Notiziario ERSA Autorizzazione del tribunale di Gorizia n. 193del 1803 1988 Poste italiane spa Sped. AP. - 70% -DCB Gorizia Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA Via del Montesanto, 17 34 17 0 Gorizia www.ersa.fvg.it Dicembre 20 l 8 - numero 3 Periodico quadrimestrale Direttore responsabile: Costantino Cattivello (costanti no. cattivel lo@ersa. fvg. it) Comitato di redazione. Gian Luca Bianchi Paola Coccolo Domenico Davanzo Daniele Damele Sandro Gentilini Gianluca Governatori Sonia Venerus Segreteria di redazione: Franca Cortiula ([email protected]) Chiara Maran (chiara. maran@ersa. fvg. it) Referenze fotografiche. Quando non diversamente indicato le fotografie sono dell'autore dell'articolo Impaginazione e stampa: Tipografia Menini Zona Industriale Nord, 51 D 33097 Spilimbergo (Pn) Il contenuto degli articoli non esprime necessariamente la posizione dell'Editore ma esclusivamente quella degli Autori. I testi, le notizie e le foto contenute nel presente fascicolo possono essere utilizzate solo previa autorizzazione e citando lo fonte Editoriale Lo sviluppo del comparto agricolo regio biotecnologie del Servizio fitosanitario dell'ERSA è in Italia la strut nale, al pari di quello nazionale, dipen tura che svolge il maggior numero di analisi per controlli ufficiali a de fortemente dalle capacità del sistema supporto dell'attività di controllo e certificazione delle produzioni di affrontare le nuove sfide per l'agricol vivaistiche. Questo risultato è stato possibile grazie agli investimenti tura del terzo millennio. sostenuti in questi anni per dotare il Laboratorio delle migliori ap La sicurezza e la qualità dei prodotti parecchiature in grado di assicurare un'elevata capacità operativa agricoli, la sostenibilità ambientale del accompagnata da prestazioni tecniche all'avanguardia. le produzioni e la capacità di innovare Considerala questa realtà e le sfide che il comparto agricolo è chia per aumentare la competitività a livello malo a raccogliere nell'immediato futuro il percorso di potenzia globale,_ in un mercato caratterizzato mento del Servizio fitosanitario regionale è considerato una priorità dall'abbattimento delle barriere dogana ed è già staio awialo nel corso del 2018 con la conclusione delle li e dalla rapidità dei trasporti, sono alcuni dei principali obiettivi procedure concorsuali per la selezione di ulteriori risorse umane, con cui le aziende agricole sono obbligate a confrontarsi. con particolari competenze nel settore fitopatologico e diagnostico. L'interazione sistematica fra tutti i soggetti pubblici del sistema di Con ERSA, inoltre, stiamo potenziando l'attività sperimentale, che ricerca e assistenza tecnica e la collaborazione fattiva con il mon va di pari passo con un'articolata azione di assistenza tecnica, con do produttivo e l'apparato politico decisionale, sono le chiavi per l'obiettivo di trovare soluzioni mirate ed efficaci per le realtà produt favorire lo sviluppo di un sistema agroalimentare sostenibile a livello tive del settore. produttivo ed economico. Alcuni esempi: l'introduzione di nuove specie agrarie o reintroduzio In questo contesto l'ERSA, per il tramite del proprio Servizio fitosa ne di specie non più coltivate con l'obiettivo di valutare la redditività nitario e chimico, ricerca, sperimentazione ed assistenza tecnica, dei loro derivati di cui sta crescendo la domanda di mercato come è chiamata nell'immediato, e lo sarà ancora di più nel futuro, a ad esempio l'uso di seme od oli essenziali di canapa o grano sara svolgere un ruolo fondamentale nel supporto tecnico olle aziende ceno per prodotti gluten free. Inoltre, l'introduzione di nuove specie produttive e vivaistiche della nostra regione indirizzato verso lo svi al fine di contribuire a risolvere i problemi connessi a rotazioni trop luppo di un'agricoltura sostenibile a 360 gradi. po strette come la classica mais e soia. Le competenze del Servizio fitosanitario regionale sono fondamen Recupero e conservazione del germoplasma locale per garantire tali per il monitoraggio ed il controllo degli organismi nocivi regola una reale conoscenza del patrimonio genetico, presupposto irri mentati