ebook img

Cetto Bruno: I Funghi dal Vero: Vol. 1 PDF

321 Pages·1978·56.673 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Cetto Bruno: I Funghi dal Vero: Vol. 1

dotto ing. BRUNO CETTO nato a Trento, manifestò fin dagli anni della gioventll uno spiccato interesse per le scienze naturali de­ dicando alla micologia lutto il tem­ po lasciatogl i I ibero dalla professio­ ne di ingegnere. La sua specifica competenza fu riconosciuta dal Mi­ nistero dell a Sanità che gli ha af­ fidato la direzione dei Corsi nazio­ nal i di addestramento del personale sanitario addetto al controllo dei funghi edul i, che si svolgono a Trento dal 1966 e che sono serviti alla formazione di centinaia di al­ I ievi che svolgono le funzioni di ispettore micologico sui mercati ita­ liani. t stato redattore per la parte micologica della rivista Regno verde 1-84. Frat ell i Fabbri Editori. Milano ed è attualmente direttore di Più pubblicazioni micologiche periodi­ che. r: autore del I ibro Funghi Faci li edito dalla Saturnia e di altre pub­ blicazioni di minor mole. Ha fatto parte del comitato redattore della pubblicazione OMNIA BRESADOt IA­ NA EXTRACTA in unum collecta, edita in occasione del cinquantesi­ mo della morte del suo illustre concittadino micologo don Giacomo Bresadola. È membro dell 'Accademia degli Agiati di Rovereto e per la sua attività nel campo della micologia ha avuto riconoscimenti a livello europeo ed onorificenze. iO stato insignito del drappo di S. Vigilio. onorificenza della sua città natale. Nel 1984 il Presidente della Repubblica Sandra PertJnI gli ha conferito il Diploma di Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell 'Arte. Un buon libro sui funghi deve avere questi requisiti: • Illustrazioni ad altissimo livello - meglio se tratte da fotocolor - che esaltino tutte le caratteristiche diffe­ renziatrici e che facilitino l'individuazione della specie. • Dati precisi sui luoghi di crescita con riferimento al­ l'ambiente. • Una descrizione chiara e comprensibile di ogni singola specie che ponga in rilievo la possibilità di errori di determinazione. « I funghi dal vero » ha tutti questi requisiti. Volume 2() - 466 specie illustrate Volume 3<1 - 416 specie illustrate Volume 4° - 429 specie illustrate Volume 5° - 454 specie illustrate In copertina: BOLETUS EDUllS subsp. RETICULATUS EDIZIONI SATURNIA COLLANA DI MICOLOGIA Alcuni giudizi su «I. funghi dal vero» Il successo di critica e di vendite e le continue richieste dei lettori del 1° volume hanno suggerito al micologo Bruno Cetto di dare un seguito a « I funghi dal vero». Ecco quindi il 20 volume con altre 466 specie fungine, il 3° che ne i/Iustra 416, il 4° con 429 e il 5° con altre 454. Le 2147 specie riprodotte foto­ È il più bel libro di micologia divulgativa apparso fino ad oggi nel graficamente nei cinque volumi costituiscono la più ampia trat­ mondo. tazione della letteratura micologica divulgativa. (Albert Pilat, CESKA MYCOLOGICA) I funghi dal vero - val. 2° ... forse l'opera più comprensiva su cui possa contare il raccogli­ tore in tutta l'Europa, nelle mie escursioni è questa del Cetto che di BRUNO GETTO mi segue nel sacco da montagna: 466 specie illustrate a colori (Ippolito Pizzetti, L'ESPRESSO) Volume cartonato di formato cm 12,5x17,5 Con copertina stampata a colori e plastificata - pagg. 754 Nel lavoro di B. Cetto i nostri micologi trovano molte validissime nozioni. Il libro è magnificamente stampato in carta patinata e si può ben dire che è la migliore opera a colori pubblicata a tutt'oggi. I funghi dal vero - val. 3° (Aurei Dermek, BIOLOGIA 7) di BRUNO GETTO ... Non esito affatto ad affermare che il volume si colloca ad uno 416 specie illustrate a colori dei primissimi posti, se non addirittura al primo, fra le pubblica­ eV oplulamseti ficcaatrato n-aptoa ggd.i 6f5o8r mato cm 12,5x17,5 con copertina stampata a 5 )I colori zioni italiane sullo stesso argomento., W. Zangheri, ARCHIVIO BOTANICO E BIOGEOGRAFICO ITALIANO) I funghi dal vero - vaI. 4° La macchina fotografica