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Disaggregazioni. Forme e spazi di governance PDF

272 Pages·2013·1.805 MB·Italian
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ETEROTOPIE N. 221 Collana diretta da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna comitato scientifico Pierandrea Amato (Università degli Studi di Messina) Pierre Dalla Vigna (Università degli Studi “Insubria” Varese) Giuseppe Di Giacomo (Università di Roma La Sapienza) Maurizio Guerri (Università degli Studi di Milano) Salvo Vaccaro (Università degli Studi di Palermo) José Luis Villacañas Berlanga (Universidad Complutense de Madrid) Valentina Tirloni (Université Nice Sophia Antipolis) Jean-Jacques Wunemburger (Université Jean-Moulin Lyon 3) DISAGGREGAZIONI Forme e spazi di governance a cura di Antonio Tucci MIMESIS Eterotopie Il volume è pubblicato con i fondi PRIN 2008. © 2013 – MiMesis edizioni (Milano – Udine) Isbn 9788857520643 Collana Eterotopie, n. 221 www.mimesisedizioni. it Via Risorgimento, 33 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Telefono +39 02 24861657 / 24416383 Fax: +39 02 89403935 E-mail: [email protected] INDICE PreMessa 7 Antonio Tucci (dis)aggregazioni 11 PARTE PRIMA Laura Bazzicalupo Le MobiLi Linee di confine neLLa norMatività sociaLe e La indeterMinatezza deLLe Procedure 29 Marianna Esposito caPitaLisMo e teoLogia econoMica: daL caPitaLe vivente deL WeLfare aL caPitaLe uMano 47 Giuseppe Micciarelli eMergenza ed eccezione neL diritto conteMPoraneo 57 Valeria Giordano Le costruzioni deLLa scienza giuridica fra ragion Pratica e sPazio deLLa PoLitica 69 Francesco Mancuso iL “costituzionaLisMo” di JPMorgan 81 Antonio Martone Modernità vuota. Mediazioni e iMMediatezze 91 Gian Paolo Trifone PLuraLisMo e fattuaLità. iL contributo di PaoLo grossi 109 Filippo Murino La Lex Mercatoria coMe ModaLità giuridica deLLa gLobaLizzazione: iL caso deLLa direttiva coLLateraL 121 Emma Russo norMatività ed effettività neLLe Pratiche di soft LaW 133 Diana Sica L’autoraPPresentazione deL diritto fra vaLori MoraLi e ragioni escLudenti 141 PARTE SECONDA Geminello Preterossi La sfida deLL’iMMediatezza. una rifLessione Meta-giuridica suLLa crisi deL diritto internazionaLe 151 Stefano Pietropaoli caesar doMinus et suPra graMMaticaM. iL ProbLeMa deLLa definizione giuridica deLLa guerra 169 Sandro Luce dagLi sPazi deLLa PoLitica aLLo sPazio deLL’econoMia 181 Antonio Tucci cittadinanza e identità. Pratiche e forMe deLLa soggettivazione PoLitica 195 Anna Cavaliere La questione deL crocifisso: iL Paradosso LiberaLe e La Pratica deLLa Laicità 209 Dante Valitutti dinaMiche di escLusione. iL “diritto PenaLe deL neMico” 217 Giovanni Bisogni un “significante” troPPo “vuoto”? i beni coMuni secondo 225 ugo Mattei Nicola Capone ProPrietà e società neLLa ProsPettiva dei beni coMuni 239 Sergio Messina deMocrazia ecoLogica ed expertise aMbientaLe: razionaLità in contraPPosizione? 249 note biografiche degLi autori 259 7 PREMESSA Nelle nuove forme e negli spazi inediti della governance i concetti e le categorie tradizionali, pur persistendo sul piano dell’enunciazione e della citazione, vengono ripensati e rielaborati dentro nuove logiche che rifiuta- no il carattere unitario, ricompositivo e universalistico della progettualità moderna. Sfuma il nucleo normativo e ordinamentale entro il quale so- vranità, cittadinanza, diritti e soggetti venivano pensati come universali giuridico-politici, per emergere e definirsi in modo contingente e imma- nente nelle pratiche effettive di concrete relazioni di potere. La disaggre- gazione – come ciò che disarticola gli assetti costituiti, per ricomporli ogni volta in modo più o meno stabile – delle forme e degli spazi può essere una chiave di lettura utile per comprendere questi processi che segnano una distanza rispetto al passato. Si tratta, però, di assumere tutta la complessità e duttilità delle categorie che sopravvivono ai contesti stessi che le avevano generate. Questo volume nasce da un confronto costante, scaturito dalle attività del Laboratorio Kelsen. In esso ognuno ha fornito un contributo che, muo- vendo da specifiche prospettive e interessi di ricerca, ha scandagliato le pieghe teoriche e fattuali che assumono oggi le trasformazioni dello scena- rio politico-giuridico globale. Nella prima parte si tratta delle forme, che nella rappresentazione mo- derna rinviano al tema dell’ordine, dell’unità, della prevedibilità e del- la sicurezza: forme, delimitate e coerenti, che trascendevano la realtà empirica, si fanno oggi più flessibili e aderenti ai contesti concreti dai quali emergono e ai quali si adattano. Questo implica in primo luogo nel quadro della