e/o emergenti nelle colture agrarie, forestali ed ornamentali nunciabile per produzioni che valorizzano maggiormente, anche e ai fini della qualificazione delle produzioni vivaistiche, con parti in chiave turistica, il territorio e la nostra cultura, esempi ne sono il colare riferimento al vivaismo viticolo, di cui possiamo giustamente castagno, il melo ed a alcune orticole tipiche della regione. essere considerati leader del mercato globale. Inoltre l'aggiornamento varietale di specie agrarie comunemente col Il supporto tecnico scientifico per la definizione di modelli di difesa tivate in regione e il miglioramento della sostenibilità economica ed fitosanitaria sostenibile tramite l'utilizzo di adeguati disciplinari di ambientale delle pratiche agronomiche permetteranno l'individua produzione e bollettini di lotta integrata e la capacità di gestire le zione di specie più resilienti al cambiamento climatico. sempre più frequenti emergenze fitosanitarie, quali ad esempio la In quest'ottica la Regione si propone un progressivo inquadramento Xylella fastidiosa in Puglia o le infestazioni di Halyomorpha hafys nel ruolo unico regionale delle migliori figure professionali disponibi che affliggono già da qualche anno il nostro territorio, sono ulteriori li, necessarie per superare le situazioni di criticità esistenti e risolvere obiettivi da perseguire nel breve-medio periodo per fornire alle no il problema di un organico insufficiente per supportare tecnicamente stre aziende agricole gli strumenti necessari al raggiungimento degli e fornire tutti i servizi che le aziende agricole regionali necessitano obiettivi sopracitati. per operare al meglio. Stante le dimensioni del comparto vivaistico viticolo del Friuli Ve Stefano Zannier nezia Giulia, con oltre 100 milioni di barbatelle di vile prodotte e Assessore alle risorse agroalimentari, vendute in tutto il mondo ogni anno, il Laboratorio di fitopatologia e Forestali e ittiche 3 2 NOI lllARIO Il Settore primario nella nostra Regione affronta sfide com cambiamenti funzionali ed organizzativi: tutto finalizzato alla plesse rispondendo con dinamismo e capacitò ai cambia realizzazione di concrete azioni applicabili in campo ope menti e alle emergenze che lo coinvolgono. rativo. All'agricoltura non si chiede solo di produrre alimenti, ma Sul fronte della difesa fitosanitaria, ERSA, al fine di garantire anche altri beni e servizi non-food di interesse collettivo. Per il rispetto dei requisiti previsti dalle normative fitosanitarie, rispondere a questa esigenza il settore primario è costretto a attua numerosissimi e puntuali controlli e ispez_ioni sul territo introdurre nuove modalità produttive capaci di dare risposte rio, svolge un costante lavoro analitico in laboratorio ed un·a concrete ai problemi ambientali, sociali, economici. tempestiva attività di certificazione fitosanitaria e genetica Entrano di prepotenza nel lavoro delle nostre Aziende agri dei vegetali e delle produzioni vegetali. cole tematiche quali la conservazione delle risorse ambien Ed ancora agricoltura biologica, biodiversità, Fattorie didat tali, il mantenimento nel tempo della fertilità del suolo, la tiche e sociali, conservazione e miglioramento degli ecotipi richiesta di soluzioni ad ampio spettro per l'abbandono del di mais e molto altro, veramente molto altro. le zone montane, il coinvolgimento diretto nel contrasto alle Dal 2 agosto 20 l 8 anch'io faccio parte dell'Agenzia regio emergenze fitosanitarie e ambientali, problematiche queste nale per lo sviluppo rurale in qualità di Direttore Generale, ultime sempre di pressante e purtroppo drammatica attualità. in questi mesi ho conosciuto questa realtà complessa e arti I tecnici di ERSA sono impegnati costantemente su questi fron colata. Sicuro della cooperazione di tutti i miei collaboratori ti per supportare concretamente gli operatori del settore. La mi appresto a "seminare e raccogliere" come si addice a chi divulgazione delle competenze tecnico scientifiche derivate deve dare risposte concrete agli agricoltori. dalla sperimentazione sul fronte del miglioramento genetico, la ricerca di produzioni che permettano reddito adeguato