ebook img

Bollettino Societa Friulana Archeologia 2011-3 PDF

2011·0.61 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Bollettino Societa Friulana Archeologia 2011-3

Bollettino n. 3 - Anno XV - giugno 2011 - ISSN 1828 - 2121 LE NUOVE VIE DELL’INFORMAZIONE Abbiamo parlato a lungo dei tagli drastici alla cultura, on parliamo ovviamente dei quotidiani, né dei però adesso siamo arrivati non al fondo del barile ma a mezzi audiotelevisivi, che sono il tramite raschiare il fondo del barile. E nella raschiatura principale attraverso cui passa l’informazione ovviamente ci sono tutte le associazioni culturali su con lettere maiuscole. Parliamo di quei base volontaria. piccoli mezzi di cui si servono associazioni, per la Stupirsi, indignarsi, arrabbiarsi? Già fatto! Reagire? La grandissima parte di volontariato (come la nostra), Società lo sta facendo ed a questo scopo ci viene in gruppi, o qualsiasi realtà fatta di più persone con aiuto la tecnologia informatica. Come avrà potuto interessi comuni e con il fine di comunicare a tutti gli notare chi è già titolare di una casella di posta aderenti i propri brani di vita associativa, con progetti, elettronica, le nostre “Notizie sui programmi” (la attività, interessi, novità, proposte. Parliamo di ciò che cosiddetta NewsLetter, ormai giunta al n. 250), i nostri si può chiamare in tanti modi: giornalino, quaderno, Bollettini, i Quaderni friulani di archeologia viaggiano periodico, foglio e chi più ne ha più ne metta. già su Internet, tuttavia è ancora indispensabile L’informazione passa, o per meglio dire passava, stampare su carta un notevole numero di copie, che attraverso le poche, ma importanti per i destinatari, devono raggiungere tutti coloro che non amano fare pagine che ognuna di queste realtà era in grado di amicizia con il computer e coloro che, per i più diversi mettere in opera. Ovviamente a proprie spese, con il motivi, vengono in contatto con la Società. Il passo contributo di tutti i consociati e servendosi per questo successivo affronta questo secondo problema ed in un scopo di tante piccole o piccolissime case editrici che modo che esprime tutta la potenzialità del volontariato: di ciò vivevano. lo facciamo tutto da noi il nostro periodico, al Siamo costretti ad usare il verbo al passato perché da computer, compresa impaginazione, foto e stampa. poco tutto è cambiato. In peggio, è evidente e scontato, Questo ci permetterà di avere risparmi annuali visto ciò che succede. Dai piccoli sconti postali, erano estremamente significativi, nell’ordine di alcune tempi d’oro viene da dire, riservati alle associazioni migliaia di euro. In tempi di magra i vestiti si fanno in per la spedizione dei loro periodici, si è passati casa e si aguzza l’ingegno. Vorremmo con questo farvi all’abolizione degli stessi, ad un aumento annuo della partecipi della nostra più viva soddisfazione per essere burocrazia con un profluvio di carte da presentare diventati editori di noi stessi, senza dimenticare che il sempre più complesse ed incomprensibili fino ad grande merito va a quei soci che in questo progetto ci arrivare all’aumento delle tariffe postali. hanno messo, e ci mettono, testa, passione, Lo stesso discorso vale ovviamente per le competenza, tempo e…volontà. pubblicazioni importanti, veri volumi sui più vari Gian Andrea Cescutti argomenti, tra i quali spicca l’aspetto culturale nelle sue più variegate componenti. In questo caso erano le DEVOLVI IL 5 PER MILLE Istituzioni a dare un contributo su apposita domanda, fondamentale per la pubblicazione e dopo averne a favore della valutato l’importanza. SOCIETA’ FRIULANA DI Ora tutto tagliato! Anzi, le Istituzioni hanno pensato ARCHEOLOGIA - Onlus bene di avvertire gli interessati di non pensarci neppure a fare domanda per la richiesta di contributi. C.F. 94027520306 Non ce n’è per nessuno. E neppure ce ne sarà. 1 La professoressa si è presentata ed ha risposto alla La nuova sezione prima domanda, spiegandoci quali studi ha compiuto per diventare archeologa. Abbiamo IL FRIULI COLLINARE acceso il videoproiettore e spento la luce: il nostro viaggio tra Etruschi e Romani è iniziato. La e guardate la carta del Friuli e vi posizionate professoressa Alessandra Gargiulo è appassionata le sezioni già operanti della Società, ovvero del mondo degli antichi Romani, ma ha iniziato la la sezione della Carnia, la sezione del Medio lezione spiegandoci le usanze degli Etruschi e ci Friuli, la sezione dell’Isontino, la sezione ha rivelato che non conosciamo molto di loro. Ciò della Destra Tagliamento, vi accorgerete che c’è uno che conosciamo deriva dagli oggetti e dipinti spazio non occupato proprio al centro. E’ lo spazio trovati nelle loro tombe. Ha proiettato immagini del “Friuli collinare”, che va da Ragogna e, delle necropoli etrusche di Tarquinia e di passando per San Daniele, Fagagna, Moruzzo, arriva Cerveteri e ci ha spiegato che esistono diversi tipi fino a Tricesimo, attraversando tutte le nostre di sepoltura: a tumulo, a camera e ad urne splendide colline moreniche. Si deve all’entusiasmo cinerarie. Le tombe a tumulo ed a camera sono delle persone appassionate di archeologia abitanti in scavate sottoterra ed hanno l’aspetto di vere e tali luoghi se si è da poco potuta costituire una proprie abitazioni: le pareti sono affrescate con nuova sezione, denominata appunto “FRIULI scene di vita quotidiana, poiché gli Etruschi come COLLINARE”. Occupa una zona quanto mai ricca molti altri popoli, credevano che la vita di testimonianze storico-archeologiche. Molto è continuasse nell’aldilà, quindi cercavano di noto, moltissimo è da ricercare. Chi meglio di ospitare il defunto in un ambiente familiare. Le coloro che vivono in quell’area conosce di più le urne cinerarie, invece, sono vasi di terracotta con potenzialità del territorio ed è portato a tutelarne le le ceneri del defunto. Abbiamo potuto ammirare vestigia culturali, a valorizzarle, a diffonderne la le immagini di vari gioielli in oro e bronzo ed conoscenza? Questo è lo spirito generale che ha immagini di abbigliamento etrusco: le donne portato alla formazione delle sezioni della Società: ciascuno è responsabile della propria fetta di storia. erano truccate ed indossavano