ebook img

considerazioni su alcune anfore dressel 6b bollate. i casi di vari pacci e pacci, apici e apic ... PDF

22 Pages·2017·14.96 MB·Italian
by  
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview considerazioni su alcune anfore dressel 6b bollate. i casi di vari pacci e pacci, apici e apic ...

149 AQUILEIA NOSTRA -ANNO LXXI -2000 150 SILVIA CIPRIANO, STEFANIA MAZZOCCHIN CONSIDERAZIONI SU ALCUNE ANFORE DRESSEL 6B BOLLATE. I CASI DI VARI PACCI E PACCI, APICI E APIC, P.Q.SCAPVLAE, P.SEPVLLIP.F E SEPVLLIVM Introduzione le infatti individuare una buona scansione cronolo gica di associazioni di tipi di anfore e bolli diversi, I frequenti rinvenimenti di anfore con marchio di utili per un confronto. fabbrica ripropongono il problema della identifica Un ulteriore elemento, che dovrà comunque esse zione delle zone di produzione delle serie bollate. re approfondito, è quello ricavabile dallo studio Pur nella costante assenza di rinvenimenti di fornaci della morfologia delle anfore in rapporto al medesi o di sicuri contesti di aree produttive, comunemente mo bollo: sempre all'interno delle Dressel 6B, la alcuni bolli vengono definiti padani o adriatici senza persistenza morfologica, abbinabile ad una forma che se ne sia fatto uno studio approfondito. Questa epigrafica sempre uguale, potrebbe permettere di occasione ci è sembrata la più favorevole per punta considerare della medesima produzione anche le re l'attenzione su alcuni bolli molto comuni in area anfore prive di apparato epigrafico, accomunandole padana, dei quali però non si conosce a fondo la pro o separandole dai gruppi bollati; naturalmente sareb venienza. be auspicabile poter affiancare a questa osservazio Il nostro lavoro, limitato ad alcuni gruppi di ne una sistematica programmazione di analisi Dressel 6B, si propone perciò innanzi tutto di racco archeometriche, volte a caratterizzare gli impasti. gliere tutte le attestazioni edite di quattro serie di S. C., S. M. bollil, Vari Pacci, Apici, Scapulae e Sepullii; di osservarne la distribuzione topografica, attraverso la elaborazione di carte di distribuzione; di riflettere I bolli VARI PACCI e PACCI sul rapporto tra presenze, assenze e concentrazioni maggiori, rispetto alla topografia; di valutare le vie Lo scioglimento del primo bollo pone parecchi di comunicazione utilizzate nei commerci, rappre problemi di interpretazione. VARI può essere il sentate dalle strade e dai fiumi; e infine di conside genitivo di Varius, attestato frequentemente in Italia rare la loro presenza in città o empori commerciali. e soprattutto in Cisalpina come gentilizio3. È nota L'analisi della forma epigrafica permetterà poi di infatti la gens Varia, che sembra originaria di Capua, apprezzare le varianti onomastiche e quindi di pun dove si ha notizia che Varius Ambibolus sfruttava, zone adottate durante il periodo di produzione dei a livello quasi industriale, alcune sue proprietà agri contenitori e di ipotizzare quindi una scansione cro cole; possedeva poi terreni certamente presso i nologica relativa. Per la cronologia assoluta si farà Paeligni e a Roma un allevamento avicolo ad alto riferimento ai contesti di scavo, quando essi permet rendimento4. Sono noti, ancora, i molti legami allac tono di avanzare datazioni precise, e comunque ciati tra famiglie originarie da zone lontane, come all'analisi delle anfore bollate rinvenute