del Cetto, in felice connubio con l'ormai comprovata abilità dell'operatore, compie meraviglie riuscendo a di BRUNO GETTO cogliere di ogni miceto presentato non solo la tipica tonalità cro­ 429 specie illustrate a colori matica ma anche i più minuti caratteri morfolog/ci. (RASSEGNA DI MICOLOGIA ED ECOLOGIA) Volume cartonato di formato cm 12,5x17,5 con copertina stampata a 5 colori ' e plastificata - pagg. 690 Il libro può essere veramente un " vademecum» per il cercatore, da portarsi comodamente dietro e da consultare durante la rac­ I funghi dal vero - vol. SO colta. di BRUNO GETTO (R.G., IL GAZZETTINO) 454 specie illustrate a colori Non occorre augurare successo al bel manuale di Cetto che del resto si é così validamente affermato nelle sue replicate edizioni Volume cartonato di formato cm 12,5x17,5 con copertina stampata a 5 colori e plastificata - pagg. 722 e può, pertanto, essere definito ottimo. (L. F., L'INFORMATORE AGRARIO) BRUNO CETTO ·382 specie illustrate a colori da fotocolor originali e trattate in ordine sistematico 882 funghi considerati con raffronti e richiami · 192 disegni in nero I funghi dal vero 1° VOLUME 1D'a EDIZIONE COLLABORATORI Cav. Mauro Angarano Ins. Ezio Brunelli Cav. Onorio Dalpiaz Sig.na lole Furlani Dott. Giacomo lazzari ARTI GRAFICHE SATURNIA - TRENTO 1° volume: p Edizione italiana 1970 10a Edizione ital iana 1983 0~'l~~~D~~ sa ristampa 1989 / 111. Edizione tedesca 1974 ~~ft.A..é1 c:x...a.,,' ~c.L1' "~o/ùL 6a Edizione tedesca 1980 ~ /J~ .cLa-o~' ~./()uu.L I~b'~ _ 111. Edizione spagnola 1979 • (' /J _ ~r· - ~T ' 211. Edizione spagnola 1987 ~<-9 ~ '~~cJ~ ~ ~e P/q _ 2° volume: ~-'t..e, l? ~ 124 ~~ 1a Edizione italiana 1976 sa Edizione italiana 1983 4a ristampa 1989 ~~ 111. Ed zione tedesca 1978 3a Ed zione tedesca 1980 111. Ed zione spagnola 1980 3° volume: p Edizione italiana 1979 3a Edizione italiana 1982 3a ristampa 1988 P Edizione tedesca 1979 3a Edizione tedesca 1983 1a Edizione spagnola 1980 4° volume: 1'<1. Edizione italiana 1983 3a ristampa 1987 1a Edizione tedesca 1984 Sl) volume: 1'<1. Edizione italiana 1987 2a ristampa 1989 6° volume: 1a Edizione italiana 1989 © Copyright 1983 by Arti Grafiche Saturnia s.a.s. Via Caneppele, 44/ 1 - 38014 Roncafort di Trento Stampa: Litografica Editrice Saturnia s.n.c. - Trento 363 Fotocolor originali dell 'Autore 19 Fotocolor di Autori diversi @ Tutti i diritti riservati per i testi ISBN 88-85013-01-5 come per i fotocolor originali PREMESSA ALLA ga EDIZIONE La nascita del 1° volume de « I FUNGHI DAL VERO » che data al lontano 1970 trovò ragione nella carenza sul mercato italiano di pub­ blicazioni a 'carattere divulgativo sui funghi che presentassero illustrate specie in numero tale da permettere al micologo dilettante di destreg­ giarsi con una certa sicurezza di fronte a reperimenti che, pur comuni, non trovavano alcun riscontro nei manuali disponibili che non arriva­ vano oltre le 100-150 specie illustrate. Si presentò quindi la necessità di considerare, almeno con oppor­ tuni cenni e notizie, specie fungine comuni, ma per lo più disattese. Si trattava inoltre di adottare mezzi di riproduzione più moderni per poter presentare i soggetti con fedeltà di colore e di caratteri gene­ rali, affidandosi alla ripresa fotografica e non alla tecnica della ripro­ duzione a disegno; questa può essere molt.o valida per la possibilità di adottare soluzioni diverse allo scopo di presentare il fungo con i suoi caratteri peculiari opportunamente evidenziati, ma, in certo modo, fa perdere la genuinità e alle volte la validità obbiettiva di quanto viene presentato. La soluzione adottata si è rivelata ottimale e lo dimostrano le continue successive edizioni dell'opera che, anche se non esente da difetti, si è andata via via migliorando, sia con la sostituzione di ripro­ duzioni con soggetti più validi, sia con l'ampliamento della parte gene­ rale con aggiunte di tabelle di raffronto e sistematiche, sia con notizie generali più aggiornate, come nella veste e nella realizzazione