orecchini, bracciali Già l’adesione alla sezione da parte del Gruppo di e collane. Durante una breve pausa abbiamo posto Ragogna, che porta in dote l’esperienza di anni, un alla professoressa diverse domande. E’ stato collaudato museo diviso in più sezioni, un castello interessante sapere che le foto aeree sono in grado indagato, restaurato ed aperto alla fruibilità di tutti, e di individuare le zone in cui la vegetazione tante altre iniziative già andate in porto, portano alla nasconde un sito archeologico, oppure che viene sezione un bagaglio di esperienze ricco e prezioso. usato il georadar, uno strumento che con l’utilizzo Non ci resta che augurare ai membri del Consiglio di onde magnetiche è in grado di “vedere” la direttivo della sezione, che ha sede a Villalta, tutte le forma dell’oggetto, il suo spessore e valutare la fortune possibili, con gli auspici di un proficuo e profondità in cui si trova, senza toccarlo buon lavoro. minimamente. La professoressa Gargiulo è passata poi con competenza alla spiegazione delle Il Presidente usanze romane. Ci ha mostrato l’abbigliamento, i giochi, le case dei ricchi. Ci ha colpito particolarmente l’importanza delle abitazioni dei ESPERIENZA INDIMENTICABILE A SCUOLA patrizi ed il lusso in cui vivevano. In seguito ci ha dato delle schede gioco che abbiamo completato l giorno 5 aprile scorso, noi, alunni della piacevolmente. classe 5° della scuola E. De Amicis, Alla fine della lezione abbiamo salutato la abbiamo ospitato l’archeologa professoressa professoressa con un meritato applauso che ha Alessandra Gargiulo, consigliera della Società segnato la fine del nostro viaggio e che ci ha fatto Friulana di Archeologia. capire quanto siamo fortunati di poter conoscere e Stavamo facendo ricreazione, quando la di assistere ad una lezione tenuta da una vera professoressa è entrata in classe. Aspetto da vera archeologa. archeologa, proprio come noi la immaginavamo: Grazie, professoressa Gargiulo per questa capelli castani e ricci che ricadevano sulle spalle, esperienza indimenticabile! viso interessante ed occhiali da studiosa. E’ entrata in aula munita di computer e videoproiettore, per tenere la lezione “Etruschi e Gli alunni e le insegnanti della 5° della Romani: cenni di vita quotidiana”. Scuola Primaria E. De Amicis diUdine 2 CODROIPO CAMPI ESTIVI 2011 CASTELLIERE DELLA GRADISCJE Sesta campagna di scavi dal 4 luglio al 29 luglio 2011. Il sito, localizzato in zona di risorgive immediatamente a VERZEGNIS sud dell’attuale abitato di Codroipo e collocato su un COLLE MAZĖIT modesto alto morfologico, conserva le tracce di un XIII campagna di scavo dal 25 luglio al 13 agosto 2011 castelliere protostorico, frequentato nel Bronzo recente- finale I (1300-1100 a.C.) e nel Bronzo finale III-Ferro Nel corso di dodici campagne di scavo è stato portato alla iniziale (1000-800 a.C.). Dell’abitato si conserva, oltre luce un importante insediamento fortificato alla traccia topografica dell’originario perimetro, il rilievo pluristratificato sul Colle Mazéit di Verzegnis, dal quale, si controllava la via per Iulium Carnicum ed il Norico. Dopo una prima frequentazione in età tardo-neolitica (3600-3400 a. C.), il colle è stato abitato stabilmente a partire dall’età del bronzo recente-finale (dal XIII sec. a. C. circa), momento in cui l’insediamento, nel quale veniva praticata la metallurgia, è stato probabilmente cinto da una prima fortificazione. Reperti inquadrabili nell’età del ferro, tra VII e V sec. a. C. e nel periodo celtico (III-I sec. a. C.) sono indizi di una continuità abitativa. In età augustea il villaggio è stato completamente ricostruito ed ampliato: il muro di cinta è stato ulteriormente fortificato, mentre nuove case con basamento in muratura hanno trovato posto all’interno residuale degli aggeri sui lati orientale e occidentale e, della fortificazione, che saliva fino alla sommità del colle. lungo le loro pendici interne, lembi di stratificazioni Sul punto più alto del colle, al di sopra di resti romani e protostoriche variamente disturbate da interventi agrari di preromani, nel V-VI sec. d. C. è stata innalzata una età romana. Le ricerche, sono organizzate dal Museo potente torre quadrata, la quale ha subito una repentina Civico di Codroipo in collaborazione con la Società distruzione, che ne ha decretato la fine tra 1150 e 1270 d. Friulana di Archeologia - sezione Medio Friuli, con la C., in seguito ad un incendio e ad una demolizione delle direzione di Costanza Brancolini e Giovanni Tasca e la strutture murarie. collaborazione scientifica del professor Giovanni Nella campagna 2011 si prevede la prosecuzione Leonardi e del dottor Michele Cupitò del Dipartimento di dell’esplorazione delle nuove strutture emerse a nord e ad Archeologia dell'Università di Padova. ovest del grande ambiente rettangolare di età romana, che I partecipanti allo scavo saranno impegnati, sotto la guida sono state tagliate per l’edificazione dello stesso e che di operatori con esperienza professionale, nelle sono relative, quindi, ad una fase precedente. operazioni di: Sarà ripreso anche lo scavo nel settore verso l’entrata - individuazione e delimitazione, pulizia, occidentale al villaggio, per completare l’indagine di un documentazione in pianta e sezione e smontaggio di US; vano lastricato del I sec. d. C. e per verificare l’eventuale - lavaggio e prima sistemazione dei reperti ceramici; presenza di ulteriori livelli protostorici: i partecipanti - documentazione e classificazione preliminare dei saranno impegnati anche nel lavaggio, prima reperti. sistemazione e classificazione preliminare dei reperti. Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di Le ricerche, che si svolgeranno per tre settimane (dal partecipazione. lunedì al venerdì), nel periodo 25 luglio-13 agosto 2011, I partecipanti saranno ospitati in un appartamento messo sono organizzate dal Comune di Verzegnis (UD) in a disposizione dal Comune di Codroipo (non è fornita la collaborazione con la Società Friulana di Archeologia- biancheria); sarà fornito il vitto. Sezione Carnica, con la direzione della dottoressa Gloria La partecipazione è subordinata alla disponibilità minima Vannacci Lunazzi. Sarà rilasciato un attestato di di 2 settimane. partecipazione. Ulteriori informazioni possono essere richieste al Museo I partecipanti saranno ospitati in un appartamento (non è Civico di Codroipo (0432-820174) Lu- Ve 9,00-12.00 o fornita la biancheria); sarà fornito il vitto. inviando un’e-mail all’indirizzo: Per la partecipazione allo scavo si prega di inviare i dati [email protected]. qui sotto indicati a: Per la partecipazione allo scavo si prega di inviare i dati [email protected] qui sotto indicati a: [email protected] indicando: Nome e Cognome:… Data e luogo di nascita:… Nome e Cognome:… Data e luogo di nascita:… Residenza:... Telefono:… Mail:… Residenza ... Telefono:… Mail:… Periodo di partecipazione:… Disponibilità di auto: … Periodo di partecipazione:… Disponibilità di auto: … Curriculum… Curriculum… 3 AQUILEIA cui finora sono state individuate 41 sepolture, ovvero I CAMPUS ALLE “MURA BIZANTINE” poche famiglie che forse abitavano nelle vicinanze. D’intesa ed in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, la Società Programma della giornata: Friulana di Archeologia organizza soggiorni di una - h. 8,30, ritrovo sul sito e inizio lavori; settimana ad Aquileia con attività di carattere - h. 12,30, pausa pranzo; archeologico per ragazzi delle scuole e per volontari. - h. 14,00, ripresa lavori e visite guidate sul territorio In tal modo si intende promuovere il centro di Aquileia (città antica, museo, basilica, ecc), come luogo di incontro di attività per il volontariato di - h. 18,00, termine lavori e visite e ritorno al campeggio. tutta Italia. Per quanto riguarda le scuole si vuole Sistemazione logistica: trasferire qui l'esperienza maturata nel corso degli ultimi E’ prevista la sistemazione logistica in campeggio, in dieci anni a Paestum - Salerno. bungalow con tutti i servizi autonomi. Attività: L’attività comprende interventi di pulizia, di disegno, di Periodi: rilievo e di manutenzione in un’area archeologica che la - dal 13 al 25 giugno 2011, Soprintendenza ritiene di portare alla fruibilità dei - dal 19 al 23 settembre 2011 visitatori. Il fine è quello di documentare graficamente lo - dal 26 settembre al 1 ottobre 2011 (progetto Interreg) stato dei resti romani e le loro reciproche relazioni anche - dal 3 al 7 ottobre 2011. stratigrafiche con rilievi e disegni che andranno poi ad Costi: arricchire l’archivio del Museo archeologico nazionale € 310 comprendente alloggio, vitto, assistenza, visite di Aquileia. La zona scelta è stata in parte indagata fin guidate e ingressi. dall’epoca dell’impero austro-ungarico e specialmente al Per chi raggiunge Aquileia giornalmente con mezzi tempo di Giovanni Battista Brusin, con scavi che egli propri: € 140 comprendente pranzi, assistenza, visite condusse immediatamente prima e dopo la seconda guidate e ingressi. Sono esclusi i trasporti. guerra mondiale. Essa è compresa tra le fortificazioni Info: Massimo Lavarone [email protected] bizantine a zig zag, a sud, e una costruzione tardoantica (che il Brusin intese come una porta), la quale si MORUZZO sovrappone in parte a strutture di epoca precedente. Essa fu parzialmente interrotta, probabilmente nella prima - dal 1 al 15 luglio 2011 metà del XIII secolo, dallo scavo della cosiddetta Roggia della Pila, che delimitava a nord il tracciato delle mura ATTIMIS CASTELLO SUPERIORE - dal 22 agosto al 9 settembre 2011 Info: [email protected] Massimo Lavarone Aquileia: area oggetto dell’intervento medievali, originariamente formate solo da un rialzo di terra (= spalto) che venne a coprire parte delle strutture di epoca bizantina. L’area si trova a ridosso del tratto occidentale delle mura tardoantiche di Aquileia, Attimis: Castello Superiore all’esterno delle quali nel IV-V secolo d. C. fu disposta anche una piccola necropoli di inumati entro anfora, di LA NOSTRA BIBLIOTECA In Torre potete trovare la “Biblioteca della Società Friulana di Archeologia – onlus” composta da materiale prevalentemente a tema archeologico ed interamente catalogato. Le ricerche possono essere fatte anche direttamente sul sito internet http://www.archeofriuli.it alla Sezione Biblioteca, digitando qualsiasi parola di proprio interesse. Tutto il contenuto della biblioteca è a disposizione dei Soci per una consultazione in Sede ed eventualmente per il prestito. La consultazione, il ritiro e la consegna del materiale (registrandone il prelievo sull’apposito registro) può avvenire durante l’orario di Segreteria e cioè il martedì, il giovedì ed il venerdì, dalle ore 17 alle ore 19. La biblioteca, ad oggi, è composta da n. 7110 titoli catalogati, di cui: n. 1697 volumi; n. 4321 riviste, quaderni, ecc.; n. 101 video, CD e DVD; n. 991 estratti; rivista Archeologia Viva dal 1989, rivista Archeo dal 1990. Info: [email protected] 4 PRESENZE LONGOBARDE NELLE REGIONI D’ITALIA FEDERARCHEO GRUPPI ARCHEOLOGICI D’ITALIA – Coordinamento regionale Umbria - Marche GRUPPO ARCHEOLOGICO "NOUKRIA" di NOCERA UMBRA GRUPPO ARCHEOLOGICO APPENNINO UMBRO MARCHIGIANO SOCIETA’ FRIULANA DI ARCHEOLOGIA organizzano il 3° CONVEGNO NAZIONALE a NOCERA UMBRA (Pg) - Sabato 8 e Domenica 9 Ottobre 2011 Lo scopo del convegno è quello di mettere in evidenza quello che ogni insediamento longobardo ha lasciato in Italia nei singoli territori occupati. L’obiettivo comune è stato identificato nel raccogliere, durante il loro periodo di permanenza in Italia, quante più notizie, informazioni e testimonianze possibili. Si tratta di ricercare tutte le realtà, anche quelle minori, della loro esistenza, di recuperare frammenti di vita attraverso le testimonianze architettoniche, documentali, iconografiche, religiose, epigrafiche, monetali, toponomastiche, legate alla storia dei singoli luoghi e dei nomi, alle tradizioni, che siano sopravvissute fino ad oggi, non trascurando anche aspetti che potrebbero sembrare marginali, ma che potrebbero invece identificarsi quali “fossili guida“. Chi intende partecipare, con propria relazione o con un poster, è pregato di prendere contatto con le associazioni sotto riportate, facendo arrivare un curriculum vitae del relatore ed un abstract dell’intervento. L'abstract deve sintetizzare i contenuti della comunicazione o del poster. Il riassunto deve avere una lunghezza massima di 3000 