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I molluschi della vasca di scarico del Palazzo Ducale di Ferrara PDF

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Boll. Malacol., 43 (9-12): 156-160(2007) molluschi della vasca di scarico del Palazzo Ducale di Ferrara I Simona Guioli & Francesca Campanini Civico Museodi Scienze Riassunto Naturali,Via Gramsci 1, In occasione degli scavi archeologici effettuati nell'anno 2001 presso la Piazza Municipale a Ferrara è stata 2mu7s0e5o8sVcoigehnezrea@c(oPVm)u,nIeta.ly, rinvenuta una vasca di scarico del rifiuti relativa al Palazzo Ducale estense, il cui contenuto è stato analizza- voghera.pr.it to. I depositi In essa conservati sono costituiti prevalentemente da ceramiche, vetri, resti osteologia di ani- mali, resti di vegetali (semi, frutti, legni, pollini) e da nicchi di molluschi; dall'analisi delle ceramiche ritrova- te sono stati datati al XVsecolo d.C. (dati inediti). Oggetto di questo breve lavoro è l'esposizione dei risultati emersi dallo studio del materiale malacologico. Tali resti sono rappresentati da 6370 nicchi di molluschi, attribuibili, per la quasi totalità, alle seguenti spe- cie marine: Cerastoderma edule (Linneo, 1758) (3.391 valve), Donax trunculus Linneo, 1758 (1.239 valve), Chamelea gallina (Linneo, 1758) (1.147 valve) e Ostrea edulls Linneo, 1758 (581 valve). Dall'analisi del risultati appare evidente che si tratta di gusci di grandi dimensioni (riconducibili sicuramente a una prima scelta), che non sono riconoscibili altre specie di bivalvi marini ora comunemente presenti sul- le nostre tavole e che sono quasi totalmente assenti i gasteropodi. È anche evidente la quasi totale assenza di molluschi terrestri. Nicchi attribuibili ad altre specie di molluschi marini o forme terrestri sono comunque stati ritrovati insieme a quelli sopra descritti, ma sono rappresentati da soli 12 campioni. Un'analisi di questo tipo ci ha permesso di confermare e precisare l'interpretazione dellefonti storico-lette- rarie; dando soprattutto informazioni strettamente pertinenti alle abitudini alimentari dell'epoca. Abstract During the archaeological excavation made in 2001 at Municipal Place in Ferrara, a pool containing waste originating from the palace ofthe Este dukes itwasfound. These deposits date back to XV century A.D. and contain ceramics, glasses, animal bones, vegetal rem- nants(seeds, fruits, wood and pollen), and molluscan shells. In the present contribution, we report about the study of the malacological materials. On the whole, about 6370 niches of molluscs were found, ascribable to the following sea species: Cerastoderma edule (Linneo, 1758) (3.391 valves), Donax trunculus Linneo, 1758 (1.239 valves), Chamelea gallina (Linneo, 1758) (1.147 valves) and Ostrea edulis Linneo, 1758 (581 valves). Due to the large dimensions of these specimens, it is possible to ascertain that these molluscs were selec- ted and constituted a 'first choice food' forthe Este dukes. It is remarkable the absence of shells of other bivalve species that constitute nowa day a common sea food on ourtables, and also the almost complete absence ofgastropods, with the exception offew land snails. This kind of analysis allowed to better define the typology of sea food available atthat time, as well as to refinethe interpretation ofhistorical-literary sources. Parole chiave Molluschi, archeologia, Ferrara (Italia) Introduzione lavori di ripristino della Piazza Municipale a Ferrara, è venuta alla luce una vasca di scarico di servizio al Pa- In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Ar- lazzo Ducale (Fig. 1), perfettamente conservata e sigilla- cheologici dell'Emilia Romagna già da tempo l'Univer- ta ea suo tempo utilizzata