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del tirolo - alto adige - bellunese PDF

106 Pages·2015·23.06 MB·English
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IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE P a s s a t o - P r e s e n t e - F u t u r o 105 IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE Editori Zentralanstalt für Meteorologie und Geodynamik (ZAMG) Ripartizione Protezione antincendi e civile – Provincia Autonoma di Bolzano Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) Autori ZAMG: Adler Silke Chimani Barbara Drechsel Susanne Haslinger Klaus Hiebl Johann Meyer Vera Resch Gernot Rudolph James Vergeiner Johannes Zingerle Christoph ARPAV: Marigo Gianni Institut für Interdisziplinäre Gebirgsforschung IGF: Fischer Andrea Seiser Bernd Per la traduzione dalla lingua tedesca: Studio Traduc, Bolzano – Dunia Cusin Layout e Stampa Fotolito Varesco - Ora © 2015 Zentralanstalt für Meteorologie e Geodynamik (ZAMG) Ripartizione Protezione antincendi e civile – Provincia Autonoma di Bolzano Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) Tutti i diritti riservati. Premessa Come il clima globale, anche quello delle Alpi è cam- - Alto Adige - Bellunese”. Gli autori di questa pubbli- biato profondamente, a memoria d’uomo. Ci ricordiamo cazione, diversi dei quali formatisi presso l’Istituto di ad esempio delle estati degli anni Sessanta in cui una Meteorologia e Geofisica dell’Università di Innsbruck, temperatura di 30 °C si raggiungeva a malapena o descrivono il clima in sei capitoli, non limitandosi delle precipitazioni che contribuirono, fino al 1980, però a considerare il corpus di dati disponibili e i di- all’ultimo avanzamento dei ghiacciai alpini. Siamo versi elementi climatici come valori medi del periodo, stati testimoni del netto aumento delle temperature bensì valutandone anche lo sviluppo storico seguito estive sulle Alpi dal 1980 al 2003, con un riscaldamen- e proponendo una prospettiva di possibile futuro to più marcato rispetto al resto dell’Europa e abbiamo climatico. Si astengono con successo dall’entrare nel cercato di spiegarlo con l’espansione verso nord dell’a- merito dell’incerto contributo dell’Uomo al clima, rea di alta pressione subtropicale (del clima mediter- trattando invece l’argomento in maniera obiettiva e raneo). Il clima varia nello spazio e nel tempo: quel documentando scrupolosamente i metodi seguiti nella che chiamiamo “tempo” è uno stato momentaneo nella redazione del rapporto e indicando meticolosamente le scala temporale; le condizioni “meteo”, come lo spira- fonti di riferimento. Ne nasce quindi una base, valida re del Föhn o gli stati di alta pressione, sono fenomeni e obiettiva, dalla quale partire per dare una risposta che possono durare diversi giorni mentre il concetto ai quesiti individuali e alle esigenze scientifiche nello di “clima” è ristretto a una durata di decenni. Fu alla studio dei dati climatici dell’area compresa fra le mon- luce di queste esperienze che i pionieri del XIX e XX tagne del Karwendel e la catena delle Dolomiti. secolo coniarono il concetto di “periodo climatico”, corrispondente a un trentennio. Mi auguro che quest’opera possa avere la diffusione In Tirolo fu Franz von Zallinger, nel 1777 ad Inn- che merita in ambito scientifico, economico, decisio- sbruck, a dare inizio alle prime registrazioni della nale-amministrativo e didattico, congratulandomi con temperatura, riprese in seguito da Julius von Hann tutti gli autori per lo straordinario sforzo di coopera- quando, nel 1870, descrisse il “clima delle più alte zione messo in atto. regioni alpine”. Heinrich von Ficker scrisse nel 1909 la Climatografia del Tirolo, pubblicata come quarto Michael Kuhn volume nell’ambito della Climatografia dell’Austria. Da molti anni Presidente dell’Istituto di Meteorologia e Geofisica e All’inizio del XX secolo le osservazioni e misurazioni Decano della Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Innsbruck Innsbruck, gennaio 2015. meteorologiche, alla base di ogni studio climatologico, avevano già quasi raggiunto, in numero e qualità, i livelli odierni. Ferdinand Steinhauser, direttore del Zentralanstalt für Meteorologie e Geodynamik, l’Isti- tuto Centrale di Meteorologia e Geodinamica, attinse proprio a questo materiale quando, fra il 1935 e il 1965, pubblicò diversi lavori sugli elementi climati- ci in alta montagna o nell’intera Austria. Nella sua “Wetterlagenkunde”, Franz Fliri descrisse nel 1962 la climatologia del Tirolo, cui seguirono nel 1969 le carte climatiche in scala 1:600.000 inserite nell’Atlante del Tirolo. Il suo volume dedicato al clima delle Alpi nell’area del Tirolo (“Das Klima der Alpen im Raum von Tirol”) pubblicato nel 1975 considera il periodo 1931 – 60 in un ampio profilo nord-sud compreso fra i due versanti alpini del Tirolo. In questa tradizione si inserisce anche la presente opera: “Il clima del Tirolo 3 IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE CLIMA – “Il complesso di tutte le manifestazioni meteorologiche che caratterizzano lo stato medio dell’atmosfera in un punto specifico della superficie terrestre” Julius Hann, 1883. 