caratteri. A partire dal 1 gennaio 2012 i testi degli interventi e dei poster saranno resi disponibili sul sito web di Federarcheo, in costruzione. Norme redazionali per i poster: dovranno avere le dimensioni di cm. 100 (altezza) x cm. 70 (larghezza). Si consiglia di inserire sotto il titolo nome e cognome dell’autore/i, istituzione/i di appartenenza e indirizzo/i email. I testi completi e definitivi delle comunicazioni e dei poster per la "pubblicazione on-line”, entro il 31 dicembre 2011, vanno redatti in formato .doc ed inviati all'indirizzo mail: [email protected]. Le comunicazioni orali avranno una durata massima di 20 minuti. Durante la sessione poster ognuno potrà essere presentato con una breve comunicazione di 5 minuti. Per informazioni: FEDERARCHEO (Federazione Italiana delle Associazioni Archeologiche), presso Società Friulana di Archeologia – onlus - Via Micesio, 2 – Torre di Porta Villalta – 33100 UDINE - Tel/fax 043226560 (martedì, giovedì e venerdì ore 17-19) - E-mail: [email protected] GRUPPO ARCHEOLOGICO “NOUKRIA” c/o A. Brancaleone, via Collecchie, 22/a – 06025 NOCERA UMBRA (Pg) Tel. 3396864801 E-mail: [email protected] Url: http://www.gruppoarcheologiconoukria.it GRUPPO ARCHEOLOGICO APPENNINO UMBRO MARCHIGIANO “GAAUM” Via Don Minzoni, 11 – 60041 SASSOFERRATO CASTELLO (An) Tel. 07329375 – 0732974000 – 3332683261 E-mail:[email protected]; [email protected] Url: http://www.sentinum.it SOCIETA’ FRIULANA DI ARCHEOLOGIA onlus Torre di Porta Villalta, via Micesio 2 - 33100 UD NE - Tel/fax 043226560 Email: [email protected]; Url: http://www.archeofriuli.it 5 archeologico medioevale che sarà sicuramente interessante, MA IL FUTURO È NEI MUSEI con materiali pregevoli, con un allestimento accattivante, ma che risulterà un doppione; il comune dovrà far fronte a spese LOCALI? di gestione coperte da finanziamenti temporanei, poi destinati a ridursi o ad esaurirsi, visto il momento ben noto che anche i più grandi e importanti musei economicamente così difficile. statali in Italia, nonostante afflussi copiosi, sono Evidentemente manca una regia che organizzi seriamente sempre in passivo tanto che molti hanno immaginato l’ambito culturale in regione e che consenta di giungere al o il loro ridimensionamento per risparmiare o la loro completamento di progetti (forse anche troppo ambiziosi) trasformazione da luoghi di Cultura e di Sapere a come, per esempio, quello del Parco archeologico dei Nove parchi di divertimento, per attirare visitatori e ottenere ampi Castelli tra Attimis, Faedis e Povoletto. guadagni. È sconcertante considerare un museo come una Il fine ultimo dovrebbe essere la fruizione e la fonte di guadagno, anche se di recente il ministro Tremonti valorizzazione del bene culturale in modo duraturo, anche e ha dichiarato che la cultura non produce ricchezza soprattutto nei centri più piccoli, così da evitare sprechi di (economica naturalmente) e quindi è inutile fare investimenti denaro e prevenire la realizzazione di “cattedrali nel deserto” in questo campo. o di grandi opere incompiute. Sorprende che in un recente convegno internazionale, a Bologna, i relatori abbiano sostenuto con forza che il futuro Giovanni Filippo Rosset è tutto nei mini-musei, cioè nei musei locali, piccoli e magari specializzati. Infatti, in questo modo si potrebbe puntare a una clientela selezionata; i visitatori sarebbero ARCHEOLOGIA VIVA “coccolati” e seguiti costantemente durante il percorso di abbonamento scontato per i soci visita; l’allestimento sarebbe variabile; verrebbero esposti effettuato tramite la nostra Associazione costerà: - per i nuovi abbonati, per rinnovi e abbonamenti regalo a terzi 24 euro anziché 26,40; - per abbonamenti per l’estero 35 euro anziché 37 SOCIETA’ FRIULANA DI ARCHEOLOGIA sede legale c/o Civici Musei di Udine sede operativa: Torre di Porta Villalta, Via Micesio, 2 - 33100 Udine tel/fax: 0432026560 Codroipo: interno del Museo URL: http://www.archeofriuli.it; Direzione: [email protected]; Segreteria: [email protected]; molti più reperti…: in sostanza, tutto questo invoglierebbe le Comunicazioni: [email protected]; persone a ritornarci spesso. Considerazioni ottimistiche che non tengono conto del fatto che un museo, per quanto La sede operativa è aperta nei giorni di: piccolo, ha dei costi di gestione tali che un comune di martedì, giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 19 piccole e medie dimensioni riesce con difficoltà a coprire, salvo interventi da istituzioni superiori come la Regione. Sezione Carnica (Tolmezzo): Tali finanziamenti sono molto spesso esigui e temporanei, c/o Casa Gortani, Via Del Din, 6 - 33028 Tolmezzo (UD) cosicché il rischio di dover tenere poi chiuso un museo è tel/fax: 0433 347934. Segreteria: lunedì ore 18 - 19. concreto, vista anche la scarsa sensibilità di finanziatori e-mail: [email protected] [email protected]; privati in questo campo. Sezione Medio Friuli (Codroipo): Venendo al nostro caro Friuli, desta perplessità la notizia dei c/o Civico Museo Archeologico, Piazzetta don Vito primi di marzo che riguardava il trionfale annuncio Zoratti, 5 - 33033Codoipo (UD); dell’apertura al pubblico di un nuovo museo archeologico a tel:0432 2820174. Segreteria: domenica ore 9.30 - 12.30. Povoletto. e-mail: [email protected]; [email protected]; A seguito della autorizzazione del Ministero ed Sezione Isontina (San Canzian d’Isonzo): all’intervento del Comune e della Regione, troveranno c/o Pro Loco di San Canzian d’Isonzo - Centro Civico, sistemazione adeguata i reperti archeologici provenienti Via Trieste, 12 - 34075 San Canzian d’Isonzo (GO); dagli scavi del Castello della Motta e una ricca collezione di e-mail: fossili. La domanda sorge spontanea: con quali prospettive? [email protected]; [email protected]. Il Museo Archeologico Medioevale di Attimis, a 5 Sezione Destra Tagliamento (S. Vito al Tgl) chilometri da Povoletto, è aperto saltuariamente da anni per c/o Biblioteca Civica di San Vito al Tagliamento, Via mancanza di fondi; i lavori per il restauro e la Pomponio Amalteo, 41 - 33078 S. Vito al Tagl.to (PN); trasformazione del castello di Partistagno nella nuova sede e-mail: del suddetto museo sono bloccati per la fine dei [email protected]; finanziamenti