DA BETLEMME AL CALVARIO Le Iniziazioni di Gesù di Alice A. Bailey Altre opere di Alice A. Bailey: Iniziazione umana e solare. Lettere sulla Meditazione Occulta. Trattato del Fuoco cosmico. La luce dell’Anima. L’Anima e il suo meccanismo. Trattato di Magia Bianca. Da Betlemme al Calvario. Il Discepolato nella Nuova Era (2 voll.) I problemi dell’umanità. Il destino delle Nazioni. Trattato dei Sette Raggi (5 voll.). Telepatia e il Veicolo eterico. L’illusione quale problema mondiale. L’esternazione della Gerarchia. L’educazione nella Nuova Era. Dall’Intelletto all’Intuizione. Autobiografia incompiuta. 1 DA BETLEMME AL CALVARIO LE INIZIAZIONI DI GESÙ Alice A. Bailey EDITRICE NUOVA ERA ROMA Titolo originale: FROM BETHLEHEM TO CALVARY The Initiations of Jesus © Copyright by LUCIS TRUST, NEW YORK 1965 Prima edizione inglese 1937 Prima edizione italiana 1987 Edizione LUCIS Ginevra Casa Editrice NUOVA ERA Roma NOTA La pubblicazione di questo libro è finanziata dal Fondo Libri del Tibetano, che è un fondo che si rinnova allo scopo di perpetuare gli insegnamenti del “Tibetano” e di Alice A. Bailey. Tutto il denaro erogato dal Fondo per pubblicare questo libro vi ritorna con la sua vendita in modo da assicurarne una successiva edizione. La Lucis Press è un’organizzazione che non ha scopo di lucro ed appartiene al Lucis Trust. Per questo libro non si reclamano diritti d’Autore. Dedicato a M. VICTOR FOX in segno del mio affettuoso riconoscimento della fraterna collaborazione nel Servizio e del suo cuore comprensivo. 2 LA GRANDE INVOCAZIONE Dal punto di Luce entro la Mente di Dio Affluisca luce nelle menti degli uomini. Scenda Luce sulla Terra. Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio Affluisca amore nei cuori degli uomini. Possa il Cristo tornare sulla Terra. Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini; Il proposito che i Maestri conoscono e servono. Dal centro che vien detto il genere umano Si svolga il Piano di Amore e di Luce. E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede. Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra. Questa Invocazione o Preghiera non appartiene ad alcuno né ad alcun gruppo, ma a tutta l’Umanità. La bellezza e la forza di essa stanno nella sua semplicità, e nel suo e- sprimere certe verità centrali che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale — la verità che esiste un’Intelligenza fondamentale cui, vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogni apparenza esterna, il potere motivante dell’Universo è Amore; la verità che una grande Individualità, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell’amore perché potessimo comprendere; la verità che sia amore che in- telligenza sono effetti di quel che viene detto il Volere di Dio; e infine l’evidente verità che solo per mezzo dell’umanità stessa il Piano divino troverà attuazione. 3 INDICE CAPITOLO PRIMO Osservazioni preliminari sull’Iniziazione Pagina inglese (a sinistra) 3 CAPITOLO SECONDO La Prima Iniziazione La Nascita a Betlemme 31 CAPITOLO TERZO La Seconda Iniziazione Il Battesimo nel Giordano 86 CAPITOLO QUARTO La Terza Iniziazione La Trasfigurazione sulla vetta della montagna 133 CAPITOLO QUINTO La Quarta Iniziazione La Crocifissione 173 CAPITOLO SESTO La Quinta Iniziazione La Risurrezione e l’Ascensione 230 CAPITOLO SETTIMO La nostra mèta immediata La fondazione del regno. 