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Bollettino Societa Friulana Archeologia 2017-3 PDF

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Bollettino n. 3 Anno XXI - Novembre 2017 - ISSN 1828-2121 Al giorno d’oggi l’espressione decisione di una barista di non bene comune è spesso far sedere cittadini extra- BENE COMUNE E BENI COMUNI ripetuta e ancora più spesso comunitari poveri’. La piazza abusata. Traslata dal significato bene comune infatti ‘appar- propriamente politico (vi è anche tiene’ a una comunità tipi- una rivista in rete che così si chiama) ha invaso altri campi camente globale […] e ciò nei modi e nelle forme di cui del vivere civile. È stato realizzato anche un documentario ciascuno è interprete’. In particolare tutto ciò al di fuori oggi disponibile in DVD che si intitola “Dolomiti. Economia degli alternativi regimi giuridici di proprietà privata e di un bene comune”. proprietà pubblica”. Faccio riferimento a un saggio di Riccardo Ferrante In senso lato anche i beni che rientrano nel campo appena pubblicato dalle edizioni dell’Università di Trieste. archeologico, che sono per definizione proprietà dello Egli osserva che “i profili giuridici della categoria ‘bene Stato (ai sensi del D.L. n. 42 del 22 gennaio 2004, codice comune’ appaiono ancora assai incerti, nonostante l’ampia dei beni culturali) potrebbero rientrare nella definizione di e autorevole letteratura che incomincia a essere già “bene comune” a certe condizioni. La natura pubblica del disponibile su questo tema”. bene non è incompatibile con Si ricorderà, ad esempio, lo un suo uso più ampio di slogan “Acqua bene comune” quello riservato a una sia pur fatto circolare prima del “pittoresca” rovina. Purché referendum del 2011. Il questo non abbia un fine termine “bene comune” si meramente ed esclusi- riferisce dunque a una vamente commerciale (ve- molteplicità di concetti, che dasi la vicenda del “Nerone” riguardano la sfera morale, romano), ma sia segno filosofica, amministrativa, identitario, ovvero esprima giuridica e via dicendo. Viene una riappropriazione comu- subito in mente che l’es- nitaria. pressione normalmente si Torniamo dunque al nostro applica a quelle proprietà piccolo mondo, che dob- condivise (terreni, prati, boschi, biamo tener sempre presente. etc.) che sono state e Tutta questa lunga premessa continuano ad essere gestite si può applicare, crediamo, al direttamente , o per mezzo di delegati, da parte di coloro foro di Aquileia, oggi sconciamente diviso in due brandelli che ne sono giuridicamente i proprietari e i possessori o i disuniti da un asse stradale che lo sovrasta e ne sferza detentori a qualunque titolo. continuamente la schiena (come Roma, appunto, anche se Ciò significa, concretamente, che tutti – proprietari e in piccolo). Come può diventare un segno identitario per la possessori – sono tenuti a rispettare i beni di proprietà comunità di Aquileia e per un più vasto ambito in cui noi ci collettiva, ma anche hanno il diritto, compatibilmente con la riconosciamo? La nostra Società ha organizzato anni fa loro effettiva compartecipazione, complessiva e individuale, una visita culturale, ma si tratta di un semplice episodio. di chieder conto della loro amministrazione e di avanzare Anche se ripetibile, non è tale da cambiare il segno del sito. proposte che le persone preposte alla loro gestione Perché, ci domandiamo, alcune delle molte associazioni e dovranno tenere nel dovuto conto. gruppi culturali di Aquileia non si propongono di realizzare Uscendo dal campo specifico, cos’erano se non “beni qualche manifestazione in quel luogo? Pensiamo ad comuni” e chiesette disperse nelle campagne – benché esempio alle proiezioni dei film archeologici che la formalmente di proprietà della parrocchia o della curia - , di Fondazione organizza d’estate. Quale cornice più degna? cui le comunità locali si prendevano cura e che Ma anche il Comune potrebbe avanzare le sue proposte. costituivano per loro oltre che un segno di identità un Perché non spostare qui, ad esempio, le varie motivo di orgoglio? manifestazioni quali “Aquileia d’inverno” e via dicendo? Ritorniamo dunque all’articolo di Riccardo Ferrante citato Con opportune cautele potrebbero non rovinare il sopra, ove si può leggere: “… gli stessi singoli beni comuni monumento, che in tal modo recupererebbe, sia pure sarebbero in via di definizione. Ad esempio potrebbe fugacemente, la funzione per cui è stato realizzato. E che esserlo una piazza ‘in quanto luogo di accesso sociale e di dire della banda San Paolino o di altre meritorie scambio esistenziale’; per essere certificata come ‘bene associazioni? comune’, in quel luogo dovrebbe essere ‘invalida Potrà il foro di Aquileia essere nuovamente un “bene un’ordinanza sindacale che dovesse impedire l’uso delle comune”? panchine ai senza tetto o illecita, perché discriminatoria, la Maurizio Buora 1 Dopo quanto proclamata dall’UNESCO ricevuto in IL FORO ROMANO DI AQUILEIA patrimonio dell’umanità. risposta dal Ricordiamo che in epoca Ministero dei beni e romana il foro di Aquileia delle attività culturali e del turismo n. 30289 del 26 non era attraversato da veicoli e che la città era ottobre 2016, abbiamo contro risposto, in data 29 circondata da strade di circonvallazione. Vorremmo marzo 2017, al Ministro, al Segretario Particolare del forse essere da meno? Ministro, al Presidente della Regione Autonoma I più di 700 soci della Società Friulana di Archeologia Friuli Venezia Giulia, al Sindaco del Comune di onlus sono a disposizione per ogni iniziativa che Ella, Aquileia, al Presidente della Fondazione Aquileia, al Signor Ministro, intenda intraprendere per arrivare a Soprintendente del Friuli Venezia Giulia, Udine, nel una soluzione. modo seguente: Con i più distinti saluti. Feliciano Della Mora” “Egregio Signor Ministro, si ringrazia per la risposta n. 30289 del 26 ottobre In data 5 maggio 2017 scorso, il Segretario Par- 2016 a cura del suo Segretario