Belém, agosto 1944. La goletta Deutschland, utilizzata per commerci di piccolo cabotaggio, è pronta per salpare verso Rio de Janeiro. Per il suo comandante e per l’equipaggio, formato da marinai tedeschi (di U-boot) internati, la guerra sembra non esistere. Sentono però di essere necessari in patria e non lì, alla fine del mondo. Per rientrare in Germania sono pronti a tutto, anche ad affrontare più di 5000 miglia di oceano, tutti controllati dalla marina inglese e da quella americana. Un viaggio impossibile a bordo di un veliero, in condizioni precarie, che non si è mai allontanato da terra da oltre vent’anni.
Le vicende della Deutschland sono il filo conduttore di questo romanzo, e sono destinate ad incrociarsi con quelle di un guardiamarina della Royal Navy in licenza diretto a casa, di un asso degli U-boot in partenza da una Brest circondata per una missione temeraria e di un pilota della Lufwaffe impegnato nella ricognizione sull’Atlantico. Sullo sfondo, come in molti romanzi, il mare, imprevedibile e, a volte, ostile, in grado di prevalere sulla volontà degli uomini che, di fronte alla sua minaccia, si uniscono in uno sforzo comune, dimenticando di appartenere a schieramenti opposti. Un romanzo in cui, naturalmente, si tifa per la lepre e non mancano i colpi di scena.