255 4 PREFAZIONE La pubblicazione di questo libro è accompagnata dal sincero desiderio che l’effetto possa essere costruttivo e possa portare ad un approfondimento della nostra fede in Cri- sto e ad un più esteso riconoscimento dell’opera che Egli venne a iniziare. Lunghi anni di lavoro compiuto in qualità di evangelista e di istruttore nel settore dei principi Cri- stiani; ed un difficile periodo durante il quale ho affrontato il problema della mia propria relazione con Cristo e con il Cristianesimo, mi hanno indotto a due riconoscimenti chia- ri e distinti: primo, che l’Individualità di Cristo e la Sua missione sono una realtà; se- condo, che lo sviluppo della Coscienza Cristica e della natura del Cristo, tanto nell’individuo che nella razza, considerata nel suo insieme, contengono la soluzione del nostro problema mondiale. Approvo interamente le parole di Arthur Weigall, allorché dice: “Sia che si distingua il Gesù della storia dal Gesù della teologia, Egli rimane la via, la verità e la vita, ed io sono convinto che solo il concentrarsi sulla figura storica del nostro Signore e sul Suo insegnamento possa ispirare, in questo Secolo Ventesimo, quell’adesione e quel servizio fervente che, nei tempi andati, potevano essere ottenuti mediante l’esegesi dei dogmi teologici, la minaccia dell’inferno e la rappresentazione di cerimonie e di riti elaborati.”1 Attualmente il regno di Dio è in via di rapida formazione, come possono darne testi- monianza tutti coloro che hanno una visione dell’avvenire e si rendono conto del rapido emergere dalla bellezza e della divinità dell’uomo. Stiamo attraversando il periodo di transizione tra la vecchia e la nuova era e la vera missione di Cristo, tanto profonda- mente e frequentemente oscurata dalle dispute e dalle induzioni teologiche, incarna in se stessa la rivelazione futura. Lo sviluppo dell’umanità consente il riconoscimento di Cri- sto e della Sua opera e la partecipazione cosciente dell’uomo al Regno di Dio. L’evocazione cosciente della vita del Cristo nel cuore umano e la nostra rapida inte- grazione nel Regno di Dio sono i compiti immediati, in cui sono riposti la nostra re- sponsabilità, le nostre opportunità e il nostro destino. Concludendo, vorrei esprimere la mia gratitudine al Sig. William Cummings e al Sig. Alan Murray per il premuroso e intelligente aiuto che mi hanno dato. La loro collabora- zione ha reso possibile la stesura di questo volume. 1 The Paganism in our Christianity, di Arthur Weigall, pag. 16. 5 DA BETLEMME AL CALVARIO Di coloro che cercarono la mia culla a Betlemme Ascoltando una voce e seguendo una stella, Quanti ascesero con me al Calvario? Troppo lunga era la via … Un’aureola di gloria circondava quelli che fu un bimbo nella mangiatoia, Speranza per uomini contro la loro rovina in lotta. Ma la speranza, realizzata, si avverò tramite la mia corona di spine E la mia croce. Mia spada fu la Verità, la sofferenza l’investitura Che conferii a coloro che mi seguirono; Un’asina bardata fu il destriero Scelto da montare. Svaniti erano, allora, di Betlemme la gloria, E i doni dei Re Magi dell’Oriente; Svanite le moltitudini, e dodici soltanto Si assisero al convito Di semplice pane, servito nella stanza superiore, Ove il triste calice passò di mano in mano, Testimonianza del mio amore Per l’umana gente sulla terra. Quando nel Getzemani, solitario pregai, Perché il calice più amaro risparmiato mi fosse, Vegliare non poteste neppure una breve ora, In attesa dell’Alba! Cercarono molti a Betlemme, la mia culla, Ascoltando una voce e seguendo una stella; Simone solo, il Calvario ascese, con me. Troppo lunga era la via! … H.Le Gallienne Riprodotto per gentile autorizzazione del “The New York Times” e dell’autore. 6 Capitolo Primo OSSERVAZIONI PRELIMINARI SULL’INIZIAZIONE 1 NOTA FONDAMENTALE “Esiste un desiderio umano di Dio; ma esiste pure un desiderio divino dell’uomo. Dio è l’idea suprema, l’interesse supremo e il desiderio supremo dell’uomo. Il problema di Dio è un problema umano. Il problema dell’uomo è un problema divino... L’uomo è la controparte di Dio e il Suo prediletto, da cui Dio attende di essere riamato. L’uomo è l’altra persona del mistero divino. Dio ha bisogno dell’uomo. È volere di Dio che esi- stesse non solo Egli stesso ma anche l’uomo, l’Amante e l’Amato”. Wrestlers with Christ di Karl Pfleger, pag. 236. 