Arminio scrive poesie a oltranza e le sposta di continuo, una perenne migrazione interna che qui si ferma in un'ampia raccolta di poesie sul suo paese e sui paesi che visita. Negli ultimi anni ha pubblicato molti libri di prosa, sempre sullo stesso argomento e sempre diversi uno dall'altro. Anche questo libro è diverso da tutti gli altri. I testi qui presentati sono solo una piccolissima parte della sua sterminata produzione, ma danno subito la drastica sensazione di trovarsi di fronte a un autore che sembra avere accordato il suo corpo unicamente sulla scrittura. Ne esce una dizione esatta e allo stesso tempo febbrile, intima e corale. Arminio mette ogni giorno al lavoro il suo demone che ogni giorno lo mette alla prova con l'idea della fine. Un corpo a corpo che è segno di grande salute e che lascia sul campo una poesia attualissima e dal passo antico.