CO MITATO DI STUDI STO RICI "DO N RUA 2010" Direzione Generale Don Bosco via della Pisana 1111 - 00163 RO MA LETTERE CIRCOLARI DI DON MICHELE RUA AI SALESIANI DIREZIONE GENERALE DELLE OPERE SALESIANE TORINO Stampato nell'Istituto Salesiano per le Arti Grafiche Colle Don Bosco (Asti)-1965 Carissimi Confratelli, . La vita di D. Rua fu un continuo studio d'imitare il Venera- bile D. Bosco. A ciò è dovuto quell'incessante progredire nella perfezione, che in lui ebbe ad ammirare chiunque l'ha avvicinato; questa è l'arte con la quale egli riuscì a riprodurre in se stesso nel modo più perfetto il modello che ognora teneva dinanzi agli occhi, sicchè D. Rua potè dirsi un altro D. Bosco. Fra le virtù che brillarono di vivissima luce nella vita del nostro Venerabile Padre e Maestro, il compianto D. Rua ebbe a dire che nessuna lo aveva colpito quanto lo zelo instanca- bile onde appare ognora infiammato il cuore di lui, e questo zelo sembrò proporsi in modo speciale di ricopiare in se stesso: quindi a procurare ovunque e sempre la gloria di Dio, e salvare il mag- gior numero possibile di anime erano rivolti i suoi pensieri, a ciò erano indirizzate tutte le sue parole, e consacrate le sue azioni. Questo fu l'unico fine, la sola aspirazione di tutta quanta la sua laboriosissima vita. Anche durante la lunga e penosa sua malat- tia non cessò di tormentarlo questa inestinguibile sete di anime. E tutti quelli che circondarono il letto de' suoi dolori, possono rendere testimonianza che pur quando il suo corpo logoro dal lavo- ro e dalle mortificazioni s'andava lentamente consumando, pur quando non gli rimaneva che un debolissimo filo di voce, ed un leggerissimo respiro animava le omai infralite sue membra, egli spendeva quel soffio di vita per dare a tutti saggi consigli e preziosi incoraggiamenti. Anch'io ebbi la sorte invidiabile di raccogliere dal suo labbro alcune parole che rimarranno per sempre impresse nel mio cuore 5 e nella mia mente. Fra l'altro non potrò dimenticare l'incarico che egli mi diede di riunire in un volume le auree sue circolari e man- darne copia a tutte le Case Salesiane. Il desiderio di D. Rua era per me un comando. Mi sono fatto premura di eseguirlo, ed ora che il lavoro tipografico è terminato, io presento a' miei carissimi confratelli il libro dicendo: ecco il ricordo che vi lasciò il padre morente. Non occorre certamente che io vi dica quali tesori racchiu- dono le circolari di D. Rua qui riprodotte. Esse di mano in mano che ci venivano regalate, dai ben pensanti erano riguardate come la quintessenza dello spirito religioso, come il compendio dei trat- tati di ascetica, quali capolavori di pedagogia salesiana. Quante volte ho udito ripetere che esse erano una guida pratica del Sale- siano per l'esatto adempimento dei doveri che il proprio ufficio gl'imponeva! Offrendo queste circolari ai confratelli, mi pare di far loro udire altra volta la nobilissima voce del Superiore, rapi- toci dalla morte, e che, defunctus, adhuc loquitur. Giova sperare che la sua parola conserverà ancora gran parte di quell'efficacia che aveva quando sgorgava dal suo cuore così ardente di carità verso di noi. Lungi perciò dalla mia mente il timore che questo volume abbia da rimanere polveroso negli scaffali delle nostre biblioteche. Son certo anzi che queste auree pagine saranno so- vente rilette nelle conferenze, negli esercizi annuali e nel giorno fissato per l'esercizio della buona morte. Di questa lettura faranno pascolo spirituale i confratelli tutti desiderosi di fare ogni giorno qualche passo nella perfezione; ed a questa sorgente inesausta verranno ad attingere coloro che dovranno esser guida ai propri confratelli negli esercizi spirituali. Spesse volte mi sorprende un pensiero che riempie l'animo mio di angoscia. Io temo che la nostra carissima Congregazione, opera maravigliosa del Venerabile D. Bosco, vasto campo