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Bibliografia di Franco Fortini PDF

247 Pages·2022·7.959 MB·Italian
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BIBLIOGRAFIA DI FRANCO FORTINI A CURA DI ELEONORA BASSI E ELISABETTA NENCINI ARCHIVIO FRANCO FORTINI QUODLIBET Indice 7 Prefazione di Luca Lenzini 2.3 Avvertenza 27 A.i. Libri, plaquettes, raccolte d'autore 49 A.2. Edizioni postume 61 A.3. Edizioni in lingua estera 65 B.1. Traduzioni in volume 71 B.2. Traduzioni apparse su periodici o in volumi di autori vari 75 C. Collaborazioni a libri, giornali e periodici; prefazioni, introdu zioni; curatele, voci di enciclopedia Appendici 243 Appendice 1. Testi per musica 2.47 Appendice 2. Testi per film 249 Appendice 3. Interviste e partecipazioni alla TV e alla Radio Indici .15 3 Indice dei nomi 2.65 Indice delle poesie presenti nella sezione C Prefazione Non difenderti più. Ma più tardi, più tardi - quando staranno fissi tra satin e giunchiglie ma molto, molto tempo dopo - quando saremo tutti out of print certe parole che una volta avevo curate perché quasi certo di avere ragione sarà molto bello vederle volare dove il vento le vuole lavorare come quel fumo bianco sparito il jet. Franco Fortini, Out ofp rint 1. Ogni bibliografia ha una sua storia, fatta di approssimazioni, scoperte e fallimenti, capitolazioni e progressi. Questa di Fortini è ]a prima pubblicata dopo la sua morte ( 1994), ma la terza in ordine di tempo a partire dal 1989: la precedono quella compresa in Indici per Fortini (a cura di Carlo Fini, Luca Lcnzini, Pia Mondelli, Firenze, Le Monnicr, 1989, pp. 13 -1 o6) e la Bibliograzfa degli scritti di Franco Fortini (1935-1991) curata da Paolo Jachia, Luca Lenzini, Rossella Niccolucci (Siena, Dipartimento di filologia e critica della letteratura - Università degli studi di Siena, 1992). Di queste la seconda costituisce l'ag giornamento e l'integrazione della prima, allestita in occasione dei festeggia menti accademici per il congedo da11'insegnamento tenuto dal 1989 nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena; ma entrambe hanno lo stesso fonda mento: l'archivio personale di Fortini, che dopo la donazione all'Università di Siena (1995) da parte di Ruth Leiser è conservato nella Biblioteca Umani stica cd è stato inventariato da Elisabetta Nencini. Naturalmente non sono mancate, negli anni, altre bibliografie di Fortini. Tra quelle "di servizio" comprese all'interno di monografie e di saggi critici sull'autore, tanto in vita che in morte, una, in particolare, merita di essere ricordata: quella nel "Castoro" curato da Alfonso Berardinelli (Franco Forti ni, Firenze, La Nuova Italia, 1973, pp. 160-3), la prima ampia monografia 8 Luca Lenzini dedicata a Fortini. Lì, nella Nota bibliografica, si rispecchiava una carriera già lunga e folta di titoli: venti libri d'autore tra raccolte di versi, opere di narra tiva e di saggistica, ventitré libri in traduzione, una fittissima produzione di articoli, prefazioni, voci d'enciclopedia, testi per film. Fortini aveva allora cinquantasei anni. In quello stesso anno pubblicava Questo muro, la raccolta da molti considerata il libro della sua piena maturità poetica; l'anno seguente, 1974, per la cura di Pier Vincenzo Mengaldo usciva negli "Oscar Poesia" di Mondadori l'antologia Poesie scelte (1938-1973). Non è quindi azzardato affermare che a quest'altezza la ricezione di Fortini doppia una boa decisiva: mentre fino ad allora la sua figura più accreditata era stata quella dell'intellettuale militante e del polemista, affermatosi sin dai tempi del «Politecnico» di Vittorini, ora grazie ai contributi di Berardinelli e di Mengaldo quella figura si complica e si arricchisce, in modo determinante, per la sempre maggiore attenzione dedicata al poeta (q uanto al traduttore, è del 1970 la versione del Faust di Goethe, accolta nei prestigiosi "Meridiani,, di Mondadori). Non tanto una "canonizzazione" - altre le linee canoniche egemoni, allora come ora - quanto una messa a fuoco: se nelle pagine dedi cate alla critica su Fortini Berardinelli poteva a buona ragione osservare che «la sua [d i F.] poesia è rimasta fuori del tiro di quasi tutte le metodologie e ideologie letterarie italiane di questo dopoguerra» (p. 164), prima - appunto - la sua monografia, e poi l'Introduzione di Mengaldo alle Poesie scelte modi ficavano in profondità quel quadro, fornendo a lettori e studiosi punti di rife rimento fondamentali, tuttora indispensabili per interpretare il poeta e l'in tellettuale, visti nel loro reciproco illuminarsi. 