pereliminarerifiuti. sità degli studi di Modena conduce ricerche archeocar- Il deposito, datato subasiarcheologicheallasecondame- pologiche nell'ambito della città di Ferrara e nell'area tà del XV secolo d.C., è subito apparso di grande interes- ferrarese. I primi dati ottenuti si riferisconoai restibota- se per l'evidente ricchezza di scarti di mensa (ostriche e nici (Bosi et al., 2005); essendo però i ritrovamenti rap- altribivalvi,crostacei,ossadianimalierestivegetali). presentati non solo da quel tipo di materiale, ma anche L'interpretazione archeocarpologica ha fornito interes- da campioni malacologici, è nata questa nuova collabo- santi informazioni d'ordine paleoetnobotanico, aprendo razionecheha portato al presente studio. una finestra sella vita di tutti i giorni della dinastia de- Grazie alla presenza nel sottosuolo ferrarese della falda gli Estensi, in quel periodo alla sua massima potenza e acquifera a una profondità molto limitata, tutti i tipi di splendore. reperti si sono conservati per "sommersione", in modo Infatti, le mense ducali erano rifornite di frutta varia (23 1 56 abbondante e in ottimo stato. In particolare, durante i specie quasi tutte da coltura), di verdure e di altri vege- I molluschi Fig. 1. Alzato di Ferrara del 1499 conser- vato nell'Archivio di Stato di Modena. La freccia Indica ¡I PalazzoDucale. della Fig. 1. Frontviewof Ferrara In 1499, Sta- vasca teArchiveof Modena. Arrow Indicatesthe di Ducal Palace. scarico tali che manifestavano il lusso delle mense ducali. Tale schi bivalvi marini (Tab. 1): Cerastoderma edule (Linneo, del sfarzo era dovuto non tanto alla varietà di resti di pian- 1758) (3391 valve), Donax trunculus Linneo, 1758 (1239 te utili, ma alla presenza/più alta incidenza di reperti di valve), Chamelea gallina (Linneo, 1758) (1147 valve) e Palazzo prodotti vegetali pregiati e/o di specie con valenza or- Ostrea edulis Linneo, 1758 (581 valve) (Fig. 2). namentale e alle dimensioni dei semi-frutti (infatti i re- Lo 0,20% è rappresentato da Cyclope neritea (Linneo, Ducale perti rappresentati dai frutti mostrano un incremento di 1758), Nassarius sp.. Helixpomatia (Linneo, 1758), Planor- di taglia dell'ordine del 10-25%) (Bosietal, 2005). barius sp. Tali dati vengono in parte confermati dall'analisi del Dall'analisi dei nicchi appare subitoevidenteche si trat- Ferrara materiale malacologico. Infatti, seppur siano rappresen- ta di gusci di grandi dimensioni. Tale affermazione è tate praticamente solo quattro specie di molluschi mari- stata verificata effettuando misure su un campione ca- ni, i dati osservati ricalcano quelli sopra indicati riferiti suale di resti. In dettaglio, perognuna delle quattro spe- all'analisiarcheocarpologica. cie sopra elencate, è stato misurato a campione circa il 20% del materiale. Materiali e metodi Da queste misure sono state ricavate le dimensioni me- die dei pezzi in collezione, a loro volta confrontate con Tutti i campioni raccolti sono stati ripuliti, tramite la- le dimensioni medie riportate in bibliografia (Parenzan, vaggio con acqua, e analizzati. Nel conteggio dei nicchi, 1976; Poppe & Goto, 2000) per gli esemplari riferibili al- in caso di esemplari frammentati, si è tenuto conto solo le stesse specie e attualmenteviventi in Mediterraneo. del numero dei frammenti umbonali presenti. Visto che Tale dato è stato anche elaborato graficamente e si può sono stati trovati anche esemplari di piccole dimensio- chiaramente osservare che i gusci della vasca estense ni, il sedimento raccolto è stato setacciato (0 maglie se- presentano dimensioni maggiori, rispetto alla media taccio: 10, 3, 0,2 mm), separando i reperti malacologici delle stesse forme presenti oggi in Mediterraneo (Fig. dagli altri, oggetto di studi successivi. 