Particolare Giuseppe ticolare del Ministro, scrive alla Presidente della Battaglia e mi consenta alcune considerazioni in Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia e, per merito: conoscenza, al Presidente della Società Friulana di - l'allegata "relazione con la quale la competente Archeologia: Soprintendenza di Trieste esprime in maniera chiara “Gentile Presidente, e puntuale il proprio parere in merito", sembra desidero richiamare la tua attenzione sulla sostanzialmente confermare quanto da noi questione riguardante la rimozione della strada evidenziato e quindi anche la necessità moderna che attraversa il foro romano di Aquileia, di dell’intervento, del resto evidente a chiunque. Va da cui alla mail del 24 aprile scorso del Presidente della sé che lo stesso è possibile solo nel quadro di un Società Friulana di Archeologia della quale, ad ogni programma generale di salvaguardia e di buon fine, ti allego copia. valorizzazione, ma, ci chiediamo, a chi compete Come potrai constatare, la competente l’onere? Soprintendenza di Trieste ha già fornito il proprio - l’ipotesi di viabilità alternativa adombrata nel parere al riguardo, ti sarei pertanto grato se, alla luce volantino non voleva certo proporre una soluzione, di quanto richiesto dalla Società Friulana, volessi che non è di nostra competenza, quanto sollevare il valutare l'opportunità di promuovere un tavolo di problema per l'avvio di una progettazione lavoro con tutti gli enti interessati, al fine di trovare complessiva, comune e condivisa; una possibile soluzione al problema. - la richiesta di spostamento non è certo invenzione Nel ringraziarti anticipatamente per nostra. Essa risale ancora al tempo della l'attenzione, ti invio, a nome del Ministro e mio discussione in merito all’adozione del piano personale, i più cordiali saluti. regolatore, ovvero ai primi anni Sessanta del secolo Giuseppe Battaglia” scorso. Fino a che il Foro era nascosto sotto le case, la questione non pareva urgente. Eliminate le case Da allora un silenzio assordante da parte di tutti gli (fine anni Ottanta) prima a est e poi a ovest del foro, enti interessati e coinvolti. lo scempio è palese in tutta la sua bruttura e Feliciano Della Mora violenza; - si desidera far presente che il nostro è un gesto di sincero amore per Aquileia e le sue antichità. Esso intende rivolgersi a tutti gli enti competenti ad accordarsi per la ricerca di una soluzione condivisa e definitiva. Fintanto che ci si rimpalla la responsabilità e la competenza da uno all'altro ente pubblico non si arriverà mai ad una soluzione. La Società Friulana di Archeologia onlus, come anche l’Associazione Culturale Anfora, si ritengono a disposizione per la costituzione di un tavolo di lavoro con l’obiettivo di trovare la miglior soluzione possibile. - il nostro appello, condiviso da coloro che hanno ritenuto di firmare la petizione, vuole altresì essere chiara dimostrazione di cittadinanza attiva e partecipe, ovvero di consapevole partecipazione nell’individuazione dei problemi e di sostegno- incitamento alle autorità per la loro soluzione; - riteniamo, infine, che la presenza della strada sia Il foro di Aquileia invaso dai veicoli sentita sempre di più, anche da visitatori occasionali, come uno sfregio rivolto al centro della città antica 2 C on la pubbli- Gli Ets, con cazione in Gaz- LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE È LEGGE: l’iscrizione al registro, zetta Ufficiale, è in saranno tenuti al cosa cambia oggi? vigore il Codice del Terzo rispetto di vari settore. Si tratta del obblighi riguardanti decreto legislativo più corposo (104 articoli) tra i cinque la democrazia interna, la trasparenza nei bilanci, i emanati dopo la legge delega per la riforma del Terzo rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l’assicurazione dei settore (106/2016). E avrà bisogno a sua volta, entro il volontari, la destinazione degli eventuali utili. prossimo anno, di ben 20 decreti ministeriali perché Ma potranno accedere anche a una serie di esenzioni e funzioni, nella pratica, tutto quanto previsto. vantaggi economici previsti dalla riforma: circa 200 La parola riordino, usata più volte anche dal milioni nei prossimi tre anni sotto forma, ad esempio, di sottosegretario Luigi Bobba, “padre” della riforma, è la incentivi fiscali maggiorati (per le associazioni, per i più appropriata per indicare lo scopo principale del donatori e per gli investitori nelle imprese sociali), di Codice. Tre esempi sono sufficienti a farne risorse del nuovo Fondo progetti innovativi, di lancio dei comprendere la portata. “Social bonus” e dei “Titoli di solidarietà”. Senza contare che diventano per la prima volta PRIMO: vengono abrogate diverse normative, tra cui esplicite in una legge alcune indicazioni alle pubbliche due leggi storiche come quella sul volontariato (266/91) amministrazioni: come cedere senza oneri alle e quella sulle associazioni di promozione sociale associazioni beni mobili o immobili per manifestazioni, (383/2000), oltre che buona parte della “legge sulle o in comodato gratuito come sedi o a canone agevolato Onlus” (460/97). per la riqualificazione; o incentivare la cultura del volontariato (soprattutto nelle scuole): o infine SECONDO: vengono raggruppate in un solo testo tutte coinvolgere gli Ets sia nella programmazione che nella le tipologie di quelli che da ora in poi si dovranno gestione di servizi sociali, nel caso di Odv e Aps, “se chiamare Enti del Terzo settore (Ets). Ecco le sette più favorevoli rispetto al ricorso al mercato”. nuove tipologie: organizzazioni di volontariato (che Una parte consistente del Codice (sei articoli, dal 61 al dovranno aggiungere Odv alla loro denominazione); 66, pari al 14% dell’estensione del testo) è dedicata ai associazioni di promozione sociale (Aps); imprese Centri di servizio per il volontariato (CSV), interessati sociali (incluse le attuali cooperative sociali), per le da una profonda revisione in chiave evolutiva