Due amanti, lei cristiana e lui musulmano, in un Impero russo ormai al tramonto. Ali è un ragazzo discendente da una nobile famiglia dell’Azerbaigian, Nino una principessa georgiana. Lui la chiederà in moglie, la salverà da un rapimento e la porterà con sé lontano. Ma la guerra segnerà, con il loro amore, la nascita di un mondo nuovo: dal primo conflitto mondiale alla rivoluzione bolscevica, vivrà il disperato sogno d’indipendenza dell’Azerbaigian moderno, e Ali sarà in prima fila a battersi per la sua terra.
Romanzo d’amore e documento di inestimabile valore storico, ambientato nel Caucaso tra prima guerra mondiale e rivoluzione bolscevica, Ali e Nino è uno dei grandi classici della letteratura moderna.
I due amanti, rappresentanti di culture e confessioni differenti – lei cristiana e lui musulmano – accompagnano il lettore dalla città di Baku alla Persia, sullo sfondo di una continua tensione tra Europa e Asia, Islam e Cristianità, guerra e pace, onore e vergogna. Questi accostamenti fanno di Ali e Nino un libro di bruciante attualità e intensità. La storia di un amore contrastato non è certo il pretesto per fare colore locale nel segno di un orientalismo di maniera. Al contrario, il romanzo di Kurban Said si addentra coraggiosamente tra i risvolti di un mondo in turbolenza come quello di un impero in declino, dove i destini delle famiglie e le aspirazioni dei popoli si dividono, si combattono e si proiettano nei connotati di una nuova società nascente. L’Azerbaigian che leggiamo nelle pagine di Said, luogo di commistione e scontro di popoli e culture, non è ancora il florido stato indipendente di oggi. Ma in esso riecheggiano la ricchezza culturale, la fierezza e l’intensità emotiva che oggi lo contraddistinguono e che hanno profonde radici storiche. Ali e Nino sono la Giulietta e Romeo, il Renzo e Lucia di una terra contesa e intrisa di simboli millenari.
Così, nel romanzo, la forza irrazionale dell’amore diventa scelta e consapevolezza di un destino. Per poter dire quello che sono e quello che vogliono, i due giovani amanti dovranno lottare, anche quando la tragedia della guerra e dell’oppressione tenterà di sopraffarli.
Kurban Said è uno degli pseudonimi di Lev Nussimbaum, scrittore azero di origini ebraiche. Nato a Baku nel 1905 da una ricca famiglia di petrolieri russi, all’età di diciassette anni indossa i panni del principe turco Essad Bey convertendosi all’Islam. Frequenta la Facoltà di Orientalistica dell’Università di Berlino, divenendo scrittore in lingua tedesca. Esperto di cultura islamica, collabora a numerose riviste scientifiche pubblicando, durante il nazismo, sotto vari pseudonimi. Muore in Italia, a Positano, a soli trentasette anni.
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