a Padova in quelli dei Varii di Capua con gentes di Saepinum e drenaggi datati2: attraverso lo studio di più di due di Nola; questi legami, che sono di tipo matrimonia mila contenitori in ventuno diversi apprestamenti le, sono generalmente motivati da esigenze econo con anfore nella città e nel territorio, è stato possibi- miche5. A questo proposito - ma la connessione si 151 SILVIA CIPRIANO, STEFANIA MAZZOCCHIN 152 propone solo in via di ipotesi - si segnala la lettura siderazioni sembra fondata l'ipotesi di due bolli di una nuova epigrafe da Cividale che riporta il diversi seppure collegati, poiché non si rinvengono nomen Var(ius), già qui attestato da un'iscrizione del mai nel medesimo contesto, come capita invece per I secolo d. C.6: può essere forse presa in considera le numerose varianti di VARI PACCI, e sembrano zione l'ipotesi che queste attestazioni segnalino un appartenere a situazioni cronologicamente differen legame tra la gens Varia e l'area nord-adriatica7. ti. VARI PACCI è databile alla piena età augustea, VARI però può essere interpretato anche come geni poiché si rinviene in contesti appartenenti alla fine tivo del cognomen Varus, diffuso in età repubblica del I secolo a. C. -inizi I secolo d. C., mentre PACCI na e imperiales e già noto, associato al gentilizio si trova solitamente in contesti di metà - seconda Paccius, in ambito cisalpino (CIL, V 8430, Paccia metà del I secolo d. C., assieme con i bolli dei Vara, da Aquileia) e a Roma ( CIL, VI 28184, L. Pac Laecanii14• cius L. f Varus). Per quanto riguarda PACCI, esso è documentato Analisi del bollo VARI PACCI unicamente come gentilizio: della gens Paccia è noto C. Paccius C. f, decemviro e forse questore, Il bollo VARI PACCI, sempre attestato sull'orlo collocabile tra la fine dell'età repubblicana e l'inizio di anfore Dressel 6B, è assai frequente in area pada di quella augustea; un secondo personaggio, proba na (fig. 1), da Chieri ad Aquileia e fino ad Imola. bilmente da tenere separato dal primo, è C. Paccius Risulta particolarmente concentrato a Padova, con 9 Africanus originario di Teanum Sidicinum: di lui si esemplari's, ad Altino, con 13, e soprattutto a Verona, apprende che fu pretore, console nel 66 e nel su 29 anfore. È tuttavia presente, anche se con pochi 69 d. C., espulso dal Senato nel 70 e quindi procon esemplari, in tutta la pianura padana a nord del Pol6, sole in Africa nel 77-789. Sembra fosse suo parente a No vara, Milano, Vicenza, Concordia, e in area C. Paccius C. f Balbus, citato in un'epigrafe di emiliana e modenese. In notevole concentrazione, Teano e probabilmente vissuto tra la fine della 19 esemplari, è presente sul Magdalensberg, mentre repubblica e l'inizio del regno di Augustorn. La gens più sporadicamente è attestato a Zollfeld e a Vienna, Paccia è molto numerosa in Campania e nel per quanto riguarda il Norico e la Pannonia, a Bruttium, presente a Capua, Pompei, Puteali, Narona in Dalmazia e ad Ancona nel Piceno (fig. 2). Herculaneum, Atina e Avellino'' e a Larinum, nel Di questo bollo, impresso sempre a lettere rileva Samnium, dove a C. Paccius Priscus, illustre perso te, è possibile riconoscere almeno 9 diverse varianti naggio, viene dedicata una statua dalla moglie o date dalla forma del cartiglio e dalla disposizione e figlia Coelia Tertullia (CIL, IX 735)'2. Ricordiamo dal numero delle lettere presenti (fig. 4, 1-9): il