che ne quali si rimanda a un decreto legislativo a parte; enti riconosce le funzioni svolte nei primi 20 anni della loro filantropici; reti associative; società di mutuo soccorso; esistenza e le adegua al nuovo scenario. A cominciare altri enti (associazioni riconosciute e non, fondazioni, dall’allargamento della platea a cui i CSV dovranno enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi prestare servizi, che coinciderà con tutti i “volontari dalle società). negli Enti del Terzo settore”, e non più solo con quelli Restano dunque fuori dal nuovo universo degli Ets, tra delle organizzazioni di volontariato definite dalla legge gli altri: le amministrazioni pubbliche, le fondazioni di 266/91 (anche se in realtà era già cospicua la quota di origine bancaria, i partiti, i sindacati, le associazioni realtà del terzo settore “servite” in questi anni). professionali, di categoria e di datori di lavoro. Mentre I Centri – che dovranno essere di nuovo accreditati – per gli enti religiosi il Codice si applicherà limitatamente verranno governati da un inedito Organismo nazionale alle attività di interesse generale di cui all’esempio di controllo (Onc) e dalle sue articolazioni territoriali successivo. (Otc), le cui maggioranze saranno detenute dalle Gli Enti del Terzo settore saranno obbligati, per definirsi fondazioni di origine bancaria. Sarà inoltre ridotto il tali, all’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo numero complessivo dei Centri in riferimento ad alcuni settore (già denominato Runts…), che farà quindi parametri territoriali. Nella “governance” dei CSV pulizia dei vari elenchi oggi esistenti. Il Registro avrà potranno entrare tutti gli Ets (secondo il cosiddetto sede presso il ministero delle Politiche sociali, ma sarà principio delle “porte aperte”), lasciando però al gestito e aggiornato a livello regionale. Viene infine volontariato la maggioranza nelle assemblee. Saranno costituito, presso lo stesso ministero, il Consiglio previsti nuovi criteri di incompatibilità tra la carica di nazionale del Terzo settore, nuovo organismo di una presidente di un CSV e altre cariche, ad esempio trentina di componenti (senza alcun compenso) che ministro, parlamentare, assessore o consigliere sarà tra l’altro l’organo consultivo per l’armonizzazione regionale o di comuni oltre i 15 mila abitanti. I CSV, legislativa dell’intera materia. insieme alle Reti associative nazionali, potranno essere autorizzati dal ministero delle Politiche sociali all’“autocontrollo degli Enti del Terzo settore”. Viene TERZO: vengono definite in un unico elenco riportato infine centralizzato e ripartito a livello nazionale il fondo all’articolo 5 le “attività di interesse generale per il per il funzionamento dei CSV, che continuerà ad essere perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, alimentato da una parte degli utili delle fondazioni di solidaristiche e di utilità sociale” che “in via esclusiva o origine bancaria e da un credito di imposta fino a 10 principale” sono esercitati dagli Enti del Terzo settore. milioni, a regime, che queste ultime si vedranno Si tratta di un elenco, dichiaratamente aggiornabile, che riconoscere ogni anno. “riordina” appunto le attività consuete del non profit (dalla sanità all’assistenza, dall’istruzione all’ambiente) e ne aggiunge alcune emerse negli ultimi anni (housing, (fonte: CSVnet) agricoltura sociale, legalità, commercio equo ecc.). A cura di Feliciano Della Mora 3 – “Specific”: definiti e circoscritti; – “Measurable”: misurabili; SU FACEBOOK – “Achievable”: raggiungibili; – “Relevant”: importanti; – “Time-based”: circoscritti nel tempo. N el volume 27 della rivista “Archeologia e Infine si enfatizza il fatto che “La presenza calcolatori” per l’anno 2016 quattro online sui social media e sulle piattaforme studiose (Astrid D’Eredità, Antonia digitali necessita di un monitoraggio costante Falcone, Domenica Pate, Paola Romi) si sono dei risultati raggiunti, operazione funzionale a occupate delle strategie di divulgazione stabilire il legame che si è riusciti a creare con il dell’archeologia online. L’argomento è di grande proprio pubblico”. Quindi una volta individuato il interesse anche per la nostra proprio pubblico, è necessario associazione e pertanto controllare quali contenuti siano stati desideriamo riassumere, a grandi più graditi, in modo da creare una linee, i nuclei fondamentali del certa continuità e non solo una serie contributo, considerato che la di contatti occasionali e superficiali. Società friulana di archeologia cerca Infatti “Un lavoro di report a scadenze sempre, grazie ad alcuni generosi regolari delle metriche di Facebook collaboratori, visibilità su Facebook. consente di comprendere se la Le autrici partono dalla nostra digital strategy va incontro alle constatazione che “L’aspetto fortemente sociale esigenze della community: come il nostro di Internet fa sì che la rete e i social media pubblico risponde di volta in volta, quali sono i siano perfettamente integrati nella vita contenuti che hanno un maggiore tasso di quotidiana di moltissime persone, fatto che è viralità, quali provocano più dibattito e quelli che evidente dalla continua crescita del numero non intercettano gli interessi di chi ci segue. degli utenti attivi, con un incremento costante Un discorso del tutto analogo vale anche per i degli utenti dei social media, spesso consultati siti. tramite dispositivi mobili”. In Italia negli ultimi Se si accede al sito: http://www.goanalytics.info/, anni vi è stato “un vero e proprio proliferare di “Google offre gratuitamente un sistema blog e account social legati a gruppi di ricerca, completo di report sui visitatori, sulle fonti di associazioni, siti e musei archeologici, afflusso del traffico sul sito, sui contenuti e sugli istituzioni”. “Per limitarci soltanto alle obiettivi raggiunti. Per avviare la rilevazione piattaforme web più diffuse, lo strumento delle statistiche bisogna installare