1 3 Stiamo per passare da un’epoca religiosa ad un’altra e le tendenze spirituali del no- stro tempo vanno definendosi sempre più chiaramente. Il cuore degli uomini non è mai stato tanto sensibile alle influenze spirituali come ora, e la porta che introduce al centro stesso della realtà è aperta completamente. Tuttavia, accanto a questo sviluppo signifi- cativo esiste una tendenza in senso contrario, ed alcune filosofie materialiste e dottrine di negazione vanno affermandosi sempre più. Per molti l’intera questione della validità della religione cristiana deve essere ancora provata. Si sostiene con insistenza che il Cri- stianesimo ha fallito il suo scopo, che l’uomo non ha bisogno del Vangelo, con le sue implicazioni di divinità ed il suo sprone al servizio e al sacrificio. È storicamente vera la narrazione del Vangelo? Non è piuttosto una leggenda mistica di grande bellezza e di incontestabile valore educativo, ma nondimeno di nessun interes- se vitale per gli uomini e le donne intelligenti di oggi, che si vantano del loro raziocinio e della loro indipendenza da antiche illusioni mentali e da tradizioni vecchie e polvero- se? Riguardo alla perfezione del carattere di Cristo, così come ci è stato descritto, non è mai stato sollevato alcun dubbio. Gli stessi nemici del Cristianesimo ammettono la Sua unicità, profondità e capacità di comprendere il cuore degli uomini. Riconoscono pure l’intelligenza delle Sue idee e le sostengono nelle loro proprie filosofie. Gli sviluppi che il Falegname di Nazareth apportò all’edificio dell’esistenza umana, i Suoi ideali sociali ed economici e la bellezza della civiltà che si potrebbe fondare sulla base dei precetti e- tici del Sermone della Montagna, sono molto spesso messi in evidenza da molti di colo- ro che si rifiutano di conoscere la Sua missione quale espressione di divinità. 4 Dal punto di vista razionale, la questione dell’esattezza storica della Sua vita rimane tuttora insoluta, sebbene i Suoi insegnamenti sulla Paternità di Dio e la Fratellanza dell’uomo siano suffragati dalle migliori menti della razza. Quelli che sanno muoversi nel mondo delle idee, della fede e dell’esperienza viva, testimoniano la Sua divinità e il fatto che possa essere avvicinato. Ma tali testimonianze sono spesso considerate con leggerezza, sospettate di misticismo, di futilità e ritenute impossibili a provarsi. Il credo personale, è dopotutto di nessun valore per gli altri, tranne che per il credente stesso, a meno che la testimonianza non assuma proporzioni tali che il numero di coloro che la professano costituisca per se stesso una prova. Il fatto di seguire la “via della fede” può essere il frutto di un’esperienza vissuta, ma può costituire pure una forma di autosugge- stione e una “via di scampo” per sfuggire alle difficoltà e ai problemi della vita quoti- diana. Lo sforzo richiesto per comprendere, sperimentare, acquistare esperienza ed e- sprimere quanto è conosciuto e creduto, è spesso troppo difficile per la maggioranza che 7 ripiega allora su un credo fondato sulla testimonianza delle autorità in materia, essendo questa la via più comoda per superare l’ostacolo. Il problema della religione e quello del Cristianesimo ortodosso non sono la stessa cosa. Gran parte dell’incredulità e dello scetticismo contemporanei, e la negazione delle nostre cosiddette verità è fondata sul fatto che la religione è stata largamente sostituita dal credo, e che la dottrina ha soppiantato l’esperienza vivente. È proprio quest’espe- rienza viva la nota dominante di questo libro. Forse un’altra ragione per cui oggi la fede dell’umanità è così scarsa, o perché essa mette tanto deplorevolmente in discussione quanto accettato per vero, può risiedere nel fatto che i teologi hanno cercato di portare il Cristianesimo fuori dal posto che gli spetta nello schema delle cose, ed hanno trascurato la sua posizione nella grande continuità della rivelazione divina. Si sono sforzati di sottolineare la sua unicità e di considerarlo come una espressione completamente isolata e separata di religione spirituale. Perciò ne distruggono lo sfondo, ne rimuovono le fondamenta e rendono difficile alla mente sem- pre più evoluta dell’uomo di accettarne la presentazione. 