car inoltre C. Laecanius Bassus Paccius Paelignus, tiglio rettangolare, con gli angoli arrotondati, può autore a Roma di una dedica a C. Laecanius C.f Vel. essere accompagnato da un secondo, formando Bassus, console del 64 d. C.: di origine aristocratica, quindi una doppia linea che inquadra le lettere. può essere un figlio adottivo o un erede di Laecanius Queste, tranne rari casi (fig. 4, 7), non sono mai in Bassus, il noto proprietario della figlina di Brioni, nesso; le prime quattro lettere sono sempre scritte ma non sembra avere lasciato tracce epigrafiche, a per intero, separate dalle altre cinque da un punto, meno che non abbia bollato anfore con il solo nome tuttavia non sempre presente. Le cinque lettere del di Laecanius o di Pacciusl3. nome PACCI, possono contenere alcune varianti: la L'insieme dei dati epigrafici raccolti permette di lettera P può presentarsi nella forma con occhiello ipotizzare un Varus Pacci servus, uno schiavo quin aperto oppure chiuso, la I finale può mancare e la c di alle dipendenze della gens Paccia. Tale ipotesi prima delle due può contenere la seconda. potrebbe essere avvalorata proprio dalla presenza Per quanto riguarda i contesti di rinvenimento, ad del bollo più tardo PACCI, che convalida il legame Altino questi bolli sono presenti nei drenaggi di tra le due serie, e testimonierebbe forse un cambio di Vigna Bortoletto-Fomasotti, Marcello 1951-1953 e gestione dellafiglina. Zuccarello che, per l'associazione dei tipi di anfora Per quanto riguarda poi il rapporto tra i bolli e degli altri bolli presenti, possono essere datati alla VARI PACCI e PACCI, si ricorda che sono finora prima età augustea17, nelle forme sia con cartiglio sempre stati ritenuti il medesimo marchio, con singolo che con doppio cartiglio e con le C stampi variante di punzone; tuttavia alla luce di queste con- gliate una dentro l'altra's; anche a Reggio Emilia 153 CONSIDERAZIONI SU ALCUNE ANFORE DRESSEL 6B BOLLATE 154 Vienna o ~ Magdalensberg Zollfe.ld 0·oo Basi I i ano ·o Novara• o Moi I a no o •O Imola A ncona0 \ Fig. 1. Carta di distribuzione dei bolli VARI PACCI e PACCI (elaborazione grafica di Giuseppe Penello). provengono da contesti di tarda età repubblicana - definito a Este da un drenaggio in area di necropo prima età augusteat9. A Verona sono attestati in 29 li 22. In tutti questi casi ricorrono indifferentemente le esemplari dalle vaste opere di consolidamento di via di verse forme di punzone, compreso, per 3 volte a Cappuccini e dell'ex Campofiera20, di prima età Verona, il caso piuttosto raro con il nesso VAR23. augustea; a Padova compaiono in alcuni nuclei di Le anfore bollate VARI PACCI presentano gene drenaggio databili dalla prima età augustea fino alla ralmente impasto rosso mattone, piuttosto depurato metà del I secolo d. C., la seconda delle tre fasi di e morbido; orlo svasato verso l'esterno, più o meno interventi di sistemazione con anfore che ha interes ricurvo, a ciotola, separato dal collo da uno scalino; sato la città21; il medesimo orizzonte cronologico è collo tronco-piramidale, svasato verso il basso; anse 155 SILVIA CIPRIANO, STEFANIA MAZZOCCHIN 156 N. Località Quantità Bibliografia 1 Chieri 2 RIVA 1987, p. 96, tav. Vb, nn. 13-14 2 Novara 5 SCAFILE 1980, p. 221 3 Milano 5? FROVA 1952, p. 78, n. 45; BALDACCI 1967-68, p. 41, n. 69; BRUNO 1995, p. 40 4 Cremona 8 BALDACCI 1967-68, p. 41, n. 