governamentalità neoliberale – che assurge, per il suo carattere di inclusività e compatibilità delle eterogenee forme di vita, a criterio di lettura delle dinamiche plurali e spesso di segno opposto della governance (Bazzicalupo, Tucci) – uno slittamento della norma rispet- to alla sua connotazione nei termini della Legge; la Norma, pertanto, si fa più flessibile e adeguata alla promozione e protezione della vita di gruppi e di popolazioni, dal momento che la governamentalità è insieme 8 Disaggregazioni promozione e incremento delle vite e garanzia della sicurezza e gestione del rischio (ancora Bazzicalupo). L’ambivalenza si manifesta tutta nei sistemi di welfare state, in cui agiscono dispositivi biopolitici di presa in carico e protezione della vita (Esposito), d’altra parte il processo di immanentizzazione della normatività trasfigura la stessa eccezione da li- mite e fondamento dell’ordine a tecnica governamentale di inclusione e produzione di soggettività, svelando modalità altre del diritto, piuttosto che la sua stessa sospensione (Micciarelli). Dalla prospettiva del teorico del diritto la crisi dell’ordinamento e della neutralità della scienza giuridica pone in rilievo la constatazione fattuale di contraddizioni – irriducibili – intrinseche alla stessa autorappresentazione moderna (Giordano). Contraddizioni persistenti, ma riconducibili a forme di ricomposizione nell’auspicio di un costituzionalismo moderato: un co- stituzionalismo in grado di porre al proprio centro il recupero di un’idea di persona, fondata sull’eguaglianza e su una connotazione forte della demo- crazia (Mancuso). Centra da una prospettiva differente sul tema dell’egua- glianza il saggio di Martone: l’eguaglianza, pur rappresentando il presup- posto della modernità stessa, rischierebbe di tradursi oggi, nei dispositivi di controllo e normalizzazione, nel suo esatto opposto. Alla crisi delle teorie ordinamentali, cui si accennava sopra, si contrap- pone, inoltre, nella teoria giuridica una ripresa del momento istituzionali- stico e organizzazionale del diritto che relativizza la centralità dello Stato (Trifone) e vede l’affermarsi di nuove forme della produzione giuridica, lex mercatoria e soft law che implicano una problematizzazione della nor- matività giuridica (Murino, Russo), a questo conseguentemente si associa un ripensamento del concetto di autorità come criterio esclusivo di legitti- mazione (Sica). Nella seconda parte, di fronte alle metamorfosi degli spazi – che nel saggio di Luce sono lette come conseguenza dell’influenza del capitale globale sulla spazialità politica locale e come la riprova che la governance sia nettamente segnata dalla razionalità economico-governamentale – si affrontano, in primo luogo questioni legate al ruolo che possono ancora svolgere le istituzioni del diritto internazionale. In questo senso Preterossi si interroga intorno alla possibilità di pensare un diritto internazionale, in grado di non cedere al rischio di una normatività senza effettività e avulsa dalle concrete e conflittuali relazioni politiche; e tra le questioni cruciali del diritto internazionale c’è, senza dubbio, quella della guerra, che si ri- definisce oggi in conseguenza della rispazializzazione globale e che resta, in ogni caso, la “soluzione” alla quale le istituzioni del diritto internazio- nale ricorrono più frequentemente, benché si ostinino a non chiamarla con Premessa 9 il proprio nome, dimostrando la propria incapacità al mantenimento della pace e della sicurezza (Pietropaoli). I flussi globali che ridisegnano la spazialità politico-giuridica, mettendo in discussione il sistema tradizionale del confine, come limite di esclusione ed inclusione, implicano un ripensamento dei processi della soggettivazio- ne politica, a partire dalla disaggregazione della categorie di cittadinanza e identità, operata innanzitutto in ambito postcoloniale (Tucci); esse pongo- no questioni di non poco conto alle politiche multiculturaliste (Cavaliere) e, pur nella logica di una tendenziale e progressiva inclusività di tutti, mo- strano in particolare nell’ambito del diritto penale dispositivi di esclusione sempre più improntati alla repressione (Valitutti). Un ulteriore punto di approfondimento è rinvenibile, infine, nell’emer- genza di attori politici e sociali, non istituzionalmente definiti, che riven- dicano spazi di esercizio di diritti e prerogative giuridicamente non rico- nosciuti, questo implica in primo luogo una necessaria problematizzazione della categoria dei beni comuni (Bisogni, Capone) e della questione ecolo- gica e ambientale (Messina). A.T.

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