4 Introduzione CLIMA: un termine, un campo di ricerca sempre più sperienza, a dettare queste scelte. Con l’avvento delle spesso all’attenzione dei media. Leggendo i commenti misurazioni sistematiche, disponibili oggi, è arrivata nei forum o discutendo con esperti del settore, emerge anche la possibilità di studiare più in dettaglio questi come i partecipanti al dibattito sul clima risultino fattori ambientali, tenendone debitamente conto nei suddivisi in diverse fazioni. Rappresentano spesso po- processi pianificatori. sizioni diametralmente opposte, difese con veemenza, Un primo studio completo sul clima, con osservazioni basate su esperienze personali, soggettive. Il clima (lo di carattere generale ma anche specifiche per l’arco stato medio dell’atmosfera in un punto specifico della alpino, fu redatto da Julius Hann. Il suo manuale di superficie terrestre) viene però definito, oggettiva- climatologia (“Handbuch der Klimatologie”), redatto a mente, sulla scorta delle misurazioni dei fenomeni cavallo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo e ba- meteorologici. Contrariamente a quanto avviene con il sato su misurazioni obiettive, è stato per diversi anni “tempo”, che descrive lo stato attuale dell’atmosfera, i oggetto di aggiornamenti continui. Ampiamente usato parametri climatici vengono rilevati su lunghi periodi. come libro di studio, è servito da base agli interventi Anno dopo anno si ottengono così serie storiche, atte di pianificazione. Già allora Hann era consapevole che appunto a descrivere uno stato medio e a rivelare la descrizione di “uno stato medio dell’atmosfera” è eventuali fluttuazioni dell’andamento climatico. possibile solo disponendo di dati rilevati nel corso di L’IPCC (Intergovernmental Pannel on Climate Change) molti anni e che le differenze regionali sono concre- dell’ONU riferisce ad esempio regolarmente sui cam- tamente riscontrabili solo potendo contare su una biamenti climatici, su quelli già prodottisi e su quelli fitta rete di misurazioni. Oltre mezzo secolo più tardi, attesi in base alle previsioni dei modelli. Come esem- nel 1975, nasce il “Klima der Alpen im Raume von pio si riporta l’andamento delle temperature che negli Tirol”. Franz Fliri dedicò moltissimo tempo all’analisi ultimi anni mostra una netta tendenza al rialzo, dato e valutazione statistica delle serie di dati raccolti dal riscontrato ed evidenziato anche nel presente studio. 1931 al 1960. Il risultato fu un’opera climatografica Sempre più spesso i piani e progetti definiti nei divenuta standard di riferimento, ancor oggi di grande settori più vari della tecnica, agricoltura e silvicol- attualità, per le università, gli uffici provinciali e tura, del turismo, della gestione delle acque e delle di progettazione dell’intera regione compresa fra la fonti energetiche, delle costruzioni e delle polizze Pianura Padana e le Prealpi Bavaresi. Rispetto ad assicurative, della difesa ambientale, dei trasporti, Hann, Fliri poteva contare sull’accesso a una rete di dell’assetto territoriale, della protezione civile e della misurazioni assai più ampia e a tecniche di misurazio- difesa dalle catastrofi si basano su dati meteorologici ne “moderne” che rendevano possibile anche le prime e climatologici. In ogni previsione, tecnica, finanziaria analisi informatizzate. Entrambi gli studiosi e molti o turistica, i fattori ambientali giocano oggi, di fatto, loro colleghi constatarono che le Alpi costituiscono un ruolo primario. Quanto più esatta è la conoscenza una sorta di spartiacque meteorologico, ma non certo di questi fattori e quanto prima i dati meteo-clima- climatico. Nell’arco di uno o pochi giorni le differenze tologici confluiscono nel processo di pianificazione, meteorologiche fra versante settentrionale e meridio- tanto più alta è la probabilità di successo nell’attua- nale delle Alpi possono essere enormi, ma in quelle zione del progetto in questione. Così era già al tempo che sono le montagne più intensamente popolate del in cui le misurazioni meteorologiche e le serie di dati mondo, sia a nord che a sud, si possono incontrare, climatici