3); tale diversità non è comunque statisticamente signi- ficativa (dato verificato con T-Student). Riteniamo che Discussione e conclusioni questo riscontro sia dovuto a una prima scelta, un pesca- topregiatoche finìsicuramentesulletavoledei Duchi. Nel complesso, nelle vasche del Palazzo Ducale di Dall'analisi dei dati riportati in Tabella 1 appare curiosa Ferrara, sono stati rinvenuti 6370 nicchi di molluschi, l'assenza di specie tipiche delle nostre tavole, per esem- ancora in buono stato di conservazione; di cui circa il pio i mitili. Tale mancanza è verosimilmente dovuta a 99,80% è rappresentato da sole quattro specie di mollu- due motivi. Il primo, il più ovvio, è che nel periodo di Cerastodermaedule(Linneo, 1758) 3391 valve Capatonda Donaxtrunculus (Linneo, 1758) 1239valve Tellina Chameleagallina (Linneo, 1758) 1147valve Vongola Ostreaedulis (Linneo, 1758) 581 valve Ostrica Tab. 1. Elencodellespeciedi molluschi riconosciutecon relativo numerodivalve rinvenuteenomevolgare. Tab. 1. Listofthe molluscanspecies,with numberofvalvesandvernacularnames. 157 Simona Guidi & Francesca Campanini Fig. 2. a, b. Cerastodermaedule;c, d.Donaxtrunculus;e,f. Chameleagallina;g, h.Ostreaedulis(neldettaglioisolchi lasciatisulgusciodauncoltello). 158 Fig.2. a. b. Cerastodermaedule; c, d.Donaxtrunculus; e, f. Chameleagallina, g, h. Ostreaedulis(indetail, scarsleftbya blade). I molluschi della vasca di scarico del Palazzo Fig. 3. Confronto tra larghezza degli esemplari In studio e le misure medie degli esemplari adulti mediterranei della stessa specie (a: Cerastoderma edule, b: Donaxtrunculus, c: Chameleagallina, d: Ostreaedulis). Ducale Fig. 3. Comparison between sizeofthestudyshellsand averageadultsizeofMediterranean specimens(a: Cerastoderma edule, b: Donaxtrunculus, di c: Chameleagallina, d: Ostreaedulis). Ferrara riempimento della fossa nonfossero stati consumati de- munque verosimile pensare che fosse una stagione cal- terminati cibi; più probabile è però la seconda ipotesi: da, vista la presenza nella vasca di semi di frutti estivi per esempio, nel caso della cozza, essendo esteticamen- (Bosi et al., 2005). Se così fosse non si giustifica l'assenza te poco gradevole, non sarebbe stata indicata per una della lumaca se non pensando che per motivi "di gala- così nobile tavola e quindi non consumata. Anche l'as- teo" non venisse utilizzato questo cibo. senza dei gasteropodi marini può essere dovuta a una Le specie marine sopra elencate sono tipiche del Medi- causa simile: i gasteropodi sono molto più "difficili" da terraneo, Chamelea gallina, in particolare, della parte consumare rispetto aibivalvi, quindi non sarebbero sta- adriatica; è quindi verosimile pensare che provengano ti confacenti a una tavolaelegante. dall'Adriatico. Anche se già dall'epoca romana erano Appare evidente anche l'assenza eh molluschi terrestri: utilizzati metodi di conservazioneparticolariperleostri- per esempio, la classica lumaca è rappresentata da un che, che permettevano di trasportarle per lunghi percor- solo nicchio, materiale quindi sicuramente non suffi- si,mantenendolecommestibili ancheperdue opiù mesi, ciente per attestarne un uso culinario; il motivo di que- è difficile credere, infatti, vista la facilità di reperimento sta assenza, però, può essere legato, sia al fatto che non nellazona, che questi molluschi venissero trasportatiper venissero consumati, oppure che tali animali non fosse- parecchi chilometri, magari da altreregioni. ro reperibili in quanto in ibernazione, come accade in Gusci appartenenti ad altre specie di molluschi sono co- alcuni periodi dell'anno. Non si sa, infatti, in quale sta- munque stati ritrovati insieme a quelli sopra descritti, gione il deposito della vasca venne accumulato. È co- ma sono rappresentati da pochissimi reperti. È possibile Fig.4. Il "mangiatorediostriche", unafamosaseriedivecchiecartolineche mostrano l'artedi mangiarequesti molluschi. Fig.4. "Theoystereater",afamousseriesofoldcardsshowingtheartofeating oysters. 