Assessorato politiche per la salute Direzione Generale Sanitàe Politiche Sociali Servizio Sanità Pubblica CORSO DI FORMAZIONE/AGGIORNAMENTO in materia di Gestione del Rischio derivante da Materiali Contenenti Amianto Hotel Royal Carlton , via Montebello 8 - Bologna 1°Edizione: 25 /03 /2014 e 1-8 /04 /2014 2°Edizione: 6-15-20 /05 /2014 Assessorato politiche per la salute Direzione Generale Sanitàe Politiche Sociali Servizio Sanità Pubblica CORSO DI FORMAZIONE /AGGIORNAMENTO in materia di Gestione del Rischio derivante da Materiali Contenenti Amianto CLASSIFICAZIONE, SMALTIMENTO DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO MICHELE FRASCARI ARPA sez. Reggio Emilia 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA AMIANTO: LA SOSTANZA “AL BANDO” PER ECCELLENZA Nozione di rifiuto Art. 183 comma 1 lettera a) “rifiuto”: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi; Legge 257/92. Art.2 lettera c: “rifiuti di amianto: i materiali di scarto delle attività estrattive di amianto, i detriti e le scorie delle lavorazioni che utilizzano amianto, anche provenienti dalle operazioni di decoibentazione nonché qualsiasi sostanza o qualsiasi oggetto contenente amianto che abbia perso la sua destinazione d'uso e che possa disperdere fibre di amianto nell'ambiente in concentrazioni superiori a quelle ammesse dall'articolo 3.” 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA Nozione di rifiuto Legge 257/92. Art.1: 2. A decorrere da trecentosessantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge sono vietate l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto, o di prodotti contenenti amianto ….. In pratica qualsiasi prodotto contenente amianto, dal momento in cui perde la propria destinazione d’uso, sia intenzionalmente (dismissione, rimozione) che in via accidentale (collasso, rottura), non può più recuperarla, non è possibile il reimpiego come tale, il farlo incorrerebbe nel divieto di cui all’art.1, co.2, citato, quindi è una dei pochi casi in cui vige l’obbligo del disfarsene, in cui si può applicare la nozione di rifiuto con una ragionevole certezza. 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA Che cosa significa classificare un rifiuto La classificazione è obbligo e responsabilità del produttore o del detentore. Come si classificano i rifiuti I rifiuti sono classificati (art. 184, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006): • secondo l’origine in: - rifiuti urbani - rifiuti speciali • secondo le caratteristiche di pericolosità in: - rifiuti non pericolosi - rifiuti pericolosi Codice CER Le varie tipologie di rifiuti sono codificate in base all'elenco europeo dei rifiuti - cosiddetto CER - di cui alla decisione 2000/532/CE e successive modifiche ed integrazioni riprodotto nell'Allegato D alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006e ss.m. 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA Il CER (catalogo europeo dei rifiuti) costituisce una nomenclatura di riferimento comune per la Comunità europea che ha lo scopo di coordinare e migliorare tutte le attività connesse alla gestione dei rifiuti. Dato che la classificazione dei rifiuti come pericolosi o meno dipende in primo luogo da come sono contemplati nell'elenco di cui all'Allegato D, l'attribuzione del codice CER è presupposto e condizione per la classificazione. I rifiuti nel catalogo europeo sono identificati da codici a 6 cifre, suddivisi in tre coppie di cifre. A ciascun rifiuto viene assegnato un codice numerico di 6 cifre. Ciascuna coppia di numeri identifica: a) Classe: settore di attività da cui deriva il rifiuto a) Sottoclasse: processo produttivo di provenienza che genera il rifiuto b) Categoria: nome del rifiuto Le famiglie del catalogo europeo dei rifiuti sono 20. 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA Catalogo CER – rifiuti contenenti amianto 06 00 00 Rifiuti da processi chimici inorganici 06.07.01* Rifiuti dei processi elettrolitici, contenenti amianto. 06.13.04* Rifiuti dalla lavorazione dell’amianto. 10 00 00 Rifiuti inorganici provenienti da processi termici 10 13 rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali 10.13. 09* Rifiuti della fabbricazione di amianto-cemento, contenenti amianto 15 00 00 Imballaggi, assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti) 15.01.11* Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad es. amianto). 16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nel Catalogo 16.01.11* Pastiglie per freni, contenenti amianto. 16.02.12* Apparecchiature fuori uso, contenenti amianto 17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati) 17 06 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto 17.06.01* Materiali isolanti contenenti amianto. 17.06.05* Materiali da costruzione contenenti amianto. 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA Secondo la UE per attribuire il corretto codice ad un rifiuto si deve procedere come segue: 1. Identificare la fonte, o meglio l’attività produttiva che genera il rifiuto consultando i titoli dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione, (ad eccezione dei codici dei suddetti capitoli che terminano con le cifre 99); 2. se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si presta per la classificazione di un determinato rifiuto, occorre esaminare i capitoli 13 (Oli esauriti e residui di combustibili liquidi), 14 (Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto) e 15 (Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi) per identificare il codice corretto; 3. se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre definire il rifiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16 (Rifiuti non specificati altrimenti); 4. se un determinato rifiuto non è classificabile neppure mediante i codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99 (rifiuti non altrimenti specificati) preceduto dalle cifre del capitolo che corrisponde all’attività identificata al precedente punto 1. 8 aprile 2014 Michele Frascari ASSESSORATO POLITICHE PER LA SALUTE DIREZIONE GENERALE SANITÀE POLITICHE SOCIALI SERVIZIO SANITÀ PUBBLICA
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