non esistevano ancora. Nelle zone alpine su un asse verticale di soli 4000 metri, quasi tutte le si costruivano i fienili lontani dai siti valanghivi, i zone climatiche della Terra, dal clima mediterraneo a villaggi distanti dai corsi dei torrenti o dalle zone a quello polare. rischio piena e nel realizzare le coperture dei tetti si Negli anni successivi si è fatto molto: le reti di dati prestava attenzione a dimensionare correttamente le sono state ulteriormente ampliate, le tecniche di travi. Allora erano i valori empirici, derivati dall’e- misurazione rendono ora possibili osservazioni meteo- 5 IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE rologiche e climatiche eseguibili in passato solo a in- per le Alpi, della rete di stazioni più fitta al mondo. tervalli di ore o di giorni, mentre le capacità di calcolo Una novità assoluta è dunque il tentativo di definire dei computer aprono nuove possibilità di analisi e mo- una climatografia della convezione sulla base di dati dellazione dei dati. Dopo così tanti decenni era giunto radar e di localizzazione dei fulmini. Anche la model- dunque il momento di rilevare la situazione climatica lazione climatologica regionale, sempre più precisa attuale della regione, analizzare i cambiamenti e grazie alle nuove capacità di calcolo disponibili e ai divulgarli pubblicamente, fornendo così gli strumenti continui progressi compiuti in campo scientifico negli necessari all’attività di pianificazione, ma anche quella ultimi anni, ci fornisce oggi una valida panoramica didattica e di studio in scuole e università. I servizi del futuro climatico della regione. Con gli strumenti meteorologici della regione si sono dunque riuniti oggi disponibili si possono dunque raccogliere dati nell’ambito del programma Interreg IV Italia-Austria, e applicare metodi e procedure con un potenziale di dando vita al progetto “3PClim – Past, Present and immenso valore. Perspective Climate of Tyrol, Southtyrol and Veneto”. Il presente volume è concepito come sintesi dei L’Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica del risultati di un progetto, durato tre anni e mezzo, Tirolo e Vorarlberg, l’Ufficio Idrografico di Bolzano e che ha visto la trattazione di diversi ambiti di studio l’ARPA Veneto uniscono dunque forze e competenze in climatologico in questa subregione dell’arco alpino. un centro che, con il contributo di esperti in campo L’opera raccoglie i risultati principali; molti altri sono climatologico e meteorologico, mira a creare per l’area disponibili sul DVD allegato all’opera e accessibili inol- Tirolo-Trentino-Alto Adige-Veneto, fra autunno 2011 e tre pubblicamente in Internet. L’intento è di fornire inizio 2015, un nuovo standard completo di riferimen- a tutti gli interessati, dal settore didattico a quello to. Dietro ai risultati ora diffusi si cela uno sforzo e delle pianificazioni, risposte alle domande sul clima in impegno enorme, difficilmente intuibile a un primo Tirolo, Alto Adige e Veneto. sguardo. Le operazioni di raccolta dati, controllo qualità, correzione e omogeneizzazione, necessarie in virtù dei periodi di misurazione, ma anche delle norme e dei parametri diversi applicati nelle singole aree, hanno richiesto circa un terzo del tempo di lavoro. Un altro terzo è servito allo sviluppo e all’applicazione dei metodi. Per poter infine diffondere un prodotto valido e fruibile, il tempo restante è stato quindi investito nella presentazione dei risultati. In tutte tre le fasi è stato in ogni caso palpabile l’effetto positivo risultan- te dall’intensa attività di cooperazione transfrontaliera e dello sforzo congiunto messo in atto dagli esperti. Le classiche informazioni climatografiche sono ora raccolte in grafici, tabelle e carte. Le serie di misura- zioni che, per alcune stazioni della regione, coprono periodi addirittura più lunghi di un secolo, permet- tono di definire direttamente tendenze di sviluppo delle temperature e delle precipitazioni. La fitta rete di misurazioni e il gran numero di parametri misurati hanno consentito di ottenere mappature di altissima qualità. Un catasto unificato dei ghiacciai evidenzia in particolare i cambiamenti osservabili su entrambi i versanti delle Alpi. Le misurazioni via satellite e radar rendono ora possibile un’osservazione areale completa delle celle temporalesche che sarebbero altrimenti irrilevabili anche disponendo, come è oggi 6 IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE CAPITOLO 1 Base dati, controllo di qualità e omogeneizzazione 7 IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE 1.1 Base dati Per alcune stazioni selezionate non si