69; ARCARI 1996, p. 187; MANZIA 1996, p. 211; FACCHINI 2000, p. 264 5 Reggio Emilia 3 «NSc», 1967, p. 15; COVIZZI 1996, p. 80 6 S. Lorenzo di Pegognaga 1 TONIOLO 1996, pp. 252.:253, n. 13 7 Mantova 1 CIL, V 8112, 85 8 No vi 1 GERVASINI PIDATELLA 1985, p. 98, n. 5 =SCOTTI 1988, p. 98, n.55 9 Ostiglia 1 Informazione orale di Giuliana Facchini 10 Modena 5 SCOTTI 1988, pp. 91, 98, nn. 50-54 = RTAR II, pp. 155-156, nn. 944- 945 11 Collegara 1 CJL, XI 6695, 94c; CALLENDER 1965, p. 262, n. 1763 12 S. Cesario al Panaro 1 «NSc», 1876, p. 67, n. 13 = CIL, XI 6695, 94a 13 Fossalta 1 CIL, XI 6695, 94b 14 Imola 1 MERLINI 1987, p. 10 15 Verona 29 BUCHI 1973, pp. 100-101; RIVA 1979-80, pp. 117-128; PESAVENTO MATTIOLI 1998, pp. 323-324, nn. 108-136 16 Villabartolomea 1 BALDACCI 1967-68,p. 32;BUCHI 1973,p.602 17 Vicenza 1 BUCHI 1987b, p. 156 18 Padova 9 Anfore romane a Padova 1992, p. 66, tav. 10, n. 121; p. 112, tav. 22, n. 266; ZANINI 1992-93, pp. 98-102; DE FAVERI 1998-99,pp. 45-47 19 Este 4 «NSc», 1885, p. 9; TONIOLO 1988, p. 51, n. 25 = RTAR Il, p. 156, n. 946; CIBIEN 1996-97, pp. 75-76, n. 23 = MICHELINI, MAZZOCCHIN 1998, p. 233 20 Altino 13 MARCELLO 1956, p. 106; TONIOLO 1991, pp. 41-43, 57, 65, 140 21 Concordia 1 «NSc», 1880,p.428,n. 35 22 Basiliano 1 CIVIDINI, MAGGI 1997, pp. 40-41 23 Aquileia l? SI, 1077, 14 e invent. Museo 24 Pola 1 STARAC 1997, p. 159, tav. IV, 3 25 Zollfeld 1 CIL, III 12010, 33 26 Magdalensberg 19 BALDACCI 1967-68, p. 41, n. 69; MAIER-MAIDL 1992, pp. 68-70 = BEZECZKY l 994b, pp. 81-85, nn. 100-118 27 Vienna BEZECZKY l 994b, p. 80 28 Narona 1? PATSCH 1907, p. 117, fig. 66; ZEVI 1967, p. 27, n. 17; RIVA 1987, p. 96 29 Ancona «NSc», 1892, p. 109 =BALDACCI 1967-68, p. 41, n. 69 Fig. 2. Tabella delle attestazioni del bollo VARI PACCJ. a sezione tonda, con gomito a volte accentuato; archeometrici volti alla caratterizzazione dell'impa corpo ovoidale con il diametro massimo verso il sto ceramico per l'identificazione dell'area di pro fondo e puntale a grosso bottone24. duzione2s. Le analisi mineralogiche, chimiche e bio Su alcuni contenitori di Padova e di Verona recan stratigrafiche hanno permesso di evidenziare alcune ti questo bollo sono stati approfonditi gli studi caratteristiche peculiari delle argille di cui è costitui- 157 CONSIDERAZIONI SU ALCUNE ANFORE DRESSEL 68 BOLLATE 158 ta questa serie bollata, confrontabili e compatibili trato ai suoi estremi, in area lagunare, ad Altino, a solo con le argille dell'area appenninica emiliana, in Padova, e più ad ovest a Tortona, a Benevagienna, particolare le marne di Monte Piana, e, nella zona ad Alba e a Chieri26. È presente nell'emporio com pedemontana trevigiana, con le marne di Possagno, merciale del Magdalensberg e a Sirmium, lungo il inducendo a restringere la possibile area di produ corso della Sava, poco prima della confluenza con il zione di tali contenitori a queste aree geografiche. Danubio; in occidente si segnala la sua presenza a L'osservazione della carta di distribuzione (fig. 1) Tharros, in Sardegna, e a Cartagine. permette di apprezzare l'infittirsi delle presenze in Ritenuto una variante del bollo VARI PACCI, area emiliana, tenendo anche conto però che l'area sembra invece poter essere considerato un bollo a trevigiana non è stata indagata con la medesima sé: sempre in cartiglio rettangolare, è sempre senza sistematicità. Comunque è possibile