europei; a Faedis nel castello di Zucco i lavori Segreteria: per la realizzazione del Museo della caccia medioevale e per dal lunedì al venerdì ore 15 - 19; martedì ore 10 - 12. il laboratorio di restauro ceramico sono sospesi per lo stesso Sezione Friuli Collinare motivo... A Povoletto dunque, verrà aperto un altro museo e-mail: [email protected] 6 e piogge torrenziali Nell’Antico Egitto molto diverso da quello oggi che si abbattevano LE QUATTRO STAGIONI ERANO TRE prodotto; quasi sicuramente si trattava sull’altipiano etiopico, di vini dolci e, dato il clima caldo e tra febbraio e aprile, stabile, con poche differenze di gusto ingrossavano il Nilo Azzurro, emissario del lago Tana, tra annata e annata. Le zone di produzione erano il Delta e il provocando la piena annuale a valle nell’Antico Egitto. Il Faiyum. Durante l’Antico Regno il vino veniva consumato solo fenomeno iniziava verso la metà del mese di luglio e, per gli a corte; successivamente, in particolare durante il Nuovo Regno, egizi, era l’inizio dell’anno, che dividevano in 12 mesi di 30 diventò di uso comune tra le classi più agiate. Il vino, in antico giorni ciascuno, più 5 finali dedicati alle feste e ai riti. Le egizio irp, veniva anche chiamato “bevanda di Horus” e tale stagioni erano tre di quattro mesi ciascuna: Akhet (inondazione), appellativo la dice lunga su quanto dovesse piacere anche allora. Peret (emersione) e Shemw (siccità). Dall’inizio della piena il Era conservato in anfore o giare di terracotta4 sulle quali, livello del fiume saliva lentamente e, dopo quattro mesi, spesso, venivano indicate la provenienza, la data del travaso e la raggiunto il culmine, con altrettanta lentezza calava per classificazione: nefer = buono, nefer nefer = molto buono, nefer assestarsi sul normale livello delle acque. Alla fine dell’ottavo nefer nefer = ottimo. In alcuni contenitori si é trovato anche il mese dell’anno iniziava la stagione della siccità che si protraeva nome del “capo dei vinificatori”: un’etichetta in piena regola. Il fino alla piena successiva. vino prodotto era prevalentemente rosso, ricavato dall’uva Durante il periodo dell’inondazione, le terre coltivate erano moscata nera, ma si produceva anche un vino bianco, dolce e sommerse e questo permetteva al Faraone di disporre dei leggero, profumatissimo, proveniente dalla zona del Delta5. contadini, forzatamente inattivi, per le grandi opere. Dalle Nei giardini si praticava l’apicoltura, utilizzando come arnie piramidi ai templi esse furono talmente monumentali che il giare di terracotta adagiate sul terreno e poste a piramide una termine: “faraonico” ancor oggi viene attribuito ai lavori di sull’altra. All’interno di esse si ponevano i favi e la raccolta del maggior impegno. miele avveniva affumicando le api per stordirle e renderle Nella stagione del peret gli agricoltori provvedevano alla innocue. Si praticava anche un tipo di allevamento transumante: manutenzione delle opere irrigue, all’aratura e alla semina. Per si trasportavano le arnie con le barche lungo il Nilo per seguire sfruttare al massimo il fenomeno della piena gli egiziani la fioritura delle piante che avveniva in epoche leggermente avevano impostato il sistema idrico detto “a bacino”, vale a dire diverse, da ottobre a febbraio. Per il trasporto si usavano anche una serie di stagni artificiali che trattenevano l’acqua le bestie da soma: in un papiro del terzo secolo a. C. si legge di conservandola anche dopo il suo ritiro; ad essi era collegata una una lamentela di apicoltori nei confronti di un funzionario che rete di canali che, attraverso un sistema di chiuse, la trasferivano aveva sequestrato loro i muli che servivano per trasportare le alle terre più lontane dal fiume. Per irrigare i campi veniva arnie. Il miele prodotto dalle api selvatiche pare fosse più utilizzato anche un altro attrezzo chiamato shaduf1: consisteva apprezzato e per raccoglierlo si organizzavano vere e proprie in un recipiente fissato alla fine di un’asta munita all’altra spedizioni alla sua ricerca. Non va dimenticato che il miele era estremità di un contrappeso. L’asta l’unico dolcificante dell’antichità ed era posta sopra un sostegno che la era molto usato anche nella rendeva basculante. Il meccanismo farmaceutica e per confezionare non solo era di semplice unguenti e prodotti di bellezza.. costruzione, ma talmente razionale L’attività agricola era integrata con che ancora oggi viene utilizzato l’allevamento del bestiame: oche, nelle campagne circostanti il corso anatre, bovini, maiali ed ovini, del fiume. L’unità di misura per il sconosciuto il pollame. Per gli egizi, i terreno era l’aura che bovini costituivano la risorsa più corrispondeva a circa 2500 metri importante tra gli animali domestici, quadrati (1/4 di ettaro). L’aratura non solo per il latte e per la carne, ma era effettuata, almeno fino al anche come docile forza fisica da Medio Regno, con aratri dal adibirsi al lavoro dei campi. vomere di legno trainati da due Esistevano diverse razze lo shaduf uomini. Successivamente essi accuratamente selezionate: la più furono sostituiti da buoi e il diffusa era una razza di zebù dalle vomere rivestito con una piastra di metallo (rame o bronzo, il lunghe corna lirate, con il mantello bianco cosparso di macchie ferro era un metallo molto raro). Dopo la semina venivano brune. Un’altra razza, che si trova raffigurata nelle tombe, portati sul campo greggi di pecore o branchi di maiali che, possedeva corna più corte e un mantello con macchie più calpestando il terreno, facevano penetrare le sementi. La terra, evidenti, un’altra addirittura senza corna. Le paludi del Delta composta prevalentemente da limo argilloso, tratteneva l’acqua erano il luogo d’elezione per l’allevamento dei bovini, la cui facendo germogliare le piante seminate. In primavera, ovvero dieta veniva integrata anche con pastoni di farinacei. Anche le nella stagione shemu (dopo la metà di marzo), si raccoglieva pecore erano molto diffuse nell’Antico Egitto. Erano allevate tagliando a mano il raccolto con falcetti dalla lama di selce in un per il latte e per la carne ma sembra che la lana non venisse primo tempo e successivamente di bronzo. I cereali coltivati