è considerato solo il periodo climatico 1981-2010 ma l’intero arco A fungere da base dati per una descrizione climatica storico di misurazioni disponibili. Con l’ausilio di serie spazialmente completa e pertanto comprensiva anche tanto lunghe è possibile fare affermazioni su variazio- della regione fra i Monti del Karwendel e le Dolomiti e ni climatiche comunque già accertate. Le discontinui- della zona che va dal gruppo dell’Ortles fino ai Tauri, è tà presenti in queste serie lunghe, dovute per esempio una fitta rete di misurazioni di qualità. In una prima al trasferimento dei siti, vanno comunque tenute in fase si è proceduto alla raccolta di dati meteorologici considerazione e compensate mediante una cosiddetta sul territorio. La tabella 1.1 fornisce una panoramica omogeneizzazione dei dati. Questa operazione è attua- sui gestori delle reti di monitoraggio e i dati messi bile, fra l’altro, mediante il confronto con le stazioni gentilmente a disposizione. In essa appare evidente vicine per i cui dati talvolta è stata necessaria in parte che la densità di stazioni è alta in relazione a dati di una digitalizzazione delle schede climatiche compilate temperatura e precipitazione. Già per le misurazioni a mano. Per i dettagli sull’omogeneizzazione delle relative alla neve si va incontro a dei limiti mentre la stazioni chiave si rimanda alla sezione 1.3. disponibilità di dati sui restanti parametri è piuttosto La base per la stesura delle mappe climatiche e l’ana- ridotta. Per le mappe della radiazione solare, ad esem- lisi delle stazioni è data dunque dalle succitate serie pio, si è quindi fatto ricorso a dati ottenuti tramite di valori giornalieri, necessarie per calcolare tutti gli modelli, disponibili tuttavia solo per l’Austria (Olefs e indici climatici richiesti. Ad esempio il numero delle Schöner 2012; Olefs 2013). giornate con gelo nel periodo climatico 1981-2010 è calcolabile solo disponendo per questo periodo anche di un’informazione giornaliera completa sulle tempe- Serie di misurazione disponibile all‘interno della regione rature. Gestori nrstat nrfill ttmax tmin pr s fs glo sd clc fog vap Le serie fornite dalle stazioni che hanno subito negli HD Tirol 431 240 1 1 1 89 92 92 0 0 0 0 0 anni un cambio di sito sono state correlate solo Zamg 288 126 36 36 36 37 37 37 16 21 32 32 36 quando la distanza orizzontale tra la vecchia e nuova ubicazione non superasse i 5 km e il dislivello di quota ARPA Veneto 202 153 116 100 100 85 7 0 21 0 0 0 0 fosse al massimo di 200 m. Eventuali lacune nei dati, Hydro BZ 150 107 103 104 104 74 34 43 1 0 1 0 0 precedentemente sottoposti a controllo qualitativo, MeteoSwiss 136 116 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 sono state colmate usando le serie delle tre stazioni MeteoTrentino 103 85 75 78 79 66 0 0 0 0 1 0 0 vicine con correlazione più elevata. La disponibilità LWD 49 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 minima di dati originali è stata opportunamente fis- ARPA FVG 43 36 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 sata in base ai parametri, arrivando comunque ad un DWD 39 33 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 minimo del 50 %. L’algoritmo di riempimento si basa TIWAG 9 7 6 6 6 0 0 0 1 0 0 0 0 sui valori misurati nelle stazioni vicine e su un fattore Aeronautica 5 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 di adeguamento stagionale o valore additivo. Uni Ibk 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 La definizione delle medie giornaliere partendo da misurazioni ad alta risoluzione temporale non è MeteoSlo 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 uniforme nelle singole regioni. Per le presenti analisi Tab. 1.1: Gestori, numero di stazioni (nrstat), stazioni con serie continue di si è proceduto quindi a definire la temperatura media dati per il periodo climatico 1981 – 2010 (nrfill) e serie disponibili all‘interno giornaliera partendo dalla media delle temperature della regione considerata per i singoli parametri di misurazione: t, tmax, tmin a rappresentare la temperatura media, così come la massima e minima giornaliera, massime e minime. Per i dati mensili relativi alle tem- pr le precipitazioni, s quelle a carattere nevoso, fs la neve fresca, glo la radiazione perature si sono inoltre operate correzioni regionali solare globale, sd le ore di sole, clc la nuvolosità, fog la nebbia e vap il vapore specifiche tenendo conto dell’altitudine della stazione acqueo. e della relativa ubicazione in un contesto urbano o rurale (Hiebl et al. 2009). 