notare come le legature; composto di 5 lettere, presenta P che può anfore bollate VARI PACCI si distribuiscano lungo essere con occhiello aperto e chiuso (fig. 4, 10). il corso dei principali fiumi navigabili e si concen Per quanto riguarda i contesti di scavo, questo trino negli empori commerciali, come Verona e bollo è attestato sul Magdalensberg già all'inizio Padova, che, lungo gli stessi o altri fiumi, dovevano dell'età claudia; ad Altino è presente nella necropo operare come centri redistributori verso i siti più li delle Brustolade, databile tra la fine del I secolo interni. Solo sporadicamente infatti queste anfore a. C. e la fine del I secolo d. C. La cronologia è più sembrano prendere la via del mare per raggiungere precisamente definibile in un drenaggio rinvenuto luoghi come Ancona e Narona; i siti interni più lon recentemente a Padova in relazione con lanfiteatro tani sono raggiunti via terra probabilmente per l'ap romano: qui PACCI è associato a bolli della gens provvigionamento delle truppe oppure per scambi Laecania, che consentono di individuare nei primi commerciali attraverso l'emporio del Magdalens 50 anni del I secolo d. C. il momento della forma berg. zione del drenaggio27. La mancanza di varianti significative nel punzone, la concentrazione in un arco temporale ben definito e la sua presenza piutto Analisi del bollo PACCI sto sporadica non permettono di stabilire ulteriori In cartiglio rettangolare, sempre sull'orlo di scansioni cronologiche o differenziazioni ali' interno Dressel 6B, compare il bollo PACCI (fig. 3). È dif della produzione. fuso lungo l'asse della valle padana (fig. 1), concen- Le anfore Dressel 6B bollate PACCI presentano N. Località Quantità Bibliografia 1 Chieri RIVA 1987, p. 96, tav. Vb, n. 1O a-b 2 Alba BRUNO 1997, p. 530 3 Benevagienna «NSc», 1898,p. 302,n.5 4 Tortona «NSc», 1897, p. 374, 25 =ANTICO GALLINA 1990, p. 210, n. 48 = RTAR II, p. 150, n. 927 5 Milano 2 BRUNO, BOCCHIO 1991, p. 269, tavv. CXVI, CXXVII, 17; BRUNO 1995, p. 40 6 Padova 2 Anfore romane a Padova 1992, p. 178, n. 35, tav. 27, n. 43; PESAVENTO MATTIOLI, MAZZOCCHIN, PAVONI C. S. 7 Altino TONIOLO 1991, p. 107 8 Emana BEZECZKY 1987, p. 54, n. 63, fig. 8; BEZECZKY 1994b, p. 87, n. 121 9 Magdalensberg 2 MAIER-MAIDL 1992, p. 69 = BEZECZKY 1994b, pp. 85-87 10 Tharros 1 MASNER 1892, p. 76, n. 599; BEZECZKY l 994b, p. 80 11 Sirmium 1 BEZECZKY 1994b, p. 87, n. 122 12 Cartagine 2 CIL, VIII 22637, 75-76 Fig. 3. Tabella delle attestazioni del bollo PACCI. 159 SILVIA CIPRIANO, STEFANIA MAZZOCCHIN 160 1 l ~~~ D0LJVJ%(ç~ID ...___ ________ __,, 3 4 7 m((rt ''111~ IR211 9 Fig. 4. I punzani dei bolli VARI PACC/ e PACCI (I: ToNIOLO 1991, p. 140, fig. 324, p. 172; 2: TONIOLO 1991, p. 44, fig. 46, p. 171; 3: BEZECZKY 1994b, p. 85, n. 115, tav. 31, 115; 4: BEZECZKY 1994b, p. 85, n. 113, tav. 30, 113; 5: BEZECZKY 1994b, p. 83, n. 112, tav. 30, 112; 6: TONIOLO 1991, p. 43, fig. 47, p. 172; 7: BEZECZKY 1994b, p. 85, n. 118, tav. 31, 118; 8: BEZECZKY 1994b, p. 85, n. 116, tav. 31, 116; 9: BEZECZKY 1994b, pp. 81-83, n. 106, tav. 29, 106; IO: BEZECZKY 1994b, p. 87, n. 122, tav. 31, 122) (le scale metriche sono quelle degli Autori citati). un impasto di colore giallo rossiccio, piuttosto depu Sembra interessante il caso di Chieri28, in cui il rato e duro; l'orlo è svasato verso l'esterno, da ver bollo, stampigliato due volte, è forse da avvicinare ticale a curvo, a "ciotola"; non sono noti esemplari all'esemplare di Padova, proveniente dalla Stazione integri. Ferroviaria29, ugualmente con doppia impressione. 