utilizzata. In genere, gli animali venivano tenuti in recinti erano il grano duro2, l’orzo e il farro3; le colture non cerealicole all’aperto, all’interno dei quali veniva costruita una tettoia di erano costituite dal lino, dalla vite e dagli alberi da frutto: fichi, frasche per il loro ricovero durante le ore più calde del giorno. palme, sicomori e melograni. Numerosi gli orti dove si Ancora oggi, nei villaggi del Delta, il sistema non é cambiato. Il coltivavano lattughe, porri, cipolle, cetrioli, angurie e meloni. maiale6 era disprezzato e considerato animale impuro a causa Tra i legumi i più diffusi erano i fagioli, i ceci, le lenticchie e i della sua sporcizia, del suo aspetto e della sua disgustosa lupini. Un’altra coltivazione di grande importanza era quella del voracità. Talvolta poteva capitare che il maiale maschio lino, principale fibra tessile fin dal quinto millennio. Risulta divorasse i piccoli della scrofa e questo comportamento, che, fino dall’Epoca Predinastica, gli egiziani coltivassero anche incomprensibile agli occhi degli egizi, era un ulteriore motivo di la vite e conoscessero il vino. Molto probabilmente il gusto era 4 Le bottiglie di vetro erano sconosciute. 1 Termine arabo 5 I vini venivano anche importati dalla Palestina e dal Retenu (attuale 2 Triticum turgidum, chiamato ka mwt ovvero “anima della terra”. Siria). 3 Triticum dicoccum. 6 Il suo nome era rerr. 7 sdegno. Non a caso, proprio per la sua natura e per la nell'antichità come "vicus", ovvero un centro abitato secondario considerazione in cui era tenuto, era identificato con il dio Seth, gravitante attorno ad Aquileia. divinità del disordine e della violenza che, nella leggenda Negli anni '60 il Mirabella Roberti ha effettuato le prime mitologica della lotta tra questi e Horus, assumeva l’aspetto di campagne di scavo. Supportato dalle fonti letterarie che un cinghiale nero. Erodoto nelle sue storie ne parla e descrive attribuivano a questo luogo la passio dei martiri Canziani, fu in l’atteggiamento degli egiziani nei confronti di quell’animale in grado di individuarne le tombe proprio a lato della parrocchiale. questi termini: “se qualcuno sfiorava un maiale passando, Emersero tre scheletri parziali: due uomini e una donna. Le ossa s’immergeva immediatamente, con i vestiti addosso, nelle acque vennero analizzate e la datazione riportava all'incirca al IV sec. del fiume”. Che gli antichi egizi amassero i profumi é cosa nota d.C. Ma chi erano i martiri Canziani? e documentata, ma comportamenti come quelli descritti da Canzio, Canziano e Canzianilla era tre nobili romani che, a Erodoto sembrano eccessivi; non sempre il grande storico greco causa delle persecuzioni di Diocleziano del 303, decisero di appare attendibile, incline com’era alle esagerazioni. riparare ad Aquileia assieme al loro pedagogo Proto, dove li Ciononostante, il maiale venne allevato fin dalla preistoria e attendeva il vescovo ed amico Crisogono. costituiva un importante apporto proteico alla dieta; anche se In queste zone, infatti, fino ad allora, non vi erano state le disprezzato da vivo, era allegramente apprezzato da morto. persecuzioni dei cristiani. Pare che le persecuzioni fossero state avviate in quanto, a causa della nuova religione, vi erano Cesare Feruglio Dal Dan sempre meno offerte alle divinità (offerte che venivano prelevate dall'impero). Allora, essendoci una diminuzione delle entrate, c'era la necessità di far abiurare soprattutto i nobili, STORIA DELL’ABITATO DI affinché continuassero a fare offerte agli dei e quindi a SAN CANZIAN D’ISONZO rimpinguare le casse dello Stato. Molti di questi continuavano a praticare il cristianesimo in segreto anche se pubblicamente rima dell'arrivo dei romani, e la deduzione della colonia davano a vedere di essere politeisti. di Aquileia nel 181 a.C., l'abitato di San Canzian Una volta giunti ad Aquileia, i tre fratelli vennero a sapere che probabilmente era costituito da insediamenti sparsi di Crisogono era stato martirizzato ad Aquae Gradatae, allora istri e celti. I romani si resero conto che la posizione era decisero di seguire il suo destino e si recarono in questo luogo ottimale per i traffici commerciali poiché da qui passava la via dove furono sorpresi dall'esercito romano mentre pregavano dell'ambra che dalle regioni baltiche attraversava l'Europa pubblicamente sul luogo del martirio del vescovo. Venne orientale e quella centrale. chiesto loro di abiurare, ma essi si rifiutarono e vennero a loro Museo di Zuglio: interno In epoca romana Aquae Gradatae (questo era l'antico toponimo volta martirizzati. Oggi le loro reliquie (probabilmente le uniche la cui probabile memoria si riscontra nell'attuale borgo Grodate in Italia ad essere autentiche) si trovano incastonate nell'altare e che si riferirebbe alla presenza di acqua o comunque di uno maggiore della Parrocchiale, il cui edificio, del 1593, sorge sui scalo commerciale a sua volta rapportabile con i Santi Canziani, resti prima di una basilica paleocristiana e poi di una chiesa protettori dalle alluvioni e dagli incendi) era un territorio rurale medievale, come attesta la Madonnina che si trova sulla di pertinenza di Aquileia. facciata. Il perimetro della basilica paleocristiana, individuato La parte rurale era stata centuriata: la centuria non era solo una nella piazzetta antistante, misurava m. 16x32. Quest'edificio suddivisione patrimoniale del territorio, ma anche sociale. ebbe due fasi costruttive: la prima, del IV sec., si caratterizzava Infatti i romani avevano pensato che se avessero dato dei per pavimenti musivi costituiti da forme quadrate ed esagonali, latifondi ai soldati che avevano partecipato alla conquista dei mentre la seconda, del V sec., si caratterizzava per mosaici più nuovi territori, i popoli autoctoni avrebbero avuto da lavorare e elaborati. La chiesa non è mai stata scavata, ma c'è l'idea, per il pertanto sarebbero stati grati ai nuovi dominatori. futuro, di scavare l'area esterna alla stessa. Il territorio di San Canzian era costituito da ville romane rustiche sparse qua e là. La villa rustica romana era suddivisa in due parti: una parte destinata alla residenza della famiglia ed una parte produttiva; pertanto i caratteri architettonici