sul proprio maggiormente utilizzato è Facebook, impiegato sito un codice che consente ad Analytics di per la condivisione di notizie di carattere registrare le attività e i dati utili”. archeologico e la promozione di eventi”. Tutte queste attività sono straordinariamente Entrando nel cuore dei problemi, le autrici importanti per tutti quei gruppi e associazioni indicano due precisi obiettivi per la divulgazione che, come la nostra, intendono operare nel archeologica: cosa si vuole comunicare e a chi. campo della Archeologia Pubblica. “E proprio A questo proposito insistono sulla necessità di sul pubblico, o meglio sui pubblici, dovrà un piano editoriale che tenga presenti alcuni sempre di più concentrarsi in futuro l’attenzione punti fissi. della ricerca e di coloro che vogliono fare della Il primo è l’individuazione di un target, ovvero la divulgazione archeologica la propria definizione del pubblico cui il messaggio si professione”. rivolge. Tale messaggio poi sarà certo più efficace se indirizzato ad esempio in un certo L’articolo che abbiamo citato e da cui abbiamo giorno della settimana o in una determinata tratto gli spunti qui indicati è scaricabile “on line” fascia oraria. Sarà poi utile prevedere una dal sito: possibilità di interazione con il pubblico prescelto. www.archcalc.cnr.it/indice/PDF27/17_%20D’Ere Ma la questione di maggiore importanza dità_et_al.pdf riguarda la scelta degli obiettivi che si vogliono oppure dal sito http://www.academia.edu raggiungere. Maurizio Buora “Gli obiettivi da raggiungere devono essere sempre stabiliti secondo un’ottica “SMART”, cioè essere: 4 I n occasione splendida torta a della Giornata ARCHEOLOGIA IN ROSA 2017 tema realizzata da Mondiale della Maria Haiduc. Donna, la Società Come vedete, il pro- Friulana di Archeologia onlus ha riproposto, getto si rivela sempre più un’occasione per nella sede udinese di Porta Villalta, il tutti di arricchimento culturale ed umano, progetto “Archeologia in Rosa”, creato per perché si creano nuove amicizie e si invogliare tutti i giovani laureati ad essere i consolidano quelle precedenti. protagonisti di due pomeriggi dedicati Va anche ricordato che, dopo le conferenze, all’archeologia al femminile. tutti i partecipanti scrivono un estratto di una Quest’anno sono ritornate delle relatrici che pagina per il bollettino SFA e un articolo avevano già partecipato perché, avendo completo da pubblicare sul sito internet che manifestato il loro gradimento per l’ac- vale per il loro curriculum. coglienza o l’ospitalità riservate loro negli Il programma 2018 è già pronto con la anni precedenti, hanno espresso il desiderio speranza che risulti sempre gradito ai nostri di presentare ulteriori argomenti tratti dalle soci e a tutti gli interessati, per cui vi loro tesi o progetti che stanno portando aspettiamo anche il prossimo anno! avanti. Alessandra Gargiulo Martedì 7 marzo la dott. Lorena Cannizzaro, dell’Università degli Studi di Torino, per motivi di studio non ha potuto essere presente, ma, attraverso un testo e una presentazione inviati prima alla scrivente, ha analizzato il potere femminile nell’Alto Medioevo, soffermandosi sulle mogli dei re, mentre la dott. Chiara Zanforlini, dell’Università degli Studi di Milano, ha accompagnato il pubblico in un ideale viaggio a Palmira per ammirare esempi di ritratti di dee e regine e conoscere più a fondo la figura di Zenobia. Giovedì 9 marzo la dott. Alessandra Fragale, La torta di Maria Haiduc dell’Università degli Studi di Napoli l’Orientale, ha parlato, in teleconferenza, del REDAZIONE ruolo femminile nel culto di Bona Dea - Il bollettino è organo della Magna Mater e Cibele, analizzando alcuni Società Friulana di Archeologia - onlus La Redazione non è responsabile per il contenuto dei casi in Campania e ad Aquileia, mentre contributi pubblicati. Irene Barbina, dell’Associazione “La Fara”, Direttore responsabile: Maurizio Buora; ha illustrato la sua analisi metodologica Comitato di redazione: Giorgio Cerasoli, Gian Andrea sulle tecniche e gli approcci teorici alle Cescutti, Anna Degenhardt, Feliciano Della Mora, ricostruzioni tessili, attraverso l'esempio Cesare Feruglio Dal Dan, Alessandra Gargiulo. Disegni di: Anna Degenhardt. della Tomba 40 della necropoli della Immagini dell’archivio fotografico della Società Ferrovia di Cividale del Friuli. Friulana di Archeologia - onlus. Alle relatrici, in segno di gratitudine, è stata A questo numero hanno collaborato: Massimo consegnata una maglietta SFA rosa, creata Lavarone, Giovanni Tasca, Chiara Zanforlini. per l’occasione, mentre alle donne presenti La Redazione è lieta di accogliere sempre nuovi contributi. sono stati donati degli omaggi realizzati con Tipografia Marioni snc - Via Percoto, 4 - 33100 Udine la collaborazione dell'associazione "Pro- tel. 0432504033 getto Autismo FVG" di Feletto Umberto (Ud). mail: [email protected] Al termine della serata, è stato offerto un rinfresco che si è concluso con una 5 L a Società Sabato 27 maggio, GIORNATA MONDIALE DEL GIOCO 2017 Friulana di in mattinata, la Archeologia, in dottoressa Fra- occasione della Giornata mondiale del gioco, gale ha tenuto una lezione pratica dal titolo “Il grazie alla collaborazione del dottor Munini e gioco nel mondo romano: sulle tracce di dadi, del personale della Ludoteca di Udine, ha astragali e noci” per le quattro classi prime della organizzato anche Scuola secondaria di Primo quest’anno un evento Grado dell’Istituto compren- speciale dedicato al sivo di Palmanova. gioco nell’antichità, in- Per prima cosa ha spiegato serendolo negli ap- l’origine della parola gioco e, puntamenti che, da più poi, ha illustrato i vari tipi di anni, si svolgono nella attività ludiche con le noci. sede di Porta Villalta Successivamente, ha spie- con il titolo di “Se- gato cosa sono gli astragali e guendo le tracce degli i vari giochi che i bambini antichi…”. Il progetto è romani facevano per passare nato da un’idea della il tempo. In