161 CONSIDERAZIONI SU ALCUNE ANFORE DRESSEL 68 BOLLATE 162 I bolli APICI e APIC merciale del Magdalensberg; seguono Verona e S. Cesario al Panaro con tre37 (fig. 5). L'analisi approfondita dei contesti di rinvenimen Impresso entro cartiglio sia rettangolare, sia to e della morfologia dei contenitori relativi permet ovale, non presenta nessi tra le lettere; queste ri te di considerare questi due bolli non tanto delle sultano sempre ben definite e sono completate, spes varianti di punzone, quanto piuttosto due marchi so in associazione con il cartiglio rettangolare, da separati. apicature nei tratti terminali38; la P può essere sia È interessante notare innanzitutto che non sono chiusa che aperta, con i due tipi di cartigli (fig. 8, mai stati rinvenuti insieme nei medesimi contesti e 1-3). che APICI sembra leggermente precedente rispetto Per quanto riguarda i contesti databili, oltre ad ad APIC. essere presente sul Magdalensberg e a Emona39 nella Anche la morfologia generale dell'anfora sembra prima età claudia, ad Altino s'incontra nel drenaggio poi separare abbastanza nettamente i due bolli: di Vigna Bortoletto-Fornasotti di prima età augu APICI ricorre su contenitori con orlo leggermente stea4o, in associazione con VARI PACCI, e in rinve estroflesso e corpo decisamente ovoidale, mentre le nimenti sporadici41; inoltre a Verona è attestato nel anfore bollate APIC presentano orlo più svasato e deposito di consolidamento della riva occidentale corpo affusolato3o. dell'Adige, sempre di età augustea42. Anche a Dal punto di vista onomastico è piuttosto difficile Padova è presente in rinvenimenti non più localizza stabilire se si tratti di nomi che indicano personaggi bili e nello scavo della Stazione Ferroviaria, dove è differenti, oppure della stessa persona che usa due pertinente alla seconda fase, di prima metà del I forme epigrafiche3 I. Il gentilizio Apicius ricorre su secolo d. C. 43. anfore più volte in Italia settentrionale e nel Norico, I contenitori bollati APICI presentano l'impasto e può essere messo in relazione con il bollo rosato nocciola, duro; hanno orlo inclinato verso l' e KAN.APICI, rinvenuto a Ivrea, a Visegna presso sterno, arrotondato e ingrossato, con una leggera Salizzole, a Verona (due esemplari), ad Este (tre linea al passaggio con il collo; anse verticali con esemplari) e a Trieste (tre esemplari)32• La gens gomito arrotondato; corpo ovoidale; queste carat Apicia è attestata nell'agro di Como ( CIL, V 5446, teristiche morfologiche sembrano ripetersi con co L. Apicius Bruttidius Sothericus), nell'area di Este33 stanza, sebbene ci siano alcuni casi forse da rivede ( CIL, V 2563, Tertia Apicia L. f e C. Apicius C. f re44. Rom.) e nel medio Polesine, per una produzione di laterizi34: in questo caso si può pensare ad una figli Analisi del bollo APIC na Apic(iana?) produttrice di laterizi, ed in ogni caso ad una gens Apicia che forse nell'agro di Este pos È diffuso, in quantità limitate, lungo la pianura sedeva una manifattura. padana, da Novara e Tortona fino ad Altino, quindi Per quanto riguarda i bolli sulle anfore l'ipote più ad est, a Emana e sul Magdalensberg, dove si si più semplice è che si riferiscano ad un Apic(ius); riscontra