tecnica. Questo 1° volume porta riprodotte a colori e descritte 382 specie da considerare fra le più comuni e le più appariscenti che il cercatore può incontrare. Inoltre la parte introduttiva generale, dove vengono date le nozioni di base per chi voglia iniziare il cammino nello studio della micologia, può servire da guida sia al micologo alle prime armi, come anche all'esperto medio che trova poi riprodotte specie fungine non facili da reperire in pubblicazioni analoghe. Il criterio adottato è quello della riproduzione a colori da fotocolor originali di fronte ad una de­ s.erizione sintetica, ma esauriente, del fungo illustrato con indicate si­ nonimie e quasi sempre la etimologia del nome scientifico. In calce ad ogni descrizione vengono riportate osservazioni di raffronto con altre specie e vengono date indicazioni per sintetizzare i caratteri dif­ ferenziatori più validi. Attraverso le singole edizioni non è mutato il carattere del libro. Era ed è tuttora un manuale di micologia divulgativa, che presenta una trattazione organica, anche se necessariamente limitata. Il pos­ sesso del 1° volume non implica necessariamente l'acquisto dei suc­ cessivi 2° - 3° e 4° (quest'ultimo di prossima edizione) in quanto, per la trattazione generale e completa e perché porta di ogni genere im­ -9 portante le specie più comuni, può far parte a sè e dare un bagaglio GENERALITÀ SUI FUNGHI di nozioni sufficiente e ad un buon livello. È chiaro che chi in seguYto vorrà ampliare l'ambito delle proprie conoscenze micologiche potrà ricorrere via via all'aiuto dei volumi successivi, pur sempre consape­ funghi costituiscono una classe sterminata, che nel ramo vegetale forma quasi un regno a sè, con molte migliaia di specie, inquadrate vole che nello studio della micologia non sarà mai possibile fare il punto. in centinaia di raggruppamenti ta~sonomici, (ordini; famiglie, tribù, generi) a cui si è ancora lontani dall'aver dato un ordinamento de­ Dovendo approntare la 9a edizione è stato possibile migliorare la finitivo. veste del libro adottando una rilegatura cartonata e plastificata al po­ È impossibile caratterizzare i funghi in base a concetti di forma e sto di quella precedente con sovraccoperta che, date le caratteristiche dimensioni. Infatti la struttura di questi vegetali abbraccia un vasto di praticità d'uso e di manualità del libro, portava al facile deteriora­ campo di variabilità, da fort"0e microscopiche, che costituiscono il mento. gruppo più numeroso (vi sono addirittura organismi mono-cellulari), a L'Indice è stato aggiornato alle specie riportate nel 4'0 volume, quelle più evol.ute, che producono corpi. fruttiferi voluminosi del peso rivedendo inoltre le osservazioni in calce alle singole descrizioni, dove proprio di molti chilogrammi, attraverso tutta una gamma intermedia di è stato inserito il numero d'ordine di funghi,. prima solo nominati e ora stupefacente varietà. riprodotti nel 4'0 volume, che eleverà il numero delle specie illustrate Impossibile egualmente definire il concetto di « fungo» secondo e trattate a 1693. l'ambiente in cui questi organismi vegetano, dato che non esiste, si È da parte nostra doveroso ringraziare tutti coloro che per le può dire, alcun substrato organico, dove qualche fungo non sia capace edizioni italiane, come per le edizioni in altre lingue, ci hanno dimo­ di insediarsi e prosperare. strato simpatia con parole di elogio e di incoraggiamento per le nostre Si trovano funghi nel terreno, sui rifiuti organici, vegetali o animali opere, che abbiamo sempre cercato di migliorare e potenziare con un più diversi, negli organismi vegetali o animali morti e viventi, e persino continuo aggiornamento sia micologico che tecnico. nell'acqua. Anche l'assegnazione dei funghi al regno vegetale è stata ed è L'Autore ancora oggetto di obiezioni e critiche. A parte le elucubrazioni degli antichi, che vedevano nei funghi non già organismi dotati di vita propria Trento, febbraio 1982 e capaci di riprodursi, ma semplici degenerazioni