8 IL CLIMA DEL TIROLO - ALTO ADIGE - BELLUNESE 1.2 Controllo qualità rilevato non rientra in un dato intervallo fisicamente giustificato, esso viene indicato come “dubbio”. A I dati osservati o raccolti in automatico possono decidere se sia necessario correggere tale valore o, essere affetti da errori o incoerenze. I problemi più piuttosto, confermarlo come corretto, è il soggetto frequenti derivano da: responsabile della verifica, previa esecuzione di un errori nell’osservazione o nella registrazione dei dati ulteriore controllo. In questo modo si garantisce che guasti o mancato funzionamento della strumentazione anche eventi meteorologici estremi, in contrasto con scostamenti sistematici nelle misurazioni eseguite dai le circostanze climatologiche normali, non vengano sensori dovuti ad esempio ad un’areazione insuffi- falsati dal sistema di controllo. ciente o alla formazione di ghiaccio serie storiche disomogenee risultanti da modifiche continue del sito Verifica della coerenza interna: di monitoraggio, es. alberi cresciuti in prossimità delle Per la verifica della coerenza interna, i diversi parame- stazioni errori nell’inserimento dati in fase di digita- tri di una serie storica sono stati sottoposti al control- lizzazione delle vecchie schede climatiche lo delle correlazioni logiche. La temperatura minima Allo scopo di ottenere una qualità dati eccellente e misurata in un giorno non può essere, ad esempio, uniforme, i dati raccolti e parzialmente anche digita- più alta della temperatura massima. Come per la fase lizzati per la prima volta, sono stati sottoposti a un precedente, anche qui è il soggetto responsabile della controllo graduale della qualità, articolato in sei fasi: verifica, previo ennesimo controllo, a stabilire come procedere con il valore in questione. Verifiche preliminari: Si tratta delle verifiche eseguite nel corso della raccol- Verifica della coerenza spaziale: ta dei dati, della loro trasformazione e importazione. Onde garantire la correttezza delle misurazioni nel Comprendono l’individuazione di cosiddetti valori contesto spaziale si procede al confronto dei valori aberranti, la verifica di valori di soglia e della coeren- giornalieri di una stazione con quelli misurati nelle za storica. In questa prima fase operativa venivano stazioni vicine. segnalati i valori discutibili e, ove possibile, corretti quelli aberranti. Ulteriori verifiche a posteriori: Per questo processo di verifica sono stati messi a Verifica della completezza: punto programmi applicativi su misura, per esempio Questo controllo prevedeva la verifica della completez- software di verifica per la neve o la radiazione globale. za delle serie di dati. Si tratta di un aspetto saliente L’uso pratico di questi programmi informatici basati su per questo progetto considerando che i calcoli succes- algoritmi di controllo spaziale e statistico ha consenti- sivi, come ad esempio la determinazione delle somme to di rilevare, segnalare e correggere automaticamente mensili dei valori misurati per diversi parametri, si o manualmente molti valori aberranti ed errori. basano sulla disponibilità di serie continue. Eventuali lacune sono state colmate, in base ai parametri e alla Per il progetto in questione si è proceduto a verifi- lunghezza del periodo mancante, con il ricorso a valori care su base giornaliera le serie di dati fornite da un default o valori ottenuti per correzione/interpolazio- totale di 1460 stazioni per il periodo 01.08.1980 – ne. Utili ai fini di questa verifica qualitativa sono stati 31.12.2010. Solo per alcune stazioni di riferimento se- i valori originali delle serie termoigrografiche stori- lezionate, indicate come “stazioni chiave”, il controllo che, delle schede climatiche e il controllo mediante ha riguardato la totalità di serie temporali disponibili, immagini radar. per poi impiegarle ai fini dell’omogeneizzazione dei dati (cfr. anche paragrafo Omogeneizzazione). Verifica climatologica: Rispetto al complesso di dati registrati (584 milioni di Consisteva nel testare se tutti i valori misurati rien- valori), approssimativamente l’1,14 % veniva indicato trassero in un intervallo di valori limite. Tali intervalli come dubbio e circa 1 % corretto, a mano o in auto- dipendono dalla posizione geografica (altitudine) della matico. I parametri più frequentemente corretti sono stazione e dall’epoca della misurazione. Se il valore indicati dalla figura 1.1. Fra questi rientrano i valori 9

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Studio Traduc, Bolzano – Dunia Cusin Rogner H.-H., Sankovski A., Schlesinger M., Shulka P., Smith S., Swart R., Van Rooijen S., Victor N., Dadi Z.
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