e sostenibilità ambientale, la costante ricerca di azioni volte a innovare i processi produttivi, studiando, se necessario, Gianni Mighetti 3 ersARIO J Indice 4 Le piante indotte per la resistenza contro le malattie 9 Bilancio fitosanitario di vite, melo, drupacee e pero nel 20 l 8 in Friuli Venezia Giulia 18 Risultati della prova varietale patata in ambito biologico 21 Halyomorpha Halys: stato dell'arte monitoraggio in Friuli Venezia Giulia a 5 anni dal primo rinvenimento 26 Risultati della sperimentazione su soia e girasole nel 20 l 8 35 Ibridi di mais, prove varietali 20 l 8 42 Monitoraggi a supporto dell'impiego di modelli previsionali (progetto AgriCS) e Geodatabase 47 Al via il nuovo sito dell'Ersa Opzioni, nuova grafica, notizie e consigli utili 49 I prodotti agroalimentari tradizionali nella multiforme realtà paesaggistica del Friuli Venezia Giulia 52 Castagna marrone di Vito d'Asia 53 Rassegna stampa Oltre la siepe ... il mondo Le piante indotte per la resistenza contro le malattie Costantino Cattivello Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica Si conclude con questo numero del Notiziario Ersa la serie di interviste rivolte al prof. Ruggero Osler, dell'Università di Udine, sulla difesa delle piante. O, meglio, sullo stato generale di salute delle piante coltivate. È emerso che le piante coltivate stanno diventando sempre più fragili, maggiormente esposte al pericolo di malattie, in particolare di quelle infettive a carattere epidemico (vedi prima intervista). Questo calo di resilienza delle piante coltivate non può dipendere da un'unica specifica causa, ma da più fattori. Fra questi, alcune pratiche agronomiche che, col tempo, hanno concorso ad indebolire il sistema biologico coltivato (vedi seconda intervista). Le piante "fragili" non sono adatte per un ambiente naturale selettivo, spesso ostile. Di fronte al pericolo reale ed incombente delle malattie epidemiche (q uelle non epidemiche non preoccupano più di tanto) ci siamo chiesti come poterle affrontare realmente. Si è dovuto ammettere che la lotta alle malattie epidemiche si è Prof. Osler, nelle precedenti interviste apparse rivelata troppo spesso vana, anche perché su questa Rivista, lei ha costantemente richia sbilanciata verso interventi contro mato l'attenzione sul processo di indebolimento il patogeno, dimenticando in gran parte delle piante. Lei ha scritto che "le piante colti il ruolo attivo delle piante stesse. vate stanno diventando via via sempre più fra Pertanto, in questa intervista cercheremo gili, meno resilienti, quindi più difficili da pro di comprendere se ci sono altre vie che teggere". Questa fragilità del sistema coltivato possano concorrere all'aumento della appare ancora più evidente quando insorgono resilienza delle piante e all'effettivo infezioni a carattere epidemico provocate da controllo delle epidemie. funghi, batteri, virus o fitoplasmi: "che sono sempre più gravi, durature e ricorrenti, difficili trapposizione - stanno affiorando dalla ricerca da controllare e pressoché impossibili da era internazionale e nazionale indicazioni che con dicare". ducono verso una via parallelo a quello delle PGM, da imboccare con convinzione per preve Come lei ha giustamente premesso, nella secon nire le malattie delle piante Mi piace sottolinea da intervista abbiamo voluto innanzitutto indivi re "parallela", quindi non sostitutiva. duare alcune fra le possibili cause della attuale Si tratta delle piante con resistenze acquisite o situazione di fragilità delle piante coltivate. indotte. È risultato fin troppo evidente che pratiche comu nissime ed affermate come la selezione clonale, Mi risulta che questo argomento si stia veloce la micropropagazione in vitro, la termoterapia mente facendo strada anche fra chi è impegna di massa e, indirettamente, anche lo stesso to praticamente nella difesa delle piante, non miglioramento genetico, abbiano causato un solo fra gli studiosi impegnati nelle ricerche drammatico calo della biodiversità coltivata e scientifiche. del grado di resilienza delle piante. Se, come evidenziato, vi sono pratiche agro Questo settore della ricerca prende il via da os nomiche che a lungo