patologiche degli « umori» del terreno o delle piante, a parte le concezioni aberranti di molti scienziati sul finire del sec. XVIII, che, in base alla composizione chimica dei funghi, pretendevano assegnarli al regno animale, è certo che proprio nella classe dei funghi troviamo elementi di congiunzione tra questi due regni, e che voci autorevoli di scienziati moderni sono PREMESSA ALLA 10a EDIZIONE a favore di una collocazione di certi gruppi di funghi (es. Mixomiceti) al di fuori di questa grande classe e ai margini del Regno animale. Quale è dunque l'aspetto sotto il quale si possono caratterizzare univocamente questi organismi, qual'è il concetto che può esattamente In questa 10a edizione la parte iconografica è stata ulteriormente definirli? migliorata sostituendo alcune riproduzioni con altre più rispondenti alla Per poter rispondere dovremo considerare una delle due essen­ tipicità delle specie rappresentate. ziali funzioni della vita vegetativa: « la nutrizione". (L'altra funzione, la riproduzione, offrirebbe un cumulo tale di variabilità e difficoltà da L'Autore disorientare piuttosto che illuminarci). Trento, giugno 1983 La nutrizione è infatti la chiave di volta che ci permette di stabi­ lire un'esatta definizione dei funghi. Mentre tutti gli altri vegetali si nutrono essenzialmente di sostanze inorganiche (anidride carbonica dell'aria, acqua e sali minerali del terreno), i funghi si nutrono essen­ zialmente di sostanze organiche (viventi o morte). 10 ­ - 11 Gli altri vegetali posseggono una sostanza verde - la clorofilla !­ vistosi, dato che la quantità di funghi che SI sviluppano non è nemmeno (per cui, a differenza dei funghi, vengono chiamate « piante verdi »), che lo~tanamente in proporzione col numero di spore che vengono emesse. permette loro di operare, sotto l'effetto catalitico della luce solare, u:na I La risposta è abbastanza semplice. La produzione di spore deve delicatissima sintesi di enorme importanza - di combinare cioè l'ani­ sopperire col suo numero ingente alle scarsissime probabilità che han­ dride carbonica con l'acqua creando sostanze organiche complesse, no le spore stesse di espletare la loro missione. zuccheri, cellulose, lignine, ecc. che sono i normali costituenti di orga­ Le spore sono corpuscoli estremamente leggeri, rimangono in so­ nismi viventi. spensione nell'aria, preda delle forti come delle più deboli correnti, I funghi non posseggono clorofilla. Non sono perciò capaci di per germinare devono incontrare un terreno adatto e in condizioni di operare la meravigliosa fotosintesi clorofilliana, ma devono ricavar il temperatura e umidità favorevoli. Ma non basta ancora, subentra anche carbonio, che costituisce l'elemento fondamentale della sostanza orga­ un fattore sessuale. nica, da sostanze organiche già precostituite ossia da organismi vege­ Le spore, prodotte mediante un processo di fusione di nuclei cel­ tali o animali vivi o morti. . lulari e successive suddivisioni, sono lo strumento di riproduzione ses­ Sotto questo lato la nutrizione dei funghi somiglia a quella degli suale dei funghi, hanno caratteri sessuali differenziati (anche se mor­ animali. Ne scaturiscono due conseguenze: fologicamente appaiono tutte identiche). Affinché dalle spore abbia i funghi hanno una composizione chimica che si avvicina di più a origine un altro organismo perfetto, è necessario che vengano rispet­ quella degli animali; tate le condizioni di sessualità. Ciò può avvenire sotto numerose forme la luce non è indispensabile alla vita dei funghi, come lo è a quella e secondo varie modalità a seconda dei diversi tipi di funghi. Sono delle piante verdi. fenomeni estremamente vari e complessi su cui non ci si può sof­ La definizione di funghi come « vegetali sprovvisti di clorofilla» fermare. potrebbe adattarsi, a rigore, anche a una classe di organjsmi mono­ Esemplifichiamo semplicemente con un caso molto frequente tra i cellulari : i batteri. Basidiomiceti di grande dimensione. Una spora di un determinato sesso, quando