2. La bibliografia del "Castoro" svolse la propria funzione, esemplarmen te, entro la cornice critica in via di rinnovamento ora accennata. L'approfon dimento della fisionomia di Fortini, quale si delinea a partire dall'inizio degli anni '70 non è, infatti, separabile dalla conoscenza a vasto raggio dell'opera, quindi non solo dei libri in circolazione ma anche di quelli che da tempo ne erano usciti (come Agonia di Natale, Asia Maggiore o Sere in Va/dosso/a), nonché dalla discussione degli interventi critici, svolta sinteticamente ma effi cacemente da Berardinelli nella sezione Scritti su Fortini. Quanto ai testi for tiniani apparsi su periodici e quotidiani fin dagli anni '30, essi non vi sono registrati singolarmente: la sezione Pubblicistica della Nota bibliografica elenca solo le principali testate a cui Fortini aveva sino ad allora collaborato, selezionando una serie di testi saggistici «apparsi dal 196 5 al 1971 », cioè dopo la prima edizione di Verifica dei poteri. Il taglio critico del "Castoro" era di tipo militante, puntato sul presente, non neutrale o storicizzante; e quanto alla ricostruzione e descrizione dell'uni verso delle collaborazioni, tanto popolato quanto poliedrico, avrebbe richiesto Prefazione 9 un ben arduo lavoro anche in seguito, a chi non avesse avuto a disposizione un bacino documentario di partenza, cioè il già menzionato archivio personale dello scrittore, riordinato a più riprese (e d a più mani) nel corso degli anni. Che inoltre lo stesso Fortini abbia contribuito non solo alla fase della documenta zione, ma anche a quella dcli' ordinamento e poi, non di rado, alla stessa inter pretazione del proprio itinerario, il sottoscritto lo può testimoniare per le bibliografie dell'89 e del ,9 2 e Carlo Fini, firmatario della biografia inserita negli Indici, potrebbe confermarlo per la sua parte (c osì come Ja chia e Nicco lucci per le loro); ma è da ritenere che lo stesso si possa dire per il "Castoro" di Berardinelli, la cui bibliografia non a caso è perfettamente identica, per voci e struttura, a quella allegata al Curriculum vitae inviato da Fortini al concorso di "libera docenza" nel 1971 (qui riprodotto alle pp. 19-22). Ora, chi legga il Curriculum vi troverà il percorso di un intellettuale inten to a interpretare sé nella storia e nel mondo circostante, non certo l'iter di uno studioso volto a coltivare il proprio orto accademico. Proprio per questo non stupisce l'interventismo-diciamo così, per intendersi-di Fortini nell'ambito della critica e in quello degli strumenti atti ad avvicinare la propria opera. La stessa esistenza e la lunga cura dell'archivio - incompleto, ovviamente, ma egualmente ricchissimo - è da attribuire non tanto a ragioni di mera conser vazione o di memoria storica, quanto a motivi di tipo essenzialmente creati vo-utilitaristico: sul piano personale, della vita pratica, Fortini non era gran ché ordinato; ma l'archivio costituiva un deposito di materiale da sfruttare, rivedere, annotare, correggere, secondo una prassi ben nota a chi ha avuto occasione di consultarne i ritagli, gli estratti o le riproduzioni [v edi p. 18]. Contestualmente quel deposito, proprio in quanto testimonianza di errori e intuizioni, conflitti e progetti, poteva fornire la prova di una ricerca coerente e di una militanza rigorosa, prova tanto più necessaria in quanto quella ricerca e quella militanza - non per un Partito, ma per la verità - erano da lui avvertite come sempre a rischio d'incomprensione e mistificazione, e quasi oggetto di una damnatio memoriae comminata in vita. (Quest'ultima affermazione suo nerà eccessiva, a chi non ha conosciuto Fortini; eppure le ricorrenti asperità nei suoi rapporti personali hanno spesso avuto origine in un senso di esclusio ne e solitudine vivissimo in lui sin dagli anni giovanili). Quanto alla tendenza al riuso cd alla rielaborazione delle proprie scrittu re, gli esempi davvero non mancano nell'opera fortiniana ma non è il caso di soffermarvisi ora. Mi limito a segnalare, senza considerare la genesi delle rac colte saggistiche, alcuni episodi paradigmatici ed un'abitudine inerente alla scrittura stessa dell'autore, documentabile sempre attraverso l'archivio. L'e pisodio più macroscopico è costituito da Un giorno o l'altro•, opera pubbli- 1 F. Fortini, U11 giorno o Pa/tro, a cura di M. Marrucci e V. Tinacci, Macerata, Quodlibet, .2oo6. 