seguito, ha scrivente che, grazie messo in evidenza che i Palmanova: una lezione di Alessandra Fragale alla collaborazione di giochi erano un passatempo altre archeologhe italiane e di alcuni rievocatori, anche per gli adulti e che esistevano anche ha pensato di offrire agli interessati due quelli d’azzardo. pomeriggi alla scoperta dei giochi utilizzati dai Finita la breve lezione, i ragazzi, ognuno con la Romani e dai Longobardi. propria coppia di dadi, si sono sfidati Il 26 maggio la dottoressa Alessandra Fragale, effettuando due lanci e sommando il punteggio dell’Università degli Studi di Napoli l’Orientale, e, in seguito, si sono diretti in cortile e si sono ha parlato dei Ludi divertiti con le noci. romani all’aperto e Nel pomeriggio, dalle ore 16 alle 20, nel dei giochi con la Giardino del Torso a Udine, Alessandra Fragale palla, praticati an- ha spiegato agli interessati alcuni giochi con le che dagli adulti. Fra noci, mentre il Coordinatore della Sezione questi si ricordano Giuliana della SFA, dottor Alessandro De Antoni, il ”trigone”, una nei panni del generale Lucius Aemilius Paulus, sorta di pallamano accompagnato da Primus Aurelius Felix, miles a tre giocatori, e della Legio VI Ferrata, ha sfidato i presenti in quello che uti- lunghe partite a Latrunculi o Iactus. lizzava una palla di A ricordo dell’evento, tutte le fotografie scattate cuoio gonfiata d’a- nelle due giornate sono visibili sulla pagina ria, detta follis, che Facebook della SFA in due album appositi. veniva fatta rim- Vista la buona riuscita del progetto, siamo già balzare per terra. pronti per la prossima edizione! Seguiteci! I ludi all’aperto per Alessandra Gargiulo bambini erano il Lucius Aemilius Paulus sfida gioco dei birilli, la Pimus Aurelius Felix, miles “Mosca di Bronzo” e nascondino. Successivamente, Alex Barnaba e Gabriele Zorzi, dell’Associazione La Fara, hanno illustrato le poche fonti che testimoniano i giochi in epoca longobarda e si sono soffermati sul corredo della Tomba 24 di Santo Stefano in Pertica a Cividale del Friuli, spiegando le fasi realizzative, gli strumenti e le materie prime utilizzati, le tecniche di finitura e le ipotesi sull'utilizzo dei manufatti ossei, presentati per la Pedine longobarde e strumenti realizzati da Alex Barnaba, Associazione La Fara prima volta in occasione della conferenza. 6 Av volti da un cielo stellato memoria e l’annientamento AQUILEIA FILM FESTIVAL nell’atmosfera patriarcale della memoria è la castrazione esalata dalla millenaria Ba- dell’intelletto. silica, gli spettatori sprofondano in epoche passate Tutte le Civiltà sono unite tra loro in un unico vivendo in prima persona l’arte che gli Avi di tutto il patrimonio collettivo, come un grande mosaico mondo hanno tramandato. mondiale, e ogni “ferita” inferta a un patrimonio Anche quest’anno si è ripetuto il “rituale evocativo” di locale viene sofferta a livello globale; pertanto mezza estate, giunto all’ottava edizione, ad Aquileia abbiamo il dovere/diritto di salvaguardare al meglio in piazza Patriarcato, organizzato dalla “Fondazione tutte le testimonianze delle Civiltà passate, Aquileia” e la rivista specializzata “Archeologia viva”. mantenendo i reperti “compatti” nei siti originari. Studiosi, curiosi, appassionati compongono un Lo “sbriciolamento” dei resti, disseminati ovunque, pubblico eterogeneo catalizzato in un unico punto risponde oggi all’imperante legge universale: la focale: l’archeologia proiettata sullo schermo legge del profitto, praticata da faccendieri gigante. spregiudicati asserviti a privilegiati acquirenti molto In questa scienza si condensano abilità umane, facoltosi, che ne godono in modo esclusivo e non condizioni socio-economiche e politiche, calamità rispondono ad alcun principio etico di salvaguardia naturali, credenze soprannaturali, che in ogni epoca dei beni storici (dal 2014, dalla rotta balcanica, sono hanno plasmato il nostro pianeta lasciando stigmi stati recuperati oltre 3500 reperti). indelebili nel DNA della Storia, che noi, comuni “Conoscenza” significa “evoluzione”, possibile, cittadini, possiamo cono- oggigiorno, in tempi molto scere e condividere gra- rapidi grazie alla grande zie a questa filmografia. rivoluzione della nostra Era: la Realizzati da temerari comunicazione; un processo ricercatori ed abili registi i che molti tentano di fermare film proiettano gli spet- annientando la Storia, ma che tatori negli abissi più si rivela inarrestabile. profondi, nelle foreste più Come inarrestabile è la forza intricate, nei deserti più della natura, che si evince dal aridi alla ricerca di tracce film “Alle origini di Angkor” di antiche, testimonianze di Nimrud: la porta assira Holivier Horn, in cui la ve- usanze e credenze ter- getazione fagocita l’archi- rene e metafisiche, rivelatrici di valori universali tettura in un abbraccio inesorabile, annientandone le assoluti, da sempre perseguiti dal genere umano. funzioni an-tropologiche. Funzioni che gli on- Il fascino dell’ignoto inebria le menti degli studiosi e nipresenti egiziani hanno trasmesso attraverso le dei profani in un’incessante rincorsa alla scoperta, loro fantastiche sepolture, congiunzione tra terra e alimentata da continue intuitive ricerche riflesse nei cielo, che hanno saputo emozionare per l’ennesima filmati in visione - selezionati da Dario di Blasi e volta con il film “Alla scoperta del tempio di Gianluca Baronchelli - praticate in ogni dove, a volte Amenhophis III” di Antoine Chéné. al limite della rivalità umana. Importanti riflessioni con registi e prestigiosi ospiti La rassegna internazionale del 2017 ha affrontato a (Paolo Matthiae, Giuliano Volpe, Tim Slade, Daniele cuore aperto le drammatiche tematiche innescate Morandi Bonacossi), a cura di Piero Pruneti nelle zone calde del Medio Oriente dove i gesti più (direttore di “Archeologia Viva”) coronano le estremi hanno preso il sopravvento su ogni forma di proiezioni dei filmati, sottoposti, al termine, a un ragione: una