la concentrazione maggiore con quattro ma esisitono anche Apicianus e Apicinus, assai dif esemplari; è attestato anche a Gomolava, lungo la fusi35. Sava, nella parte più orientale della Pannonia (figg. 5 e 7). Analisi del bollo APICI Impresso sempre sull'orlo di Dressel 6B, può pre sentare cartiglio rettangolare o ovale; le lettere, a Impresso sempre sull'orlo di Dressel 6B, il bollo volte apicate nei tratti terminali, non sono mai in APICI (fig. 6) è presente in quantità limitate a uno o nesso; la P è prevalentemente aperta, ma è attestata due esemplari in area padana, lungo il corso del Po, anche quella con occhiello chiuso (fig. 8, 4-5). Sul e concentrato particolarmente nell'area di Parma e Magdalensberg vi è un unico caso impresso retro Reggio Emilia. È presente inoltre sull'arco lagunare, grado, entro cartiglio ovale4s (fig. 8, 6). ad Altino e ad Aquileia36, e lungo il corso della Sa va, Presente sul Magdalensberg tra l'età augustea e da Emana a Gomolava; inoltre a Bregenz sul lago di tiberiano-claudia, si rinviene ad Este in un drenaggio Costanza. I siti in cui si conta il maggior numero di databile alla prima metà del I secolo d. C.46, così attestazioni, quattro, sono Padova e l'emporio com- anche a Verona47; a Vicenza sembra attestato alla 163 SILVIA CIPRIANO, STEFANIA MAZZOCCHIN 164 & Concordia Vicenza Altino •O Novara V.erona •00 ·o •o oo' Padova ·oo Magreta 0 , S.Cesario Oal Panaro Fig. 5. Carta di distribuzione dei bolli APICI e APIC (elaborazione grafica di Giuseppe Pene/lo). metà del I secolo d. C.48; ad Altino il bollo APIC Le anfore bollate APIC, con impasto arancio noc apparterrebbe ad un contesto di prima età augustea, ciola, morbido, presentano orlo inclinato verso l' e in associazione con VARI PACCI, inducendo ad ipo sterno, a "scodella", separato dal collo da uno scali tizzare una cronologia, per quel contesto, estesa no, anse verticali con gomito accentuato, corpo affu anche a tutta la prima metà del I secolo d. C.49. Non solato, sebbene la morfologia non sia del tutto co sembra di poter riconoscere un'ulteriore scansione stante50. cronologica dalla differenziazione delle forme epi grafiche: le diverse modalità di stampigliatura paio Considerazioni finali no convivere nei medesimi contesti, compresa la forma con lettere apicate, attestata ad Este e sul Mediante l'esame incrociato dei dati derivati dal- Magdalensberg, che potrebbe costituire un indizio di 1' analisi dei punzoni e dei contesti di rinvenimento seriorità. datati, è possibile avanzare alcune ipotesi sulla scan- 165 CONSIDERAZIONI SU ALCUNE ANFORE DRESSEL 6B BOLLATE 166 N. Località Quantità Bibliografia Tortona «NSc», 1926, p. 271, 2 =ANTICO GALLINA 1989, p. 641 = RTAR II, p. 140, n. 894 2 Reggio Emilia 1 MALNATI, BURANI 1996, p. 285 3 S. Ilario d'Enza 2 CIL, XI 6695, 13c e 103 = «NSc», 1892, pp. 107-108 4 Magreta 1 CIL, XI 6695, 13b 5 S. Cesario al Panaro 3 CIL, XI 6695, 13a = «NSc», 1876, p. 67, n. 4 6 Verona 3 CIL, V 8112, 12b; PESAVENTO MATTIOLI 1998, p. 319, nn. 45-47 7 Vicenza 1 CIL, V 8112, 12a; BUCHI 1987b, p. 156 8 Padova 4 Anfore romane a Padova 1992, pp. 178, n. 33, tav. 27, 41, n. 34, tav. 27, 42, 179, n. 44, tav. 27, 51; ZANINI 1992-93, pp. 72-74, nn. 111, 294 9 Este 4 CIL, V 8112, 12 = «NSc», 1885, p. 9; TONIOLO 1988, p. 50, nt. 15, n. 17, figg. 16-16a = RTAR II, p. 140, n. 894 10 Altino 2 TONIOLO 1991, pp. 57, n. 8, fig. 99, 