5 Eppure S. Agostino ci dice “che quella che viene chiamata religione cristiana esiste- va presso gli antichi, e non ha mai cessato di esistere dall’origine della razza umana fino a quando Cristo si incarnò, momento in cui la vera religione, già esistente, incominciò a chiamarsi Cristianesimo”2. La saggezza che esprime il rapporto con Dio, le regole del sentiero che guidano i nostri passi errabondi nel ritorno alla casa del Padre, e l’inse- gnamento che porta la rivelazione sono sempre stati gli stessi attraverso i tempi, e sono identici a quello che Cristo insegnò. Questo insieme di verità interiori e questa dovizia di conoscenza divina esistono da tempi immemorabili. Cristo rivelò la Verità, ma fece ancor di più. Rivelò in Se stesso e con la storia della Sua vita cosa questa saggezza e questa conoscenza potevano fare per l’uomo. Dimostrò in Se stesso la piena espressione della Divinità, e quindi ingiunse ai Suoi discepoli di andare per il mondo e di imitarlo. Nella continuità della rivelazione, il Cristianesimo entra nel suo ciclo di espressione sotto la stessa legge divina che governa ogni manifestazione: la Legge dell’Apparizione ciclica. Tale rivelazione passa attraverso le fasi d’ogni manifestazione formale, nascita, crescita, sviluppo, ed infine (quando il ciclo perviene al suo termine) cristallizzazione, ed una graduale ma crescente importanza accordata alla lettera e alla forma, fin quando la morte di quest’ultima diventa giusta e inevitabile. Ma lo spirito sopravvive per assu- mere nuove forme. Lo Spirito di Cristo è immortale, e dato che vive per l’eternità, quanto Egli manifestò incarnandosi deve del pari continuare a vivere. Cristo si sottomise a tutti i processi che costituiscono il destino comune a ogni figlio di Dio e li subì: la pri- gione nel grembo, lo stadio della prima infanzia, lo sviluppo da adolescente ad uomo. Grazie alla Sua sottomissione e poiché Egli “imparò l’obbedienza da ciò che patì”3, gli fu accordato di rivelare Dio all’uomo e (possiamo dirlo?) il divino nell’uomo a Dio, poiché i Vangeli dimostrano che Egli evocò costantemente questo riconoscimento del Padre. 6 La grande continuità della rivelazione è il nostro bene più prezioso, e in questa conti- nuità la religione di Cristo deve inserirsi e si inserisce perfettamente. Dio non ha mai fatto mancare la Sua testimonianza, e non lo farà mai. Si dimentica spesso il posto che spetta al Cristianesimo quale compimento del passato e come punto di lancio per il futu- ro, e questa è forse una delle ragioni per cui la gente parla di un fallimento del Cristia- nesimo, e cerca quella rivelazione spirituale di cui sente urgente la necessità. Se questa continuità, e il posto eminente che in essa spetta alla fede Cristiana, non è messa in luce, corriamo il rischio di sfiorare la rivelazione e non riconoscerla. 2 Citato da W. Kingsland in “La religione alla luce della Teosofia” 3 S: Paolo Agli Ebrei V, 8. 8 “Esisteva — ci è stato detto — in ogni antico paese avente il diritto di chiamarsi civile, una dottrina esoterica, un sistema denominato SAGGEZZA, e coloro che si dedicarono al suo studio e al suo insegnamento furono prima chiamati SAGGI ... Pitagora chiamò questo sistema ... Gno- si o Conoscenza delle cose che esistono. Sotto la nobile denominazione di SAGGEZZA, gli an- tichi maestri, e saggi dell’India, i magi di Persia e di Babilonia, i veggenti e i profeti di Israele, gli Ierofanti d’Egitto e d’Arabia come i filosofi greci e dell’Occidente, riunirono tutte le cono- scenze che ritenevano essenzialmente divine, e ne classificarono una parte come esoterica e l’altra come exoterica”4. Noi