sistematica, efferata distruzione delle giudizio popolare, che sfocia nella premiazione del testimonianze archeologiche. più gradito con l’assegnazione di un pregiato In Iraq e Siria ne hanno fatto le spese i resti di mosaico realizzato dalla Scuola mosaicisti del Friuli. splendide città assire (Ninive, Nimrud, Hatra, Dur- La carismatica presenza di Alberto Angela, Sharrukin), chiese (Chiesa verde di Tikrit), monasteri, divulgatore scientifico capace di coniugare moschee, sepolcri (Mausoleo di Giona), il museo e la conoscenza razionale e aspetti emotivi, amplifica biblioteca di Mosul, i resti pluri-epocali di Palmira, l’attrazione della qualificata rassegna; immancabile statuaria e mosaici a Raqqa, ecc.; reperti di bellezza la sua ultima pubblicazione, nella rosa della e valore inestimabili, dove tutto il resto è rovente bibliografia proposta, arricchita da autografi e sorrisi. deserto. Anna Degenhardt “Tesori in cambio di armi” di Tristan Chytroschek, “Khaled al-Asaad. Quel giorno a Palmira” di Alberto Castellani, “La distruzione della memoria” di Tim AUGURI DI BUONE FESTE Slade sono stati molto espliciti. Il Consiglio direttivo e il Presidente La Storia, nelle sue caleidoscopiche sfaccettature, augurano a tutti i soci e ai loro sconta conflitti politici esasperati dall’uso della “forza”, familiari i migliori auguri di “Buone che va ben oltre l’iconoclastia dettata da dogmi - la Feste!!!” fede che semina distruzione e morte non è fede - l’annientamento della Storia è l’annientamento della 7 N ell’Antico Egitto si molto lontani pos- nell’Antico Egitto usava dire che le siamo usare anche I “MILIONI DI ANNI” ERANO MENO DI DIECI tombe, i monumenti e altre misure tem- tutte le costruzioni in porali: per fare un pietra o scavate nella roccia dovevano durare esempio, noi possiamo scrivere, e di conseguenza “milioni di anni”, frase che sottintendeva l’eternità. pensare, un numero grande come quello degli anni Ma siamo proprio sicuri che gli egizi concepissero dell’età della terra, stimata attorno ai 4,54 miliardi di l’eternità, vale a dire un tempo infinito, non anni; ma come avrebbero fatto gli egizi che, al determinato né determinabile, come noi lo massimo riuscivano a scrivere un numero inferiore a concepiamo? Per gli egizi il dio creatore, Thot, era quest’ultimo di ben 459 volte? Inoltre, come se non colui che creava pronunciando il nome della cosa bastasse, abbiamo altre unità di misura per le grandi creata: senza nome non esisteva la cosa e il nome distanze astronomiche quali i parsec e gli anni luce. dava realtà alla cosa. Al giorno d’oggi gli studiosi Non conoscendo la possibilità di formulare numeri tendono a considerare linguaggio e pensiero come più grandi, a loro doveva essere concettualmente funzioni tra loro strettamente correlate e preclusa la possibilità di immaginare spazi e tempi interdipendenti; si può quindi ritenere che le che superassero in quantità quella cifra. E allora? intuizioni antiche corrispondessero ai risultati di studi In effetti, gli antichi egizi avevano un concetto recenti. particolare di eternità: la dividevano in due e In buona sostanza, la mente per pensare ha bisogno usavano due parole per esprimerla: delle parole, ovvero di un sistema che consenta non solo di dare un nome alle cose, di formulare le idee, traslitterata in dt e ovvero nhh. Dt ma anche di numerare le quantità, altrimenti non è corrispondeva a eternità conce- possibile immaginare alcunché. Se dovessimo pita come immobilità. credere ad Alan Turing: …il linguaggio riflette Poiché non avevano una misura del tempo come la fedelmente la rappresentazione mentale-logica del nostra, probabilmente non potevano formulare un mondo fisico-spaziale… il concetto di eternità, di concetto di eternità intesa come un continuum infinito, implicherebbe necessariamente la possibilità temporale infinito. Dovremmo pensare che gli antichi di essere precisato, almeno in termini astratti; egizi, con questa parola, intendessero immaginare sarebbe quindi necessaria una qualche numerazione l’eternità come uno stato di fissità, immutato e che prevedesse la possibilità teorica di misurare immutabile. Unica divinità ad avere questo stato era spazio e tempo infiniti. Noi abbiamo questa il dio Osiride, non a caso indicato come “sovrano possibilità. Abbiamo un segno per “pensare” l’infinito, dalla durata immutabile” Heka Dt. il classico otto allungato e orizzontale che troviamo Invece con la parola nhh, sembra di capire che anche sugli obiettivi delle macchine fotografiche, intendessero un’eternità ciclica, un mondo che introdotto in Europa da John Wallis nel 1655. terminava piombando nel caos primordiale per poi Abbiamo anche la numerazione posizionale che, rinascere. Tutto era destinato a morire, anche gli dei avvalendosi dello zero, può comporre numeri di con l’eccezione del sovrano dell’oltretomba. Ma grandezza infinita (10, 100, 1.000, 10.000 ecc.). A secondo loro, quanto poteva essere lungo quel qualsiasi numero, per quanto grande sia, è sempre ciclo? Probabilmente non più di 9.999.999, poiché possibile aggiungere un’altra unità. non avevano un sistema di numerazione per Ma gli egizi, pur avendo un sistema decimale come il “immaginare” un tempo più lungo. nostro, non conoscevano lo zero. Avevano segni Se così fosse, dovremmo concludere che gli antichi egizi concepivano anche l’eternità in modo diverso diversi per l’unità , le decine , le centinaia , le da noi, mancando loro sia le attuali conoscenze, che la quantità numerica per esprimerla concettualmente. migliaia , le decine di migliaia , le centinaia di Cesare Feruglio Dal Dan migliaia e i milioni . In questo modo riuscivano a scrivere i numeri ripetendo il segno: ad esempio per scrivere 90 usavano ripetere nove volte il ARCHEOLOGIA VIVA ponticello segno della decina e così per gli altri numeri. Ma con questo sistema non riuscivano a A seguito di accordi con la direzione della rivista scrivere un numero superiore a 9.999.999, vale a “Archeologia