irrigato da tanti sudori del compianto D. Rua, venga ad isterilirsi per la mia incapacità nel coltivarlo. Perchè ciò non succeda non la perdòno ad alcun sacrificio, e poi, prostrato innanzi a Dio, lo prego di cuore che mi tolga di vita piuttosto che per la mia inettezza e negligenza abbia a perdersi fra di noi lo spirito del Venerabile Fondatore. Ma d'altro lato ho fiducia che ciò non succederà se i Salesiani leggono, studiano e meditano le circolari del nostro in- dimenticabile D. Rua. Qui voi troverete i conforti e consigli che saranno necessari per la perseveranza nella vocazione e nella pra- tica del vero spirito Salesiano. Ricordatemi a Maria SS. Ausiliatrice nelle vostre ferventi orazioni e abbiatemi sempre per Vostro aff. mo in C. J. Sic. PAOLO ALBERA Torino, li 8 dicembre 1910. 7 I Annunzio della morte di Don Bosco 1. L'annunzio più doloroso. - 2. Don Bosco dal Cielo ci farà più che mai da amorosissimo padre. - 3. Siamogli però larghi di suffragi. Torino, 31 gennaio 1888. Ai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Cooperatori e alle Cooperatrici Salesiane. 1. L'annunzio più doloroso. Coll'angoscia nel cuore, cogli occhi gonfi dal pianto, con mano tremante vi do l'annunzio più doloroso, che io abbia mai dato, o possa ancor dare in vita mia; vi annunzio che il nostro carissimo Padre in Gesù Cristo, il nostro Fondatore, l'amico, il consigliere, la guida della nostra vita è morto. Ahi! parola che trapassa l'ani- ma, che trafigge il cuore da parte a parte, che apre la vena ad un profluvio di lacrime! Le private e pubbliche preghiere innalzate al Cielo per la sua conservazione hanno ritardato al nostro cuore questo colpo, questa ferita, questa piaga amarissima; ma non valsero a risparmiarcela, come avevamo sperato. Nulla ci conforta in questi istanti fuorchè il pensiero che così volle Iddio, il quale infinitamente buono nulla fa che non sia giu- 9 sto, sapiente e santo. Quindi rassegnati chiniamo riverenti la fronte e adoriamo i suoi alti consigli. Per ora non occorre che io dica come Don Bosco ha fatto la morte del giusto, calma e serena, munito per tempo di tutti i conforti della religione, benedetto più volte dal Vicario di Gesù Cristo, visitato con insigne pietà da prelati ed incliti personaggi ecclesiastici e laici, nostrani ed esteri, assistito con amore filiale da' suoi alunni, curato con affetto e perizia singolare da celebri dottori. Neppure vi dirò qui delle sue virtù e delle opere sue, chè il tem- po stringe e il cuore non regge. 2. Don Bosco dal Cielo ci farà più che mai da amorosissimo Padre. Pel momento vi notifico solo che, ancor pochi giorni sono, Don Bosco disse che l'opera sua non avrebbe sofferto per la sua morte, perchè affidata alla bontà di Dio, perchè protetta dalla valida intercessione di Maria Ausiliatrice, perchè sostenuta dalla carità dei Cooperatori e Cooperatrici, che avrebbero continuato a favorirla. Dal canto nostro possiamo aggiungere ancora che abbiamo la più grande fiducia che sarà così, perchè D. Bosco dal Cielo, ove fondatamente lo speriamo già accolto in gloria, ci farà ora più che mai da amorosissimo padre, e presso il trono di Gesù Cristo e della Divina sua Madre eserciterà più efficacemente la sua carità verso di noi, e più abbondanti ci farà piovere le celesti bene- dizioni. Incaricato di tenerne le veci, farò del mio meglio per corrispon- dere alla comune aspettazione. Coadiuvato dall'opera e dai consi- gli dei miei confratelli, certo che la Pia Società di S. Francesco di Sales, sostenuta dal braccio di Dio, assistita dalla protezione di Maria Ausiliatrice, confortata dalla carità dei benemeriti Coo- peratori Salesiani e delle benemerite Cooperatrici, continuerà le opere dal suo esimio e compianto Fondatore iniziate, specialmente per la cura della gioventù povera ed abbandonata e delle estere Missioni. 10
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