112, Il. 5, fig. 246 11 Concordia 1 SI, 1077, 5b; «NSc», 1880, p. 426, n. 15 12 Isola Villanova 1 TORTORICI 1997, p. 323, fig. 12 13 Aquileia 1 SI, 1077, Sa; KELEMEN 1987, p. 14 14 Emana 1 BEZECZKY 1987, p. 54, n. 61, fig. 8 = BEZECZKY 1994b, p. 39, n. 19 = RTAR I, n. 236 15 Magdalensberg 4 BEZECZKY 1994b, pp. 37-39, nn. 15-18 16 Gornolava 1 BEZECZKY 1994b, p. 39, n. 19a 17 Bregenz 2 CIL, III 6007, 3; BALDACCI 1967-68, p. 37, Il. 58b 18 Monte S. Giuliano -Erice 1 PEPOLI 1885, tav. V, 3 Fig. 6. Tabella delle attestazioni del bollo APICI. N. Località Quantità Bibliografia 1 Novara 1 SCAFILE 1980, p. 220 2 Tortona 1 «NSc», 1926,p. 271 3 Reggio Emilia 1 MALNATI, BURANI, CASSONE, MARCHI 1996, p. 94 4 Verona 2 PAVONI 1999,p.44 5 Vicenza 1? CIL, V 8112 a 6 Padova 1 ZANINI 1992-93, pp. 72-74, n. 193 7 Este 2 MICHELINI, MAZZOCCHIN 1998, p. 233 = CIBIEN 1996-97, nn. 5, 24 8 Altino 2 TONIOLO 1991, p. 43, nn. 17-18, fig. 56-57 9 Emana 1 BEZECZKY 1987, p. 54, n. 62, fig. 8 = BEZECZKY l 994b, p. 37, n. 14 = RTAR I, n. 235 10 Magdalens berg 4 BEZECZKY 1994b, pp. 35-37, nn. 10-13 Fig. 7. Tabella delle attestazioni del bollo APIC. 167 SILVIA CIPRIANO, STEFANIA MAZZOCCHIN 168 2 5 Fig. 8. I punzoni dei bolli APICI e APIC (BEZECZKY 1994b, p. 38, tav. 10; p. 36, tav. 9) (le scale metriche sono quelle degli Autori citati). sione cronologica dei bolli esaminati. Il bollo VARI che ad esse dovessero spesso essere collegate anche PACCI risulta essere sicuramente attestato nella le officine produttrici dei contenitori da trasporto. prima età augustea, e, poiché si rinviene in associa L'onomastica, infatti, ci permette di intravedere un zione con APICI, può essere, assieme con quest'ul certo numero di investitori provenienti dall'Italia timo, datato dall'età augustea al primo ventennio del centro-meridionale, la gens Paccia e forse la gens I secolo d. C. Apicia, come già ipotizzato per la gens Lurias2, che Per quanto riguarda APIC, potrebbe essere consi forse, non potendo più rivolgersi verso Oriente per derato della metà del I secolo d. C., poiché in un ampliare mercati e acquisire possedimenti, trasferi contesto inedito di Vicenza si rinviene in associazio scono in Italia settentrionale le loro ricchezze, acqui ne con i marchi dei Laecanii, mentre sicuramente stando fundi. Le anfore qui prodotte potevano così della metà e forse degli inizi della seconda metà del recare il nome del proprietario del fundus, in alter I secolo d. C. è il bollo PACCI, chiaramente in asso nativa, o assieme con quello di un servus/officinator ciazione con vari servi dei Laecanii, soprattutto a dipendente53. Padova. Nello spazio di mercato lasciato libero dalla decli Poiché le anfore· bollate dai personaggi presi in nante produzione brindisina, e prima dell'organizza esame sono tutte di tipo Dressel 6B, possiamo ragio zione di quella istriana, dovremmo perciò pensare ad nevolmente ipotizzare che in area padana, proprio in una produzione olearia padana, a diffusione macro tale arco cronologico, fossero state avviate significa regionale con legami frequenti con il Magdalens tive coltivazioni di ulivi SI; è possibile immaginare berg e l'area danubiana, attivata da più produttori,

Description:
mo bollo: sempre all'interno delle Dressel 6B, la persistenza 173. CONSIDERAZIONI SU ALCUNE ANFORE DRESSEL 6B BOLI.ATE. 174.
See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.