viva”, l’abbonamento effettuato dire non arrivavano a dieci milioni (provate per tramite la Società costerà: credere). Non avevano nemmeno la misura del - per nuovi abbonati, per rinnovi alla scadenza e tempo perché iniziavano a contare il numero degli abbonamenti regalo a terzi (da parte di nostri anni dall’incoronazione di un faraone e ricominciavano dal giorno dell’incoronazione del iscritti) successore. Mentre noi il tempo lo misuriamo sia € 24,00 anziché € 26,40; prima che dopo una data convenzionale (la nascita - per abbonamenti per l’estero: € 35, anziché € di Cristo), ma altri con momenti diversi a seconda 37,00. delle diverse culture. Queste modalità ci consentono Rivolgersi alla Segreteria di datare eventi distanti tra loro molti millenni e riusciamo ad averne consapevolezza. Per eventi 8 santuario sorsero altre strutture: elemento fondamentale ASCLEPIO, CHI? era il pozzo, che serviva per le operazioni di abluzione e purificazione con l'acqua sacra. “Cosa state facendo?” Questa domanda mi è stata A Pergamo, sede di uno dei più famosi ospedali di rivolta da una persona, che faceva parte di un gruppo di Asclepio, esiste ancora la fonte sacra, io ci ho bevuto tanti visitatori all'interno dell'area archeologica di Paestum. Era anni fa e, beh, funziona, sono ancora vivo. Numerosi altri giugno, faceva un caldo delizioso e noi eravamo in 36 a edifici completavano l'ospedale, quali l'adyton, la stoà e lavorare proprio lì. Venivamo dal Friuli, tutti membri della l'abaton (l'impenetrabile) in cui potevano entrarci solo gli Società friulana di Archeologia. ammalati. Era l'edificio adibito alla cura del sonno. In Scendevamo a Paestum da ben 16 anni per lavorare questo ambiente i degenti passavano una notte e all'interno del grande sito storico, con la benedizione della sognavano il dio che dava poi loro la guarigione o le Soprintendenza regionale e del direttore dell'area prescrizioni per curare le malattie. Si curava, insomma, archeologica. con la tecnica dell' incubatio (da cui poi il termine Quest'anno ci era stata assegnata per lavoro l'area dove “incubo“ perché con il nuovo culto cristiano tutto ciò che sorgeva l'ospedale di Asclepio. Cavoli!! Chi se lo proveniva dall'inconscio o dai sogni era negativo). aspettava? Sapevamo chi era Asclepio ma non Sicuramente contribuirono molto alla terapia la potenza sospettavamo di trovarcelo anche a Paestum. Tranne gli taumaturgica della suggestione, creata sia dal luogo che addetti non lo sapeva nessuno. dai sacerdoti, che oggi chiameremmo mentalisti, ipnotisti e Un'area con ruderi quasi invisibili, pieni di erbacce, coperti giù di lì. Che si facevano anche pagare (guarda caso!) alla di terra e quant'altro. Ci saremo passati davanti mille volte fine del percorso terapeutico con gli iatra (ticket di allora?), senza neppure farci caso. Eppure eravamo a nemmeno 30 una sorta di compenso in denaro alla divinità, a guarigione metri dal grandioso tempio di Nettuno. Tanti visitatori, tanti avvenuta. Un episodio: una stele iscritta, trovata ad curiosi, tante domande. Proprio ad una di queste Epidauro, riguarda l'episodio di Hermon di Taso, cui domande: “cosa state facendo? “ mi è venuto spontaneo di Asclepio restituì la vista, per togliergliela subito dopo, rispondere: “Stiamo riportando in vita l'ospedale di poiché gli iatra non erano stati pagati. Ad Epidauro i Asclepio“. miracoli compiuti dal dio venivano poi trascritti dai fedeli su “ Asclepio, chi? “, ha detto il signore interessato. tavolette in argilla, dette anathemata, disposte lungo le Questo incontro mi spinge oggi ad pareti interne della sala est dell'abaton. allargare il discorso. Dunque, Il santuario di Asclepio sembra nascere Asclepio, chi era costui? attorno al VI secolo a.C. diventando “Asclepio non solo curava con ospedale nel pieno delle sue funzioni meravigliosa perizia ma anche dal IV secolo a.C., quando comincia il richiamava alla vita i morti con la suo splendore. Il suo mito finisce sua mirabile arte“. Parola degli definitivamente nel 426 d.C. quando antichi. Ma per tale ragione si l'imperatore romano d'Oriente Teodosio accese l'ira di Plutone, dio degli II (408-450) san-cisce il divieto di culto. inferi, che si lamentò con Giove e I santuari, o ospedali di Asclepio si sono disse: “Asclepio superbo della sua diffusi rapidamente in tutta la Grecia ed origine turba l'ordine della natura. in Asia minore, per arrivare poi anche a Gli uomini non avranno alcun L'Asklepion di Epidauro Roma, che adottò Asclepio già in età timore degli dei immortali se repubblicana. Solo che a Roma Asclepio saranno arbitri della morte e della vita”. Giove decise di si chiamò Esculapio. A Roma i resti dell'Asklepieion si punirlo e lo uccise con un fulmine, ma gli uomini lo trovano sull'isola Tiberina e su questi sorgerà in seguito collocarono nel numero degli dei e gli dedicarono un l'0spedale Fatebenefratelli. tempio in Argolide presso Epidauro. Perchè Plutone lo Passano ancora 2500 anni, o giù di lì, e tocca a noi della chiama “superbo della sua origine“? Perché secondo la Società Friulana di Archeologia “riportare in vita“ un mitologia Asclepio aveva per padre Apollo, mentre la ospedale di Asclepio. A Paestum!! Ma c'era da pensarlo, madre poteva essere diversa in base all’origine del mito. poteva il grande insediamento greco, risalente almeno al Questo per farla breve. Però, guarda un po', per Omero VI secolo a.C., e che può vantare tre fantastici templi, non invece era un semplice mortale, istruito nella medicina dal avere l'ospedale di Asclepio? L'ospedale sorge a centauro Chirone. Bella famiglia, comunque: la moglie di brevissima distanza dal tempio di Nettuno. Solo che Asclepio era Salute (per i Romani la dea Salus) e la sua recentissimi studi sembrano attribuire il tempio ad Apollo. sacerdotessa era Panacea, per altro sua figlia, “colei che E a chi, se no? Era il padre di Asclepio! Certo che viene da tutto guarisce“. Tra gli altri suoi figli, - ne aveva parecchi, sorridere. Chi