1 o Luca Lenzini cata postuma (2007) ma a cui Fortini aveva lavorato, anche se in maniera discontinua, sin dalla fine degli anni Settanta: un «centone», scrive a Giulio Bollati nell'87, «di scritti sparsi, da periodici o inediti, pagine di diario, lettere mie e altrui, eccetera, 1945-1980, tagliato in forma di Diario in pubblico e corso da un commento continuo, con gli occhi di oggi, a piè di pagina»i. Attraverso PasoliniJ del '93, ne è una sorta di anticipo "mono-tematico"; e qualcosa di analogo, non un centone però, bensì un "vocabolario" (di temi e «tesi») ricavato da saggi ed articoli già pubblicati, era apparso nel 1991, per cura di Paolo Jachia: Non solo oggi4. Si tratta di opere molto diverse, ma che presuppongono l'uso dell'archivio: non per "riciclare" ma per costruire un nuovo organismo a sua volta pronto per l'uso delle nuove generazioni. Ad un'analoga preoccupazione (o aspirazione) di riuso (proprio o altrui) si può ricondurre anche l'abitudine di redigere indici tematici in coda ai diari zibaldoni tenuti ininterrottamente dallo scrittore lungo la sua esistenza. L'in dicizzazione delle pagine giornaliere di quei quaderni [vedi pp. 14-5], luogo d'origine di gran parte dei testi dell'autore, sia in versi che in prosa, non è anch'essa un'operazione in vista del futuro sfruttamento (magari autocritico, di ripensamento)? La creazione degli Indici per Fortini nell'omonimo volume dell'89 (anch'essi tuttora utilissimi) altro non ha fatto che estendere e sistema tizzare quest'uso, già sperimentato "pubblicamente" in appendice a Verifica dei poteri [v edi p. 13]. In questo senso Fortini ha anticipato, dunque, tanto l'opera dei bibliografi che quella dei propri interpreti, non limitandosi a ordi nare il materiale prodotto in vita, ma selezionandolo, smontandolo e rimon tandolo, e stabilendo criteri-guida per attraversarne l'ingente selva. 3. Che le bibliografie siano condannate all'incompletezza è un risaputo assioma, e non serve insistere. Nondimeno, le notizie che si trovano in questa nuova messa a punto non riguardano solo il periodo intercorso tra il 1991 ed il 1994 (quello escluso, cioè, dalla bibliografia del '92). Senza dar conto det tagliatamente delle nuove acquisizioni (l'elenco sarebbe davvero cospicuo), mette conto indicare almeno alcuni punti significativi, che hanno dato non poco filo da torcere alle curatrici, e che dimostrano quanto una bibliografia sia spesso il frutto di un lavoro collettivo, di più persone mosse da interessi che possono seguire vie differenziate ma convergenti. In primo luogo, gli esordi: nella bibliografia dell'89 le prime voci della sezione Poesie e prose apparse in periodici e quotidiani ( Una settimana, Spiaggia di settembre) recano l'indicazione «Gazzetta del Mezzogiorno» i Il passo della lettera è riportato nella Nota al testo delle curatrici, p. XXI. J F. Fortini, Attraverso Pasolini, Torino, Einaudi, 1993. ◄ F. Fortini, Non solo oggi. Cinquantanove voci, a cura di P. Jachia, Roma, Editori Riuniti, 1991. Prefazione II senza data tranne l'anno (1935): infatti le ricerche che, a suo tempo, condussi a Roma ed a Firenze per rintracciare i testi, di cui Fortini serbava copie prive di dati ed un ricordo incerto [v edi p. 17 ], non dettero esito. Nella bibliografia del '92 i primi testi registrati sono quelli di «Anno XIII» ( Colline colorate, un'altra gioia ... , Paesaggi) mentre scompaiono, in assenza di dati certi, sia Una settimana che Spiaggia di settembre. Questi ultimi sono stati, in seguito (1996), rintracciati (e collocati nel proprio contesto) da