della villa dipendevano dalla produzione che in essa veniva effettuata. Sappiamo, ad esempio, che tra San Canzian e Begliano esistevano delle fornaci poiché i terreni erano particolarmente argillosi (tre fornaci sono state ritrovate anche a San Pier d'Isonzo durante la realizzazione di cantine di alcuni privati); probabilmente in queste zone vi erano anche dei porporai che producevano la porpora. Verso il Carso le ville erano specializzate nella coltivazione dell'ulivo, mentre nella zona del Lisert esistevano attività ittiche. San Canzian si collegava ad Aquileia attraverso la via Gemina. A quell'epoca le sepolture avvenivano all'esterno dell'urbe, infatti abbiamo evidenza del fatto che tutte le sepolture si susseguivano lungo la via Gemina e più era grande l'appezzamento di una famiglia, più quest'ultima poteva dare mostra di sè. Le famiglie più importanti, inoltre, avevano edificato le loro tombe vicino all'ingresso della città. Inverno a San Canzian d’Isonzo San Canzian d'Isonzo, in epoca romana, doveva essere ben più vivace di come la vediamo oggi ed è proprio la presenza di Sempre all'interno della Parrocchiale vi sono i frammenti della sepolcreti gentilizi lungo la via Gemina che ci conferma lapide ritrovati sopra la tomba dei santi, un meraviglioso trittico l'importanza di questo abitato. L'importanza di San Canzian è del Secante, un artista molto importante del rinascimento e due attestata dalla presenza in età tardoantica di due complessi crocifissi lignei di magnifica fattura. Presso l'Antiquarium residenziali importantissimi, di cui uno è stato ricoperto dagli Cantianensis è possibile oggi ammirare una raccolta degli edifici soprastanti e l'altro da una vigna. Il ritrovamento del oggetti più importanti rinvenuti negli scavi degli anni '60, tra cui corredo di un bambino di alto lignaggio fa pensare che qui i pavimenti musivi della basilica paleocristiana, alcune vivessero persone illustri. San Canzian è stato citato iscrizioni (compresa quella che ricorda il martirio di San Proto) 8 e oggetti di vita quotidiana (un'anfora, degli orecchini, seconda metà del IV sec. a.C. Scopo di questo breve intervento dell'intonaco derivante dalla chiesa di San Proto del IV secolo, sarà quello di delineare una relazione generale su tali scelte etc.). decorative. Ma la storia di San Canzian è legata anche ad un manufatto: Nel lasso di tempo che va dal V al IV secolo a.C., il modus l'Evangelario di San Marco. Questo Evangelario, le cui parti si pingenti dell’officina lucana assimila una nutrita escalation trovano a Cividale, Vienna e Venezia, venne studiato da un stilistica. I dipintori abbandonano la composizione prettamente paleografo udinese che dedusse che questo testo, considerato geometrica e modulata “a registro”, intonata a medie bande di autografo, si trovasse in un monasterium a San Canzian colore, per includere sul piano lapideo i primi elementi fitomorfi d'Isonzo. La traduzione della parola Latina "monasterium" e vegetali. I soggetti esplicitano il messaggio: elementi stilizzati risulta vaga se non inserita in un contesto, pertanto non alludono alla rinascita della vita, mentre un motivo possiamo sapere di che strutture si trattasse. Probabilmente si “risparmiato” e continuo di foglie di alloro incornicia a mo’ di trattava di edifici destinati all'accoglienza dei pellegrini i quali, fregio la superficie lapidea. Uno spazio dove il simbolo è puro dopo una generosa offerta, avevano il diritto di porre una firma paradiso dipinto. Nel IV secolo vi è l’acme: le scene figurate vicino a quella di San Marco e di guadagnarsi un posto in padroneggiano l’intero fondo bianco, mentre le decorazioni paradiso. tendono al più ampio virtuosismo (370-340 a.C.). Se della San Canzian romana sappiamo poco, di quella di epoca Le maggiori innovazioni riguardano le tematiche, come il gioco medievale sappiamo ancora meno. Sta di certo che le invasioni funebre, preponderante sulla tomba maschile gentilizia. La dei barbari non hanno provocato devastazioni perchè la Basilica “corsa con le bighe”, il “pugilato” come pure il “duello” fissano preromana si trovava già sottoterra. sulla parete in pietra il rituale tra il Lungo l'antica via Gemina (oggi via vincitore e i vinti, tra la vita e la morte. Romana), che passa a pochi metri dalla Ma quello che risulta capitale nel Parrocchiale, ritroviamo la chiesa di San contesto funerario maschile è il “ritorno Proto. Su quel sito, a partire dal IV sec., si del guerriero” che con le armi nemiche sono succeduti ben quattro edifici di culto rimpatria per essere accolto, acclamato. dedicati al Santo. Nei sepolcri femminili si notano Per quanto riguarda gli scavi del 2009, programmi differenti: la donna di rango questi hanno messo in luce tre scheletri: elevato viene fissata da scenette di una ragazzina la cui età è stata stimata tra gineceo o di prothesis. Le i dodici e i quattordici anni e la probabile raffigurazioni, in genere bipartite, si causa di morte è stata la tubercolosi (vi spartiscono a più livelli. Le une sul sono dei fori su tutte le ossa); un uomo tra i quarantacinque e i piano frontonale e le altre sul registro inferiore ossia nella terza cinquantacinque anni, dalla muscolatura possente ed infine fascia a partire dallo zoccolo purpureo alla base. I valori formali presumibilmente una neonata di cui però, purtroppo, non è stato sono minimi, ma non del tutto approssimativi. Il dipintore, possibile capire se fosse morta durante il parto o nelle prime due seppure denuncia un mediocre background formativo, nella sua settimane di vita. scarsezza stilistica si sforza di penetrare nel “vivo” delle scene e Negli ultimi scavi nel 2010 è stata rinvenuta ancora una tomba domina appieno la delineazione degli ornati. La narrazione, per che tuttavia è stata messa in luce solo parzialmente. tutto il complesso figurativo (maschile e femminile), è Poco distante dalla Parrocchiale si trova la "rotonda di Santo paratattica, bidimensionale, ma non per questo statica. Anche se Spirito", edificio del XI o XII sec. adibito a Battistero. la forma è compendiaria e lesta, nelle sepolture di entrambi i sessi si evidenzia una valida energia intensa: nel tema Fonti: - “Visita guidata (16.04.2011)” - Alessandra