giunge a germinare RIPRODUZIONE DEI FUNGHI in un terreno adatto, produce un lungo e stretto filamento monocel­ lulare, detto ifa , che presto si accresCe nel substrato (terreno, legno, La facoltà di riprodursi fu per secoli contestata ai funghi, da natu­ ecc.) ramificandosi. Un intreccio di varie ife costituisce un micelio pri­ ralisti e osservatori. Questo perché non si conosceva nemmeno in modo mario, caratterizzato da un determinato sesso. superficiale la natura di questi organismi, ma si credeva che essi Qui si arresterebbe il processo riproduttivo, qualora questo micelio nascessero casualmente dalla putredine. Tale incredibile leggerezza primario non venisse a contatto nello stesso substrato (ossia nel ter­ aveva le sue profonde radici in una falsa interpretazione delle teorie reno, nel legno, ecc.), entro limiti ristrettissimi e rigorosi di tempo e aristoteliche. di spazio, con un altro micelio primario prodotto dalla germinazione Solo agli inizi del '700 il botanico italiano Pier Antonio Micheli di una spora di sesso opposto, e avente esso pure un carattere ses­ effettuò osservazioni sulla funzione di quella polvere variamente colo­ rata che i funghi emettono, e che egli dimostrò sperimentalmente trat­ suale particolare e opposto al primo. tarsi del vero «seme» dei funghi. Solo dall'unione fortuita di due miceli primari di sesso opposto Questo seme è costituito da spore, ossia piccolissime cellule (di può aver origine un mice/io secondario, ossia una nuova pianta, un dimensioni comprese circa fra i 3 e 15 millesimi di millimetro) capaci, nuovo organismo fungino, capace di vita vegetativa perfetta, ossia di per germinazione, di dare vita a nuovi individui. Queste spore sono nutrirsi, di accrescersi, di riprodursi emettendo a un momento deter­ prodotte dal fungo in numero incredibilmente esteso, e costituiscono la minato i carpofori o corpi fruttiferi, comunemente chiamati funghi, che « polvere sporica » facilmente distinguibile quando si lascia per qualche escono dal substrato (alla superficie del suolo o del legno) e che ser­ ora un cappello di fungo in riposo all'umido su una superficie oriz­ vono a produrre e a disseminare le spore, per assicurare la continua­ zontale. zione della specie. La polvere sporale emessa da un solo corpo fruttifero di fungo La riproduzione sessuale per mezzo di spore - comune a tutte le comprende milioni e anche miliardi di piccole spore. C'è da domandarsi classi di funghi - può avvenire con facilità in molti casi, mentre può perché mai la Natura - in genere così saggia distributrice di forze e presentare serie difficoltà e limiti in molti altri casi , per es. in molti di economie - si sia abbandonata in questo caso a sperperi così funghi superiori, o di grandi dimensioni. 12 ­ - 13 La Natura provvede a ovviare quest'ultimo inconveniente ' in due I funghi parassiti sono in numero ingente. Tutti conoscono i danni m!)di: ! causati agli alberi da frutto o forestali dall'attacco di funghi di grandi - producendo un numero sterminato di spore, come si è già detto; dimensioni per es. certi Polipori, o anche l'Armillaria mellea (il noto - provvedendo i funghi anche di organi di riproduzione asessuale. « chiodino »). Questa riproduzione asessuale può avvenire anch' essa secondo Molto più diffusi e numerosi anche se perpetrati da individui meno diverse vie. Una è, per esempio, la formazione di conidi, o spore ases­ appariscenti sono i danni arrecati da funghi di dimensioni mìnime, che . suate, che si formano direttamente su particolari ife del micelio, e non attaccano le parti legnose, penetrando attraverso fenditure della cor­ già in particolari dispositivi di fruttificazione (carpofori). Un altro siste­ teccia, o le foglie, o le radici. ma di riproduzione organica avviene per propagginazione del micelio, Tutte le piante spontanee o coltivate, arbustive o erbacee, possono similmente a quella che si riscontra sovente nelle piante superiori e essere vittime di funghi anche ,microscopici, che si insediano special­ viene chiamata « per taléa " e che presenta un mO,do di riprodursi dei mente sulle foglie e sugli steli, portando rapidamente la pianta al deca­ funghi più frequente di quanto non si creda. dimento o alla rovina totale. Lo studio di questi funghi parassiti, per lo più microscopici, e i COME È COSTITUITO UN FUNGO mezzi per combatterli soprattutto a difesa delle colture agrarie for­ mano oggetto della fitopatologia. Sua nutrizione, suo compito in natura Anche gli animali, mammiferi, rettili, pesci e anche gli insetti, nei loro vari stati di metamorfosi, possono essere attaccati da particolari Da quanto si è detto, risulta che la pianta chiamata « fungo» è specie di funghi, che vivono su di essi come parassiti obbligati. costituita da un « tallo ", ossia da un mice/io risultante dall'intreccio pi,; o meno lasco di elementi filiformi monocellulari chiamate ife, e vivente Anche parecchie malattie dell'uomo sono causate dall'attività di in un substrato costituito da materiale organico, da cui può assorbire microscopici funghi parassiti. il suo nutrimento. La grande maggioranza dei funghi parassiti è costituita da organi­ In determinate condizioni e a un dato momento il micelio può for­ smi di piccolissime dimensioni o addirittura microscopici che vengono mare, mediante ife più fittamente intrecciate, certe produzioni più com­ comunemente compresi nella determinazione cc micromiceti ». patte, ossia corpi fruttiferi, o carpofori, in cui si formano e da cui ven­ .90 no disperse le spore. Tra i funghi di grandi dimensioni, o macromiceti, che sono quelli che più interessano l'amatore di funghi o il micologo dilettante, tro­ I carpofori, che si trovano solitamente alla superficie del substrato viamo un numero relativamente limitato di funghi parassiti obbligati ; di crescita (eccetto nel caso di funghi « ipogei »0 sotterranei), sono per la maggior parte essi sono saprofiti e vivono sui cascami vegetali quei corpi che noi osserviamo per es. sul terreno dei boschi, o sui I (tronchi d'albero o rami putrescenti), o nell'humus del terreno che, come tronchi d'albero e che talora raccogliamo a scopo commestibile, e si sa, rappresenta uno stato avanzato di degradazione di rifiuti vegetali. chiamiamo impropriamente « funghi ". In antico - e fino agli inizi del secolo XIX - si credette erronea­ Ma i funghi presentano anche una terza forma importantissima di mente che questi carpofori rappresentassero la parte completa del nutrizione, ed è proprio quella che interessa numerosissime specie di fungo ; nessuno prima di allora sospettò l'esistenza del micelio. macromiceti dei boschi, tra cui figura il maggior numero di specie Questo errore ha dato luogo a un cumulo di altre erronee conce­ commestibili e venefiche. zioni e ha ritardato sensibilmente lo sviluppo e il progresso della mi­ Questa forma di nutrizione, che va sotto il nome di micorriza, me­ cologia. rita una trattazione a parte, per la importanza che al giorno d'oggi le viene attribuita per la sua funzione di potenziamento del patrimonro Saprofiti e parassiti forestale. " Studi in merito, esaurienti e già collaudali sperimentalmente in Si è detto che i funghi si nutrono di carbonio organico, ossia di grande scala, sono stati effettuati in Austria per merito delle ricerche materiale vegetale o animale, vivente o morto. A seconda del tipo di del prof. Meinhard Moser dell'Università di lnnsbruck, dalle cui pub­ questo materiale nutritivo, materia vivente o materia morta, i funghi che blicazioni abbiamo tratto il capitolo che segue e che qui ringraziamo di esso si nutrono si distinguono in parassiti o saprofiti. per l'aiuto gentilmente concesso. 