conosciamo gran parte dell’insegnamento exoterico. Il Cristianesimo ortodosso e teologico è fondato su di esso, come lo sono tutte le formulazioni ortodosse delle grandi religioni. Tuttavia, quando viene dimenticato l’insegnamento della saggezza interiore ed è ignorato il lato esoterico, lo spirito e l’esperienza vissuta scompaiono. Ci siamo occu- pati dei dettagli della forma esteriore della fede, ed abbiamo miseramente dimenticato il significato interiore, apportatore di vita e di salvezza non solo all’individuo ma all’umanità intera. Ci siamo affaccendati a lottare su dettagli di secondaria importanza dell’interpretazione tradizionale e abbiamo omesso di insegnare il segreto e il metodo della vita cristiana. 7 Abbiamo sopravvalutato gli aspetti dottrinali e dogmatici, abbiamo deificato la lette- ra, mentre durante tutto questo tempo l’anima dell’uomo reclamava lo spirito di vita, velato dalla lettera. Ci siamo lambiccati il cervello sugli aspetti storici del racconto e- vangelico, sull’importanza del fattore cronologico e sull’esattezza della terminologia di numerose traduzioni, senza scorgere la vera magnificenza della realizzazione del Cristo e l’insegnamento pieno di significato che contiene sia per l’individuo che per la specie. Si è perso di vista il dramma della Sua vita e la sua applicazione pratica alla vita dei Suoi seguaci, per l’indebita importanza attribuita a certe frasi che si suppone Egli abbia proferito, mentre ciò che Egli espresse con la Sua vita, e le relazioni che Egli mise in lu- ce e che considerò implicite n’ella Sua rivelazione, sono state totalmente ignorate. Mentre ci battevamo a proposito del Cristo storico perdevamo di vista il Suo mes- saggio d’amore a tutti gli esseri umani. I fanatici hanno disputato lungamente sulle Sue parole, ma hanno trascurato di ricordare che Egli era il “Verbo fatto carne”. Discutendo sulla nascita di Cristo da una vergine, hanno dimenticato la verità che l’Incarnazione ha inteso insegnarci. Evelyn Underhill indica nel suo libro più notevole, Misticismo, che “l’Incarnazione, che per il cristianesimo popolare è sinonimo della nascita storica e della vita terrena di Cristo, per il mistico non rappresenta solo questo, ma anche un processo perpetuo sia cosmico che personale”. Alcuni studiosi hanno trascorso la loro esistenza a provare che la storia di Gesù non è che leggenda. Si potrebbe tuttavia notare che la leggenda è la somma delle credenze e delle conoscenze del passato, trasmessa fino a noi come guida, e costituente la base di una nuova rivelazione e di una verità imminente. Un mito è una verità fondata e provata, un ponte i cui archi congiungono, uno dopo l’altro, la conoscenza acquisita nel passato, la verità formulata nel presente e le possibilità divine e infinite del futuro. I vecchi miti e gli antichi misteri ci offrono una presentazione successiva del messaggio divino, quale emanò da Dio, attraverso il tempo, in risposta alle necessità degli uomini. La verità di un’epoca diventa la leggenda di quella successiva, ma il suo significato e la sua realtà rimangono intatte, e richiedono solamente di essere interpretate di nuovo in termini mo- derni. 8 Siamo liberi di accettare o di rifiutare, ma sia nostra cura scegliere ad occhi aperti, con quella perspicacia e quella saggezza che sono il segno distintivo di coloro che si so- no già inoltrati sui sentiero del ritorno. Abbiamo ancora molto da applicare della Vita, della Verità e della Vitalità di cui parla il Vangelo. Il messaggio di Cristo contiene di- namismo e divinità. 4 La Dottrina Segreta, di H.P. Blavatsky, vol. III°, pag. 55. 