andare risultano coinvolte servazioni che vengono da lontano. Ossia da con certezza nel processo di indebolimento del quando si è compreso che le piante possono le piante, esse devono essere almeno riesamina sì nascere resistenti contro un determinato pa te, in modo critico e coraggioso. Ove possibile togeno ma che possono anche diventarlo, at vanno ridimensionate. Non bastano più i procla traverso i loro incontri, le loro "esperienze", gli mi generici a favore della biodiversità. stress subiti di vario tipo. Gli studiosi hanno ca Se non si temesse di intaccare la semplicità di pito che, affinché si manifesti fenotipicamente la questo scritto si direbbe che, a questo punto, "Si resistenza in una pianta, è necessario che i geni impone un forte cambiamento di paradigma per responsabili vengano attivati (non basta che affrontare le malattie delle piante, in particolare siano presenti nel DNA): si dice che essi devono quelle epidemiche". potersi esprimere. È l'ambiente che li influenza e Per rompere con le monotonie del passato, oc li fa funzionare, attraverso stimoli di vario tipo. corrono effettivamente decise e forti innovazioni. Un gene dormiente è come un dotto professore Che permettano nuove strategie nel settore della che sa tutto ma che non lo sa dire: non si espri Difesa, basate su visioni più ampie della ricerca, me, appunto. magari in controtendenza. Vogliamo dirlo ad alta voce che è venuto il Ma come si spiega che piante nate suscettibili tempo di pensare meno al patogeno ed al suo verso una malattia possano diventare resistenti? controllo diretto e più allo pianto e alle sue ca Ci vuole illustrare, possibilmente in modo non pacità di auto-difendersi. eccessivamente complicato, di cosa si tratta in pratica, e quali sono le basi della induzione di Sfortunatamente, finora, nemmeno il ricorso resistenza? alle PGM - uno pratica indubbiamente innova Si tratta di processi genetici e biochimici alquan tiva ed effettivamente rivolta al rafforzamento to complessi, ma che - superando il rigore scien della pianta ospite - ha dimostrato di poter a'f tifico - si possono riassumere abbastanza sem frontare in modo adeguato il grave problema plicemente. Effettivamente, i processi biologici delle malattie epidemiche delle piante. che conducono alle induzioni di resistenza nelle Concordo pienamente su questa visione, soprat piante sono diversi. L'importante è comprende tutto quando lei dice "finora". Nel settore del re il funzionamento di base di questi processi; la genetica molecolare, gli studi sono dawero per questo ne descriviamo uno soltanto: quello accelerati e le conoscenze vengono continua comunemente noto come Resistenza Sistemica mente aggiornate. "Lasciamo lavorare i Colle Acquisita (SAR). ghi Genetisti", senza imporre tempi, risultati o Quando un patogeno incontra una pianta sinte soluzioni, così ci eravamo espressi nella terza tizza particolari molecole, dette elicitori, che li intervista. Fortunatamente - mi conceda la con- bera nell'ospite vegetale. Il vegetale, dal canto 6 suo, produce altre molecole, dette recettori, che Questo comportamento richiama da vicino possono legare a sé gli elicitori. Avviene così fenomeni di immunizzazione assai conosciuti quello che si definisce il riconoscimento patoge negli animali. È noto che un animale vaccinato no/pianta. La pianta riconosce la presenza di un contro un determinato patogeno, può diventare corpo estraneo (non - host) e solo dopo il ricono immune contro successive infezioni. Attualmente scimento l'ospite vegetale può avviare processi ci sono tantissime pubblicazioni scientifiche che di difesa: reagisce all'invasore. Una delle prime riportano ricerche e risultati interessanti anche reazioni fisiologiche della pianta, dopo il rico sulle immunizzazioni delle piante (vedi "Resi noscimento, è rappresentata dalla sintesi di mo stenze indotte", su Google). Del resto, lo stesso lecole altamente reattive come perossido d'idro Darwin ci ricorda che animali e piante derivano geno (acqua ossigenata) e ossido nitrico. Queste entrambi dalla stessa cellula ancestrale, non ci sostanze, tossiche, concorrono nella induzione sono pertanto due mondi che si