletico e al miglioramento delle metodologie di allenamento, ma l’innovazione tecnologica in ambito natatorio ha senza dubbio giocato un ruolo decisivo. Il miglioramento del record del mondo viene giustificato da alcuni studi come il risultato di una combinata azione di fattori come: il numero dei partecipanti, migliore nutrizione, metodi di allenamento innovativi e aumento della tecnica sportiva.3 Senza dimenticare quanto gli aspetti democratici ed economici contribuiscano in maniera determinante nel miglioramento della qualità della prestazione sportiva dell’atleta. Alcuni autori mostrano come un ulteriore indicatore di prestazione sportiva sia il reddito pro-capite della nazione poiché questo può determinare la disponibilità di migliori condizioni in termini di risorse economiche e strutture. Così come può incidere sulla prestazione il numero della popolazione o la posizione geografica della nazione di appartenenza.4 Gli sviluppi tecnologici dei dispositivi sportivi sono in grado di innalzare la prestazione significativamente.5 Sebbene, come abbiano rilevato gli studi appena citati, molti fattori incidano nel miglioramento dello sport, le tecnologia sembra essere il fenomeno più 3 Cfr. R.Nelson,N.Pike, «Analysis and comparison of swimming starts and strokes», Swimming and Medicine,IV,Baltimore,UniversityParkPress,1978,pp.347-360. 4 Cfr.A.B.Bernard,M.R.Busse,«WhowinstheOlympics:economicresourcesandmedaltotals,Reviewof economicsandstatistics»,86,2004,pp.413-417.;D.K.N.Johnson,A.Ali,«Ataleoftwoseasons:partecipation andmedalcountsatthesummerandwinterolympicgames»,SocialScienceQuarterly,85,2004,pp.974-993. 5 Cfr, M.Luebbers, «The big deal about super swimsuits-technological doping and why it matters», 2009, disponibile on line: http://swimming.about.com/od/swimsuits/a/the big deal about super swimsuits technologicaldoping.htm. 9

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determinante, sono già state utilizzate tute speciali concepite con tecnologie altamente sofisticate per esaltare al . Ricordiamo la tuta integrale di Ian Thorpe (figura. 1) e i costumi swimmers' training using a wristwatch-style acceleration and gyroscopic sensor device», Procedia Eng. 2010,pp.
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