9 Il Cristianesimo è per noi oggi una religione culminante. È la più grande delle rivela- zioni divine recenti. Gran parte di essa, dal suo inizio duemila anni or sono, è stata con- siderata come una leggenda, ed i chiari contorni dell’esposizione evangelica si sono an- dati offuscando, fino ad essere spesso considerati da un punto di vista simbolico. Eppu- re, dietro al simbolo e al mito sta la realtà, essenziale, drammatica e pura verità. La nostra attenzione è stata assorbita dal simbolo e dalla forma esterna, mentre il si- gnificato è rimasto oscuro e non riesce ad ispirare sufficientemente la nostra esistenza. Nel nostro miope studio della lettera, abbiamo perduto il senso del Verbo stesso. È ne- cessario penetrare il significato che il simbolo vela, dobbiamo trasferire la nostra atten- zione dal mondo delle forme esteriori a quello delle realtà interiori. Keyserling esprime questo concetto con le parole che riportiamo: “In materia di atteggiamento spirituale il processo che consiste nel lasciare il livello della lettera per quello del senso interiore, può essere chiaramente definito con una sola proposizione. Consiste nel vedere attraverso il fenomeno. Ogni fenomeno vivente è, complessivamente, un simbolo, poiché l’essenza della vita è il suo significato. Ma ogni simbolo, che è l’espressione ultima di uno stato di coscienza, diventa trasparente allorché si perviene ad un altro più profon- do, e così di seguito per l’eternità; perché tutte le cose, considerate secondo la relazione vitale, sono collegate interiormente le une alle altre e le loro profondità hanno radice in Dio. Di conseguenza nessuna forma spirituale potrà mai essere un’espressione definitiva; ogni si- gnificato, quando è stato penetrato, diventa automaticamente una semplice espressione letterale di un altro più profondo e l’antico fenomeno acquista un senso nuovo e differente. Così il Cri- stianesimo, il Protestantesimo, l’Ortodossia greca, l’Islamismo e il Buddismo possono continua- re ad essere come principio, sul piano di questa vita, quello che erano, pur avendo un significato totalmente nuovo”5. 9 Questo libro ha la sua sola ragion d’essere nel tentativo, che si propone, di penetrare il senso più profondo che sta alla base dei grandi avvenimenti della vita di Cristo, ed in- fondere nuovo vigore e interesse alla vacillante aspirazione del Cristiano. Avrà rag- giunto qualche obiettivo, rendendo un servizio e porgendo un aiuto, se perverrà a dimo- strare che la storia rivelata dai Vangeli non si riferisce unicamente a quella Figura divi- na che dimorò un tempo fra gli uomini, ma che contiene pure un significato pratico ed un senso preciso per l’uomo progredito della nostra epoca. Attualmente, grazie alla no- stra evoluzione più avanzata e alla capacità d’esprimere i nostri stati di coscienza me- diante sfumature più finemente differenziate, ci è possibile assimilare l’insegnamento (del Vangelo) con una visione più chiara e con un uso più saggio delle istruzioni impar- tite. Questo grande Mito ci appartiene; si abbia il coraggio di impiegare questa parola nel suo vero e giusto significato. Un mito è suscettibile di divenire un fatto nella espe- rienza di un individuo, perché un mito è un fatto che può essere provato. Noi ci affidia- mo alla loro validità, ma è necessario cercarne una nuova interpretazione alla luce del presente. Mediante l’esperimento autoiniziato possiamo provare la loro validità; speri- mentandoli possiamo renderli delle forze che governino le nostre vite; ed esprimendoli dimostrarne infine la validità agli altri. Questo è il tema del presente libro, che tratta dei fatti narrati dal Vangelo, il mito in sequenza quintuplice che c’insegna la rivelazione della divinità nella Persona di Gesù Cristo, e che rimane eternamente vero in senso co- smico e storico, e nella sua applicazione pratica all’individuo. Questo mito si suddivide in cinque grandi episodi: La nascita a Betlemme. Il Battesimo nel Giordano. La Trasfigurazione sul Monte Carmelo. La Crocifissione sul Monte Golgota. La Resurrezione e l’Ascensione. 5 The Recovery of Truth, di Herman Keyserling, pag 91-92 10
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