Gargiulo e femminile di “esposizione del defunto” notevoli sono i dati Desiree Dreos (Società Friulana di Archeologia); espressionistici, soprattutto nei disperati gesti delle “piangenti” - "Itinerari turistico - archeologici del Friuli Venezia Giulia" - che circondano il letto funebre a mo’ di compianto. Che dire Società Friulana di Archeologia. dell’affascinante scena della “partenza per il viaggio nell’al di là con la defunta introdotta da Caronte” sulla lastra est della Roberta Battiston Tomba 47 (350 a.C.); è qui che si è in grado di evidenziare come l’officina pestana in questione rincorre la ricercatezza del Pitture dall’al di là gusto narrativo e la profonda cultura rituale. “Il gesto pittorico LE TOMBE LUCANE DI PAESTUM come racconto del trapasso”, questo è da ricercare nelle lastre dipinte di Paestum che, dal buio alla luce, custodiscono, allora ’incanto della pittura è da ricercare lontano. A come oggi, un duplice documento di vita e di morte. Paestum, tra il mare e il mito, dove l’Archeologica ha Gianmatteo Funicelli riesumato dall’oblio dei secoli preziosi documenti dipinti. Al di fuori delle mura di cinta della fiorente colonia magnogreca, si estendono diverse aree cimiteriali attive sin dal Preistorico. Quelle pertinenti ai ritrovamenti lucani custodiscono un migliaio di sepolcri, di cui solo ottanta sono dipinti e provengono prevalentemente dalla necropoli urbana di Andriuolo. Il ricco repertorio tombale, riemerso in tali contesti, testimonia con chiarezza i caratteri peculiari di una polis che si trasforma all’ombra dell’occupazione lucana (420-410 a.C.). La perdita della grecità non fu drammatica per l’antica colonia. Nella nuova “Paistom dei Lucani” si fusero ben presto nuovi sentori di splendore e sviluppo. Tale passaggio è tangibile soprattutto nella progressiva trasformazione del rituale funerario, incline alla maggiore ricercatezza nella scelta dell’oggettistica da sepoltura. Oltre al corredo fittile, la tendenza e la “volontà” di arricchire lo spazio del defunto con repertori dipinti si attesta sin dalla 9 FORTI E SBARRAMENTI DAL PASSO DEL PREDIL ALLA CHIUSA DI PLEZZO (Seconda parte) cancellata in ferro, rimossa solo negli anni ’20 del secolo cendendo da Sella Nevea verso Cave del Predil, scorso, quando il territorio era sotto la sovranità italiana. sulla riva del lago si trova lo sbarramento “forte Durante la I guerra mondiale era adibito a caserma per il lago di Predil”. La sua costruzione iniziò nel presidio austro-ungarico del sovrastante monte Rombon, 1885 per terminare nel luglio 1887 e consiste in a pronto soccorso sanitario e ad ufficio di posta militare. un fortino situato nella gola del torrente Aibl ed unito Attualmente, in parte restaurato, è adibito a museo ed è tramite un passaggio sotterraneo ad una batteria di cannoni corazzata ed in casamatta, che teneva sotto tiro il Forte di Chiusa di Plezzo (SLO) lago e la strada che scendeva dal confine tra Italia ed Austria che si trovava presso Sella Nevea. La batteria blindata fu completamente distrutta dai grossi calibri italiani già nel 1915 ed attualmente si presenta all’esterno come un piccolo colle sul lago. Il fortino, incassato nella gola, era fuori tiro e perciò non venne colpito gravemente ed oggi si presenta in discrete condizioni. Qualche anno fa, sul piazzale antistante, sono stati collocati alcuni cannoni residuati della II guerra mondiale. Dal momento che l’importanza del “Forte lago di Predil” spesso utilizzato come sede di manifestazioni e convegni con il progredire della tecnica balistica diminuì e la soprattutto da appassionati di storia militare. struttura venne considerata poco efficace per Una strada che parte dal forte, un tempo carreggiabile, combattimenti a lunga distanza, il Ministero della guerra conduce in breve, circa 130 metri più in alto, ad un altro austriaco, nel 1897, decise la costruzione poco distante di fortilizio situato sulle pendici del monte Rombon e che fu un altro forte che venne terminato nel 1899, denominato dedicato al capitano Hermann, caduto presso il passo “Batteria Sella Predil” e visibile attualmente vicino al Predil nel 1809. Questa costruzione venne completamente passo di Predil in territorio italiano a poche decine di distrutta dalle artiglierie italiane da 305 mm. nel 1915, metri dal confine. Il fortilizio nel 1915 venne dotato di pur essendo di concezione moderna e costruito in granito, cannoni tolti dal forte Hensel di Malborghetto ed era qui trasportato da lontano con gran dispendio di energie. dotato di feritoie per mitragliatrici e fucilieri. Attualmente si possono visitare, dopo una breve Lo spessore delle coperture era ridotto e poteva resistere camminata, le sue rovine di grande suggestione, solo a cannoni di piccolo calibro. La sua posizione percorrendo il sentiero che sale fino alla cima del monte dominante lo rendeva facile bersaglio per i grossi calibro Rombon. italiani e per questo motivo i suoi cannoni vennero, già nel giugno 1915, tolti e trasferiti in caverne disposte nelle Giorgio Cerasoli vicinanze. Altri due forti sono ancora visibili tra il passo di Predil e QUOTE SOCIALI Plezzo in Slovenia. A circa 4 km. da questa località si trova la Chiusa (in Sono avviate le iscrizioni per l’anno sociale 2011; sloveno Kluže), località altamente strategica con un le quote sono rimaste invariate: fortilizio in pietra in posizione dominante, costruito nel - socio ordinario € 25 - socio familiare € 10 Passo Predil: batteria Sella Predil - socio studente (fino al compimento del 25° anno Passo Predil: batteria Sella Predil di età) € 16 Le iscrizioni si possono effettuare: - in Segreteria (ogni martedì, giovedì e venerdì Zuglio: interno del Museo dalle ore 17 alle 19); - con versamento sul c/c postale n. 15176332 intestato alla Società Friulana di Archeologia; - con bonifico bancario sul c/c Banca Prossima IBAN: IT33J0335901600100000004876 Regalate a un amico, a un parente, a un giovane 1880, probabilmente sui resti di un fortilizio più antico. l’iscrizione alla Società Friulana di Archeologia - La costruzione sbarrava letteralmente la strada che onlus conduceva al passo Predil tramite una pesantissima 10

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.