sono totalmente della morte programmata delle cellule e della diversificati durante la lunghissima evoluzione. biosintesi di sostanze ad alto potere antimicrobi Una pianta indotta, non solo può mantenere la co: le fitoalessine. La cellula vegetale diventa ben sua capacità di reazione contro un patogeno presto un ambiente inospitale per i patogeni e nel per lunghi periodi o per tutta la vita, può persino contempo una gabbia che imprigiona l'invasore trasmettere questa capacità di difesa alle gene e ne impedisce la diffusione nell'ospite. razioni successive. Ad esempio per innesto. Inol Ma i processi di difesa della pianta non si fer tre, è stato dimostrato, da ricercatori riconosciuti mano qui: acqua ossigenata e ossido di azo in tutto il mondo, che l'acido salicilico metilato è to promuovono anche la sintesi nella pianta di gassoso e può diffondere il segnale di resistenza acido salicilico. L'acido salicilico è un ormone via etere, in piante vicine a quella indotta. La re che è capace di indurre (far esprimere attraver sistenza indotta è aspecifica: non funziona solo so intermediari chimici) vari geni della pianta a contro infezioni dello stesso microrganismo che produrre particolari proteine di difesa: sono le l'ha suscitata, ma agisce su larga scala. PRP (proteine di patogenesi). Alcune di queste Le piante, si è detto, avviano processi di difesa sostanze sono in grado di demolire enzimatica quando vengono a contatto con generici invaso mente i patogeni, ma anche di attivare altri geni ri o fattori di stress. Sono tutti "estranei, non-host" di difesa e di avviare così processi secondari e la pianta li avverte come potenziali pericoli da di difesa. L'acido salicilico è mobile nella pian cui difendersi. Essa reagisce alla loro presenza ta e può portare il segnale di difesa acquisita come se fossero realmente pericolosi patogeni. in tutte le cellule del vegetale. In questo modo Non sembra prematuro rimarcare che una pian la pianta diventa resistente in modo sistemico: ta tenuta isolata o protetta da stress, difficilmente da cui il nome di Resistenza Sistemica Acquisita verrà indotta per la resistenza. Rimarrà una pian (SAR). Come dicevo, la SAR non è l'unica via ta sana, ma "non vissuta", quindi fragile. che conduce alle resistenze indotte. Ne cito qui solo altre due: la via dello jasmonato e quella Prof. Osler, abbiamo inteso che il processo di dell'etilene. Entrambi ormoni della pianta. En induzione nelle piante viene promosso da sva trambi capaci di diffondere in modo sistemico il riati induttori (elicitori) di resistenza: può descri segnale di induzione nell'intera pianta. In effetti verli brevemente? ora è noto che le tre vie induttive non sono cana lizzate e separate, ma che esiste una continua In pratica, dobbiamo semplicemente pensare interferenza fra di esse. a piante che crescono in un ambiente selezio I geni della pianta espressi (ad esempio dopo nante. Ambiente dove agiscono tantissimi fattori una infezione - da intendersi come elicitazione) di stress che necessariamente, prima o poi, la possono rimanere attivi anche a lungo, stabil pianta incontra. mente. Si parla pertanto di una memoria della È stato dimostrato che una pianta può essere induzione di resistenza. Le piante indotte, dopo indotta per la resistenza da moltissime cause (eli la prima infezione che ha causato la reazione citori = provocatori): fra quelle di tipo biotico si dell'ospite, rimangono in uno stato di allerta, rammentano i microrganismi patogeni ma anche pronte a controbattere successive infezioni. i non patogeni (fra questi si ricordano funghi del e 3 7 NOllllARIO genere Trichoderma e batteri come Bacillus subti za; geni che sono stati poi silenziati sperimen lis e Pseudomonas sp.), ma anche insetti ed altri talmente per comprovarne la reale implicazione animali. nel processo di induzione. Si conoscono (e si Anche stress di tipo abiotico possono elicitare possono quantificare) i prodotti dei geni espres resistenze: come quelli meccanici (ferite), fisici - si (inclusi gli RNA trascritti e le relative proteine ambientali (freddo, caldo, siccità ecc.) o chimici attive). Sono note le molecole segnale e i vari (carenze