Sergio PalumboS: i testi originariamente erano stati pubblicati, insieme a Il cielo, su «La Gazzet ta di Messina» nel corso del '36. Altro periodo critico: la guerra, e non è da spiegare perché. Qui un aiuto importante è venuto da Davide Dalmas6, che nelle sue ricerche su Fortini e gli ambienti valdesi ha recuperato testi pubblicati nel '44 su « Voce Evange lica» e ripresi dalla stessa rivista all'indomani della scomparsa dell'autore. Dove invece le ricerche han segnato il passo è il periodo 1968-1969: la scar sezza delle voci, nella parte relativa ai periodici, a suo tempo ebbe a stupire lo stesso Fortini, ma non ha trovato modifiche sostanziali. Il fatto che pro prio negli anni "caldi,, della contestazione la sua firma fosse pressoché assente dalle pagine delle riviste, cioè da un medium tipico della riflessione critica e della cultura della sinistra, sembra in effetti una contraddizione; d'altra parte egli fu tutt'altro che inattivo, in quel periodo: basti pensare, oltre alla seconda edizione di Verifica, alla traduzione del Faust goethiano7, impresa che aveva assorbito gran parte del tempo non dedicato all'insegna mento scolastico. C'è poi una zona che vale la pena segnalare perché non priva di aspetti problematici e stimolanti: quella delle pubblicazioni postume. Qui occorre rebbe distinguere almeno tre casi: i testi preparati o già rivisti in vita dall'au tore, e pubblicati dopo la sua morte per vicende editoriali più o meno fisio logiche ( come La guerra in Europa o il saggio sui Frammenti lirici di Re bo ra), quelli "imprevisti" in quanto risultanti dalla trascrizione, non rivista né pianificata, di conferenze o interventi in pubblico (di solito questi testi sono giunti al Centro Fortini tramite amici, studiosi o anche conoscenti occasio nali di Fortini), e le pubblicazioni che hanno all'origine l'archivio dell'Uni versità di Siena (in buona parte apparse sull' «Ospite ingrato», la rivista del Centro Fortini, ma anche altrove). Ed infine, Internet. Accade anche d'imbattersi, nel mare magnum della rete, in testi di cui non si sospettava la circolazione: è il caso di una versione J Vedi S. Palumbo, La "preistoria• di Fortini è nei versi messinesi, «La Gazzetta del Sud•, 15 luglio 1996, p. 3; le prose sono riportate in Id., l'impewosa giovinezza di antiborghesi senza rime dio. Fascismo e afascismo nella stampa messi11ese degli a11ni :,o, Messina, Edas, 1999. 6 Vedi D. Dalmas, La protesta di Fortini, Aosta, Sigma, 2oo6. 7 Vedi ora Cesare Cases, Laboratorio Fa11st. Saggi e commenti, Macerata, Quodlibet, 2019. Luca Lenzini 12. da Orazio, rinvenuta da Alessandro Fo in un sito8 internet, testo che nell' Ar chivio Fortini figura tra le carte dei testi inediti e scartati. Solo grazie al repe rimento in rete si è giunti a identificare la sede originaria in cui venne pub blicato, l'antologia Poeti latini tradotti da scrittori italiani contemporanei, a cura di V. Guarracino (Milano, Bompiani, 199 3) , che sino ad allora era sfug gita ai curatori. Ma come collocare l'apparizione su Internet di pubblicazio ni, talora di esistenza effimera, in una bibliografia di taglio annalistico e legata ai supporti tradizionali? La scelta è stata di darne notizia a parte, ma occorre prendere atto che lo sviluppo di Internet impone di registrare gli strumenti di bordo, anche per chi pensa che il libro sia sempre insostituibile e non solo nell'ambito degli studi umanistici. Una cosa è certa, comunque: d'ora in poi gli aggiornamenti della bibliografia fortiniana avranno luogo proprio in rete, dato che il Centro di ricerca Franco Fortini dell'Università di Siena dispone di un proprio sito9. Ad esso rinviamo quindi per il futuro, che inevitabilmen te non mancherà di novità e sorprese. Luca Lcnzini 8 «ilmalcminorc.altcrvista.org/wp-contcnt/uploadshoo9/os/orazio_carm_i_11_- _cscrcita zione.pdf» (ultima consultazione dicembre 2019). 