159 che si siano conservati nella vasca con gli altri resti per Cossignani T. & Cossignani V, 1995. Atlante delle conchiglie due distinti motivi. Il primo, per quanto riguarda i gu- terrestriedulciacquicole italiane. Informatore Piceno, Ancona, sci dei molluschi marini, per esempio Cyclope neritea 208pp. (Linneo, 1758), Nassarius sp., ecc., è che siano scarti del Cristoforo da Messisbugo (a cura di Fernando Bandini), 1549(1992). Banchetti,composizionidivivandeeapparecchioge- pescato (esemplari troppopiccoli dispecie commestibili nerale. NeriPozzaEditore,Vicenza. o esemplari di specie non commestibili); il secondo, per Parenzan P, 1976. Carta d'identità delle conchiglie del Medi- quanto riguarda le specie terrestri o dulcicole, come terraneo. BiasTarasEd.,Taranto,voi. IeII,283pp. Helix perniatici (Linneo, 1758), Planorbarius sp., è che si Poppe G.T. & Goto Y., 2000. European seashells. ConchBook, tratta di resti di organismi che vissero nelle adiacenze voi. II,221 pp. della buca echelìvi si depositarono. Altra nota interessante è che all'interno di alcuni gusci di ostrica sono ancora visibili solchi lasciati da una lama Simona (Fig. 2 g-h): probabilmente questi molluschi venivano estratti dal loro guscio con un coltello. I nicchi quindi Guioli non venivano direttamente portati alla bocca. Peraltro, & è interessante sottolineare che esistono documentazioni iconografiche (Fig. 41 che dimostrano l'esistenza di una ) Francesca vera e propria tecnica per "mangiare le ostriche" senza che venisseinfranto il Galateo. Utile sottolineare anche che in un volume di ricette Campanini moltoricercato all'epoca, curato da Cristoforo da Messi- sbugo (1549)2 si trovano ricette riferite a ostriche o telli- , ne, ma non, ad esempioai mitili. Anche se questa ricerca può sembrare un approccio cu- rioso, o comunque inusuale, alla malacologia, l'impor- tanza di tali reperti è evidente. Il loro studio, infatti, ci ha permesso di confermare e di precisare l'interpreta- zione delle fonti storico-letterarie, che talora si basano solo sulla tradizione orale e, quindi, di offrire agli ar- cheologi informazioni strettamentepertinenti alle abitu- dini alimentari dell'epoca. Ringraziamenti Desideriamo ringraziare la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna nella persona della Dott. ssa C. Guarneri, il Prof. A. Russo e la Prof.ssa M. Bandini Mazzanti, per averci messo a disposizione il materiale oggetto di questo studioeperi preziosi consi- gli che ci hanno offerto. Un ringraziamento particolare anche agli amici Thomas Abeli e Riccardo Ranean, per averci aiutatonel conteggiodegli esemplari, e agliamici della sezione SIM Piemonte, per gli utili consigli che sempreci offrono. Bibliografia Arduino G., Locatelli B., Orlando F. & Repetto G., 2005. Catalogo illustrato delle conchiglie marine del Mediterraneo. AmicidelMuseo"F.Eusebio",Alba, 173pp. Bosi G., Guarnieri C. & Bandini Mazzanti M. 2005. Frut- ti/semi della vasca di scarico del Palazzo Ducale di Ferrara (seconda metà XV see. d.C.): una tessera di vita domestica degliEstensi.InformatoreBotanicoItaliano,37(X): 1-3. 1 L'illustrazionenonècoevaairestiinquestione,maèespressiva dell'importanza che, nel corso dei secoli, è stata data alla "tecni- ca"dautilizzarsipernoninfrangereilGalateo. 2 Ancheseilvolumeèdatato 1549,raccogliericetteutilizzatealla Lavororicevutoil3novembre2006 160 corteestensenellasecondametàdel1400. Lavoroaccettatoil 12giugno2007

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