e tossicità o presenza di sostanze chi passaggi metabolici che portano alle resistenze miche). In pratica, le piante libere sono sottopo indotte. ste ad una pioggia continua di stress e di cause Oggi si può disporre di induttori di resistenza che possono fungere da elicitori. (testati ufficialmente e registrati) sia di origine Attualmente si conoscono molte sostanze che la biotica che abiotica, commercializzati da ditte pianta riconosce come estranee - e quindi agi farmaceutiche e normalmente utilizzati nella dife scono da elicitori - ·che si possono utilizzare in sa pratica delle piante: S-Methil-ester (BION), il induzioni di resistenza esogena, artificiale: l'aci Calcio-Proesadione (REGALIS®), prodotti a base do salicilico stesso o alcuni suoi derivati, come il di cerevisane (ROMEO®), chitosano, Trichoder BTH (Acibenzolar-S-Metile), il BION (S-Methil-e ma spp., fosethyl Al ecc. Si può affermare sere ster); oltre all'INA (acido isonicotinico); alcuni namente che le resistenze indotte rappresentano yasmonati; l'etilene; l'ergosterolo; vari zuccheri un fatto biologico reale ed assodato. E anche glucani dei funghi; proteine e peptidi; estratti che abbiamo imboccato una via che ci consente vegetali; fosfati e fosfiti. La cellula vegetale rico realmente di affrontare in modo adeguato ed in nosce come "non-host" non solo microrganismi novativo le malattie delle piante. Basta che non integri e vitali, ma persino componenti delle loro ci fermiamo alle conoscenze attuali. Che vanno strutture: la chitina, ottenuta dalle pareti cellulari invece continuate e migliorate. di funghi ed un suo derivato, il chitosano; il ce Si deve però chiarire che le resistenze indotte revisane, ricavato dalle pareti cellulari del lievito non sono un dovere biologico, ma una evenien Saccharomices ceravisiae. za. Pertanto, non è pensabile che ogni tratta Vari composti chimici - che si riteneva svolges mento con elicitori debba risultare effettivamente sero attività diretta contro il patogeno - sono at induttivo di resistenze. Il successo del trattamento tualmente annoverati fra gli induttori di resistenza dipende da tanti fattori: prima la pianta ricono delle piante. Si citano il fosethyl Al, il metalaxyl, sce l'intruso, più veloci saranno le sue difese e il paraquat, il glufosinate ammonio. più ampie le possibilità che gli resista. È interessante che persino microrganismi appar Ma c'è di più, la pianta che ha acquisito effet tenenti al genere Trichoderma, che si credeva tivamente lo stato di resistenza, costituisce una svolgessero attività diretta come antagonisti dei NOVITÀ BIOLOGICA, che deve superare la fitopatogeni, siano attualmente utilizzati in agri selezione naturale. Sia i caratteri di resistenza coltura come induttori di resistenze. genetica che lo stato di resistenza indotta de Esistono microorganismi che svolgono sia attività vono, tutti, affrontare la selezione naturale. Se diretta contro il patogeno che indiretta, inducen le resistenze genetiche o indotte non superano do resistenze nella pianta. le selezioni naturali del più adatto, immancabil mente si perdono. Questa osservazione spiega, almeno in parte, Dagli esempi che ha citato, si capisce che le il motivo per cui le piante indotte artificialmente conoscenze sulle resistenze indotte sono assai contro una determinata malattia, frequentemente avanzate. Siamo quindi sulla strada giusta per si comportano benissimo in laboratorio, meno fronteggiare in modo innovativo le malattie del bene in serra e magari per nulla in pieno campo. le piante, incluse quelle epidemiche? Il ricorso ad induttori di resistenza non è una pra Come dicevo prima, sono tantissime le esperien tica a carattere curativo. ze, maturate in Centri di Ricerca internazionali e Nella pratica, la prevenzione basata su induzio nazionali, su questo processo biologico. Sono ni di resistenza si può realizzare secondo due stati identificati, con rigorosi metodi scientifici, differenti strategie: i geni responsabili della induzione di resisten- l . trattamenti tempestivi con induttori di resisten- 3 8 NOTIZIARIO ze temporanee, al fine di proteggere la pian elicitazioni sperimentali, ma, in prospettiva, mi ta da malattie incombenti (questa modalità convince di più la ricerca di piante immunizzate di difesa ricorda i trattamenti con i classici e selezionate naturalmente. fitofarmaci chimici somministrati alle colture in È assodato che in campo aperto si selezionano atto, con criteri di prevenzione); di continuo piante con immunizzazioni durature. 