14 ­ - 15 LA MICORRIZA La coltivazione artificiale dei funghi di bosco non è più oggi, come lo era fino a pochi anni or sono, un problema insolubile. Ci sono volute O SIMBIOSI TRA PIANTE FORESTALI E FUNGHI DI BOSCO certamente lunghe serie di osservazioni sul terreno, atte a spiare la vita intima dei funghi allo stato spontaneo e strapparne i segreti, relativi specialmente alla nutrizione, alle condizioni preferenziali di umidità, È nota a tutti l'estrema difficoltà di coltivare artificialmente i temperatura, tipo di terreno, piante simbiontiche, ecc. Tali osserva­ funghi boscherecci. Dei funghi superiori in generale, solo alcune specie zioni hanno consentito di restringere il campo della sperimentazione e si possono seminare e fare sviluppare a volontà; ma quelle di bosco di arrivare con minore difficoltà a riprodurre artificialmente le condi­ solitamente rifiutano di crescere e perfino di germinare negli habitat zioni alle quali un fungo micorrizico può essere coltivato. artificiali, come fanno certi animali selvatici, che in cattività rifiutano Il prof. Moser, presso la StiOizione sperimentale forestale di Inns­ il cibo e si lasciano morire. bruck, è riuscito finora a coltivare artificialmente (ossia a far ripro­ Le specie fungine che si riesce a coltivare artificialmente appar­ durre miceli fertili viventi) i seguenti funghi micorrizici : tengono ai cosidetti parassiti (che si nutrono a spese delle piante viventi) o ai saprofiti (che si nutrono a spese di residui vegetali o ani­ mali); fra questi ultimi ha avuto larga diffusione la coltivazione della SPECIE Pianta sim­ SPECIE Pianta sim­ Psalliota bispora, sia per le sue qualità commestibili, sia anche per la bionte (I) bionle (') buona conoscenza che si ha delle sue esigenze nutritizie, essendo la sua coltivazione nota e praticata da secoli, grazie alla peculiarità del Amanita: Paxillus: suo substrato preferenziale (letame di cavallo). Ma nessuno, a quanto citrina Pi involutus Ab, Ce ci consta, è mai arrivato a portare sul mercato una partita di Porcini, muscaria Ab. Ce 'di Ovoli o di Cantarelli ottenuti direttamente per semina. Phlegmacium: rubescens Ab " perché si spiega col fatto che questi funghi, come tutte o quasi glaucopus Ab, Pi spissa Ab le specie boscherecce, hanno un sistema di nutrizione specialissimo, fuscomaculatum Ab abbisognando della presenza di piante fanerogame viventi (soprattutto Boletus: allutum Ab, Ce alberi forestali), .con i quali vivono in simbiosi micorrizica, cavipes La caesiocanescens Pi, (Ab?) 11 termine simbiosi significa commensalismo, non parassitismo. E edulis Ab I varium Ab in realtà, sebbene le ife dei miceli micorrizici avvolgano strettamente erythropus Ab cephalixum Ab e compenetrino intimamente le radichette dell'albero, per sottrargli purpurascens Ab Gomphidius: quella sostanza organica che è ad essi indispensabile, non per questo elegantior Ab rutilus Pi l'albero risente danno. AI contrario le sue radici divengono più atte ad orichalceum Ab assorbire le sostanze nutritive minerali dal terreno (azoto, fosforo, po­ Hydrocybe: infractum Ab, (Fg?) tassio, calcio) e la pianta attaccata dal fungo si sviluppa più rigogliosa armillata Be vitellinopes Fg e più resistente alle malattie e ai parassiti. corrosum Ab Lactarius: Le cose in realtà non sono così semplici; vi sono parecchi tipi di calochroum, varo porninsis La micorrize; il meccanismo biologico non è ancora conosciuto a fondo. conifera rum Ab torminosus Be Tuttavia dopo anni di ricerche, controlli ed esperimenti, è oggi univer­ aureopulverulentum Ab rufus Pi , Ce salmente accettato il concetto che i funghi micorrizici sono indispen­ coerulescentium Fg sabili a.llo sviluppo e alla vita stessa delle piante dei boschi; i funghi Leccinum: coerulescens Fg micorrizici vanno dunque annoverati tra i migliori collaboratori del scabrum Be pseudosulphureum Fg forestale. aurantiacum PopuluS trem o elotum Ab Esporremo alcune conclusioni pratiche a cui si è oggi arrivati fulvoochrascens (Fg?) (Ab?) Leucopaxilfus: attraverSo una fertile cooperazione tra micologia e tecnica forestale, (Pi?) mirabilis Pi a quanto abbiamo potuto apprendere dal prof. Meinhard Moser, mico­ cumatile Ab logo di fama internazionale, che da molti anni si occupa di questo Myxacium: caesiostramineum, argomento. delibutum Fg varo amarissimum Ab 16 ­ -17

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.