9 www.ospiteingrato.unisi.it. Avvertenza Questa bibliografia si propone di integrare ed ampliare quella precedente del 199.2 a cura di Luca Lenzini, Pia Mondelli, Paolo Jachia. I testi citati sono per la maggior parte conservati nell'Archivio Franco Fortini dell'Università di Siena. Dopo la morte di Fortini, nel novembre 1994, l'archivio è stato dona to alla biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena, oggi Biblioteca U maoistica, dove è stato interamente riordinato e catalogato e adesso consul tabile nel catalogo online dell'Università di Siena (https://onesearch.unisi.it/). La bibliografia è suddivisa in sci sezioni all'interno delle quali viene rispettato l'ordine cronologico, ed ogni lemma segue una numerazione progressiva. La prima sezione (denominata A.1) comprende i volumi, le raccolte d'autore, le plaquettes, gli opuscoli e le opere in collaborazione con altri. La seconda sezione (A .. 2) riporta le opere uscite dopo la morte di Fortini, e la terza (A.3) le edizioni in lingua estera. Per quanto riguarda le traduzioni (la maggior parte dal tedesco e dal francese) le abbiamo suddivise fra quelle in volume (B.1) e quelle uscite su periodici o in volumi di vari autori (B .. 2.). Gli articoli di Fortini, le recensioni uscite su quotidiani e periodici, che sono la parte più cospicua di questa biblio grafia, sono incluse insieme alle introduzioni e prefazioni a volumi di altri autori, alle voci di enciclopedia, alle presentazioni a mostre e agli interventi a congressi, nell'ultima sezione (C).Per ogni anno, in prima posizione troviamo sempre le pubblicazioni in volume e di seguito i singoli articoli e recensioni usciti su perio dico. In alcuni casi non è stato possibile il confronto con i testi originali e tal volta, quando non certe, le date sono indicate tra parentesi quadre. Lo stesso vale per le indicazioni delle pagine che, quando non è stato possibile rintracciare, sono omesse. All'interno dei singoli lemmi, nella maggior parte dei casi, sono presenti delle brevi integrazioni esplicative del contenuto trattato, che insieme agli indici dei nomi, delle poesie, delle prose, dei periodici, rendono più agevole la consultazione della bibliografia. Sempre all'interno del lemma sono indicate, tramite il simbolo -+ le successive pubblicazioni in volume. Seguono poi tre Appendici comprendenti, sempre in ordine cronologico, testi per musica, film e interventi alla televisione e alla radio. Molti pareri editoriali di Fortini sono riportati o citati in Luca Daino, La gioia di conoscere: i pareri editoriali di Franco Fortini per Mo ndadori, Milano, 24 Avvertenza Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2017 e di Valentina Tinacci, Marianna Marrucci, Meglio peccare Fortiter, Pisa, Pacini, 2013, ai quali riman diamo. Una edizione complessiva è in allestimento a cura del Centro Fortini. Non sono indicizzate le traduzioni delle singole poesie di Fortini, per le quali si rimanda al sito del Centro Fortini. Sono molte le biblioteche italiane e straniere che hanno collaborato alla realizzazione della bibliografia, apportando documenti e citazioni bibliogra fiche a volte inedite e sconosciute. Tra le tante si ricordano la Biblioteca della Università Bocconi di Milano, la Biblioteca Romana dcli' Archivio Storico Capitolino, la Kantonsbibliothek Graubiinden a Chur, Svizzera, la Biblioteca Comunale Centrale Sormani di Milano, la Biblioteca Statale di Cremona, la Biblioteca Provinciale di Pisa, la Biblioteca Fondazione Casa Oriani di Raven na, la Biblioteca Area Economica dell'Università Ca' Foscari di Venezia, I'A r chivio Fotografico Fondazione Carisbo di Bologna, l'Archivio Bonsanti di Firenze, la Biblioteca Umanistica della Università degli Studi di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la Biblioteca Panizzi di Reggio Emi lia, l'Associazione Archivio Storico Olivetti di Ivrea, la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena e la Biblioteca Cantonale e Universitaria di Losanna. Le curatrici ringraziano i molti che hanno collaborato alle ricerche dei documenti, in particolare Luca Baranelli, Davide Dalmas, Luciano Borghi, Roberto Nencini, Ilaria Betocchi, Luca Daino, Alessandra Rcccia, Antonio Allegra, Marianna Marrucci, Daniele Campea, Edoardo Badalamenti, Simona Gambelli, Francesco Diaco, Monica Marchi, Tommaso Munari, Sabatino Pcluso, Domenico Scarpa, Sergio Toffctti, Paolo Kutufà.

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