2. utilizzo di piante con induzioni di resistenza Si pensi alle epidemie, dopo alcuni anni di on durature e possibilmente trasmissibili (richia date infettive in colture suscettibili, non di rado ma le piante con resistenze genetiche clas succede che sono poche le piante ancora sane; siche che si utilizzano al momento del nuovo le altre si sono ammalate. impianto). La probabilità di individuare singoli individui Finora, la prevenzione basata su questi nuovi con resistenze indotte fra queste piante può es PPP (Prodotti per la Protezione delle Piante) ha sere reale, persino elevato. Infatti non è detto privilegiato la prima strategia. Basti pensare ai che le piante sane siano rimaste tali solo perché fosfiti, al chitosano, al cerevisane, e altri ancora. sfuggite fortunatamente alle inoculazioni (ai vet Dai quali non si pretendono resistenze durature tori) mo possono aver reagito alle infezioni con o trasmissibili. fenomeni di reazione induttoria. Questa evenienza è stata dimostrata anche da Prof. Osler, mi pare di capire che lei sia mag noi in un albicoccheto di Spessa di Cividale, giormente rivolto verso la seconda strategia di una zona sottoposta ad alta pressione d'infezio difesa preventiva: quella basata sull'utilizzo di ne del fitoplasma ESFY (il batterio del Giallume piante con resistenze indotte a lunga memoria, Europeo delle Drupacee) (Osler et al, 2012). più simili alle classiche immunizzazioni. Ma gli esempi di piante che riescono a "salvarsi Lei ha proprio colpito nel segno. Attualmente la e rafforzarsi" da epidemie sono parecchi: cito ricerca pubblica e privata è fortemente impe i tre milioni di viti Glera, risanate (recovered) in gnata in indagini al fine di ottimizzare tecniche modo stabile dalla Flavescenza dorata in Val e condizioni di induzione e per scoprire elicitori dobbiadene, negli anni Ottanta; il fagiolo, in nuovi ed idonei, biotici o abiotici. molti siti dell'Italia del Nord, selezionato natural Tuttavia, limitarsi esclusivamente alla prima stra mente in modo radicale nel 2012 da una grave tegia è come ammettere che ci accontentiamo di epidemia di virosi. indurre nelle piante reazioni di difesa effimere, Le premesse ci sono tutte per considerare impor anziché puntare a vere e proprie immunizzazio tante la via delle piante immunizzate naturalmen ni durature e trasmissibili, con l'obiettivo finale te. Oltretutto, le piante che hanno "resistito" a di poter usare piante che sono già immunizzate lungo dopo ricorrenti ondate epidemiche, non al momento del nuovo impianto. Quindi adatte svelano soltanto la loro resistenza alla malattia, (con elevato grado di resilienza) per affrontare ma è anche evidente che questo carattere ac anche malattie epidemiche. quisito ha superato la selezione naturale. Sono Le piante con immunizzazioni durature si posso piante preziose. Da valorizzare, se si vogliono no ottenere sostanzialmente attraverso due vie: affrontare in modo adeguato le malattie epide . insistere con le elicitazioni sperimentali, con miche. l'obiettivo-speranza di ottenere qualche pian I vantaggi della difesa incentrata su piante indot ta con induzioni di resistenza duratura; te per la resistenza sono comunque innegabili: 2. ricercare piante immunizzate naturalmente, minori trattamenti alle piante; dosi più basse di la cui resistenza indotta ha superato anche il vaglio delle selezioni naturali. fitofarmaci chimici; cibi più sani; minore inqui namento. È augurabile che la ricerca in questo settore del Mi sembra di capire che, anche in questo caso, la difesa continui e si affini. lei è più a favore della seconda opportunità. Perché le epidemie continuano a imperversare e È proprio così, anche per effetto di esperienze non sappiamo come contrastarle praticamente. personali. Non voglio sottovalutare la via delle Non occorrono esempi.