fosse passato nell'area archeologica di sembra, - troviamo Panaceo, che aveva il dono di curare Paestum nel mese di giugno avrebbe visto 36 moderni e tutte la malattie e Iaso, che invece procurava le malattie. nuovi….pazienti friulani intenti a ripulire quella grande area Ci doveva essere qualche incomprensione tra i due pargoli, che potrebbe anche essere l'abaton, la stanza per mentre tralascio di dire degli altri figli, che apparentemente l'incubatio. Resta il mistero su cosa il dio possa avere erano …. normali. Il mito fa risalire a lui l'origine degli detto a ciascuno di noi. Asclepiadi, che, guarda caso, esercitavano tutti l'arte Questo non lo riveleremo mai!!! medica. Tra questi Ippocrate, il più famoso medico dell'antichità, di cui ancora oggi i medici ripetono l'antico A chi volesse approfondire tutto ciò che riguarda giuramento e che esercitò in quello che viene considerato Asclepio consigliamo l'opera di Milena Melfi: I il primo, vero ospedale, l'Asklepieion di Epidauro. Il santuari di Asclepio in Grecia, almeno le prime 135 simbolo di Asclepio, divenuto poi simbolo internazionale pagine delle 568 totali, pubblicato dall'Erma di del soccorso medico, era il serpente, da sempre simbolo Bretschneider. Buona lettura. della natura e della guarigione, avvolto intorno ad un bastone. In origine, però, l'Asklepieion era solo un Gian Andrea Cescutti santuario dedicato ad Asclepio per guarire dalle malattie. Un po' come oggi si va a Lourdes. In seguito attorno al 9 I volti delle accompagnato DEE, REGINE E SPOSE DEL DESERTO donne di dalla sua gene- le donne di Palmira Palmira ci alogia, ed è so- appaiono gra- litamente qua- zie ai numerosi ritratti funebri che ac- lificata come moglie, figlia o sorella di, e compagnano le splendide sepolture dei nobili generalmente è un parente maschio a fare palmireni. Spesso non sappiamo molto, oltre il queste dediche, ma ci sono anche eccezioni. loro nome e la loro genealogia, ma come Altri testi riguardano, invece, l’acquisto o la diverse studiose hanno evidenziato in tempi cessione di tombe di famiglia, mentre in altri recenti, i sistemi matriarcali tipici del mondo casi nomi femminili compaiono in iscrizioni in arabo e aramaico devono essere sopravvissuti onore di divinità o ex voto. Altre informazioni a Palmira anche in età romana. Le donne giungono dai ritratti funerari: in moltissimi casi, possedevano proprietà, contribuivano all’in- le donne hanno il braccio destro o sinistro dustria tessile e tramite i matrimoni in- alzato all’altezza del mento o dello sterno, in un fluenzavano la politica e gesto tipico della pudicitia dei l’economia locali; potevano ritratti romani, anche se non è essere dedicate loro is- chiaro se il significato fosse lo crizioni onorifiche, colonne o stesso. In alcuni ritratti le donne statue. Alcune erano stra- reggono attributi quali fuso e niere e provenivano spesso conocchia (sempre nella mano dal Gandhara, dove i sinistra), cofanetti per gioielli o Palmireni avevano rapporti e per i gomitoli di lana, in qualche interessi commerciali, ma caso chiavi. Molte studiose potevano anche essere egi- hanno recentemente analizzato ziane o berbere. Anche le il ruolo della tessitura e dello divinità femminili rivestivano stile dei copricapi femminili per un ruolo importante nei culti cercare di comprendere il ruolo cittadini. Fra tutte le donne di delle donne nell’economia cit- Palmira, Zenobia, moglie di tadina e familiare. Odenato è sicuramente la più Palmira: frammento di ritratto funerario Zenobia (240-274 d.C.), moglie celebre: ella rivaleggiò con di Odenato, è sicuramente la Roma per il controllo della parte orientale donna di Palmira più celebre; conosciuta con il dell’Impero, conquistando per alcuni anni nome di Septimia Zenobia, era chiamata in addirittura l’Egitto, la terra di quella regina palmireno Bat Zabbai. Le informazioni sulla sua Cleopatra da cui diceva di discendere. vita provengono soprattutto dall’Historia Au- A Palmira, in ambito religioso come in quello gusta (Vita Aureliani), dallo scrittore del V d.C. architettonico, convivevano varie influenze: secolo Zosimo. Inoltre è citata anche nel mesopotamiche, ellenistiche, romane, arabe, Talmud e in fonti manichee e arabe (anche se fenice; sono note più di sessanta divinità dalle da queste ultime emerge una figura molto dediche, mentre la ricostruzione degli aspetti di romanzata), mentre nelle fonti palmirene il suo culto è più complessa, in quando non ci sono nome compare in alcune iscrizioni, purtroppo pervenuti testi epici o liturgici. Le divinità locali, molto scarne. Dopo la morte del marito Odenato, sia femminili sia maschili, come avveniva nel la regina passò da un atteggiamento di mondo ellenizzato e romanizzato, erano spesso collaborazione con Roma, in un’ottica di identificate con quelle del pantheon greco e contenimento della minaccia sasanide, ad uno romano e se ne riprendevano le iconografie di aperta sfida, conquistando molti territori, (anche perché la tradizione semitica privilegia dall’Asia Minore all’Egitto finché fu sconfitta da l’aniconismo); fra di esse si possono ricordare Aureliano. Non sappiamo molto sulla fine Allat, Astarte, Atargatis, le Fortune, identificate dell’ambiziosa regina che, secondo alcune fonti, frequentemente con Nemesi, Atena, Artemide. avrebbe trascorso i suoi giorni in una lussuosa Ricostruire la vita delle donne palmirene non è villa presso Tivoli. Rimane tuttavia una delle sempre semplice, poiché, ad eccezione di figure femminili che più hanno affascinato non Zenobia, non è stata dedicata molta attenzione solo storici ed archeologi, ma anche musicisti, alle donne “comuni”. Le nostre informazioni pittori, poeti e scrittori, dai contemporanei sino derivano principalmente dalle fonti icono- ai giorni nostri. grafiche e dalle iscrizioni: si tratta soprattutto di Chiara Zanforlini iscrizioni funerarie, dove il nome della donna è 1 0

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